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DOLLAR INDEX… IL MOMENTO DELLA VERITA’!
Ieri siamo andati ben oltre le più rosee previsioni, una cosa mai vista prima, un’accelerazione devastante che non è sostenibile…
EUROLIQUEFAZIONE… non ci sono altre parole migliori per descrivere quello che sta avvenendo, l’obiettivo della parità nei prossimi mesi ora diventa l’obiettivo minimo, andremo incontro alla storia, un ritorno al passato.
Il dollar index, un paniere contro la maggiori valute mondiali ha dato un segnale inequivocabile, nuovi massimi a 5 anni!
https://twitter.com/SilverChartist/status/1519535787947089920?s=20&t=psiZ7AGvho0I2UW1tNI_yg
Guai grossi per i Paesi emergenti! Ripeto una correzione è necessaria, ma quanto è successo recentemente con lo yen dovrebbe far riflettere.
Nel prossimo manoscritto vi racconteremo cosa è successo ogni volta che il dollaro ha iniziato a volare con l’inflazione!
Ieri una notizia incredibile!
U.S. trade goods deficit widened to record in March, $125.3 billion vs. $105 billion est. & $106.3 billion in prior month … imports +11.5%; exports +7.2% pic.twitter.com/nOfrNz4wm4
— Liz Ann Sonders (@LizAnnSonders) April 27, 2022
Un’autentico shock!
Il deficit di beni commerciali degli Stati Uniti è aumentato fino a raggiungere il nuovo record di 125,3 miliardi controi 105 miliardi stimati e i 106,3 miliardi del mese precedenteI importazioni +11,5%; esportazioni +7,2%
Questo è un elemento negativo per il pil del primo trimestre che rischia ora di essere negativo ben prima di quanto in molti si aspettano, visto che le importazioni, molto superiori alle esportazioni per tutto il trimestre sono un fattore negativo per la crescita del Pil.
Inoltre nel primo trimestre non ci sarà più l’apporto determinante delle scorte.
Un aumento mostruoso per un solo mese, un enorme 17,8% ad aprile, raggiungendo il più grande deficit della storia.
Come scrive Mike Shedlock, i disavanzi commerciali degli Stati Uniti tendono a ridursi durante le recessioni, questo accade perché gli Stati Uniti sono il consumatore di ultima istanza. Quando i consumatori statunitensi gettano la spugna per mesi e mesi, ne risulta una recessione globale.
Ma veniamo all’Europa che sembra essere diventata una barzelletta!
Ieri la Von der Leyena ha detto che l’Europa è unita, nel respingere il ricatto del gas…
STRONZATE!
GERMAN UNIPER CO SAYS PAYMENT SCHEME FOR RUSSIAN GAS IN RUBLES DOES NOT CONTRADICT THE SANCTIONS AND IT IS POSSIBLE TO PAY IN RUBLES – OFFICIALAUSTRIA AND THE AUSTRIAN OMV HAS ACCEPTED THE TERMS OF PAYMENT FOR RUSSIAN GAS IN RUBLES – AUSTRIAN CHANCELLOR https://t.co/B8VupxOKFz
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) April 27, 2022
…secondo Bloomberg invece…
https://twitter.com/MatinaStevis/status/1519250939143720962?s=20&t=5oH–gIQcJmuJQJ2mSCetA
Roma, 27 apr. (askanews) – Quattro acquirenti di gas europei hanno già pagato le forniture in rubli come richiesto dalla Russia. Lo scrive l’agenzia Bloomberg citando fonti vicine al dossier. Altri stop alle forniture dopo quella annunciata verso Polonia e Bulgaria, secondo Bloomberg, non sono probabili prima di metà maggio quando saranno dovuti i prossimi pagamenti.
Sarebbero “dieci le società europee che hanno già aperto i conti presso la Gazprombank necessari per soddisfare le richieste di pagamento del presidente Vladimir Putin”, scrive l’agenzia.
