AN AMERICAN SUBPRIME DREAM…PRATERIE INFINITE!

Scritto il alle 07:30 da icebergfinanza

Non passa giorno in cui in America chi guarda all’analisi fondamentale chiami una correzione o un crollo stile ’87 per i listini americani.

In giro lo trovi sempre qualche oca giuliva che prova a mettere in dubbio un indicatore fenomenale come il leggendario CAPE, che i lettori di Icebergfinanza ben conoscono  elaborato dal premio Nobel J.R.Shiller …Why Robert Shiller is ‘dead wrong‘: Analyst

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A noi non interessa cosa accadrà al mercato americano nei prossimi giorni, mesi o anni, noi navighiamo su altri oceani, ma una soluzione alla disperata manipolazione del mercato americano la potete trovare qui sotto…

http://icebergfinanza.finanza.com/files/2014/08/Pension%20fund%20asset%20allocation1.jpg

I fondi pensione americani sono esposti per circa il 50 % al mercato azionario americano e detengono solo il 20 % in titoli di Stato.

E’ chiaro ora perchè la Federal Reserve non può permettersi un crollo del mercato azionario americano al massimo una severa correzione!

Ecco spiegata la genesi del nuovo american dream osservando lo specchietto retrovisore della storia…

Riferendosi alla grande crisi giapponese Chancellor scrive:
” Il giorno dopo il crollo di ottobre i rappresentanti delle più importanti società di brokeraggio del Giappone – Nomura, Daiwa, Yamaichi e Nikko, chiamate le “quattro grandi” – furono convocati al ministero delle Finanze. Ricevettero l’ordine di mantenere il mercato delle azioni NTT e di impedire all’indice Nikkei di scendere sotto quota 21.000. Ubbidendo a questa richiesta i broker offrirono ai loro clienti più importanti garanzie contro le perdite per incoraggiarli a rientrare nel mercato. Nel giro di pochi mesi l’indice Nikkei aveva recuperato le perdite e stava puntando verso nuovi picchi. In forma ufficiosa i funzionari del ministero delle Finanze si vantarono che la manipolazione del mercato azionario erà più facile del controllo del mercato valutario.”
Credo che non vi sia bisogno di aggiungere nulla, ma proseguiamo:
” Nel complesso i “quattro grandi” pesavano per più di metà degli scambi del mercato azionario di Tokyo.(…) In un rapporto intitolato “Theme Chasing: The Engine of the Tokyo Stock Market” una banca d’investimento americana avvisava i suoi clienti: “L’istinto del gregge è un solido istinto di sopravvivenza in un ambiente di eccessiva liquidità”. Grazie alle loro ampie partecipazioni azionarie nella stampa i “quattro grandi” broker riuscirono a manipolare l’informazione che raggiungeva i loro clienti.
Affascinante la storia, ma si dice che non nessuno ha il tempo di leggere un libro, un fondo siamo tutti esseri razionali, o sbaglio, e Icebergfinanza è uno che racconta leggende metropolitane o meglio si inventa favole.
” Nonostante l’inesorabile crescita del mercato il cliente medio privato non guadagnava molto. Rimase un estraneo foraggio per i broker e i loro clienti preferiti(…)”

” Molti investitori privati affidarono il loro denaro a fondi comuni gestiti da affiliati dei maggiori broker. Questi fondi prevedevano commissioni esorbitanti e producevano una media annuale inferiore al 4 % alla fine degli anni Ottanta, in un periodo in cui il mercato cresceva piùdel 20 per cento all’anno. L’unico modo sicuro per fare soldi durante la bolla era essere all’interno del meccanismo. I clienti privilegiati – banchieri, burocrati, politici, singoli ricchi e anche yakuza ( malavitosi ) – erano informati in anticipo su quali titoli i broker intendevano puntare.(…)

Su dai non fate cosi, capita di scoprire che nella finanza quasi tutto è manipolato, Babbo Natale esiste davvero!

