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PORTOGALLO: PORTUGAL FUCK TROIKA!

Scritto il alle 10:21 da icebergfinanza

 

Proviamo ad riassumere le ultime fasi dell’introduzione del cavallo di Troika, denominato austerità in Portogallo, tanto per cambiare Paese risalendo sino al 25 ottobre delle scorso anno… (Il Sole 24 Ore Radiocor) – Milano, 25 ott – “I rischi che pesano sul conseguimento degli obiettivi del programma (di risanamento) sono nettamente aumentati” ed “e’ accresciuta la resistenza politica e sociale al processo di aggiustamento in atto”. E’ la valutazione fornita dagli esperti del fondo monetario internazionale sul progresso realizzato dal nel programma di risanamento dei conti. ( Sole24Ore )

…accresciuta la resistenza politica e sociale al processo di aggiustamento in atto accresciuta la resistenza politica e sociale al processo di aggiustamento in atto accresciuta la resistenza politica e sociale al processo di aggiustamento in atto

Bene proseguiamo sino ad arrivare al 9 di gennaio senza dimenticare che nel frattempo il FMI internazionale parte integrante della Troika ha ammesso di aver sottovalutato attraverso moltiplicatori fiscali immaginari l’effetto destabilizzante dell’austerità…

(ANSAmed) – LISBONA, 9 GEN – Il Governo portoghese dovra’ ridurre del 20 per cento il numero dei dipendenti pubblici e del 7 per cento gli stipendi per poter fronteggiare la crisi. E’ quanto prevede un rapporto ”di consulenza” inviato dal Fondo monetario e riportato oggi al quotidiano portoghese ”Publico”.   

Signori, non giriamoci tanto intorno, ma quando senti Monti suggerire che non c’è alternativa all’austerità, non puoi non chiederti se è solo un emerito ottuso integralista ideologo o un povero incompetente lasciando perdere la terza via tanto amata dai complottisti!

Ora il messaggio è chiaro, ma in Germania non ci sentono sino alle elezioni di ottobre, l’austerità ha fallito, l’austerità porta depressione. No i tedeschi non sono stupidi, stanno solo cercando di prendere tempo e denaro, amplificando per quanto possibile il differenziale tra loro e l’Europa, credono di poter smettere il loro sporco gioco appena in tempo per ricominciare tutto da capo.

Però il tempo è denaro e l’austerità una miccia che si consuma nella santabarbara sociale europea…

(ANSA) – LISBONA –  Una marea umana ha invaso le piazze delle citta’ portoghesi per protestare contro la politica di austerita’ e per chiedere le dimissioni del governo di centrodestra. Secondo gli organizzatori della protesta sono stati un milione e mezzo i portoghesi che sono scesi in piazza in 34 citta’ proprio mentre e’ in corso la missione della troika. A chiamare la gente a raccolta e’ stata un movimento (Che la troika si fotta) che si organizza in rete, indipendente dai partiti nato nel 2012.

Terzo anno di recessione. Disoccupazione record al 17%, nuove tasse e tagli ad istruzione e sanità. In questo quadro già desolante, in Portogallo le ragioni per protestare aumentano. I cittadini sono minacciati da un nuovo piano di austerità, che prevede quattro miliardi di euro in tagli. In concomitanza con la visita dei rappresentanti della Troika, migliaia di persone sono scese in piazza in una quarantina di città del paese.

“Oggi – dice Armenio Carlos, segretario generale del sindacato CGTP – è ancora piú evidente che l’esecutivo non ha legittimità politica, ma nemmeno quella morale ed etica per continuare a governare. Perché ogni visita di qualsivoglia ministro è seguita da proteste in cui si chiedono le dimissioni del governo. Questo esecutivo è diventato un problema senza soluzione”.

L’economia del paese non riesce a risollevarsi, ma i cittadini non vogliono altri sacrifici. Pensano ad una nuova rivoluzione, tanto che si accompagnano nei cortei dalla canzone simbolo contro la dittatura, “Grandola, Vila Morena”.

Chi può fermi in tempo questo manipolo di incompetenti prima che la miccia dell’austerità raggiunga definitivamente la santabarbara sociale. Quanto tempo manca ancora all’esplosione?

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3 commenti Commenta
dfumagalli
Scritto il 4 Marzo 2013 at 11:46

“Chi può fermi in tempo questo manipolo di incompetenti prima che la miccia dell’austerità raggiunga definitivamente la santabarbara sociale. Quanto tempo manca ancora all’esplosione?”

Non si fermeranno, finiranno come tutte le rivoluzioni, dove il potere costituito non è MAI in grado di fare autocritica e di auto-controllarsi o limitarsi finché la gente alla fame non passa alle armi.
Funziona così dall’alba dei tempi. Anche in Italia, se Grillo non riuscirà nella sua “rivoluzione soft” ne capiterà per forza una “hard”.

E sai che ti dico?

Rovinare la vita propria e dei propri figli per dare soldi a dei schifosi banchieri vermi e corrotti?

Ma che vadano a farsi benedire, un’altra volta si mangino la loro carta straccia fino ad esplodere.

L’Islanda, quella è l’unica nazione che ha agito come si doveva, peraltro nel pieno rispetto delle regole liberali.

Le banche sono marce? Bene, che falliscano, come avrebbero dovuto fare 10 anni fa. Un’altra volta impareranno a far crescere le popolazioni per guadagnare di più anche se DOPO invece d’affarmarle per guadagnare meno ma SUBITO e poi fare il botto.

gebs74@borse.it
Scritto il 4 Marzo 2013 at 13:01

Il VIRUS contagiante….
e meno male che Napolitano ha sostenuto che non eravamo ammalati :mrgreen:

andrea.mensa
Scritto il 4 Marzo 2013 at 19:37

come sempre, si commette l’errore di assimilare “i portoghesi” in un’unico calderone medio.
Io non sono ne come Berlusconi ne come Del Vecchio, ne come tanti altri che hanno qualche milione di euro in banca, diverse abitazioni, un pò affittate e un pò vuote, e un bel malloppetto di titoli sovrani e azioni.
Non smetterò mai di ripetere che i famosi “mercati” sono tra noi, dividendo le persone tra chi ha e chi non ha.
quando la banca d’italia sostiene che negli ultimi 10 anni il lavoro ha perso un buon 10% di disponibilità reale, che la classe operaia è andata all’inferno, non in paradiso, nonostante tutti gli aumenti di produttività, afferma solo la cosa che già ci aveva annunciato l’Istat, ovvero che la forbice tra ricchi e poveri si è ulteriormente aperta. Così abbiamo ristoranti pieni, vacanze e crociere, piene, e una marea di persone in coda davanti a “pane quotidiano” o alle mense della caritas, e comunque una buona fetta di popolazione che ormai stenta a campare fino alla fine del mese …….. eppure son tutti “italiani”.
E questo è il problema che nessuno vuole prendersi la briga di analizzare, denunciare, suggerire soluzioni.
Come giustamente sosteneva Marx, il “sistema” è cresciuto nella sua aberrazione fino a che, ingoiata tutta la proipria coda, ora sta attaccando organi vitali.

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