DELEVERAGING…..INARRESTABILE

Scritto il alle 23:52 da icebergfinanza

Mentre nella foresta dell’inflazione o addirittura dell’iperinflazione  si continua a gridare quotidianamente al lupo, diamo un’occhiata da vicino a quanto sta accadendo nelle dinamiche del debito americano, aiutandoci con i Flow of Funds recentemente comunicati dalla Federal Reserve, diamo un’occhiata a come procede il rientro dal debito delle famiglie e imprese americane.

Come più volte sottolineato, sino a quando l’eccesso di debito non verrà completamente assorbito, come la storia empiricamente insegna, l’economia americana continuerà nella sua lunga e decennale fase di stagnazione economica con evidenti rischi di prolungata recessione, perchè ormai la favola della "double dip" ovvero della doppia recessione e solo una favola che serve per tenere impegnati gli amanti delle dinamiche tecniche.

Ebbene secondo i dati pubblicati dalla Fed, nonostante 12.300 miliardi di dollari polverizzatisi negli ultimi tre anni, dal primo trimestre del 2009 la ricchezza delle famiglie è aumentata di 4.700 miliardi.

Considerando quanto è accaduto e sta accadendo al mercato immobiliare e del lavoro, questo recupero di ricchezza virtuale,  non può che venire dal sostegno incondizionato ai mercati finanziari e di conseguenza ai fondi pensioni.

Come potete vedere qui sotto, imprese e settore finanziario proseguono con il deleveraging, rientro dal debito, mentre invece le imprese continuano ad incrementare la propria leva finanziaria per il secondo trimestre consecutivo, mediante emissioni obbligazionarie. La dinamica è segnata in azzurro, mentre in verde prosegue l’espansione dell’indebitamento governativo!

Domanda da un milione di dollari! Ma se come molti analisti sostengono, le imprese giaciono su un oceano di liquidità, per quale motivo in assenza o riduzione di investimenti continuano a fare ricorso al credito….?

 z1.pdf

Interessante inoltre è osservare come in questi ultimi anni gli americani dopo aver rinnegato il loro interesse per i mercati azionari abbiano diretto i loro investimenti verso i titoli di Stato.

Interessante è inoltre la dinamica che riguarda il diverso rapporto che le famiglie e le organizzazioni sociali senza scopo di lucro, quali fondazioni private, scuole, chiese, ospedali, sindacati, hanno nei confronti di titoli di Stato e azioni. 

Households and Nonprofit Organizations (1)

Treasury securities

492.6 (2004) 464.3 (2005) 394.1 (2006) 260.4 (2007) 243.0 (2008) 454.4 (2009 q1 ) 447.4 (2009 q2 ) 575.1 (2009 q3 ) 727.6 (2009 q4 ) 886.7 (2010 q1 )  1063.6 (2010 q2 )

E meno male che sino all’anno scorso c’era chi sosteneva che gli americani non avrebbero mai fatto come i giapponesi, mai e poi mai si sarebbero messi ad acquistare titoli di Stato, risparmiando e quindi  abbandonando le vecchie abitudini di eroici consumatori universali

.z1.pdf

 

E’ evidente che come abbiamo più volte visto la dinamica di rientro dal debito richiederà altri lunghi anni, un percorso che è già stato ampiamente sperimentato nella crisi giapponese e in ognuna delle ultimi crisi finanziarie del dopo guerra ognuna con un’intensità direttamente proporzionale alla fase di espanzione del credito che l’aveva preceduta!

Thanks to San Francisco Fed

Benvenuti nell’epoca del deleveraging, un lungo periodo di convalescenza che permetterà alle economie occidentali di assorbire gli eccessi di una stagione irripetibile, per l’inflazione c’è ancora tempo, probabilmente ancora qualche anno.

AVVISO AI NAVIGANTI!

Come precedentemente preannunciato, in questi giorni ho inviato una mail "esplorativa" per conoscere la disponibilità degli amici e sostenitori di Icebergfinanza ad un incontro per la presentazione del mio e Vostro libro dal titolo ….

" Icebergfinanza: viaggio attraverso la tempesta perfetta!"

