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BOLLA DELLE MIE BRAME NON SONO FORSE LA PIU’ BELLA DEL REAME?
La scorsa settimana un nostro caro compagno di viaggio mi ha chiesto in una mail …”che sia la goccia che fa traboccare il vaso ?”
Ma andiamo a vedere di cosa si tratta…
Treasuries ci siamo. La bolla sta scoppiando Wallstreetitalia.com
NEW YORK (WSI) – E’ dall’inizio del 2013 che l’avvertimento risuona nei corridoi delle sedi dell’alta finanza mondiale. Il mercato dei Treasury è ormai in una fase di bolla. Ora, tale fase sembra essere conclamata, come dimostrano i recenti sell off che stanno colpendo i titoli di stato americani. Non solo: la bolla speculativa sta per esplodere.
Gli stessi El Erian e Bill Gross, guru di Pimco avevano consigliato agli investitori di stare alla larga sia dai bond societari che dai Treasuries. Le ultime settimane hanno dato ragione al fondo obbligazionario numero uno al mondo.
Bene facciamo un piccolo passo indietro era la metà di maggio dell’anno del Signore 2011!
Ve lo ricordate il famigerato ” Red flag at the beach ” scritto da un blogger qualunque sperduto tra le montagne che suggeriva di rilassarsi e che di li a poco i rendimenti dei titoli di Stato americani sarebbero crollati mentre la leggendaria PIMCO suggeriva di disfarsene perchè invece i rendimenti sarebbero esplosi?
Come dimenticare che Pimco&Bond: Errare hamanum est perseverare autem diabolicum era il maggio del 2011 …
Il sito Internet del gruppo Pimco mostra che il fondo da $240 miliardi ha scommesso al ribasso contro i titoli del debito governativo americano – che comprende Treasuries, TIPS, tassi di interesse swap, futures sul Tesoro e opzioni, nonche’ titoli obbligazionari societari garantiti dalla FDIC. Certo abbiamo tutti frainteso, nessuno voleva shortare i gioiellini di famiglia alla PIMCO erano solo “very underweight” estremamente sottopesati, sottoesposti, dannatamente scarichi al tal punto che i rendimenti in questi ultimi mesi sono scesi che è un piacere…
E fu cosi che i tassi da quel maggio 2011 volarono … in giù!
Ma il nostro eroe ci riprova un anno dopo nel gennaio del 2012… America ennesima bolla obbligazionaria … Per ben tre volte negli ultimi dieci anni il buon Gross ha chiamato la fine del mondo obbligazionario e soprattutto in questi ultimi dieci anni, il mercato obbligazionario ha surclassato la tragedia azionaria di ben sette punti percentuali a ZERO!
Ora qui sotto avete la reale dimensione della dinamica dei tassi sull’orizzonte dei 10 anni, con tutte le bolle chiamate qua e la …
Ma ovviamente se accorciamo l’immagine come quella riportata su Wall Street Italia…
… i Bond Vigilantes stanno arrivando, l’uomo nero che si mangerà tutte le bolle obbligazionarie, l’iperinflazione devasterà il mondo e chissà quale altra leggenda metropolitana.
Jan Hatzius, analista macro di Goldman molto di moda, quelli che basta fare il contrario di quello che dichiarano pubblicamente per diventare Re Mida, non vede nessun collasso del mercato obbligazionario americano al massimo un 3 % di rendimento per il 2015.
Ebbene segnatevelo tra il 2014/2015 un analista qualunque come il sottoscritto ha la sensazione che invece torneremo con calma sotto 1,5 % di rendimento nel decennale americano.
Hatzius dice che nel 2014 dovrebbe continuare ad espandersi l’economia, che il drenaggio fiscale dovrebbe attenuarsi e gli Stati Uniti raggiungeranno un avanzo primario prima di quanti si creda, che a settembre la Fed annuncerà la fine del Paese dei balocchi e che l’inflazione dovrebbe rimanere bassa e per concludere tra un condizionale e l’altro non avrriverà nessun uomo nero, nessun bond vigilantes.
Poi per carità arriverà anche il momento di tirare i remi in barca, ma non certo a breve e in una depressione o stagnazione evidente come quella attuale.
Il Giappone suggerisce qualcosa ma forse la memoria latita!
Su Project-syndicate.org Martin Feldstein, considerato uno dei “migliori” economisti americani sostiene che … CAMBRIDGE – Long-term interest rates are now unsustainably low, implying bubbles in the prices of bonds and other securities. When interest rates rise, as they surely will, the bubbles will burst, the prices of those securities will fall, and anyone holding them will be hurt. To the extent that banks and other highly leveraged financial institutions hold them, the bursting bubbles could cause bankruptcies and financial-market breakdown.
