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INFLAZIONE: PURA LEGGENDA METROPOLITANA!
Come ho già scritto recentemente Icebergfinanza credo sia stato forse uno dei pochi che in Italia quotidianamente condivideva il rischio di una imponente “DEBT DEFLATION” deflazione da debiti, di un deleveraging generalizzato, cercando di cancellare le isterie e le paranoie inflattive che hanno caratterizzato in questi anni alcuni interpreti della cosidetta scuola asutriaca ma non solo anche economisti, analisti e bloggers che rincorrevano il populismo di un’inflazione che è con noi dalla notte dei tempi, quella che corrode il nostro potere di acquisto, quella che Keynes definiva la via migliore per distruggere il sistema capitalistico svilendo la moneta, mediante un continuo processo di inflazione nel quale i governi possono confiscare, segretamente e inosservati, una grossa parte della ricchezza dei loro cittadini. (John Maynard Keynes, Le conseguenze economiche della pace)
Mai come nel 2011 nel contesto di una crisi sovrana, i bond reali della zona euro hanno sottoperformato in maniera sensibile il già devastante andamento dei bond nominali che hanno perso secondo l’indice settoriale BOFA un importante 4,4 % negli ultimi tre mesi, una sottoperformance che ha riportato perdite superiori al 10 %, la peggiore performance della storia di questo indice.
Ovviamente alcuni non hanno tenuto conto della minore liquidità di questi titoli reali legati all’inflazione e del fatto che questa tipologia di titoli non era contemplata negli acquisti settimanali della BCE.
Ora dopo tre anni di inutile attesa abbiamo qualche segnale che in realtà fa intravvedere cosa potrà accadere dalla seconda metà del decennio in corso, soprattutto nella componente core che esclude ilcosto dell’energia e quindi della benzina e degli alimentari, componenti altamente volatili. In America la componente core resta sopra il livello di guardia tollerabile dalla Fed, banca centrale americana anche se mi attendo un’ulteriore nuova discesa una volta che il prezzo del petrolio e quindi della benzina avrà fatto l’ennesimo picco di prezzo, facendo aumentare i rischi di una nuova recessione mondiale più o meno generalizzata.
E quindi tutto tornerà a scendere in quanto verrà nuovamente a mancare il lavoro e come alcuni di voi ben sanno, solo la spirale prezzi e salari comporta rischi elevati, ovvero la piena occupazione ma di piena occupazione nei prossimi dieci anni è meglio non parlarne.
Detto questo vi lascio con alcune piccole perle qua e la talvolta insospettabili, che dimostrano come la deflazione da debiti, la debt deflation stia facendo il suo corso anche in Inghilterra dove l’inflazione sembrava essere fuori controllo!
Non c’è alcun dubbio che i prezzi quotidiani stanno salendo come la devastante perdita di potere di acquisto ma per quanto riguarda le dinamiche macroeconomiche siamo in piena deflazione e prima o poi all’improvviso i prezzi crolleranno come sta già accadendo in altri settori che non siano la benzina o gli alimentari.
The spectre of DEFLATION rises as inflation falls Cash-strapped households should be helped by a sharp fall in inflation this week but it carries with it the seeds of an equally uncomfortable outcome – deflation TELEGRAPH
(Reuters) – The Swiss National Bank fears that an escalation of the euro zone’s debt crisis could prompt DEFLATION , Thomas Jordan said in his first speech since becoming interim chairman of the central bank, stressing his determination to keep a lid on the franc. REUTERS
Swiss prices fall again, fuelling franc cap debate ZURICH, Feb 10 (Reuters) – Swiss consumer prices fell for the fourth month in a row in January, data showed on Friday, adding fuel to a debate over whether the country’s central bank should weaken the franc further to counter the threat of recession and DEFLATION. REUTERS
Mohammed El-Erian has penned a few thoughts about Germany’s negative yielding bubill auction and indentifies — quite rightly — that there are major risks associated with this precedent.(…) It is these safe-asset seeking, hoarding-related DEFLATIONARY FORCES which have come to compromise many central banks’ transmission mechanisms. FTALPHAVILLE
In attesa di Godot buona deflazione a tutti!