E’ probabile che la data definitiva possa essere quella di…

 SABATO 6 NOVEMBRE a MODENA

…con modalità e orari  ancora da definire  in base alla partecipazione.  Chiunque fosse interessato all’incontro di novembre, anche coloro che non hanno ricevuto alcuna mail, e hanno piacere di ricevere in anteprima il libro direttamente sabato 6 novembre, possono inviare una mail al seguente indirizzo …

icebergfinanza.bookreservation@yahoo.it

….segnalando nome e cognome, quante persone intendono partecipare ed eventualmente le copie del libro che si intende prenotare. Non appena possibile entro la fine della prossima settimana,  riceverà tutte le informazioni relative al luogo e all’ora dell’incontro, oltre alle possibilità di pernottamento e cena.

Arrivederci a presto! Andrea

SE DESIDERI SOSTENERE ICEBERGFINANZA CLICCA QUI SOTTO! 

 

 
Icebergfinanza come un cantastorie che si  esibisce nelle strade e nelle piazze delle città!   

La "filosofia" di  Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!   

Non solo e sempre economia e finanza, ma anche alternative reali da scoprire e ricercare insieme cliccando qui sotto in ……… 

17 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 20 Settembre 2010 at 12:23

mm non sara' un doubledip ma una grande correzione degli indici borsistici correlato al picco industriale a giugno …stessa cosa o similare e' successa nel 2008…semplicemente la finanza arriva dopo e chi non l'ha compreso si trova nel territorio sbagliato.il tempo fugge e l=economia reale segue il suo corso percio' non sara' un doppio salto nel vuoto ma sara' il salto nel vuoto finche' nella storia non nascera' un nuovo impero che possa riavviare un'onda capitalistica.e poi aggiungo che non ho piu' dubbi…sta avvenendo  proprio in questimesi…vedrai che roba agli inizi di novembre.anch'io sono molto informato e il picco di giugno l'=ho preso in pieno e ora aspetto l'onda in arrivo.ordini in calo in tutti i settori.

utente anonimo
Scritto il 20 Settembre 2010 at 13:12

Ciao Andrea, in molti blog leggo che il consumatore americano o europeo non interessa più a nessuno giustificando cosi il fatto che la borsa sale anche se i dati sui consumi sono negativi. Cosa ne pensi? Come dice Bassi, li e ci stanno sostituendo? Molte aziende dalle mie parti però, produttori di beni di lusso, dirigono molti sforzi sui mercati emergenti.In brasile è vero che tutti pagano con carte di credito e si indebitano come matti? Se è vero non ti sembra un film già visto? Americanizzazione selvaggia? Saluti . Un povero diavolo.

utente anonimo
Scritto il 20 Settembre 2010 at 14:25

Indebitarsi per un investimento quale l'acquisto della casa significa spalmarlo su un tempo più lungo a fronte anche di un risparmio (non pago l'affitto) mantiene senso.Indebitarsi per l'acquisto di beni deperibili, anche durevoli, significa anticipare un aumento del tenore di vita nell'ipotesi che questo si concretizzi.La probabilità che questo avvenga nei paesi emergenti è alta, quindi i rischi per chi presta il denaro sono, in media, bassi.Da noi non avrebbe più senso perchè non ci sono le condizioni per ipotizzare ulteriori significativi incrementi di ricchezza nel futuro, se teniamo la posizione è già un bel risultato. 

utente anonimo
Scritto il 20 Settembre 2010 at 16:03

Mi ripeto ( lo so, sono noioso):NON ci sara' risalita da questa discesa.NON ci sara', alla fine di un lungo  processo di ricomposizione del debito, una nuova fase di crescita "sostenibile".Ci adageremo, possibilmente senza traumi ( ma non lo credo) su un fondale scivoloso, forse un pochino ondulato, ma in complessiva discesa, per i decenni a venire.La speranza, e' arrivare ad una piana e li rimanere. Senza scendere ancora.Perche'?Perche' manca l'energia, e senza energia non si va da nessuna parte.Questo accadra' inevitabilmente, se non cambia radicalmente il quadro delle nostre ideologie economiche.Il paradigma economico successivo, se verra' adottato (qualunque esso sia), se vuole avere successo deve fare in modo da agevolare questa transizione verso uno stato stazionario sostenibile, semplificato e gestibile.Purtroppo, bisognera' abbandonare l'ideologia infantile e confortante che siamo una specie destinata allo sviluppo perpetuo.Non siamo ne' al centro dell'universo, ne' al centro della creazione, ne' al vertice  della vita, ne' al vertice dell'intelligenza, visto che stamo segando il tronco su cui siamo seduti.SalutiPhitio

