GERMANIA…PUSHER D’EUROPA!

Scritto il alle 08:08 da icebergfinanza

 La Banca centrale europea starebbe valutando di stabilire un tetto agli interessi oltre il quale scatterebbe l’acquisto di bond dei Paesi in difficoltà: lo riporta il tedesco Spiegel online, precisando che Francoforte deciderà se applicare tale soglia alla prossima riunione del board a settembre. Il tetto segnalerà agli investitori quale livello di tassi la Bce considera …

La Bundesbank si oppone all’acquisto dei bond da parte di Francoforte perchè la ritiene un’iniziativa troppo vicina a rompere il tabù della Bce che non può finanziare gli Stati. E anche il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ieri ha rigettato l’idea di rifinanziare il debito degli Stati attraverso la Bce: «Se iniziamo a farlo, non ci fermeremo.  È come quando uno comincia a risolvere i suoi problemi con le droghe», ha detto. Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/rvufy

Di quale droga parla Schaeuble di quella “sintetica”  tedesca per caso?

C’è voluto oltre un anno per mettere insieme l’originale idea di un tetto alla demenza senile dei politici europei, oltre due anni per non fare nulla per risolvere in un istante il problema Grecia e tutto per dare il tempo alla Germania di farsi una padella dei wurstel suoi. Non solo ma quello che vede la luce in fondo al tunnel un giorno si e uno nove l’addita a modello sociale e finanziario dopo aver devastato il proprio popolo con la nuova schiavitù del lavoro e infranto palesemente o meno i trattati europei.

Se poi volete avere un’idea dello spirito che aleggia da tempo in Germania nelle elites leggetevi QUESTO!  Chissà non c’è due senza tre!

Non voglio aggiungere altro ho già lasciato chilometri di inchiostro sullo sporco gioco che la Germania, Deutsche Bank e la Bundebank stanno conducendo in questa crisi, ma se parliamo di droga, allora non dimenticate che i primi pushers, gli spacciatori europei insieme ai francesi sono state le banche tedesche…

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Era giugno 2010 quando uno sconosciuto Icebergfinanza postava per la prima volta in Italia l’esposizione delle banche europee ai PIIGS via Banca dei Regolamenti Internazionali raccontando cosa in realtà accade nell’orgia subprime europea, evidenziando il rischio del gioco delle tre carte ovvero che i capitali dei vari fondi di salvataggio in realtà servissero solo a salvare le banche tedesche, francesi e inglesi …

Ma si, serve Bloomberg due anni dopo per accorgersene, grazie alla traduzione di Carmen Gallus su InvestireOggi…

 Bloomberg – Nei milioni di parole scritte sulla crisi del debito in Europa, la Germania è in genere presentata come l’adulto responsabile e la Grecia come il figliol prodigo. La prudente Germania, dice la storia, è riluttante a salvare la Grecia scroccona, che ha preso in prestito più di quanto poteva permettersi e ora deve subire le conseguenze.

Vi sorprenderebbe sapere che in Europa i contribuenti hanno fornito alla Germania lo stesso sostegno finanziario offerto alla Grecia? Lo suggerisce un esame dei flussi monetari Europei e dei bilanci delle banche centrali.

Cominciamo con l’osservazione che non possono esistere dei debitori irresponsabili senza finanziatori irresponsabili. Le banche Tedesche hanno incoraggiato i Greci. Grazie anche ad una regolamentazione lassista, negli anni precedenti la crisi le banche Tedesche hanno accumulato delle esposizioni rischiose verso i paesi periferici dell’Europa. Al dicembre 2009, secondo la Banca dei Regolamenti Internazionali, le banche Tedesche avevano accumulato crediti per 704 miliardi dollari verso Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna, molto di più rispetto al capitale complessivo delle banche Tedesche. In altre parole, hanno prestato più di quanto potessero permettersi.

Quando l’Unione Europea e la Banca Centrale Europea sono intervenute per salvare i paesi in crisi, hanno permesso alle banche Tedesche di portare i loro soldi a casa. Il risultato è che hanno salvato sia le banche che i contribuenti Tedeschi, i quali altrimenti, se i prestiti non fossero stati rimborsati, avrebbero dovuto sostenere le banche. A differenza di gran parte degli aiuti forniti alla Grecia, il sostegno alle banche Tedesche si è verificato automaticamente, in funzione della struttura dell’unione monetaria. Come  funziona Ecco come funziona.   Quando le banche Tedesche hanno ritirato i soldi dalla Grecia, le altre banche centrali nazionali dell’area dell’euro hanno collettivamente compensato il deflusso con prestiti alla banca centrale Greca. Questi prestiti apparivano sul bilancio della Bundesbank, la banca centrale della Germania, come crediti verso il resto dell’area dell’euro. Questo meccanismo, progettato per tenere in equilibrio la contabilità dell’area valutaria, ha reso più facile per le banche Tedesche uscire dalle loro esposizioni. Ora la parte più scabrosa: diversamente dai crediti delle banche private, i crediti della Bundesbank sono solo in parte responsabilità della Germania. Se la Grecia ripudia il suo debito, le perdite sarebbero condivise tra tutti i paesi dell’area dell’euro, in base alla loro partecipazione nella BCE. La partecipazione della Germania sarebbe di circa il 28 per cento. In breve, negli ultimi due anni, gran parte del rischio insito nei bilanci delle banche Tedesche è stato spostato sui contribuenti di tutta l’Unione monetaria.