Ah dimenticavo mentre l’enorme bolla dei prestiti agli studenti si sta gonfiando quatidianamente ieri è arrivata la notizia che nel secondo trimestre sono esplosi del 70 % i pignoramenti di auto, si le automobiline americane comprate a rate con leasing e credito al consumo che stanno gonfiando il PIL in un’economia sana come un …american subprime dream!

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14 commenti Commenta
reragno
Scritto il 21 Agosto 2014 at 09:32

Grazie Andrea come sempre.
Quello che mi urta di più di questa crisi è il fatto che ha premiato atteggiamenti aggressivi ad alto rischio sugli investimenti. Chi invece, giustamente ha mantenuto un livello molto prudente, per il momento ha raccolto poco o nulla.
Ma come giustamente ricordi, la verità è figlia del tempo.

Francamente non vedo l’ora che gli Stati Uniti perdano per sempre questa loro arroganza di pensarsi i padroni del mondo e che un equilibrio diverso si instauri sul nostro pianeta.

atomictonto
Scritto il 21 Agosto 2014 at 09:53

Da ex cittadino USA, iscritto all’anagrafe Italiana nel 1982, vi vorrei raccontare un segreto.
Un segreto scomodo, antipatico, brutale ma verissimo.
Gli Americani, che sono fondamentalmente dei bambinoni, hanno capito da un secolo la regola fondamentale del parco giochi (da bravi bambinoni bulletti ingordi e prevaricatori) e vivono seraficamente secondo questa regola: “The Man with the Gun is Always Right”.
Se analizzate il deficit, la spesa pubblica, il debito pubblico…qualunque indicatore economico USA la cosa che balza all’occhio sempre é la sproporzionata spesa militare, anche in tempi di relativa calma.
Gli Americani, nella loro mentalità utilitaristica e “infantile” hanno capito che alla fine, dopo un mare di chiacchere, conta chi può mollare lo schiaffone più forte.
Si sono preoccupari e si preoccupano di avere sempre la pistolona piú grossa di tutto il cortile, e fanno quello che vogliono.
Ci fossero altre mega-crisi, super default subprime, ari-contro crisi bancarie…statene certi, Macchiavelli o no, LORO ne usciranno vincenti in un modo o nell’altro.
É inutile girarci attorno (anche se personalmente non mi piace)…gli USA sono l’unico bambino del cortile in grado da solo di picchiare tutti gli altri facendo un faccione tanto a tutti quanti, gli altri bambini al massimo possono tirare uno schiaffetto al loro vicino, un pugnetto a quello dell’altalena accanto…gli USA possono riempire di sberle tutti quqnti nel giardino, anche contemporaneamente e senza problemi di distanza (PS: i programmi militari della DARPA sono impressionanti, tra massimo 30 anni domineranno militarmente lo spazio con l’Europa e la Cina che a malapena riescono a fare qualche esperimento orbitale con le piantine o i germi).
Sic et sempliciter.

reragno
Scritto il 21 Agosto 2014 at 10:00

atomictonto@finanza,

Io starei molto attento ai Cinesi, che sono in grado in ogni momento di mettere in crisi gli States.Sono i primi sottoscrittori di titoli di stato americani.
E poi ricordati niente è per sempre. Pensa soltanto agli Inglesi che credevano di essere i padroni del mondo.

aorlansky60
Scritto il 21 Agosto 2014 at 11:09

La storia umana testimonia che essa avanza per cicli : nei vari secoli c’è sempre stato un dominatore e un padrone del mondo.

Si sono passati il testimone Egitto, Persia, Roma, Alessandro il macedone, Gengis khan, Carlo Magno… Francia Spagna Portogallo… fino ad arrivare agli imperialisti anglosassoni di cui gli USA sono l’ultimo step in ordine di tempo.

Dal cosiddetto “secolo corto”(il 900) la supremazia ha svolto un ruolo sempre più fondamentale data la globalizzazione via via crescente -dettata dal progresso e dai mezzi di spostamento sempre più efficienti- cui siamo arrivati ai giorni nostri (Jules Vernes scriveva nella seconda metà dell’ottocento “Il giro del mondo in 80 giorni”, cosa che oggi si compie in un giorno).

