IL GELO SULLA SPERANZA!

Scritto il alle 21:41 da icebergfinanza

Al tramonto dell’anno appena trascorso scrissi un post dal titolo ….. CREDIT_DEFAULT_SWAPS …Ombre derivate sulla politica economica americana, un viaggio attraverso l’alba della " Deregulation " un viaggio attraverso gli intrecci "misteriosi" ad esser buoni della politica e della finanza americana, intrecci che non mancano pure nel nostro bel paese.

Oggi il simbolo della " Speranza " è stato costretto ad ammettere ….."  I screwed up …….. " ad essere gentili significa…." ho combinato un bel casino" …al di la del suo amico Tom Daschle l’intera composizione del suo team economico e non, è stata l’essenza delle lobbies che da sempre sequestrano la democrazia americana e mondiale……si una nuova era di responsabilità……..

Bill Richardson, Nancy Killefer chiamata alla supervisione del budget federale, Timothy Geithner, William Lynn Huffingtonpost.com lobbista dell’industria delle armi vice segretario alla difesa numero due al Pentagono, Larry Summers uno dei padri della " Deregulation " che non sopporta la presenza del saggio Gandalf secondo indiscrezioni da Bloomberg sino ad arrivare a Mark Patterson di cui abbiamo già parlato.

Di Gary Gensler sentirete parlare da Mario Margioco  che sul Sole 24 Ore di oggi in prima pagina imprime una magistrale pennellata in " Obama sul filo del rasoio populista ", una rasoiata d’autore, grazie Mario……

" Come fa John Thain a bere un buon bicchie re? Compera la vigna, e paga lo Zio Sam». Questa battuta su l`ex ceo di Merrill Lynch che, salvato da Washington, ha speso alla grande e chiesto lauti bonus, è una delle tante.

Sono il termometro di una rivolta populista contro i banchieri, i politici, la classe dirigente. Barack Obama, con un capitale di popolarità grandissimo, sta camminando sul filo del rasoio. O governa la costernazione degli americani che si sono visti decurtare i fondi pensione del 27% e vengono chiamati oggi da un ministro azzoppato a salvare le banche – che equivale per l`americano medio a salvare ibanchieri – o l`avvio della presidenza sarà più che difficile.

La rabbia populista, la dignità offesa del common man, è terribile come il vento della prateria. Anche contro il ritorno o l`arrivo sulla scena di chi, a fianco del Presidente, non ha l`autorevolezza necessaria.

«I screwed up», ho fatto casino, ha detto con candore Obama. Questo per la scelta dell`ex senatore Tom Daschle come ministro della Sanità, e il suo forzato ritiro, per un`evasione fiscale. Ma si va oltre.

Come ha scritto domenica il New York Times, «ci sono alla fine troppi major players nel team Obama che sono o diplomati dell`insider club della bolla finanziaria o sonnambuli dell`establishment di governo che ha firmato la catastrofe».

Le volpi a guardia del pollaio.

E questo dopo la promessa solenne di bloccare la révolving door, la porta girevole dove si entra lobbisti e si esce minístri,o vice.

Non è l`evasione fiscale ad aver affondato Daschle. Sono i due anni da lobbista, guadagnando più di due milioni, più altri tre in consulenze e discorsi alla stessa industria sanitaria che avrebbe dovuto ora dirigere, aggregato a uno studio legale, lobbismo in realtà, senza laurea in legge.

Per Geithner («che avrebbe dovuto andarsene prima di Daschle», scrive il Times), non è quello che ha fatto, ma quello che non ha fatto, per cinque anni a capo della Fed di New York.

Quali allarmi ha lanciato? Oggi dovrebbe indicare agli americani nuove spese, in parte notevole per i salvataggi bancari. Un ruolo delicato, da personaggi autorevoli.

Ma, sempre per il Times, lucky Geithner è ministro semplicemente perché con le sue dimenticanze fiscali è venuto, prima di Daschle. Dopo, ne avrebbe seguito la sorte.

La lista continua. William Lynn, lóbbista di Raytheon, 18 miliardi di forniture militari, numero due al Pentagono. Mark Patterson, lobbista per Goldman Sachs, capo di gabinetto di Geithner, al Tesoro.

E soprattutto Gary Gensler, candidato alla guida della Commodity Futures Trading Commission (Cftc). Nel`98, mentre Gensler era sottosegretario al Tesoro con Robert Rubin ministro e poi fino al gennaio 2001 con Lawrence Summers ministro, Brooksley Born, allora alla guida del Cftc, cercò di estendere ai derivati le regole dei futures. Fu bloccata da Rubin, da Summers allora viceministro, e da Gensler, e costretta a dimettersi. Una legge del 2000, pilotata Gensler, esonerava i credit default swaps e altri derivati da ogni vero controllo. Gensler ha fatto ammenda.

Ma è giusto correre il rischio, con personaggi compromessi, di gettare alla fine un`ombra su chiunque abbia lavorato a Wall Street (Gensler ha 18 anni di Goldman Sachs), sulla finanza intera, su tutto un mondo dal quale occorrerebbe invece trarre energie vere? Paul Volcker, l`ex presidente della Fed, è così. Saprebbe chiedere agli americani un grande sacrificio. E’ anziano, 81 anni, e per lui è stato ritagliato un ruolo da consulente.

Ma Summers, fra i maggiori responsabili a suo tempo del disastro, convinto difensore allora della nuova finanza, ora capo del National Economic Council, consigliere-principe e vero ras dell`economia, non vuole Volcker, diceva giovedì l`agenzia Bloomberg. Rubin, oggi senza incarichi formali, e Summers, sono i due riferimenti, e Geithner è un loro allievo.

Tocca a lucky Geithner, è annunciato per oggi, chiedere agli americani di mettere di nuovo mano al portafoglio. Mille miliardi in gran parte per le banche. Sommato a quanto già impegnato e al piano di stimolo per l`economia, fanno 6.500 miliardi, quasi il doppio di quanto speso dagli Usa in dollari attuali perla seconda guerra mondiale. Intanto gli americani, tra minusvalenze immobiliari, dei piani pensione, dei risparmi, ne hanno già persi 13 mila.

Come reagiranno?

E’ difficile reagire ad un piano che nella sostanza lascia tanta incertezza, ho letto che hanno destinato 50 miliardi di dollari al mercato immobiliare alla rinegoziazione dei mutui per ereggere una diga allo tsunami di foreclosures permanenti, peccato che non si abbia ancora la percezione di questo immenso centro di gravità permanente 50 miliardi di noccioline al confronto della imponente massa liquida ( 2000 miliardi …..è solo questione di zeri non impressionatevi…..) immessa nel mercato.