Ovvero … I tassi di interesse insostenibilmente bassi di questo periodo lasciano intravedere bolle speculative dei prezzi delle obbligazioni e di altri titoli. Quando i tassi di interesse saliranno, come sicuramente accadrà, le bolle scoppieranno. prezzi di questi titoli precipiteranno e tutti quelli che li hanno in portafoglio ci rimetteranno. E se a detenerli saranno banche o altri soggetti a forte leva finanziaria, lo scoppio delle bolle potrebbe scatenare bancarotte e tracolli nel mercato finanziario.
Ora come i lettori ben sanno Feldstein probabilmente è un bravo ragazzo come tanti, peccato che siedeva nel consiglio di amministrazione, mentre AIG la più grande assicurazione al mondo collassava sotto il peso della sua demenziale politica aziendale, giocando con derivati e credit default swaps con mezzo mondo, al punto tale da dover essere salvata e nazionalizzata dallo Stato americano.
Niente di particolare per carità, di belle addormentate in questa crisi ne abbiamo intraviste una moltitudine ma Feldstein farebbe meglio a parlare di bolle azionarie o derivate, invece che dire fesserie sul mondo obbligazionario o ancora meglio farebbe meglio ad occuparsi di macroeconomia o di recessioni, visto che il suo NBER impiega sempre da 6 ai 12 mesi per comprendere quando l’America entra o esce da una recessione.
(…) Con un deficit che secondo le previsioni arriverà al 5% del Pil entro la fine di questo decennio e un rapporto debito/Pil che è raddoppiato negli ultimi cinque anni e sta continuando a crescere, il tasso di interesse sui titoli di Stato dovrebbe essere molto più alto che in passato. La ragione dei tassi insostenibilmente bassi non è un mistero. La politica di acquisto di asset a lungo termine portata avanti dalla Federal Reserve, nota anche come espansione quantitativa, ha deliberatamente tenuto bassi i tassi a lungo termine. La Fed sta acquistando titoli di Stato e titoli a lungo termine garantiti da ipoteca al ritmo di 85 miliardi di dollari al mese, cioè 1.020 miliardi di dollari l’anno. Dal momento che questa cifra è superiore alle dimensioni del disavanzo di bilancio, i mercati privati non hanno necessità di comprare i titoli di Stato di nuova emissione. (…)
La Fed dice che prima o poi invertirà la marcia e lascerà che i tassi risalgano a livelli più normali. Non ha indicato quando i tassi risaliranno, o fino a che punto arriveranno, ma l’Ufficio bilancio del Congresso prevede che entro il 2019 il tasso sui titoli di Stato decennali salirà oltre il 5% e rimarrà al di sopra di quella soglia per i successivi cinque anni. Queste stime ipotizzano un’inflazione futura del 2,2% soltanto. Se l’inflazione dovesse rivelarsi più alta (un effetto molto probabile della linea portata avanti in questi ultimi tempi dalla Fed), salirebbero di conseguenza anche i tassi di interesse sui titoli di Stato a lungo termine. (…)
Per concludere… Gli Usa non sono il solo Paese con tassi di interesse reali molto bassi o addirittura negativi. Germania, Gran Bretagna e Giappone sono in una situazione simile. E in tutti e tre questi Paesi è probabile che nei prossimi cinque anni ci sia un aumento dei tassi, con conseguenti perdite per i detentori di titoli a lungo termine e conseguenti rischi per la stabilità delle società finanziarie. Anche se le attuali strategie monetarie delle maggiori economie avanzate non dovessero provocare un aumento dell’inflazione, un giorno forse ripenseremo a questi anni come a un’epoca in cui le autorità, con le loro politiche, hanno causato perdite individuali e instabilità finanziaria generale. di Martin Feldstein – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/QsRmb
Perfettamente d’accordo sulle demenziali politiche delle banche centrali che causeranno perdite individuali e instabilità finanziaria generalizzata, in fondo questa è una vera e propria repressione finanziaria come abbiamo più volte visto, non è colpa loro se qualche fesso o ingenuo continua a comprare titoli di stato a rendimenti negativi che siano tesori o bundini, ma tra bolle azionarie o derivate e bolle obbligazionarie c’è di mezzo non solo un mare ma adirittura un oceano e sarà interessante osservare quale di queste farà più danni.
Al proposito Machiavelli è stato chiaro!
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Che dire ….. in fondo i titoli di stato sono un modo come un’altro di rappresentare del denaro, sono dei “veicoli finanziari” che, come tutti gli “strumenti” finanziari creativi o meno, hanno la funzione di raggranellare dei soldi “reali” donando l’illusione di possederli ancora.
La vera crisi in atto è che chiunque abbia una parvenza di competenza in materia, può dire delle stronzate più o meno palesi su qualsiasi di questi “modi di fare finanza”, che a seconda degli interessi delle varie lobby interessate, improvvisamente viene osannato da un gruppo di amici come il nuovo messia, portato agli altari della cronaca quale nuovo Verbo … per poi essere neanche rinnegato prima che il “pollo canti tre volte”, viene parcheggiato a decantare in attesa di future utilità.
