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AMERICA: DELEVERAGING? WHAT DELEVERAGING!
Come anticipato prima andiamo a dare un’occhiata veloce alla leggenda metropolitana che vede il deleveraging delle famiglie americane e soprattutto delle imprese a buon punto…
Secondo il rapporto della Fed di New York Household Debt Steps Up, Delinquencies Drop
la maggior parte dell’aumento di oltre 1 % dei 136 miliardi del debito aggregato è veuto dall’aumento dei mutui che sono aumentati di 120 miliardi dal quarto trimestre del 2015 Il punteggio medio del credito per i mutui di nuova origine è leggermente aumentato, e circa il 58 per cento di tutti i nuovi mutui in dollari è andato a mutuatari con punteggi di credito superiori a 760 punti.
Ripeto solo il 58 % il resto è essenzilamente subprime! Per il momento i tassi di rimborso sono generalmente migliorati con solo il 5 % del debito insolvente, la percentuale più bassa dal secondo trimestre del 2007.
Per carità di patria lasciamo perdere le percentuali di insolvenza dei mutui degli studenti e quelle delle vendite di auto, quello che conta è la dinamica e francamente e soprattutto dalle mie informazioni sul posto siamo di fronte all’inizio di un revival della crisi del 2008.
Ma non c’è alcuna fretta si tratta solo di seguire gli eventi e la dinamica.
Concludo velocemente con un’ultima rapida occhiata questa volta alla dinamica del debito delle imprese americane e badate bene non stiamo parlando di debito ad alto rischio!
Chi ha orecchie e occhio buoni per intendere, intenda, gli altri continuino a sognare…California!
Nel frattempo gira voce che la BCE sta cercando il metodo più semplice per far sparire la spazzatura delle sofferenze sotto il tappettino di qualche contribuente europeo, state sintonizzati ci sarà da ridere!
La verità è figlia del tempo e noi non abbiamo alcuna fretta, come nel 2006 solo dieci anni dopo, stesse dinamiche, stesse rotte, arriverà il 2007 e poi all’improvviso nel 2008… solo dieci anni in più!
Ma in effetti “loro” alla guida sono sempre più o meno gli stessi, solo molto più pieni di soldi …. noi che paghiamo direi che siamo sull’olrlo del baratro sociale ed economico … un’altro giro di danza stile 2008 avrebbe effetti devastanti a livello economico e sociale per l’area euro e per quasi tutti I vari paesi “emergenti” … diciamo che rischiamo un medioevo prossimo venturo dal punto di vista finanziario e soprattutto sociale, altro che “new deal”.
Per la stamperia USA un’altro casino stile 2008 dovrebbe concludersi con qualche trilione di dollari stampati in più, ed una nuova massa di barboni che si riverserebbe nelle indaffarate strade delle grandi metropoli … qual’è il problema?
Ciao Andrea mi pare proprio che l’articolo contesa un errore; infatti hai scritto:
la maggior parte dell’aumento di oltre 1 % dei 136 miliardi del debito aggregato è veuto dall’aumento dei mutui che sono aumentati di 120 miliardi dal quarto trimestre del 2015
Se il debito aumenta dell’1% pari a 120 miliardi … come fa il debito complessivo ad ammontare a 136 miliardi?
Non ho capito se è un refuso … ma soprattutto quale dei due numeri è corretto?
Buona serata
Federico
la maggior parte dell’aumento di oltre 1 % dei 136 miliardi
OLTRE 1% = oltre 120 quindi ci sta anche 136.
Ciao.
Kry stai scherzando?
Se il totale è 136 come fa un aumento dell’1% a creare un aumento di 120?
Vedo che a domande serie nessuno risponde.
Vabbeh
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2008 – 2018 … Solo dieci anni in più….
Non solo, tantissima consapevolezza in più, tantissimi input sparsi agli amici verso le trappole di questo sistema, queste quotidiane scilli e cariddi che ci abbagliano, ci chiamano e noi, come Ulisse, fermi verso la tua rotta che ci ha salvati da questa tempesta…
Grazie Andrea!!! Grazie a tutti voi!!!