A dire il vero ne servirebbero 200 di miliardi solo QUI …..

Feb. 10 (Bloomberg) — Fannie Mae and Freddie Mac, the mortgage-finance companies seized by regulators, may need more than the $200 billion in funding pledged by the U.S. government if the housing market continues to deteriorate, Federal Housing Finance Agency Director James Lockhart said……

…scusate manca ancora qualcuno…….abbiamo dimenticato qualcuno…..come vanno le cosa in casa General Motors con altre 10.000 anime che tornano a casa.

Si tratta principalmente di quel sistema finanziario che lo stesso Geithner sostiene " stia lavorando contro la ripresa " un piano estremanente costoso, richiede tempo e l’assunzione di rischio…geniale!

Non è ancora chiaro se il sistema finanziario ha bisogno di ulteriori fondi dipenderà dalla fiducia……dobbiamo fermare la spirale negativa in atto sussurra Obama.

Oggi si chiama "Financial Stability Plan" i suoi cardini sono essenzialmente tre….

a) uno stress test che sonda la necessità di capitali per iniettare liquidità che assicuri a sua volta finanziamento all’economia reale, bonus, stipendi e dividendi con la museruola e finalmente sempre che sarà attuato l’obbligo di registrare on line a disposizione di tutti ogni singola transazione effettuata dal ministero del tesoro…..

b) due, mille miliardi di dollari a sostegno del credito al consumo, alle credit cards ai finanziamenti all’economia in genere ( con l’ondata di disoccupazione e il livello massimo di indebitamento presente, il collasso del mercato immobiliare hai voglia di stimolare il credito al consumo…..)

c) infine per ultimi 1000 miliardi in due tranche per ripulire il sistema dagli assets "tossici" peccato che non si sappia come, dove e chi dovrà farlo, in fondo hanno "cartolarizzato" anche il cervello di coloro che hanno originato queste creature spesso sintetiche…( si perchè nel pacchetto delle cartolarizzazioni con sottostante immobiliare vi hanno immesso qualche scommessa, il tutto condito con credit default swaps….carta che annulla mattone….)

….come hanno reagito i mercati lo sappiamo tutti, ma nel piano presentato non vi sono solo ombre, c’è quella luce tenue della trasparenza che appare ad intermittenza e le parole con cui ha attaccato il sistema finanziario fanno tenerezza…..ora è il momento dei fatti, oggi le parole non contano più nulla, oggi la fiducia è una merce rara nella quale nessuno mai più investirà sulla base di parole scritte sulla sabbia.

Il nostro Paul.Kedrosky nel suo sito ci propone un’esclusiva ABC un’intervista con Obama sul tema delle nazionalizzazioni tanto care ad Icebergfinanza sentite che dice il presidente degli Stati Uniti rispondendo ad una domanda del cronista……..

" Ci sono molti economisti che guardando al sistema finanziario e vedendo tutta l’immondizia esistente ne deducono che sono essenzialmente insolventi….Perchè non nazionalizzare le banche ? "  

PRESIDENT OBAMA: Well, you know, it’s interesting.There are two countries who have gone through some big financial crises over the last decade or two. One was Japan (…) Sweden, on the other hand, had a problem like this. They took over the banks, nationalized them, got rid of the bad assets, resold the banks and, a couple years later, they were going again.  So you’d think looking at it, Sweden looks like a good model. 

…. a dire la verità il FMI ha studiato ben 124 crisi finanziarie ma in effetti Giappone e Svezia sono modelli di risoluzione opposta….altro che interessante presidente la nazionalizzazione svedese è ben più che un buon modello.

 Here’s the problem; Sweden had like five banks. We’ve got thousands of banks.You  know, the scale of the US economy and the capital markets are so vast and the problems in terms of managing and overseeing anything of that scale, I think, would — our assessment was that it wouldn’t make sense. And we also have different traditions in this country.

Si migliaia di banche ma come sottolinea Paul in sostanza sono sei le grandi banche americane quelle  " Too big to fail " quelle del rischio sistemico…..non migliaia. Il problema è che, il sistema finanziario americano è tecnicamente insolvente ma questo non si può dire non è politicamente corretto….

It Is Time to Nationalize Insolvent Banking Systems dice Nouriel Roubini ……..So these figures suggests that the US banking system is effectively insolvent in the aggregate; most of the UK banking system looks insolvent too; and many other banks in continental Europe are also insolvent.

……tutti insieme insolventi appassionatamente……

Si, culture e tradizioni diverse, una forte presenza di capitali privati per le esigenze di investimento di questo paese…si riconoscere che c’è un grande mercato di capitali privati…peccato che oggi non ci sia più la fiducia, in fondo è un mondo di carta!

Si lo confesso devo scusarmi con il lettore, troppa ironia in questo post, ma non potevo fare altrimenti, non sono un’ingenuo ma non riuscirò mai ad abbandonare il mio concetto di base, non si tratta solo di regolamenti o di regolatori, di capitali o mancanza di capitali,…….etica e rispetto, trasparenza, coerenza e responsabilità oggi non dimorano più in questo universo, spesso neppure in altri universi,  si tratta solo  di scegliere cosa dipingere nel quadro che la cornice del destino ha voluto regalarci…….ognuno nel suo piccolo, possiamo essere simboli del cambiamento.

Lo sguardo all’orizzonte……si nessuno in realtà conosce ciò che nessuno conosce , avevo sussurrato che il vento stava cambiando, noi sappiamo in quale direzione, la nostra consapevolezza ci aiuta in questo compito…..in settimana per coloro che sostengono Icebergfinanza o per coloro che vorranno sostenerlo, vedremo  insieme un importante aggiornamento al post dedicato " Una_Realtà_fondamentale " oltre ad un illuminante studio empirico sul perchè oggi la Deflazione ha maggiori e reali possibilità di avvolgere il ciclo economico ……le sorprese non sono finite, non sono affatto finite. 

 

Icebergfinanza come un cantastorie che si  esibisce nelle strade e nelle piazze delle città!

 

Non solo e sempre economia e finanza, ma anche alternative reali da scoprire e ricercare insieme cliccando qui sotto in ……….

 

La "filosofia" di  Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!

