in caricamento ...
DEATH BOND: PARTITA A SCACCHI CON LA MORTE!
Il "Settimo sigillo", rappresentato da una lunga partita a scacchi con la morte, un film del grande Ingmar Bergman, ambientato in una Danimarca dove imperversavano peste e disperazione.
Il nobile cavaliere, Antonius Block, esclamò: " Allora la vita è un assurdo orrore! Nessuno può vivere con la morte davanti agli occhi sapendo che tutto è nulla. E la Morte rispose: La maggior parte della gente non pensa né alla Morte né al nulla. ( Wikipedia )
Durante la sfida con la Morte, Antonius e il suo scudiero Jons, attraversando la Danimarca, incontrano molte persone, le quali, prese dalla paura della morte, si sottopongono a violente pratiche per l’ espiazione dei propri peccati, ed altri che inseguono gli ultimi piaceri prima della fine.
John Maynard Keynes, nella sua Teoria Generale del 1930, amava ricordare….
NEW YORK -In barba ai proclami del G20 la malafinanza dei "titoli strutturati" è viva e vegeta più che mai. La cartolarizzazione torna in auge, malgrado il ruolo chiave che ha giocato nel collasso finanziario del 2007-2008. Si è appena spenta l´eco delle polemiche sui metodi opachi con cui venivano triturati nello spezzatino delle obbligazioni i debiti sui mutui subprime, ed ecco che spunta una nuova speculazione. Questa volta avrà per bersaglio gli anziani e i malati. Sempre alla ricerca di "innovazioni" finanziarie, Wall Street punta gli occhi sulle loro polizze vita.
In particolare quelle che vengono stipulate perché l´accumulazione dei premi si traduca in un pagamento ai familiari sopravvissuti, nel momento del decesso dell´assicurato.
Accade, soprattutto in tempi di crisi, che l´assicurato abbia bisogno di incassare il premio da vivo. O perché la sua pensione è troppo magra. O perché un´improvvisa malattia ha trascinato con sé dei costi sanitari esorbitanti. In questi casi alcuni contratti consentono la vendita anticipata della polizza a terzi. L´acquirente paga subito una somma scontata – per esempio il 40% del premio finale – e diventa il titolare dell´assicurazione. Così alla morte dell´assicurato, chi ha comprato la polizza per 400.000 dollari incasserà un milione.
Il rendimento di un simile investimento dipende naturalmente dalla durata della sopravvivenza: prima muore il titolare del contratto, più alto è il profitto di chi è subentrato nella polizza. Finora questo tipo di transazione avveniva con un contatto diretto fra l´assicurato e l´investitore.
E´ qui che Wall Street ha fiutato la possibilità di costruire un nuovo business. Dando un´organizzazione "industriale" a questi scambi, diffondendoli in titoli da piazzare sul mercato. Proprio come accadde con i mutui subprime, quando le grandi banche d´investimento crearono un passaggio d´intermediazione nel tradizionale rapporto fra il debitore e la banca. In quel caso, i debiti dei proprietari di case vennero frazionati e impacchettati in bond (titoli obbligazionari) che il mercato collocava nel mondo intero, fino ai fondi comuni d´investimento emessi da importanti banche europee. Lo stesso gioco è pronto a ripartire con le polizze vita.
E’ affascinante pensare che il rendimento del mio fondo, della mia obbligazione dipenda per una parte variabile, dalla morte di un altro essere umano, decisamente affascinante, ecoc in fondo il senso degli investimenti etici, investimenti da non subire, investimenti consapevoli, in fondo un giorno, gli avvoltoi potrebbero bussare anche alla nostra porta.
Anche in questo caso è decisiva la comparsa di un nuovo intermediario: il gruppo finanziario compra le polizze scontate cedute dagli anziani e dai malati bisognosi di incassare subito il premio; impacchetta questi futuri crediti in nuovi bond; li colloca sul mercato.