Tra le quali indovinate chi c’è, l’ENI, si mentre il banchiere urla ai quattro venti che non è possibile pagare in rubli, che è una violazione del contratto che l’Italia non lo farà mai…
Italian energy giant Eni is preparing to open ruble accounts at Gazprombank, eve as the EU warns companies not to bend to Russia’s demands to pay for gas in rubles https://t.co/5poBLFL0hU
— Bloomberg (@business) April 27, 2022
La realtà è che i politici non sanno quello che dicono, i burocrati come la Von non sanno nulla, non capiscono nulla, in realtà nessuno sta pagando in rubli, ma in euro o dollari, la banca russa li convertirà in rubli, punto, il resto sono invenzioni.
Basta aprire un conto, Polonia e Bulgaria non lo vogliono fare, ma non pagheranno mai in rubli, loro pagano in euro, il resto sono fantasie.
Per il resto nulla cambia, i toni continuano ad alzarsi, si parla di atomica come parlare di acqua fresca, tempi difficili, tempi pericolosi.
Non c’è molto altro da raccontare, ma il bello sta davvero per iniziare, l’estate ormai è vicina e il rialzo dei mercati sta per giungere al termine.
A questo indirizzo il nostro PUNTOSELLA aggiornerà nei commenti la sua personale rubrica mensile…
I manoscritti da inizio anno sono più che sufficienti per comprendere come coglierla, l’ultima grande occasione, la più colossale della storia, perché oggi sono tutti sul lato sbagliato di una barca che sta di nuovo per affondare.
Ricordo a tutti coloro che avessero bisogno, che ICEBERGFINANZA è anche consulenza a 360 gradi, in mezzo a questa tempesta perfetta.
Cliccando sul link qui sotto e mandando una mail a icebergfinanza@gmail.com è possibile avere una consulenza strategica sui possibili sviluppi macroeconomici e finanziari dei prossimi mesi, oltre a ricevere i nostri manoscritti. Buona giornata Andrea
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SEMPLICEMENTE GRAZIE!
“La realtà è che i politici non sanno quello che dicono, i burocrati come la Von non sanno nulla, non capiscono nulla, in realtà nessuno sta pagando in rubli, ma in euro o dollari, la banca russa li convertirà in rubli, punto, il resto sono invenzioni.”
Purtroppo la verità si estende anche oltre : la macchina propagandistica dei mass media asserviti alla Von der Leyen, alla Com.UE e a cascata ai governi locali degli Stati UE tenta di raccontare ai cittadini una realtà che non esiste perchè non stà in piedi, in quanto negata dalle cifre: in Italia i media ci stanno raccontando degli sforzi fatti da Draghi per cercare gas dall’estero in sostituzione di quello russo (che potrebbe venire a mancare prima del previsto), sostenendo che abbiamo quasi raggiunto la parità con i 30 miliardi di m3 cubi importati annualmente dalla Russia, peccato solo che non dicano che il gas di provenienza Angola, Mozambico, Congo (paesi con i quali Draghi ha recentemente sottoscritto rapporti di fornitura) sarà in forma liquida (dal costo almeno 4 volte più elevato di quello russo) e il surplus (di +10 miliardi di m3 di gas annui) che l’Algeria ha promesso e sottoscritto all’italia non lo vedremo prima del 2024 (se tutto va bene)… il fatto è che per il prossimo inverno 22/23, senza il gas Russo, il governo (insieme all’autorità preposta per l’energia) dovrà attuare un piano di razionamento dell’energia fornita sia per le imprese che per le famiglie, e questo ovviamente non ce lo dicono per non procurare malumori [e preoccupazioni] prima del previsto, sia a Confindustria che alle famiglie di cittadini italiani, che dovranno peraltro sostenere costi in bolletta decisamente più elevati di quelli attuali… Nel frattempo è davvero penoso e ridicolo assistere al teatrino quotidiano di ‘talk show’ televisi nazionali, fatti da personaggi invitati per l’occasione che sanno ‘meno di nulla’ e pretendono di raccontare ‘la verità’ ai cittadini che li stanno a guardare, ma anche questo fa parte della propaganda mediatica voluta dalla corrente di pensiero dominante in EU (e in Italia)…