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41 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2009 at 06:43

No Andrea, non sei stato troppo ironico… la tua è un’ironia amara, intrisa di compassione per quelle che in effetti sono le vittime ignare di questo sistema. In effetti fa specie osservare l’ingenuità di tante persone abituate a ritenere che il sistema in effetti le protegge, quando è vero piuttosto il contrario. E il cigno nero non si è ancora mostrato per queste persone….
Ecco il vero problema: fino a che la crisi è un qualche cosa per addetti ai lavori, un evento che percepisci in televisione, rimane lontano. Continui tranquillamente a fare la spesa, andare al lavoro, uscire alla domenica per una gita dopo aver fatto benzina.
I veri guai iniziano quando la cosa ti tocca perchè improvvisamente ti licenziano, fare la spesa non è più possibile, la carta di credito è a secco….
In quel momento c’è la presa di coscienza.
La tua ironia non è altro che la maniera più innocente di manifestare il disappunto contro chi ha causato questa situazione alle spalle di tanta gente. E’ chiaro infatti che, una volta ancora, chi ha mangiato il bue in tavola non pagherà il conto….

A questo punto però la questione non è il passato, è il futuro.

Non pare seriamente più dubitabile quale sia la sorte degli USA e del sistema finanziario globale. Senza troppi clamori si stanno preparando le scialuppe per abbandonare la corazzata “Bretton Woods”. Gli arabi introdurranno il Kaliji, i cinesi renderanno convertibile lo yuan renmimbi (prove tecniche di scambio nell’asia dell’est), noi abbiamo l’euro (al quale si pensa possano aderire i paesi dissestati come GB, islanda, etc.).

L’unico dubbio è: inabissamento rapido e disordinato oppure lento e maestoso, con tanto di topi che si salvano e traghettano su altre bagnarole?

Rispondere al quesito è rilevante, perchè importa l’assunzione di strategie di difesa più o meno accurate (acquisto beni primari: terreni, oro, commodities, etc.).

Un caro saluto al Capitano e a tutto l’equipaggio…
Daniele

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2009 at 13:49

Grande articolo del Capitano che, come al solito …. non fa altro che proseguire un precedente discorso, iniziato in un momento dove l’euforia dell’elezione di Obama e delle promesse elettorali bendavano gli occhi di molti, ma non quelli del nostro Capitano, che in particolare ha colto uno “strano” entourage che si creava intorno al vincitore, finendo “stranamente” nei posti chiave della finanza USA.
Incomincio a dubitare che si tratti di un essere come noi …. che non sia un oracolo che trasmette su internet le sue previsioni?
Sicuramente ha ragione. Sopratutto quando fa quella cosa che nessuno dei “grandi pensatori” del mondo della “grande finanza” ha il coraggio di fare: parla di onestà, moralità e mette l’uomo con i suoi valori al centro della discussione, rendendo imprescindibile una visione etica “vera” della finanza, dalla sua possibilità di ottenere risultati validi e duraturi per la società che la sostiene.

Certo, gli affari sono affari, ma deve esserci un limite, il perché è semplice: non puoi giocare a distruggere tutte le realtà finanziarie con operazioni di pirateria e corruzione, nella convinzione che la “tua” realtà non subirà prima o poi questo trattamento.
Ma questo concetto, questa necessità di etica per sostenere le azioni dell’uomo, evidentemente è semplice per “noi” che navighiamo su questa nave, magari fin dai primi rapporti con gli “amici” all’asilo, per altri è un dettaglio, per altri ancora è un’ingenuità, da sognatori o comunque da persone non pratiche del mare della finanza e dei suoi abitanti.
E’ un problema semplice quanto profondo, da cercare proprio nell’educazione, nella costruzione “dell’io interiore” di chi la nega a sè ed agli altri con leggerezza e noncuranza, e poi il giorno dopo magari va in chiesa a donare soldi per i paesi poveri dell’ultimo mondo che ha contribuito a creare.

Volendo azzardare un’analisi della situazione, sicuramente legata al “trend negativo” del momento, direi che oramai gli USA sono arrivati “ad un punto di non ritorno” più sociale che economico (che purtroppo temo abbiano passato da un bel pezzo).
Ora come ora, il rischio è che la loro classe dirigente, tanto legata alle lobby e fino ad ora risultata incredibilmente imbelle e corrotta, decida di sacrificare i diritti ed il futuro di un popolo fiero come quello USA, per correre dietro alla follia di un gruppo di banchieri corrotti.
Se il mare della finanza non riuscirà a trovare “autonomamente” la quiete, difficilmente questi “signori della guerra”, che oramai hanno usato tutte le armi a loro disposizione, accetteranno la sconfitta e si ritireranno, magari ad aspettare che la giustizia ordinaria faccia il suo corso.
La vera posta che si decide in questi anni è questa, avendo bene in mente chi sono gli USA e quale potenziale abbiano fra le loro mani.

La cosa più incredibile che fino ad un anno fa …… avrei dato del visionario a chiunque avesse scritto qualcosa di simile.

Francia R

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2009 at 14:17

E’ chiaro che del senno di poi sono pieni i fossi, ma tutto quello che è davanti agli occhi oggi poteva essere ben visibile anche ieri volendo guardare oltre alle follie dei dati gonfiati che venivano propinati. Consiglierei la lettura di
http://www.leap2020.eu/
Questo team di economisti avevano chiaramente indicato le fasi della crisi…..

… e il bello (per modo di dire) è che il botto finale viene previsto da qui a qualche mese con una cospicua accelerazione da marzo in poi (evidenza dell’insolvenza dei fondi pensione e delle municipalità)

… insomma, sembrerà enorme, ma si sta preparando il default USA….

Un saluto a tutti
Daniele

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2009 at 14:49

Bravo Andrea, bravo Daniele, bravo Francia.
Condivido, anche se non tutto.

Devo dire che anch’io sono sconcertato dalla qualità delle persone di cui si è circondato Obama.
D’altro canto – mi rispondo – Obama non ci è arrivato da solo alla fine della campagna elettorale ed alla vittoria delle elezioni.
Personalmente continuo a vedere dell’idealismo in quel che dice e fa Obama. Cioè il cuore sembra “buono”.
Avrà la forza di scrollarsi di dosso i parassiti? Il popolo americano lo supporterà e accetterà le sue iniziali ingenuità?
E’ passato quasi un mese dall'”incoronazione”…

Le soluzioni dell’establishment, direi, potrebbero essere anche gravissime ed estreme pur di pararsi i fondelli e preservare il portafoglio. Dall’esecuzione di Obama ad un evento eclatante, non c’è che la fantasia a suggerirci vie di uscita…

Per il momento Obama sembra stia scegliendo il taglio ai costi delle guerre internazionali. E questo è già un bene.
E’ a caccia di risorse… per smettere di stampare moneta.

