Ieri è uscito il risultato del Pil del terzo trimestre in America l’ennesima dimostrazione che i banchieri centrali non hanno alcuna idea o meglio fanno finta di averla su dove l’economia sta andando. Nella dichiarazione finale dell’ultimo FOMC abbiamo letto che l’economia americana registra una solida crescita dei consumi delle famiglie e degli investimenti fissi e delle imprese.
La risposta è arrivata ieri, precisa e puntuale…
NEW YORK – L’economia americana e’ cresciuta al passo dell’1,5% nel terzo trimestre dell’anno, segnalando che la ripresa americana continua ma che il suo passo ha frenato bruscamente rispetto al 3,9% dei tre mesi precedenti sotto il peso della debolezza dell’economia globale, delle tensioni dei mercati e del rafforzamento del dollaro. L’1,5%, la prima lettura per il periodo luglio-settembre, e’ stato in linea con le previsioni medie degli analisti. Rispetto all’anno scorso, l’economia ha marciato al modesto ritmo del 2%, ormai diventato tipico degli anni post-grande crisi.
L’espansione negli ultimi tre mesi e’ stata ostacolata da battute d’arresto nelle spesa dei consumatori, i due terzi dell’attivita’ economica, e anche degli investimenti, delle scorte aziendali e dalla spesa governativa. Le scorte hanno sottratto 1,44 punti alla crescita del Pil, il danno maggiore, indicando che la fiducia delle imprese sulle prospettive dell’economia resta in dubbio. Il Pil Usa frena: +1,5%
1,44 punti ha sottratto l’illusione di riempire i magazzini di merce che non è stata venduta. Ora se non si inventano chissà quale cataclisma per l’occupazione a dicembre la Fed aumenterà i tassi, non può più perdere la faccia, giusto in tempo per ridurli nuovamente a marzo o giugno del 2016, piombando in territorio negativo quando ci sarà bisogno di avviare un’inutile battaglia contro la prossima recessione.
Il settore immobiliare altra dinamica che la Fed nell’ultimo FOMC ha dichiarato in espansione, è cresciuto ad un ritmo ridotto del 6,1 % rispetto alla media del 9,8% degli ultimi tre trimestri. Ma ormai in una fumeria d’oppio nessuno più controlla la corrispondenza dei dati con le dichiarazioni, tutto e il contrario di tutto, l’importante non è la capacità di una banca centrale di comprendere le dinamiche in atto ma che continui a fornire droga, liquidità al mercato.
Non c’è alcuna evidenza, ZERO, NULLA, ABSOLUTELY NOTHING, di pressione inflazionistica, il PCE core è salito di un risibile 1,2 % nel corso del trimestre.
Nei fatti la Fed ha già aumentato più volte i tassi, le condizioni sui mercati lo scontano in maniera evidente da tempo, il dollaro forte è già un stretta non indifferente in America.
Anche un bambino vedrebbe che non è cambiato nulla, ZERO, ABSOLUTELY NOTHING nelle condizioni macroeconomiche mondiali, nulla in Asia, nulla in Cina, ma loro i banchieri centrali hanno deciso di togliere il riferimento alle preoccupazioni dell’economia internazionale, gettando ancor di più fumo nella fumeria d’oppio.
Vaste programme davvero, tante idee, ben confuse!
Gente che ha completamente sbagliato la diagnosi in maniera clamorosa ora va in giro a vantarsi di aver inventato una cura miracolosa! Si lo sappiamo senza le banche centrali sarebbe arrivata la fine del mondo, buona la scusa per continuare a fare affidamento su chi ha fatto finta di non vedere chiudendo due occhi.
Su Project Syndacate The Tragedy of Ben Bernanke è la storia, un libro di memorie assolutamente da non leggere per non farsi venire il mal di stomaco, di un uomo, ex presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, che poteva essere la persona più preparata al mondo nel suo lavoro, come abbiamo scritto anche nel nostro libro, considerato più volte come uno dei massimi esperti di Grande Depressione e crisi giapponese. Ha scritto che molti banchieri avrebbero dovuto finire in galera, ma in realtà lui stesso ha salvato mezza finanza ombra dalla galera.
Ormai è evidente a tutti che il QE generalmente è stato un fallimento anche il premio Nobel Michael Spence lo sostiene sul WSJ The Fed Has Hurt Business Investment in maniera più “scientifica” la sintesi è quella.
La sintesi è tutta qui sotto, a disposizione per gli ingenui che ancora oggi credono che il QE aiuti ad espandere il credito, lo dice la nostra stella polare, la crisi giapponese…
lo sussurra la crisi attuale. il fallimento del QE di Draghi …
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“i banchieri centrali non hanno alcuna idea o meglio fanno finta di averla su dove l’economia sta andando.”
…
a questo punto, il dubbio è se i banchieri governino i mercati, o se i mercati governino i banchieri
la [possibile] risposta è che i primi (i banchieri) hanno perso completamente la bussola (*), mentre i secondi (i mercati) non possono più fare a meno della droga somministrata loro dai primi…
(*) o meglio : sono vittime del loro stesso gioco, sono consapevoli che non possono più fermarlo perchè conoscono i rischi correlati, nel caso decidessero di fermare bruscamente la somministrazione di droga, i mercati ci vivono…
bell’affare…
c’è anche da osservare che in questa [folle] corsa al QE “senza frontiere” (dato che ormai interessa allegramente USA JAP EU CHINA con relative divise), uno degli effetti conseguiti è che le banche centrali non fanno altro che svalutare la propria divisa nei confronti delle altre [concorrenti] per ovvio motivo (la speranza di guadagnare competitività sul proprio export) e così non se ne esce, una spirale davvero diabolica.
Sono proprio curioso di vedere che succede in Dic in America, circa la ventilata possibilità di aumento dei tassi…
con qualche trilione di US $ presi a prestito a costo “zero” e attualmente infiltrati nei meandri del sistema, ci sarà da ridere, se…