E’ difficile quantificare esattamente quanto beneficio la Germania abbia tratto dal suo piano di salvataggio Europeo. Un indicatore potrebbe essere l’importo che le banche Tedesche hanno ritirato dagli altri paesi dell’area dell’euro dall’inizio della crisi. Secondo la BRI, hanno ritirato 353 miliardi dollari dal dicembre 2009 fino alla fine del 2011 (secondo gli ultimi dati disponibili). Un altro sarebbe l’aumento dei crediti della Bundesbank verso le altre banche centrali dell’area dell’euro. Che equivale a 466 miliardi di euro ($ 590 miliardi di dollari) da dicembre 2009 ad aprile 2012, anche se questi dati riflettono anche i depositanti stranieri che hanno spostato i loro soldi nelle banche Tedesche. In confronto, la Grecia ha ricevuto un totale di circa 340 miliardi di euro di prestiti ufficiali per ricapitalizzare le sue banche, rimpiazzare i capitali in fuga, ristrutturare i suoi debiti e aiutare il suo governo a sbarcare il lunario. Solo circa 15 miliardi di euro di questi presititi vengono direttamente dalla Germania. Il resto è tutto da parte della BCE, l’Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale.

Meglio preparati

Il cambiamento nell’esposizione finanziaria della Germania ha importanti implicazioni sul suo ruolo di leader nella risposta Europea alla crisi. Prima che le banche Tedesche riuscissero a ritirare i loro fondi, rischiavano di perdere un sacco di soldi se la Grecia fosse uscita dall’euro. Ora eventuali perdite saranno condivise con i contribuenti di tutta l’area dell’euro – in particolare la Francia, le cui banche sono ancora molto esposte verso la Grecia. Forse questo è quello che intendono certi funzionari Tedeschi quando dicono che l’area dell’euro è più pronta ad un’uscita della Grecia. In definitiva, però, il costo di lasciar uscire la Grecia potrebbe ritorcersi sulla Germania. Se la corsa agli sportelli e le turbolenze del mercato costringessero anche Portogallo, Spagna, Italia e altri paesi a uscire dall’area dell’euro, le perdite potrebbero spazzare via gran parte del capitale delle banche Tedesche. Per non parlare del danno a lungo termine di una rottura dell’euro sulle esportazioni che guidano l’economia della Germania, e la possibile fine di un progetto Europeo volto ad evitare il ripetersi degli orrori di due guerre mondiali.

Per evitare un tale esito, con o senza la Grecia, la Germania dovrà accettare tutto ciò che ha finora rifiutato, e altro ancora. Compreso il consentire alla BCE il finanziamento dei debiti sovrani. L’area dell’euro ha anche bisogno di un meccanismo che trasferisca automaticamente il denaro verso i paesi in difficoltà, così come il sistema di pagamento che ha salvato la Germania – un elemento che gli economisti da tempo hanno indicato come cruciale per rendere l’area dell’euro un’unione monetaria praticabile. Come abbiamo sostenuto, un fondo comune per la disoccupazione potrebbe essere un primo passo verso una tale unione fiscale. Quando il Cancelliere Tedesco Angela Merkel valuterà il prossimo passo da compiere nella crisi dell’euro – che potrebbe aiutare il ritorno alla crescita o, in alternativa, mettere a rischio la sopravvivenza dell’intera unione monetaria – dovrebbe tenere a mente che il suo paese è in debito con il sistema dell’euro tanto quanto la Grecia.

Vorrei solo ricordare per onor di cronaca che le banche tedesche hanno potuto prestare soldi a mezzo mondo ben oltre il proprio capitale disponibile anche grazie alla famigerata assicurazione AIG, si quella fallita e nazionalizzata dal governo americano, alla faccia delle banche responsabili.

Ma tanto a Voi nessuno a mai raccontato queste cose in Italia. Chissà forse un giorno il tempo farà giustizia e noi saremo li ad aspettarlo!