Che succederà alla FED? E al dollaro? JFK docet?

Disinnescare e smontare l’arsenale esplosivo messo in piedi dai maghetti della finanza non dev’essere affar semplice, non credo che sia roba che sbrighi in quattro e quattr’otto. Forse l’aiuto di chi lo ha costruito può venir utile.

Ma mi arrendo qui perchè è un mondo più grande del mio.
Mi resta soltanto un gran senso di pena per il mondo.

Buona giornata (lo stesso)
Marco Colacci
😉

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2009 at 15:20

Se ho ben compreso Geithner, sotto stretta dettatura da parte di alcune banche,ha elaborato un piano che ripercorre stancamente la strada maestra di questo sistema finanziario ormai decadente : la distribuzione al popolo bue, la madre di tutte le socializzazioni delle perdite, la creazione dell’ennesima bolla.

Preso atto del fatto che le banche in questione si trovano impossibilitate a vendere gli assets “tossici” che hanno in carico, a prezzo di mercato, dal momento che la valorizzazione agli attuali corsi le porterebbe dritte al fallimento, a quel punto al nostro eroico Geithner restavano solo due vie da percorrere.

Una avrebbe comportato il lasciare fallire le banche più compromesse, seguita da un ingresso temporaneo dello Stato nelle stesse, allontanamento dei vecchi dirigenti, ed una successiva privatizzazione una volta completato il risanamento; il tutto con un costo ridotto per il contribuente.
Naturalmente un politico che avesse a cuore il bene della nazione seguirebbe tale via.
Questa via a mio parere non contrasterebbe affatto con il concetto di libero mercato tanto caro ai paesi capitalistici, anzi il fallimento dei meno capaci , e la loro sostituzione con soggetti più meritevoli dovrebbe stare alla base di detto sistema, a patto sia ben chiaro che non ci siano collusioni e commistioni.

Ma evidentemente la realtà è differente, così la seconda via verso la quale pare si stiano dirigendo, ha altre più meschine priorità: salvare il sistema e gli artefici del disastro.
In effetti , questa è stata la via sin da subito intrapresa da Paulson , il quale per primo ci ha provato con la creazione del MLEC, un fondo che doveva essere creato con capitali propri dai maggiori istituti bancari nel quale fare confluire i titoli tossici , imbellettarli cambiando loro nome e poi rivenderli agli investitori privati.
Ma il bubbone ormai era scoppiato , la realtà ormai evidente ai più nonostante le rassicurazioni sempre meno convinte delle autorità e di conseguenza il piano sarebbe stato destinato al fallimento.
Non passò neppure un anno ed ecco Paulson riprovarci questa volta con il TARP.
Sarebbe dovuto essere lo Stato a farsi carico di tutti gli assets tossici. Semplicemente geniale!
Ma a qualcuno dei senatori venne in mente di fare qualche calcolo dei costi, la cifra che ne usciva era spaventosa, cosi il buon Paulson dovette accontentarsi di regalare al sistema bancario “ soli” 350 miliardi di dollari senza risolvere il problema.

Ecco infine il piano di Geithner :usando soldi pubblici permettere ad alcuni investitori privati amici di speculare ,comprare e vendere tra loro a prezzi via via crescenti questi assets tossici ma senza rischio, dando loro una garanzia che gli stessi siano comunque garantiti dallo Stato. Cresciuti di valore si provvederà poi alla distribuzione al mercato,il quale ingolosito dalla sostanziale mancanza di rischi si getterà nella nuova bolla.
Sino al prossimo cigno nero.

Ciao a tutti.
Andrea sei mitico!

Mas

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2009 at 16:39

Alla fine capiranno che non si possono salvare contemporaneamente capra e cavoli e cioè….. banche …….e banchieri, azionisti e………management, lobbies e ……… …famiglie.
Obama ha candidamente ammesso di aver combinato un pasticcio, sta prendendo coscienza ……forse solo ora …della realtà e dei numeri, …..forse il default USA previsto da LEAB2020 già sei mesi fa non avverrà, …..forse passa la proposta di legge che chiude di fatto il mercato OTC, ……..forse il CEO di BofA si è fatto sentire a Washington,……forse il Tesoro deciderà di socializzare anche i possibili utili futuri………se nazionalizza, …….forse decideranno di non “perdere un decennio” al capezzale di un malato terminale, …..

“…….etica e rispetto, trasparenza, coerenza e responsabilità oggi non dimorano più in questo universo………”

io ho fiducia

nel “fiero” popolo americano che ha saputo eleggere un presidente nero,
nel senso di appartenenza che ha da sempre,
nel patriottismo che lo contraddistingue,
nella sua capacità di portare alle stelle un…..nessuno,
e di incenerire uno…….che conta,

ho fiducia nell’uomo, nel suo risveglio, nella sua presa di coscienza, nella sua consapevolezza.

Un abbraccio e un saluto a tutti
gracav

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2009 at 17:26

Il vice presidente della Fsa ( la Consob Inglese) James Crosby si è dimesso.
E’ venuto fuori che nel periodo in cui è stato ceo di Hbos, ha licenziato Moore , un suo manager perchè aveva avvisato che la banca stava crescendo tropo velocemente.

Se questi sono i controllori…..

Mas

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2009 at 17:58

Il Gattopardo…occorre che tutto cambi affinche tutto resti com’e’ ! Diceva il buon Tancredi…chissa’ dopo 100 anni siamo di nuovo allo stesso punto…a proposito credo che il divieto delle vendite allo scoperto sia ancora in vigore…o no ?
saluti
Massimo

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2009 at 19:46

da websim

MORGAN STANLEY CEO MACK: “I’M ESPECIALLY SORRY FOR WHAT’S HAPPENED TO SHAREHOLDERS”

Altapatagonia

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2009 at 21:32

Il fondo obbligazionario piu’ importante del mondo lancia un nuovo allarme. Economia a rischio se i governi non adotteranno piani di spesa di ampie dimensioni.