Fondamentale per il cambiamento degli equilibri geo-politici il punto di svolta storico determinato dalla fine del comunismo ortodosso e l’entrata in scena sui mercati dei due colossi addormentati Cina e Russia di cui non abbiamo ancora neppure intravisto gli effetti maggiori.

La potenza militare -volenti o nolenti, con buona pace dei pacifisti- è ancora uno dei due fattori (l’altro è la forza economica) che in questo mondo determina la grandezza di uno stato sovrano rispetto alla media : allo stato attuale ci sono da una parte “quelli” che posseggono la forza atomica a scopo bellico e dall’altra “tutti gli altri” che non la posseggono (con un certo ribrezzo da parte mia al solo pensare che anche India e pakistan fanno parte del “club nucleare”, due paesi non propriamente stabili socialmente e politicamente… ).

Non dico che questo sia giusto a livello assoluto, ma è un dato di fatto assodato nella filosofia comportamentale dell’uomo, nella propria organizzazione che egli si è dato per stati sovrani divisi nel mondo da sempre.

Mi fa quasi ridere che nella ns costituzione compaia un articolo sul genere “L’italia è un paese che aborrisce la guerra” quando per formare la nostra patria, allorchè mancavano all’appello ancora Veneto e Friuli nel 1915 mica lo siamo andati a chiedere “per favore” all’impero Austro-Ungarico di cedercele gentilmente, ma ce li siamo presi con la forza delle armi.
(questo detto a tutti gli pseudo ipocriti pacifisti nazionali da salotto che ignorano i fatti della storia e com’è sempre andato il mondo).

Volenti o nolenti, le industrie armiere sono procacciatrici di enormi giganteschi profitti e di conseguenza di lobbies altrettanto potenti, ecco il motivo per il quale neppure Obama riesce ad imporsi contro la vendita indiscriminata di armi da fuoco in un mercato di 500 milioni di cittadini nordamericani e regolarizzarne la vendita con un minimo di ragionevolezza; peraltro non è solo filosofia di pensiero la loro, è legittimata perchè scritta nella loro costituzione : “il cittadino americano ha il diritto di difendere se stesso e la propria famiglia con qualunque mezzo a disposizione”; qui non stò dicendo che sia giusto o sbagliato; per loro è una scelta giusta ed hanno deciso così da secoli, anche se agli occhi di altri -noi italiani compresi- è la scelta più errata possibile.

Personalmente, non trovo assolutamente nulla di male nella legittima difesa, se uno conosce accuratamente la materia per farlo evitando improvvisazioni generiche.
Se sorprendo uno sconosciuto alle tre di notte sul mio terrazzo intento ad una relazione con i miei infissi con l’idea di scardinarli per introdursi in casa mia, so benissimo che non è per una visita di cortesia, altrimenti avrebbe suonato al campanello scegliendo un orario più consono : dovesse verificarsi un caso del genere, so perfettamente come comportarmi.

“Se analizzate il deficit, la spesa pubblica, il debito pubblico…qualunque indicatore economico USA la cosa che balza all’occhio sempre é la sproporzionata spesa militare, anche in tempi di relativa calma.”

Indubbiamente, i nordamericani sono quelli che hanno maggiormente messo in pratica il vecchio saggio detto dei Romani, in voga da oltre 2000 anni e sempre di moda :

“Si vis pacem, para bellum”…

gnutim
Scritto il 21 Agosto 2014 at 11:11

atomictonto@finanza,

condivido, però se nel parco giochi gli altri bambini si metono d’accordo nel picchiare il bimbo armato, il risultato potrebbe cambiare. Più che altro avverrebbe una strage.

Ucraina e Iraq docet

gnutim
Scritto il 21 Agosto 2014 at 11:12

Andrea quand’è che sentiremo puzza di baguette bruciata?

Qua titti i giorni si sfornano crostini anneriti…..

