RATE HIKE: LA GENTILEZZA DELLE BANCHE CENTRALI:
La banca centrale americana può essere “gentile” con rialzi dei tassi “graduali”. Lo ha detto William Dudley, presidente della Federal Reserve di New York, sperando che l’istituto centrale con sede a Washington “sia nelle condizioni di alzare” il costo del denaro. Anche perché le aspettative sull’inflazione “sembrano ben ancorate”.
Questa della gentilezza nel rialzo dei tassi sinceramente mi mancava!
Domani faremo un viaggio attraverso la disperazione delle banche centrali, la loro perdita di credibilità, in fondo per chi legge Icebergfinanza da tempo non è una novità, ma forse è meglio ribadirlo per chi arriva solo oggi sul nostro blog e negli ultimi mesi siete davvero in tanti…
Vi ricordate Anna, si Anna Schwartz insieme a Milton Friedman la regina del monetarismo in due distinte interviste una al Telegraph e una al WSJournal, arzilla nonnina con i suoi teneri 92 anni, che ci ha recentemente lasciati, venerata all’interno della Federal Reserve e consulente della National Bureau of Economic Research di New York, una donna senza peli sulla lingua, che accusa la Banca Centrale Americana di essere essa stessa la principale responsabile della bolla del credito.
” Non vi sarebbe stato alcun fenomeno subprime se la Fed avesse vigilato, è il momento di dire le cose come stanno, ammettere i propri errori e voltare pagina (…)
La differenza tra noi dell’informazione indipendente e loro, quelli dell’informazione mainstream, che fanno buchi di bilancio miliardari e quotidianamente vi insegnano come far quadrare i bilanci e pagano fior fior di analisti ed editorialisti per suggerire politiche economiche fallimentari direttamente ai governi, la differenza dicevo è che noi siamo critichi nei confronti delle banche centrali, non esaltiamo banchieri centrali per cure miracolose che non esistono.
E chiaro che quattro esaltati psicopatici che operano sui mercati quotidianamente non vedono l’ora che i banchieri centrali parlino, che dicano loro che forniranno liquidità illimitata per contrinuare ad ingrassarli e chissenefrega dell’economia reale.
Il fallimento è totale e non venitemi a dire se non c’erano loro sarebbe andata peggio, si se loro avessero vigilato sarebbe andata meglio!
Anna il qull’intervista aveva aggiunto …
“Liquidity doesn’t do anything in this situation. It cannot deal with the underlying fear that lots of firms are going bankrupt…”
Beata saggezza cara nonnina, si la liquidità non serve a nulla in questa situazione, a nulla! Per comprendere quello che sta accadendo come sottolineo da tempo, bisogna prima fare lo sforzo di comprendere la natura dell’attuale “disturbo” del mercato.
Tutto ciò che accade, non è dovuto alla mancanza di liquidità, ma alla mancanza di fiducia del mercato sulla capacità dei debitori di onorare i propri debiti, i bilanci delle imprese finanziarie non sono credibili.Questa è una deflazione da debiti, ripeto deflazione da debiti e una crisi di solvibilità, solvibilità, solvibilità e sino a quando i banchieri centrali terranno in piedi banche decotte come Deustche Bank o imprese fallite, non ci sarà scampo come accadde nel doppio decennio perduto giapponese, stessa trama, nulla cambia tutto è per sempre uguale!
Come dice Anna, tenendo in piedi aziende fallite, non si fa altro che prolungare la crisi, l’agonia dell’economia.
Come amava ricordare con la sua sottile ironia, il grande J.K.Galbraith
…la perniciosa inutilità della politica monetaria e i rischi che derivano dal fare affidamento su di essa sono oggi una realtà.
Dell ‘inutilità delle banche centrali, della loro incapacità abbiamo già parlato ma anche Milton Friedman non scherzava in questo senso…
…Noi non abbiamo bisogno di una Fed, per molti anni sono stato a favore della sostituzione della Fed con un computer… La Fed ha avuto molti pochi periodi di relativa buona performance…per la maggior parte della sua storia è stata una mina vagante sul ponte e non un fattore di stabilità.
Ma veniamo al FOMC cosa hanno detto di bello nell’ultima riunione della Banca centrale americana?
Se la banca centrale americana continuerà a posticipare una stretta monetaria, la sua credibilità è a rischio. E’ quello che pensano due presidenti di sedi regionali della Federal Reserve: Esther George di Kansas City e Loretta Mester di Cleveland, che insieme a Eric Rosengren di Boston volevano alzare i tassi di interesse nella riunione del 20 e 21 settembre scorso.
Rosengren dal canto suo ha spiegato che il non procedere con la normalizzazione della politica monetaria nel mese scorso potrebbe obbligare la Fed ad “alzare i tassi più rapidamente e in modo più aggressivo più avanti nel tempo, cosa che potrebbe accorciare, piuttosto che allungare, la durata dell’espansione economica”. (America 24)
Ma cosa volete alzare, rileggetevi la realtà e le vostre previsioni…
Ora sono in trappola!
…. “le condizioni per un rialzo dei tassi si sono rafforzate”. I membri dell’Fomc tuttavia avevano “deciso, per il momento, di aspettare ulteriori prove del progresso continuo verso i suoi obiettivi” di piena occupazione e stabilità dei prezzi.
Ma quale stabilità dei prezzi che non c’è alcuna traccia di inflazione!
Inoltre come abbiamo visto insieme nell’ultimo Machiavelli investimenti reali, attività manifatturiera e il GDI segnalano altissimo rischio di recessione, ma noi non abbiamo alcuna fretta perchè l’America in realtà dalla recessione non è mai uscita.
Nel documento si legge che “i mercati finanziari europei sono rimasti resilienti al voto sulla Brexit e le azioni delle banche europee sono saliti” una volta passato lo shock iniziale.
Saliti dove, chiedetelo a Deustche Bank e alle sue sorelle!
State sintonizzati, la vicenda Deustche Bank è solo all’inizio! E intanto il dollaro se ne va…
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