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13 commenti Commenta
carpif74
Scritto il 20 Agosto 2012 at 09:26

Andrea una curiosità: cosa ti senti che possa accadere realemte? La germania abbassa finalmente la testa o siamo destinati a rivivere la storia? grazie

icebergfinanza
Scritto il 20 Agosto 2012 at 09:43

carpif74@finanzaonline,

No loro hanno tutto l’interesse a tenere in piedi l’euro per indebolire il resto d’ Europa!

giulio0808
Scritto il 20 Agosto 2012 at 10:35

Buon giorno a tutti

Volevo segnalare questa analisi

http://aiutomutuo.finanza.com/2012/08/16/la-debolezza-del-mattone-sondaggio-di-una-crisi-appena-iniziata/

icebergfinanza
Scritto il 20 Agosto 2012 at 13:43

Visto che i wurstel tedeschi Bundesbank e Governo incominciavano ad agitarsi nell’acqua bollenti del possibile tetto ai rendimenti dei titoli di stato ecco che il buon Draghi…

20/08/2012 13:39
Bce smentisce discussioni su ipotesi di fissare obiettivi per i rendimenti dei titoli di Stato

Il consiglio della Banca centrale europea non ha discusso la possibilità di fissare dei target ai rendimenti dei titoli degli Stati europei in difficoltà. E’ quanto riportato da Bloomberg. L’agenzia internazionale cita una comunicazione ricevuta via e-mail dalla banca centrale in risposta a indiscrezioni lanciate da Der Spiegel secondo le quali l’Eurotower avrebbe avviato lo studio di un tetto ai tassi di rendimento.

Fonte: News Finanza.com

giobbe8871
Scritto il 20 Agosto 2012 at 17:06

icebergfinanza,

Hai fatto benissimo Andrea a segnalare VocidallaGermania. :mrgreen: 😉

Chi intuiva di essere in una vera guerra economica con la Crande Germania ehn :mrgreen: ci ha azzeccato ! 😆

giobbe8871
Scritto il 20 Agosto 2012 at 17:11

il 12 settembre quei perfidi giudici Crucchi di Karlsruhe diranno No Referendum ( col refererendum l’euro è seppellito dal D.Mark…ahhh) …Serve una Modifica Costituzionale da parte del Bundestag ! Hei hei…ahhh :mrgreen:

altri 6 mesi di spread alto per i PIIGS

a proposito di PIIGS , perche il Belgio (ardenne ! ) (territorio attorno al porto di Anversa) non è inserito nei PIIGS ? :mrgreen: 😀

giobbe8871
Scritto il 20 Agosto 2012 at 17:12

a proposito di PIIGS , perche il Belgio (ardenne ! ) (territorio attorno al porto di Anversa) non è inserito nei PIIGS ?

giobbe8871
Scritto il 20 Agosto 2012 at 17:14

per il momento gli americani sono presi per il loro presidente e alla Siria…

ma poi ci sarà Kurdi- iraniani…e poi…
Germania – Sacro “romano” impero . Ahh Ahh :mrgreen:

l’impero UK a fine anno, dopo 6 novembre si metterà fuori dall’UE, scusate, fuori dal Sacro romano impero germanico. 😉 :mrgreen:

stanziale
Scritto il 20 Agosto 2012 at 20:53

Se uno legge i commenti dei semplici lettori agli articoli sull’euro/europa dei principali giornali italiani, di destra e sinistra, notera’ che in almeno la meta’ e’ tutto un autoflagellarsi degli esterofili che lodano la Germania (perche’ dovrebbe prendersi carico dei paesi con la corruzione, spreco, mafia ecc. ecc.) . Purtroppo, dobbiamo resistere alla Germania con la meta’ degli italiani che di fatto (non se ne rendono conto) fa per loro…..a questi idioti probabilmente gli sembrera’ pure che il servo tedesco Monti stia lavorando bene, o che comunque ce lo meritiamo. Non so’, se ancora oggi siamo a questo punto nel comprendere quanto sta’ accadendo….possiamo solo darci da fare quando possiamo, a livello individuale, per spiegare la reale situazione ed il gioco sporco dei tedeschi…e non compro assolutamente prodotti tedeschi, francesi, finlandesi(che non esistono peraltro) o olandesi…ma abbattere il muro dei piagnistei esterofili e’ dura….

giobbe8871
Scritto il 20 Agosto 2012 at 21:30

stanziale@finanza,

il boicottaggio è sacrosanto ! Ma l’informare x la consapevolezza è molto molto meglio.

Appoggiare socialmente e politicamente i politici , gli economisti , le persone di tutti i giorni anti Germania. :mrgreen: 😉

giobbe8871
Scritto il 20 Agosto 2012 at 21:33

Andrea Mazzalai presidente della nostra Associazione Politica e Sindacale ?
il nome Iceberg Finanza Italia. ? IFI ? 😉

icebergfinanza
Scritto il 21 Agosto 2012 at 08:29

giobbe8871@finanza,

Grazie Giobbe ma per qualcosa di incisivo e praticabile servono tempo, volontariato, risorse economiche, indipendenza economica e un gruppo motivato e convinto. Andrea

kry
Scritto il 21 Agosto 2012 at 09:04

giobbe8871@finanza,

VVxVV= Validi Volontari per Veri Valori. ( IFI mi ricorda la finanziaria agnelli, a me puzza un pò)

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