Scritto il 20 Settembre 2010 at 16:26

che bello che non sono più un  "anonimo"…grazie Capitan Andrea, per la tua analisi puntuale e sicuramente corretta, ma ti pongo una domanda quanto mai banale:"da quanto tempo non vai più a fare la spesa ?"la carne è aumentata mediamente di un 10%, il grana dell'8%, ecc…io che ci vado tutti i sabati, mi sono accorto come da luglio sia iniziata l'epoca delle brutte sorprese, almeno al supermercato.chi può ha iniziato a scaricare sui prezzi le minori entrate dovute al calo dei consumi, allettando con offerte su alcuni prodotti al limite del sottocosto.purtroppo, le statistice "ufficiali" evidenzieranno il fenomeno quando sarà già in fase decisamente avanzata, e questo , credo, che darà origine a disordini non da poco.intanto la politica si occupa dei processi del premier e delle case del presidente della camera……che pena !

utente anonimo
Scritto il 20 Settembre 2010 at 16:35

Ciao a tutti, riprendendo il commento #6 di andreamensa confermo che, per quel che ho potuto vedere io, è in atto un rincaro su pratticamente tutti gli alimentari o quasi e anche per il necessario per la prima infanzia.Saluti.maxturbo

Scritto il 20 Settembre 2010 at 16:52

Carissimi Andrea e Maxturbo quella non e’ inflazione quella e’ manipolazione dei prezzi manipolazione da cartello manipolazione da monopolio quella c’e da sempre e c’e sempre stata e qualcuno ne ha approfittato per succhiare il sangue all’economia alla classe media. Per favore impariamo a distinguere ….manipolazione “sopportabile” quando le cose andavano bene ora non piu’. Poi se vogliamo parlare dello Zimbabwe o di Weimar allora studiamo come ci siamo arrivati . Un abbraccio Andrea

Scritto il 20 Settembre 2010 at 16:59

Ci stanno provando raccontando le favole perché hanno fiducia nell ingenuità di chi gli ascolta….peccati che tutte le favole hanno una morale che loro non possono comprendere povero diavolo! Andrea

Scritto il 20 Settembre 2010 at 20:36

capitan Andrea, non voglio smentire le tue analisi quanto segnalare un fenomeno.il fatto che occorra mettersi d'accordo sul significato della parola inflazione, continuo a ritenerlo necessario, ma non è questo il punto segnalato.la manipolazione dei prezzi, quando per cause naturali o simili (vedi incendi in russia) i prezzi alcuni generi sono schizzati al cielo (zucchero, grano, granturco, praticamente tutte le graminacee, ecc…)può anche essere la causa degli aumenti, ma aumenti restano.e se prima tutta una fascia di persone aveva problemi della quarta o a volte terza settimana, ora bne avrà ancora di più.la mia opinione è ch equesta crisi ha bisogno di "espellere" un 15/20% di manod'opera e quindi deve riorganizzarsi sulla base del restante, sia come manpo'd'opera che come consumatori.quanto penso è che non sarà un'operazione indolore.e che gli sfortunati non accetteranno di buon grado la loro condizione.questo era il senso del mio intervento.poi se vogliamo parlare di inflazione diciamo che c'è un significato normalmente accettato che lega l'aumento di massa monetaria all'aumento dei prezzi, c'è una scuola austriaca ch e, puntualizzando sul significato letterale della parola, la attribuisce SOLO all'aumento della massa monetaria, cnsiderando un eventuale aumento dei prezzi solo come conseguenza, c'è chi  parla di inflazione puntando invece solo su quest'ultimo fattore, aumento dei prezzi, e quindi svalutazione della moneta.io propendo ad una definizione ben precisa e cioè:" aumento della quantità di denaro destinata all'acquisto dei beni di ampio e comune consumo, atto a causarne un aumento dei prezzi."e questoperchè l'innesco della famosa spirale salari/prezzi, o massa monetaria/prezzi non sono fenomeni automatici, matematici, ma necessitano della "sensazione" di un ampio strato di popolazione per potersi propagare ed auto amplificarsi.