WSI) – Pacific Investment Management Co. (PIMCO), il fondo obbligazionario piu’ grosso al mondo, gestito dal guru Bill Gross, ha annunciato che l’economia globale rischia una “seconda ondata” di turbolenze qualora i governi dei diversi Paesi non adotteranno nuovi piani di spesa di ampie dimensioni.
“Il tracollo finanziario e’ ancora nelle fasi iniziali” scrive Koyo Ozeki, head of Asia-Pacific credit research dell’ufficio di Tokyo. “Qualsiasi altro calo dei prezzi delle case potrebbe accelerare la caduta ed originare una seconda ondata di crisi finanziaria nei prossimi 6 o 12 mesi”.
“Per domare la nuova crisi, i governi di tutto il mondo dovranno incrementare significativamente la spesa. La conseguente erosione delle finanze potrebbe pero’ incrementare il rischio di pericolosi effetti collaterali”

“In una situazione in cui l’economia continua a deteriorarsi a causa della crisi finanziaria, la domanda sul mercato immobiliare non recuperera’ finche’ una forte contrazione dei prezzi non ridurra’ significativamente il rischio di possedere un immobile. Nel caso del Giappone i prezzi delle case hanno impiegato 15 anni per raggiungere il fondo”.

Fonte: Bloomberg

Scritto il 11 Febbraio 2009 at 22:08

C’è PUZZA di BRUCIATO……

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2009 at 22:35

Nessun analista di nessun fondo o banca d’affari o altra istituzione finanziaria è credibile, oggi come ieri.

G6S con il petrolio a $145 pronosticava ma sarebbe meglio dire auspicava il petrolio a $200 detenento enormi quantità di titoi legati al future sul WTI.

Tutte le banche d’affari esprimono rating, raccomandazioni e danno target price di titoi che hanno in portafoglio a volte con quote rilevanti.

In tutti i mercati regolamentati dovrebbe essere un reato perseguito, ma il malcostume è stato finora tollerato.

Una delle prime azioni da fare sarebbe regolamentare le comunicazioni al mercato secondo nuovi criteri di trasparenza.

ad maiora
Il Cuculo

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2009 at 22:41

Un altro aspetto preoccupante è che il sistema economico e finanziario che sta teneno in ostaggio la politica di tutto il mondo vede i governi con il portafoglio (del taxpayer) in mano pronto ad elargire contributi, garanzie, stimoli, sgravi… liquidità inietata per ogni orifizio al cammello che non vuole ancora bere…

E’ chiaro che finchè ad ogni grido di dolore risponderà un intervento consolatorio a spese dei bilanci pubblici di buone notizie dal mondo dell’economia ne sentiremo poche

ad maiora
Il cuculo

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2009 at 23:20

Questa sera ho trovato interessante sia l’articolo del Capitano che i vostri post, molto interessante il futuro finanziario e borsisitico…..bisognerebbe trovare un modo di salvare i propri risparmi da tutti questi avvoltoi.

Voi cosa dite, che sia meglio spenderli tutti (o quasi) hehehe.

Volevo dire a “Il Cuculo”, che nei suoi post e molto scettico con i villaggi autonomi, perchè no….se le persone che vogliono viverci sono felici; si possono integrare perfettamente con le città esistenti ed usufruire dei servizi ad alta tecnologia e degli ospedali.
L’unico problema è, che per costruire questi villaggi, sarà necessario aumentare le unità abitative, eventualmente abbandonare, quelle vecchie esistenti e devastare degli altri territori; ma non importa dopo, con fatica, rimetteremo tutto a posto o lo farà la natura hehehe.

Un saluto a tutti.

SD

P.S. Se le attuali città sono invivibili, di qualcuno sarà la causa!!!!

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2009 at 23:45

SD !

i servizi costano!

Gli aitanti del “villaggi autonomi” come dovrebbero pagarli?

Con le Tasse!

———————-

Le città italiane sono piuttosto vivibili, sono di dimensioni medie o piccole ed offrono discreti servizi.

Certo la pianta è spesso antica medioeval o rinacimentale per cui non sono adatte alla cicolazione delle auto …
Poi c’è stata poca visione urbanistica e parecchia spculazione. Per farsi una idea leggete “viaggio in Italia” del 1953 di Piovene.

ad maiora
Il cucuo

utente anonimo
Scritto il 12 Febbraio 2009 at 00:09

LA VERITA’….
Mi chiedo se in questa crisi sempre più intensa, qualcuno verrà a raccontarci la verità sulla catastrofe, perché a furia di piccole e grandi bugie, qualcuno chiederà cosa è successo.
Qualcuno dovrà spiegare, il motivo dell’incredibile espansione e crisi monetaria, che c’è stata, negli ultimi anni.
La verità di questa crisi sembra indicibile , spesso mi chiedo se è una cosa avvenuta in modo incosciente, o qualcuno si e seduto a tavolino e ha progettato una sorta di spettacolare “Schema Ponzi” interbancario.

Gli Stati Uniti contano circa 305 milioni di abitanti (a cui vanno aggiunti 12 milioni di clandestini)
L’America ha un tasso di popolazione attiva (popolazione compresa fra 16-65 anni) del 74% che significa che ha 152 Milioni di occupati.
Oggi siamo al’ 7,6 % di tasso di disoccupazione.
Possiamo dire tranquillamente che oggi circa 11,6 milioni di persone sono disoccupate, di sicuro sfioreranno i 20 milioni entro metà 2010 (!)
Se la crisi occupazionale raggiungerà invece i livelli grande depressione del 29′ con il 30% di disoccupati! (e nulla sembra chiaramente suggerire il contrario) l’America avrà circa 50 Milioni di disoccupati !!!!
Ma sopratutto 50 milioni di disperati a cercare un lavoro e a chiedersi del perché della crisi. Probabilmente molti di questi coveranno desideri di rivalsa e vendetta verso un sistema che li ha ridotti a mendicare, che li vede umiliati davanti agli occhi dei loro figli, a cui non sono più in grado di dare una vita dignitosa e un futuro.
che scoppino, in contemporanea, rivolte in una decina di metropoli e negli Stati Uniti sarà inevitabile la legge marziale!
Ma procediamo un passo alla volta . Comunicandovi, che addirittura, qualcuno sta a suggerire l’America Latina, come destinazione più sicura per gli investimenti e cita come Argentina, Massico e Brasili paesi su cui puntare.
Io vi do solo un suggerimento. Se una banca o un investitore suggerisce determinati investimenti è solo perché la commissione, che gli è stata promessa, è elevatissima e permettetemi di dire che “sembra” che qualcosa che non va.

Io sono sempre convinto che questa crisi dovrà passare, ma sono altrettanto convinto che saranno lacrime e sangue.

