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ATTENZIONE ALLA GERMANIA!
Mentre il principale indice tedesco tenta di aggiornare il massimi storici mentre la Germania è chiaramente in recessione, alimentato dalle criminali politiche delle banche centrali che regalano denaro agli speculatori e fanno la morale agli Stati sovrani, noi vi informiamo che la Germania ha chiesto all’Europa di salvare Deutsche Bank, di condividere il fallimento della banca tedesca attraverso l’accettazione dell’unione bancaria.
Merkel incontra Conte: «Dobbiamo portare avanti l’unione bancaria» – Il Sole 24 ORE. … fermateli vogliono rifilarci il cadavere di Deutsche Bank! https://t.co/8bzpmqMn0R
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) November 12, 2019
Italia popoli di fessi, dopo il MES per salvare tutte le banche tedesche, di nuovo il MES per salvare Deutsche Bank e quello che resta del sistema finanziario tedesco in rovina.
Noto con molto piacere la configurazione tecnica in atto di questa banca!
Si sveglia pure uno come Giampaolo Galli, ovviamente del PD, uno che in questi anni ha sposato in tutto e per tutto la causa tedesca ed Europea Unione bancaria del Ministro delle finanze tedesco per salvare l’UE (e Deutsche Bank) https://t.co/Z2PzX1lRom @vocidallestero
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) November 12, 2019
Anche il sito Zero Hedge collega la gravissima esposizione di Deutsche Bank, vicina al fallimento e con la quotazione delle azioni prossima allo zero, alla nuova disponibilità del ministero delle Finanze tedesco nei confronti del completamento dell’Unione bancaria, sinora sempre osteggiata per il timore dei tedeschi di doversi caricare i problemi dei sistemi bancari altrui, Italia in primo luogo. E tuttavia il piano, dice Zero Hedge, potrebbe essere osteggiato dall’Italia. [E c’è da sperarlo, aggiungiamo noi, perché le condizioni poste dai tedeschi per la condivisione dei (loro) rischi costringerebbero l’Italia a una “ristrutturazione preventiva” del debito pubblico, una “calamità immane, un colpo di pistola alla tempia” per il nostro Paese, come dichiarato nella sua audizione alla Camera da Giampaolo Galli, il quale avverte come siano rimaste solo poche settimane per fermare la pericolosa ondata. Non si può tacere sul carattere tardivo di questa giusta preoccupazione, ma meglio tardi che mai.]
Secondo il FT, il piano di Scholz prevede molte garanzie volte a proteggere il popolo tedesco dal pericolo di doversi caricare il peso del salvataggio delle banche straniere dei paesi con sistemi finanziari più deboli. Ma queste stesse garanzie potrebbero comportare una riduzione del sostegno da parte dell’Italia.
A parte lo schema dei depositi, il piano di Scholz prevede anche la modifica delle regole UE sul capitale bancario che elimini gli incentivi per le banche ad acquistare grandi quantità del debito sovrano del loro paese, oltre a proporre norme europee comuni sulla tassazione delle società.
Ringraziamo il cielo che questo Paese sostanzialmente non è più in mano al Partitto Democratico e che alcuni dei suoi elementi sembrano essersi svegliati.
Poco o nulla cambia se Trump ha deciso di rinviare i dazi all’Europa, significa che in Primavera ci sono serie possibilità che i dazi verranno confermati, diversamente dopo un anno di indagini avrebbe già preso una decisione…
Usa, Trump verso rinvio di 6 mesi per decisione su dazi auto Ue #donaldtrump https://t.co/ZfG4KvFfny pic.twitter.com/dUGNJ0nmev
— Tgcom24 (@MediasetTgcom24) November 12, 2019
Mentre migliorano le aspettative sull’indice ZEW, restano davvero pessime le condizioni correnti in Germania, una Germania in recessione, non importa quanto riusciranno a nascondere nei prossimi dati, lo ha già dichiarato la Bundesbank, l’eterna lotta tra l’illusione e la realtà.
A livello mondiale le aspettative sono davvero pessime …
Ma torniamo all’entusiasmo degli esaltati di Wall Street imbottiti di denaro gratis da parte della Federal Reserve che continuano ad aggiornare nuovi massimi pur in presenza di quotidiane smentite su un accordo con la Cina e dati macroeconomici sempre più brutti.
Ieri Trump oltre che a fare scontenti i cinesi ha provato a rilanciare la sua campagna elettorale per il 2020 con il solito trucchetto per la classe più fessa al mondo, la classe media, aliquota unica al 15 %…
🇺🇸 #Trump Advisers Exploring Tax Proposal That Would Lower “middle Class” Rate to 15 Percent – Washington Posthttps://t.co/l9yWsXBlsY
— Christophe Barraud🛢🐳 (@C_Barraud) November 13, 2019
Ieri parlando all’Economic Club di New York, il solito circolo di volponi, ha elogiato i tassi negativi, prossima frontiera degli Stati Uniti d’America, ha chiesto alla Federal Reserve di considerare la riduzione dei tassi in territorio negativo come in Europa. Alla tiepida risposta del pubblico ha esclamato… “solo le persone intelligenti stanno applaudendo”.
Ha accusato inoltre la Cina e l’India di approfittare degli Stati Uniti, promettendo al pubblico che un accordo commerciale con la Cina è ben alla portata degli Stati Uniti, ma che se non si raggiungerà un accordo lui è intenzionato ad aumentare ulteriormente i dazi.
Il discorso è davvero piaciuto ai cinesi, i quali hanno risposto con entusiasmo…
Ops i cinesi non hanno gradito il discorso di Trump! 😉 https://t.co/eolcl3VXuH
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) November 12, 2019
Molte critiche e lamentele sulla Cina da parte del presidente Trump nel suo ultimo discorso, ma quasi nulla di nuovo. Dichiarazioni simili di alti funzionari statunitensi hanno annoiato le persone. Sembra che questa amministrazione americana creda davvero che una bugia ripetuta mille volte diventi verità.
Più o meno come i mercati, sperano che le bugie diventino verità, comunque ormai è Natale, lasciamo godersi le loro illusioni, la verità figlia del tempo non è poi molto lontana.
Nel fine settimana, insieme agli amici di Machiavelli vedremo perchè!
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Con l’unione bancaria europea entrata in esecuzione, il problema Deutsche Bank non sarà più un problema solo “tedesco”, ma diventa di portata Europeo… e le conseguenze di tale problema si riversano su tutti i cittadini europei, non solo tedeschi… La cosa strana (e sospetta) è che dopo anni e anni passati a dire “NEIN!” agli altri paesi che chiedevano alla Germania, quasi supplicandola, questa “unione bancaria”, solo ultimamente i tedeschi pare vogliano accettare l’idea… c’è forse qualche cosa di grosso che bolle in pentola lassù a Berlino, che presto dovrà essere sistemato, che i tedeschi non vogliono fare da soli ??…