E’ veramente un dramma .. non tanto per lo sputtanamento di aulici studi, ma per la incredibile capacità di manipolare le informazioni “a tutto tondo” e soprattutto senza che nessun ente o “vigilantes”, neanche USA abbia alcunchè da recriminare …..
D’altronde saremmo nel nuovo ordine del liberismo ed è garantita la MASSIMA libertà d’informazione …. agli amici.
… comunismo … fascismo … nazionalismo .. ed ora liberismo … eia eia alalà!
E mentre l’orchestrina suona la solita musica nella sfarzosa prima classe, piena di manager, impavidi funzionari dei partiti che contano e di fedeli burocrati di amministrazioni efficienti … la nostra grande nave affronta l’oceano della finanza … quasi stonano qui barboni in terza classe, quante inutili formiche che con la loro presenza finiscono un pò per zavorrare questa spendida imbarcazione …. ma per fortuna l’esperto capitano saprà forzare le macchine per portare in tempo la nave alla sua destinazione finale, domando le insidie dell’oscuro mare che la circonda ….
Che brutta aria marinai … speriamo che sia solo …. un soffio di lampi da un nero di nubi laggiù … e nulla di più.
Francia R
Caro ice perché hai tutta questa rabbia nei confronti del caro bill gross? in fin dei conti il suo fondo dalla nascita ha un delta di più 2% annualizzato sul benchmark, ma forse tu hai fatto meglio.
Sai per quale motivo i suoi fondi fanno quelle performance… c’è sempre un suo uccellino nelle sale degli incontri della Federal Reserve… non è rabbia è dimostrare che loro dicono una cosa e ne fanno un’altra poi invece degli uccellini si può sempre osservare qualche pollo che vola…
Non basta forse perchè risale al 1996 serve qualcosa di più recente…
Pe visto che parlo sempre del nulla…lascio perdere i polli
Bravo Andrea!!
a istinto la pensavo come te, adesso anche razionalmente.
“La Fed avvisava gli investitori”
icebergfinanza,
Non che non si sospettasse…..
Sarà anche una imprecazione ingenua, ma che facce di m..da!
Come mai se pimco sapeva nell’agosto del 2011 non aveva tresaury?allora era scemo o in quei giorni il telefono non funzionava.
a volte siete noiosi, inconcludenti e inutili…
c’è un solo modo per poter guadagnare con i bond rischiando il minimo, una tecnica banale, alla portata di tutti e vecchia come il mondo. Si chiama “laddered portfolio”, il resto sono chiacchiere da bar, a volte si vince e si crede di essere stati bravi mentre invece è in gran parte fortuna ma su un orizzonte temporale lungo la fortuna non conta molto mentre la sfiga ti ammazza. Non si batte il mercato, ma si può limitare il rischio e la volatilità su tassi e cambi ed è pure facile e non servono opzioni e altre costosi giochetti che arricchiscono chi le vende.
capisco che posso sembrare un professorino del ..zzo ma è proprio perché non lo sono che suggerisco strategie semplici e che da 100 anni si sono dimostrate almeno non perdenti.
Chi dice che non avevano Treasuries i media ? Bella fonte!
E’ inutile ricordare che le assimetrie informative sono ovunque … Relax Ragazzi!
Avvolte sei proprio arrogante, il total return nell’agosto del 2011 aveva 0 tresaury forse così mi sono spiegato, se tutti gli altri compravano perché bill gross non l,o fece? rincorrendo poi la performance successivamente allungando anche la duration ad oltre 8 anni, una scommessa molto azzardata.
Nel 2011 ha sotto performato nettamente sia il benchmark che la media di categoria.http://www.zerohedge.com/sites/default/files/images/user5/imageroot/2013/05/PIMCO%20Holdings%20April.jpg
Guardati il portafoglio del 2011 e finiscila di cacciare i fantasmi.
Perchè tu dai portafogli vedi il preciso momento nel quale ha comprato o liquidato una posizione o hai informazioni dettagliate che il buon Gross fornisce… Un saluto da un arrogantissimo Andrea
Purtroppo per te le posso vedere? Forse non sai dove lavoro
Be allora è inutile che te ne esci con sparate come quelle sopra.
Siamo in sintonia sul 90% delle cose, ma non su tutto:
es io tifo cuneo nel volley
😛
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Effetto delle operazioni di QE della FED su azioni (primo numero) e treasuries decennali (secondo numero) sino a marzo 2013:
QE1: +47% / -1%
no QE: +2% / +7%
QE2: +10% / 0%
no QE: – 12% / +6%
TWIST: +16% / +3%
QE3: +5% / 0%
QE4: +15% / -1%
Fonte: DoubleLine Funds
L’effetto sul trentennale è circa 3x quello sui decennali, i tassi sui mutui con una durata media sopra i 20 anni seguono il trentennale. Quindi Benny Boy ha due scelte: polverizzare le residue possibilità di tenere in vita Average Joe e il mercato immobiliare oppure… e in ogni caso, presto o tardi l’intera bolla del credito esploderà… ma non tutta nello stesso momento, alcune bolle prime, altre dopo.