Il pmi manifatturiero in Francia cala e delude le attese ad agosto. Il dato si è attestato a 46,5 punti dai 47,8 punti della passata rilevazione (stime Bloomberg a 47,8 punti). Si tratta della lettura preliminare.

laverita
Scritto il 21 Agosto 2014 at 11:36

@@@aorlansky60
Con la I guerra mondiale vennero annessi il Trentino Alto Adige, Trieste e la Venezia Giulia.
Veneto era già parte dell’Italia (dal 1866 credo).

aorlansky60
Scritto il 21 Agosto 2014 at 11:50

Il concetto fondamentale comunque non cambia :
l’Italia non chiese quei territori gentilmente “per cortesia”, se li prese con la forza (delle armi).

icebergfinanza
Scritto il 21 Agosto 2014 at 13:32

gnutim@finanza,

L ‘importante è comprendere che sul mercato operano anche gli incapaci e ignoranti, che si nascondono anche nelle banche d’affari e tra i fondi che gestiscono. Non c’è alcuna fretta!

laforzamotrice
Scritto il 21 Agosto 2014 at 17:46

aorlansky60,

Veramente noi da soli non ci saremmo riusciti, abbiamo vinto perchè avevano ceduto i tedeschi in Francia.
Da soli avremmo trattato un armistizio.

laforzamotrice
Scritto il 21 Agosto 2014 at 17:50

icebergfinanza,

Gl’incapaci e ignoranti? A loro che gli frega, i soldi mica sono i loro, ma le commissioni si. Non hanno bisogno di essere capaci e istruiti, conoscono le basi: noi massa siamo dei coglioni che davanti ad un “Dott” ci pisciamo addosso e crediamo a tutto.

aorlansky60
Scritto il 22 Agosto 2014 at 09:23

Purtroppo non solo “incappaci e ignoranti” nel sistema bancario, ma anche veri e propri criminali mascherati da volponi astuti alle spalle di investitori ingnari e fiduciosi… ma qui è come scoprire l’acqua calda almeno per me ma penso anche per molti di voi qui… ormai nessuno si ricorda ciò che accadde oltre 10anni fà in questo paese quando saltò letteralmente per aria una società privata che fece il boom più colossale a livello di CRAC europeo : Parmalat spa…

Ebbene, molti mesi prima di quel crac che scoppiò nel dic2013, alcuni istituti bancari del territorio locale (due in particolare di cui non faccio il nome…) sapendo che avevano nella propria pancia una cospicua quantità di bonds parmalat che si sarebbero rivelati carta straccia da li a qualche mese, dato che essi sapevano realmente come stavano per finire le cose, fecero enorme pressione sui propri dip.ti e funzionari affinchè ne promuovessero la vendita alla propria clientela spacciandoli per assolutamente sicuri e affidabili, pur di liberarsene… questo non lo sparo a caso ma lo so per certo, dato che un mio caro amico al tempo era dipendente di una di queste banche e mi rivelò in confidenza la cosa.

aorlansky60
Scritto il 22 Agosto 2014 at 10:28

errata corrige : era -ovviamente- dic2003 anno di quel famigerato crac…

idleproc
Scritto il 25 Agosto 2014 at 01:07

Condivido in senso generale l’analisi di “Amicotonto” è brutale ma corretta, sono i rapporti di forza non solo economici ad essere determinanti, sono anche la componente sostanziale che si tende ad ignorare e che garantisce l’esistenza delle monete fiat che sono prive di valore intrinseco o è minimale.
Penso che sia però un po’ datata rispetto all’oggi e alla sua prospettiva.
La contraddizione sta tra la globalizzazione dell’economia e della finanza, il suo livello di concentrazione e le realtà socioeconomiche nazionali o di area geoeconomica.
E’ errato a mio parere considerare l’apparato militare US come apparato nazionale per la difesa di interessi nazionali, è un apparato funzionale agli interessi dell’attuale fase oligopolistica globale e che si trova ad essere in contraddizione con gli stessi interessi socioeconomici a base nazionale US.
E’ in casa che avranno il problema oltre a quello indotto all’esterno, come lo avranno tutte le realtà che hanno sposato acriticamente questo processo.

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