Dove magari saranno comprati da fondi pensione a caccia di elevati rendimenti per compensare i tassi ridottissimi sui titoli del Tesoro. L´intermediario lucra commissioni abbondanti e (come sempre in queste innovazioni) si libera dal rischio vendendo subito sul mercato. Proprio qui sta l´incognita: nella valutazione del rischio. Che può assumere tante forme.
I calcoli di probabilità sui decessi usano le tavole attuariali delle compagnie assicurative, non sono infallibili. Le stesse compagnie assicurative, pagatori di ultima istanza, non hanno tutte lo stesso grado di solvibilità. Nei "titoli strutturati" la distinzione di qualità tra debitori scompare nella nebbia. All´epoca dei subprime bond, il trucco per collocarli era nell´etichetta delle agenzie di rating. Che spesso promuovevano con la tripla A (il voto massimo) titoli ad alto rischio di insolvenza. Salvo scoprire, dopo lo scoppio della bolla e la crisi sistemica dei mercati, il gigantesco conflitto d´interesse: le agenzie di rating sono remunerate dagli stessi emittenti dei titoli.
Immagino inoltre migliaia di medici fiscali o specialisti che con stetoscopio e TAC mobile, si affacciano sulla scacchiera di altrettante migliaia di pretendenti alla morte, per verificare la salute del "collaterale", del sottostante, magari utilizzando una delle tante tavole attuariali utilizzate per distribuire graziose tripleA alle innovazioni finanziarie immobiliari.
Un conflitto d´interessi che è passato indenne attraverso tutti i G20 e i vertici dei banchieri centrali, dove il ruolo delle agenzie di rating è rimasto ai margini delle discussioni sulle grandi riforme.
Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma, sino al giorno nel quale la " Morte " bussa alla porta della Storia.
Semplicemente strepitoso!!!…così crudo e vero…
Senza false demagogie…
Una vita sprecata è una morte precoce.
(Wolfgang Goethe)
Ciao
Valentina
Pezzo di straordinaria verità in un mondo di crudeli menzogne.
#38 09 Settembre 2009 – 21:15
per chi non lo avesso capito questa mano è chiusa…..ed hanno vinto i soliti
#21 IL Compasso intervento strepitoso, l’unica appunto è che l’uomo contemporaneo non è adatto alla guerriglia
Per DORF #22 di ieri, condivido molte cose scritte da -Il Compasso – #21.
Come ho scritto diverse volte, mi intresso “semplicemente” delle mie cose; io non mi occupo di comunicazione/media (non devo convincere/confondere nessuno!!!) e neanche di finanza; Inflazione o Deflazione che sià non è un “problema mio”….se ho i soldi per comprarmi qualcosa che mi interessa….la compro…altrimenti non importa, posso vivere benissimo anche senza questa cosa (anzi…forse meglio!!!).
Riguardo ai debunker voglio postare un link dove viene spiegato la loro “funzione” http://lanuovaenergia.blogspot.com/2009/03/il-debunker.html ed anche un link sugli schiavi, lavoro e cultura dominante http://www.youtube.com/watch?v=7pEjwMiswOo&feature=PlayList&p=C62F7E88BE48E28A
Per il resto…forse è inutile commentare. La nostra società è malata sino all’osso, il resto sono solamente chiacchere!!!
Non ricordo chi l’o ha detto..Il mondo và sempre avanti, ma non nella direzione che vogliamo noi!!!
Un saluto
SD
Compro la polizza sulla morte di qualcuno. Pago un killer. Guadagno.
Nuovo business in arrivo?
Questo è L’orrore, ma non mi stupisco di fronte alla stupidità dell’uomo.
CRISALIDE
Questa crisi, in cui ci siamo e ci saremo dentro per molto, ha fatto scoprire a tanti ma siamo ancora molto pochi, che gli USA sono una nazione drogata di finanza che pretende di tenere in scacco il resto del mondo perchè troppo big to fail.
Non sono un antiamericano, anzi. Spero però che gli altri facciano come le banche virtuose, che non danno credito a chi non lo merita.
Devi essere connesso per inviare un commento.
Grande e macabro post..!
Altap