-IL Compasso-

utente anonimo
Scritto il 12 Febbraio 2009 at 04:36

Nella storia (anche in quella economica) tutto è sempre eguale (l’uomo con la sua ingordigia e la sua paura) e nulla si ripete (gli strumenti tecnici mutano). Molto difficile poter predire se questa volta la disoccupazione USA giungerà ai picchi toccati nella Grande depressione. Il contesto è diverso: la globalizzazione è soprattutto il risultato pirotecnico della signoria del dollaro, della delocalizzazione degli investimenti alla ricerca del luogo ove produrre al minor costo. Forse qui sta la chiave.

Se pensiamo al sopraggiungere ben possibile di un collasso della moneta USA, quello sarebbe il punto di svolta. Avere un dollaro a 50 contro yen a 2 contro euro, a 12 contro yuan vorrebbe dire automaticamente ripresa alla grande del manifatturiero USA e dimezzamento del debito…

Non ci sarebbe nulla di cui stupirsi. Pensate alla nostra recente storia. Ve lo ricordate nel settembre 1992 Amato in televisione a reti unificate ad annunciare che per il bene del Paese (nelle settimane precedenti aveva giurato molte volte il contrario) la lira era stata svalutata? E’ il caso di ricordare che, all’esito di quell’operazione il manifatturiero italiano ripartì alla grande…

Un caro saluto a tutti
Daniele

utente anonimo
Scritto il 12 Febbraio 2009 at 09:05

Per Il Cuculo #15, semplice…….i servizi primari sono un diritto dei cittadini (se curano a gratis o free gli extracomunitari clandestini!!!!) e li pagherà la comunità.
Io che lavoro nell’edilizia, invece accetto anche il baratto; per esempio oro, argento, roba buona da mangiare, terra, servizi di assistenza ecc ecc, diciamo pagamenti in “natura”.
Gli altri che si adattino al nuovo mondo dove i soldi sono solo carta straccia hihihihihi.

SD

utente anonimo
Scritto il 12 Febbraio 2009 at 09:48

Mio caro SD,

i servizi pagati dalla collettività sono un diritto che costa, senza tasse non si producono e non si erogano.

Quanto al baratto, sono circa 4000 anni che è stato sotituito dal veicolo monetario in quanto estremamente inefficiente.
Valorizzare la riparazione di un tetto in visite mediche o in forme di parmigiano non è così evidente, quanto all’oro ed all’argento hanno solo un valore convenzionale, come la carta con su la faccia di George Washington

Ad Malora
Il Cuculo

utente anonimo
Scritto il 12 Febbraio 2009 at 11:03

ed aggiungo:

…li pagherà la comunità. Io …invece…

da cui deduco che tu non ti senti parte della comunità.

E’ un modo strano di ragionare. quando percorri una strada pensa che la costruzione e la manutenzione della stessa è pagata dalla comunità.

quando vai in bagno e apri un rubinetto ed esce l’acqua( Miracolo) l’infrastruttura idrica è stata costruita dalla comunità…

ecosì via per quasi ogni aspetto pratico della vita.

Non esiste autonomia, non più da secoli. Esiste un sistema complesso che sta in piedi grazie ad un patto sociale ed al senso di responsabilità di tutti i membri della comunità.
C’è sempre chi cerca di sfuggire alle regole ed alle responsabilità, è compito della comunità riportare all’ordine o/e punire chi si chiama fuori.

ad malora
Il Cuculo

utente anonimo
Scritto il 12 Febbraio 2009 at 11:09

Il Cuculo #19, non voglio occupare troppo il blog, gli altri utenti forse non sono d’accordo; ma sarebbe interessante discutere di questi argomenti seriamente, molto seriamente.
Primo punto; che io sappia la professione del medico è una “missione” e non un business e quindi che lo faccia per aiutare la gente e non per soldi!!!!!!
Secondo punto; se devi ripassare il tetto possiamo discuterne, se hai “roba buona” da dare in cambio, l’affare è fatto.

Un saluto ed è un piacere discutere con tè.

SD

utente anonimo
Scritto il 12 Febbraio 2009 at 11:16

Allora rivediamo il discorso esistono esperienze già in atto di organizzazioni del tipo “ Villaggio alternativo “, il problema è la compatibilità con la restante comunità esterna e con la dipendenza che avrebbe questo tipo di organizzazione dal resto del mondo . Non si può prescindere dal fatto che quello che vogliamo realizzare o meglio vorremmo realizzare non è un “convention “ chiusa ma sempre e comunque un mondo aperto , in questo senso mi sembra che l’impostazione di Andrea sia un po’ diversa da altri blog che puntano sul reclutamento di persone che devono “ predicare “ tipo “ Geova” o altre forme di settarismo . Il problema è arrivare a dare una sterzata a smitizzare il ruolo della ricchezza come forma di edonismo sociale, come strumento di comunicazione . In sostanza è ridicolo puntare su un’immagine caratterizzata da Porche, Ferrari, Rolex, pellicce ecc. non in quanto queste devono scomparirei , ma in quanto viste come beni comuni , servizi cui chiunque può accedervi per occasioni e divertimenti , come accessibili a tutti con i relativi canoni , idem la cultura l’ istruzione se il rifarsi seno, nasi, glutei non è un’azione sanitaria , mi sembra ridicolo che un professionista in questo settore si” pompi” diventando un luminare sulla base dei soldi a nero accumulati in tale funzione. La soluzione è far crescere la cultura la vera analisi , il capire la libera scelta , nessuno vuole distruggere alcuna delle innovazioni tecnologiche fino ad oggi realizzate in quanto le stesse derivano dai sacrifici dei nostri ricercatori, dei nostri operai ed anche Porche e Ferrari alla fine servono.
Dobbiamo avere idea di cosa significano 7 miliardi di persone che diverranno 9 e 10 in poco tempo . Dobbiamo essere razionalmente consci che se un Elkan finisce in rianimazione non può essere un modello per i ragazzi che poi comprano gli occhiali lanciati da questo “ mona “, dobbiamo essere consci che se il ministro mantiene il N° chiuso a Medicina è perché vuole preservare la fascia di elite dei chirurghi esteti, dei cardiochirurghi e delle loro valvole cardiache predilette, non certo perché si rende conto che le cardiopatie o le cataratte sistematicamente interesseranno tutti e 7 miliardi di persone in ogni parte del mondo e ci sarà bisogno dell’oculista per le operazioni al Besta di Milano come in ogni altra parte del mondo e così via: così per seno, prostata ecc. ed a noi va bene che i nostri giovani si formino per compiti che necessariamente saranno necessari qui là e dappertutto. Lo stato si comporta con la stessa logica che distrugge i pomodori per mantenerne alto il prezzo; ma come si fa poi a parlare e dire che “ Siamo per la Vita” . Politicamente si è verificato che la sinistra non è stata in grado di reggere da una parte l’esigenza sociale (studenti, lavoratori, terziario i cui provvedimenti di liberalizzazione erano limitati e con esclusione delle grandi categorie di potere magistratura, notai, sanità ecc ) e dall’altra le pretese dei ricchi nelle quali si identifica anche una parte della classe media che ancora si illude di essere ricca perché ha qualche proprietà o a un reddito decente , ma questa gente crede veramente che a loro il sistema attuale non preserverà il “buon CDO” o credono che siccome di sono messi in vista in TV in quanto asserviti a sostenere una linea di potere riceveranno un premio alla carriera . Chi ricorda degli scienziati ritenuti alla moda nel passato ed in quell’epoca osannati , rispetto a scienziati umili che hanno realizzato le grande scoperte e le grandi teorie oggi su tutti i libri di scuola ? Nessuno !
Allora la destra altrettanto si è mostrata solo in grado di trasmettere un messaggio qua comandiamo noi e vogliamo farlo sempre di più, la magistratura ? solo se è funzionale al nostro modo di operare , per la crisi ? Stiamo bene !
Oggi il nemico sta nell’incapacità di capire fino a che punto vale la libertà di scelta , il rispetto delle opinioni , la sperimentazione di nuove forme di comunità e socializzazioni che ben vengano , le stesse devono venire a far parte di una libera scelta e possibilmente incentivate per il cambiamento , in un ambito di onestà ricordandoci quello che oggi un grande scienziato ha detto “Cosa volete che siano i soldi spessi per Atlas se questo esperimento può portarci a capire qualcosa in più sulle radiazioni cosmiche la sfida dell’umanità nel futuro va oltre i confini della terra o il nostro destino è segnato …“.