Nel fine settimana è stata spedita la nuova analisi dal titolo “STRONG BUY ITALIA” un viaggio nell’Italia che verrà, osservando le dinamiche che ci attendono nelle prossime settimane per gettare le basi per i prossimi anni.
Chi fosse interessato all’analisi ANNO 2012: ESPLOSIONE DEL DEBITO! che fa il punto sui rischi e stelle polari del 2012 può richiederla con una libera donazione cliccando sul banner in cima al blog o QUI
Icebergfinanza partecipa al ” ENEL BLOGGER AWARD 2012 ” Se qualcuno di Voi trova un attimo di tempo ed è disponibile a sostenerci , questo è l’indirizzo per votare Semplicemente grazie! http://www.enelbloggeraward.com/
E’ la sorellastra illegittima suppongo 😉 dell’iperiflazione di Weimar… 😉
L’aumento dei prezzi delle materie prime, causato dalla liquidità laverege..giata immessa sul mercato ed utilizzata come in una bisca, sarà un fuoco di paglia che porterà ad un crollo repentino e, quindi, penso ad una deflazione più rapida di quella vissuta in Giappone. Parlando di alcuni mercati immobiliari locali (x es. Bordighera), il persistere di prezzi alti, sostenuti dalle agenzie immobiliari del posto stanno portando ad una stagnazione delle vendite, con chiusura dei cantieri più esposti a cui seguirà una discesa più repentina dei prezzi.
Se curi il sintomo e non la causa alla fine paghi con interessi più alti!!!!
Tra i vari effetti della debt deflatione e della criminale politica delle banche centrali e governi collusi tesa solo a mantenere in vita zombie banks in tutto il mondo con il sangue della gente normale… LE COSE CHE POSSIEDI VALGONO SEMPRE MENO QUELLE CHE TI SERVONO COSTANO SEMPRE DI PIU’.
Andrea non è una critica ma una precisazione. I titoli legati all’inflazione (CCT, TIPS…) non sono da comprare praticamente mai perchè in realtà non sono legati all’inflazione ma a Euribor e Libor che ben poco hanno a che fare con l’inflazione reale. Tutte le misurazioni dell’inflazione sono una bufala perchè prendono in considerazione solo l’effetto sui prezzi e non quello sul valore degli asset ovvero non tengono conto della variazione del credito che è il vero motore dell’economia Ponzi moderna. Volessimo fare i conti come si dovrebbe l’inflazione negli ultimi 20 anni è stata nella media ben oltre il 10% con punte assai maggiori a seconda del paese. Inoltre almeno negli USA e in GB i tassi li determina la Fed e non il mercato attuando quella che possiamo chiamare “repressione finanziaria” ovvero la distruzione silenziosa del patrimonio di Average Joe. L’unico che spiega bene questi fenomeni è Steve Keen per il quale l’unica soluzione è una mega ristrutturazione del debito. Più tardi la si fa più grande sarà.
x Andrea Mazzalai
… a proposito di speculazione sul petrolio
Non so come raggiungerti quindi ti posto qui un link interessante. L’ho recuperato nei miei archivi. E’ incredibile.
http://www.mcclatchydc.com/2011/05/25/114759/wikileaks-saudis-often-warned.html#storylink=cpy
John in cima alla pagina c’è scritto mail, clicchi e esce l’indirizzo mail. Se invece li lasci come commento trovi altri che possono essere interessati a leggere. Ciao.
OK, solo non volevo intasare il post con collegamenti a documenti che probabilmente interessano a pochi. Ciao.
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Debt deflation… 😯 Chiiisssà cos’è … 😯
CIAO!