Scritto il 20 Settembre 2010 at 20:49

io credo inoltre che sia necessaria una grossa rivoluzione nel modo di pensare la società.quando gli impianti esistenti sono sfruttati al massimo al 70%, pensare all'utilizzo di capitali per investimenti produttivi è semplicemente demente.pensare ch euna società possa far vivere senza syubire disordini un 15-20% della forza lavoro disoccupata o sottooccupa, ANCHE QUESTO è SEMPLICEMENTE DEMENZIALE. pensare di avere dei debiti pubblici del 100% del pil, qiando si è dimostrato empiricamente che occorrono anni per farlo calare del 3% e bastano 2 anni di crisi per farlo crescere del 20%, è , di nuovo non ridicolo ma semplicemente irragionevole.uniamo poi una forbice tra ricchi e poveri che nella ricchezza sfiora il rapporto di 1 a 1 milione e dei dedditi di centinaia di volte, ed avremo il combustibile non per una ma dieci rivolte popolari.ed ho elencatosolo i principali problemi, perchè poi occorrerebbe parlare dei tagli ai servizi sociali, della destinazione impropria di forze dell'ordine a protezione di troppe persone vip e non vip, deitaglialla scuola, alla sanità, ecc…. come vedi , materiale per fomentare rabbia e rancore ce n'è a bizzaffe, basta scegliere, ed allora mi domando :"fino a quando reggerà QUESTO "sistema".ecco , alla fine il riassunto di tutto è in questa domanda.

Scritto il 20 Settembre 2010 at 20:58

Per Il Cuculo69Sono lusingato nel sapere che in qualcosa siamo convergenti e mi fà piacere che anche Phitio #5 in qualche modo la pensa come mè, la sua frase "Non siamo ne' al centro dell'universo, ne' al centro della creazione, ne' al vertice  della vita, ne' al vertice dell'intelligenza, visto che stamo segando il tronco su cui siamo seduti" la sottoscrivo in pieno.Invece per quanto riguarda il "qui ed ora" non sono convinto che la pensiamo in modo diametralmente opposto, forse dipende dalle nostre esperienze vissute o forse dal nostro vivere quotidiano, ma non credo che le nostre posizioni siano così distanti.In fondo cosa abbiamo in questo periodo storico di "tanto importante" da credere che siamo in un epoca molto migliore del passato?, la "natura umana" negli ultimi secoli non è cambiata di molto (anzi !!!). Per quanto riguarda la libertà ho seri dubbi che siamo veramenti "liberi". La tecnologia in gran parte è solo business e "imposta" dai Grandi.Sicuramente la conosenza e molto migliorata perchè un tempo era solo appanaggio di un elite, invece adesso è abbastanza diffusa.Un salutoSD

utente anonimo
Scritto il 20 Settembre 2010 at 23:44

Ciao a tutti, e' da un po che manco e non leggo piu il blog..non per demerito tuo Andrea ma perche' ho voluto prendermi un periodo di NON riflessionealcune cose…miei amici nella moda dicono che ormai i negozianti chiedono di vendere merce x 2.7-2.9 quando fino a poco tempo fa i prezzi eran piu o meno x 2.5 il prezzo fatto ai commercianti..questo perche' si vende di meno e si deve mantenere spesealtra cosa…mi son stati proposti due prodotti da due banche..con protezione fino al 50 o 40 % del capitale..cedola del 3-4 l anno con capitale garantito a scadenza a meno che l eurostock50 non crolli del 50 o 60…se c e un prodotto cosi mi viene detto che c e qualcuno che crede  e sta scomettendo in questo crollo…a me ha fatto RIriflettere…che mi dici Andrea??PORTELLO

Scritto il 21 Settembre 2010 at 16:04

Caro Portello,è un costume diffuso tra i commercianti, vendo meno, provo ad alzare i margini su quello che vendo.E' una strada senza uscita ma l'idea di fondo è :meglio chiudere con i soldi in banca che con i debiti.Però alla fine il risultato è garantito : si chiude.Poi magari arriva un cinese, un indiano , un rumeno che riapre il negozio di fiori, il bar, il parrucchiere… si accontenta di un po' meno dell'italiano fa prezzi concorrenziali e riempie nuovamente il negozio e crea un futuro per i suoi figli.In molti casi i commercianti italiani, credono di essere sulla riva del Piave  e non si rendono conto che invece sono alla vigilia di Caporetto. 

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