utente anonimo
Scritto il 12 Febbraio 2009 at 11:20

Scusate il precedente commento ero io MM

utente anonimo
Scritto il 12 Febbraio 2009 at 14:52

Salve marinai, vista l’aria di crisi …. ribadisco il concetto: ora le aziende in generale, quotate o meno in borsa ma solitamente tutte generosamente indebitate nel periodo d’oro appena passato, hanno presentato le prime trimestrali “derivate” dalla recessione, un vero bagno di sangue, anche se non per tutte.
Ora …. non sono un genio della finanza ma questi signori, oltre al calo di utili evidente, dovranno fare fronte +/- nel breve a scadenze da brivido, quali cedole e restituzione di prestiti.
Come faranno?
Dove troveranno la liquidità da restituire ai creditori?
Sicuramente molti non avranno problemi a reperire i soldi, che avranno certamente accantonato da bravi ed onesti economi nei periodi migliori (sarà cosi?), ma quei sicuramente “pochi” che saranno rimasti “scottati” da questa situazione difficilmente imprevedibile …. dovranno ricorrere a prestiti “ponte” o qualche tipo di “transazione” per spostare la scadenza, altrimenti …. saranno defoult … per tutti.
Prestiti da reperire fra gli “amici” del fantastico sistema bancario, che fino a ieri pronto a prestare soldi con estrema facilità a chiunque ne chiedeva.
Marzo e aprile 2009 secondo me saranno mesi molto pericolosi, per non parlare di giugno e luglio, quando la crisi sarà sicuramente passata, ma i conti difficilmente saranno a posto, mentre le scadenze si sommeranno.
Ecco …. spero che questo semplice ragionamento sia stato già ampiamente effettuato dai signori che stanno al momento regalando soldi come fossero noccioline a banche e istituti finanziari, e che abbiano tranquillamente messo in conto di dovere supportare finanziariamente nel breve anche i debiti di una grossa quantità di aziende.
E …. speriamo che anche loro siano tanto amici dei politici, altrimenti molti di noi rischieranno di trovarsi …. a spasso fra qualche mese, sempre che questa nemesi finanziaria non finisca, magari per gradita intercessione Divina.

Francia R

utente anonimo
Scritto il 12 Febbraio 2009 at 17:32

In Irlanda i prezzi al consumo in gennaio sono DIMINUITI dell’1,7% mensile e dello 0,1% annuo.
E’ il primo calo tendenziale da quasi mezzo secolo.

L’iperinflazone che alcuni paventano per ora mi sembra abbastanza lontana.

Mas

utente anonimo
Scritto il 12 Febbraio 2009 at 18:24

Buonasera a tutti, vorrei fare una domanda di borsa a chi è più esperto di mè?
Osservando l’andamento delle borse in questi giorni, credo che si possa pensare che un crollo sia imminente, magari un crollo fino a 600 del S&P 500; quindi si può essere quasi certi che andando al ribasso o short si faranno dei buoni guadagni. La mia domanda è questa; ma non c’è il serio rischio che nei prossimi giorni ci sia un bel rimbalzo, cosi chi và short resta a bocca asciutta, e se ci sarà un crollo avverrà senza tanti “avvertimenti”, quando uno non l’aspetta???
Io per non sbagliarmi, stò a guardare…….preferisco il baratto hehehe.

SD

utente anonimo
Scritto il 12 Febbraio 2009 at 21:09

tutti questi piani x salvare l,economia partono semplicemente dalla parte sbagliata . come dice andrea e come la penso io , ci vuole poco ,a volte le cose semplici sono le più giuste .basterebbe invece di dare soldi ai vertici del potere darli agli operai in busta paga .perchè non lo fanno ???voglio vedere se lo sapete!!cia minghin

utente anonimo
Scritto il 12 Febbraio 2009 at 21:23

Minghin #27, forse perchè dopo non lavorano più, sorebbero troppo ricchi hihihi.

SD

utente anonimo
Scritto il 12 Febbraio 2009 at 21:34

perchè 800bn$ diviso per 150 milioni di lavoratori USA fa $5000 ciascuno.

ci si fa poca strada

utente anonimo
Scritto il 12 Febbraio 2009 at 22:32

Peccato che nessuno abbia risposto al mio post 26, ma sono sicuro che questa sera se qualcuno andava sfort, si prendeva un belllo spavento…..la borsa USA prima è partita malissimo il S&P 500 ha toccato gli 808,06 (circa -3%) e poi a 1 ora dalla chiusura ha recuperato fino a 835,48 (circa +0,20%).
E un gioco pericoloso sia andare al ribasso che andare al rialzo, troppo volatili….troppa differenza, io credo che solo dei computer ben programmati possono gestire cose del genere….non ci sono solamente delle persone che muovono i mercati ma bensì dei potentissimi (e pieni di soldi) computer.
Forse il mio giudizio è sbagliato, ma non mi convince…….

Un saluto

SD

utente anonimo
Scritto il 12 Febbraio 2009 at 22:40

caro SD ,
mi sa che quel punto interrogativo sia un lapsus freudiano.

mi da inoltre l’impressione che tu al baratto preferisci i futures …e questa sera ti ho preso in parola.

un saluto
carpe diem49

utente anonimo
Scritto il 12 Febbraio 2009 at 22:52

carpe diem49 #31. NO GRAZIE niente futures, non fanno per mè, e se devo essere sincero io al massimo mi accontento di qualche titolo di azienda sana che magari ogni tanto “sganci” qualche dividendo.
Vedremo in futuro, ma in qualsisi caso a mè piace capire, sapere, imparare ed infine osservare.

Ri-saluto

SD

utente anonimo
Scritto il 12 Febbraio 2009 at 23:29

Il livello di tensione sta aumentando giorno per giorno, è da metà settembre che non percepivo tanta negatività.
L’Inghilterra spera “solo” in un -7 % del PIL e un tasso di disoccupazione sotto il 14%!.
La Spagna prega per rimanere sotto il -4% di PIL e spera in una disoccuapazione sotto il 20% (gli Iberici sono oggi a oltre il 14% di disoccupazione).
Il Brasile nel solo mese di dicembre ha perso 650.000 occupati e spera di finire il 2009 con il PIL a +3% (ottimisti).
La Cina perderà quest’anno non meno di 20 milioni di lavoratori, come si comporterà il PIL in Cina è un mistero, del resto tutti sono sicuri, che dati affidabili da quella parte, non ne arriveranno.
Solo un dato deve far riflettere, a Gennaio 2009 le Importazioni in Cina -50% (circa). Le esportazioni dovrebbero essere crollate a circa un -25%.
Tutti i dati dicono che sta arrivando in italia un’ondata di licenziamenti.
Un sondaggio fatto agli imprenditori, ha dato risultati che non si possono raccontare.
La grandissima parte delle imprese intende apportare tagli al personale e molte di loro hanno già comunicato ai propri dipendenti.
Si calcola che prima dell’estate a oltre 300.000 precari venga terminato il contratto di lavoro.
A questi si potrebbero aggiungere altri 150.000 disoccupati che hanno un contratto a tempo indeterminato, più tutti i vari cassaintegrati.
Dovremo passare da un tasso di disoccupazione del 6,7 % del 2008 (è solo una stima il tasso ufficiale ancora non si sà) ad almeno al 8,7%, questo prima di Agosto!
Molti sperano che in Italia si ci fermerà al 8,7%. Ma le cassandre (molto attendibili) dicono che noi avremo un tasso di disoccupazione intorno al 10% e oltre.
Possiamo annunciare che sono cominciate a scorrere le lacrime.

-IL Compasso-

utente anonimo
Scritto il 12 Febbraio 2009 at 23:37

minimo in borsa al 1 aprile. minimo economico al 31 luglio
poi pian piano la ripresa

utente anonimo
Scritto il 13 Febbraio 2009 at 00:39

Caro SD #30

si…., ma più che potentissimi computers , ci vogliono delle menti
che sappiano programmare e “squadrare” il tempo prima che i prezzi.

Buona notte
carpe diem49

utente anonimo
Scritto il 13 Febbraio 2009 at 00:48

Forse non è chiaro a nessuno che la ripresa non ci sarà mai. Il nuovo equilibrio potrà raggiungersi solo dopo un crollo catastrofico di questo immondo sistema economico, ma da quel momento nulla sarà più come prima e gli echi antropologici della ottimistica tecnologia saranno flebili e silenti.

utente anonimo
Scritto il 13 Febbraio 2009 at 01:36

i disordini previsti stanno cominciando a registrarsi

Attenti banchieri, arrivano i forconi…
di Debora Billi – 12/02/2009

Fonte: crisis

Migliaia di persone sbattute fuori di casa o in procinto di, a causa della crisi dei mutui. Sentono parlare di bailout, salvataggi di banche, superstipendi di managers.

A un certo punto si stufano. E cosa fanno? Si riversano in massa nelle zone di lusso e vanno a piantare un casino davanti alle ville degli amministratori delegati, dei finanzieri di Wall Street, dei banchieri.

Succede nel Connecticut, e l’articolo (*) di NCBC titola proprio “Torce e forconi”. Per il momento i cittadini esasperati si sono limitati a brandire cartelli, ma non è detto che in futuro non passino appunto ad altri e più consistenti utensili.

Se la cosa vi sembra tutto sommato soft, tenete presente che in genere si protesta davanti a luoghi istituzionali, Comuni, Parlamenti, Presidenze. Oppure davanti alle fabbriche, alle scuole, nelle piazze. Quando la popolazione arriva al punto di radunarsi e fare casino davanti alle lussuose dimore dei responsabili dei suoi guai, significa che il filo si è fatto sottile. Potrebbe di fatto rompersi se qualcuno si fa prendere un po’ troppo la mano e decide di dar fuoco al campo da tennis, o se il banchiere terrorizzato chiama la forza pubblica (o peggio, privata…) in modo che ai cittadini passi la voglia di andarlo a trovare.

Gli americani sono tanto buoni e tanto pazienti, l’hanno ampiamente dimostrato (come noi d’altronde); sono anche tanto facilmente infinocchiabili dalla propaganda (come noi d’altronde); ma se un giorno dovessero seriamente stufarsi, hanno un fucile a testa e per una volta non vorrei stare nei panni di quello dentro la villa.

carpe diem49

utente anonimo
Scritto il 13 Febbraio 2009 at 05:13

concordo con il 34

utente anonimo
Scritto il 13 Febbraio 2009 at 10:54

ma… di chi sono i commenti #34 e #38?

Niente firma, niente spiegazione a supporto, neppure un link di riferimento…

bo…

kelcri (mozzo silenzioso)

utente anonimo
Scritto il 13 Febbraio 2009 at 14:00

Forse il #34 e il #38 sono due ottimisti. Anonimi.

Forse perchè di questi tempi non conviene firmare un facile ottimismo basato su voci e sensazioni e senza citare fonti attendibili?

Marco Colacci

Buona giornata

utente anonimo
Scritto il 13 Febbraio 2009 at 15:32

l’ottimismo di questi tempi è disprezzato come il pessimismo 18 mesi fa.

Andrea 18 mesi fa passava per un apocalittico visionario

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