BLACK MONDAY 1987: QUELLO CHE LE BANCHE CENTRALI NON DICONO!

Scritto il alle 07:21 da icebergfinanza

Black Monday gave just a taste of what was to come - The Globe and Mail

 

Le ultime dichiarazioni di alcuni banchieri centrali, assomigliano alla canzone di Fiorella Mannoia, “Quello che le donne non dicono.”

“… Abbiamo troppa fantasia, e se diciamo una bugia
È una mancata verità che prima o poi succederà
Cambia il vento ma noi no
E se ci trasformiamo un po’
È per la voglia di piacere a chi c’è già o potrà arrivare a stare con noi…”

Quello che è successo e abbiamo visto in questi giorni presso la banca centrale giapponese è isilarante, la copre di ridicolo, ma a questo loro sono abituati.

Le dichiarazioni che abbiamo riportato ieri sono servite per fare il minimo indispensabile, per salvare il salvabile, ovvero aiutare il mercato a respirare, rimbalzando.

Ma il sospiro di sollievo, durerà davvero poco.

Ieri è arrivato anche Trump a dichiarare che sulla politica monetaria lui farebbe meglio di Powell.

“Penso che il presidente dovrebbe avere almeno voce in capitolo [sui tassi]… Penso di avere un istinto migliore rispetto, in molti casi, alle persone che sono nella Federal Reserve o al presidente”

In effetti, sono i bond vigilantes a stabilire i tassi, sono i mercati.

La Fed segue e basta, fa molti danni prima, non ne indovina una da decenni e poi corre ad inseguire i mercati.

Se i banchieri centrali sono un problema, figurarsi i politici, meglio lasciare fare al mercato.

Alla fine avevano ragione loro, Galbraith e Friedman, due dei più grandi economisti, le banche centrali servono a poco o a nulla.

Soprattutto le loro previsioni, visto che negli ultimi decenni non ne hanno indovinata una, non solo, non sono state in grado di amministrare l’inflazione e di prevenire le crisi, anzi le principali responsabili sono loro.

Il grande J.K.Galbraith amava dire che la perniciosa inutilità della politica monetaria e i rischi che derivano dal fare affidamento su di essa sono oggi una realtà.

Anche Milton Friedman non scherzava in questo senso soleva dire che non abbiamo bisogno di una Fed, per molti anni era stato a favore della sostituzione della Fed con un computer.

La Fed ha avuto molti pochi periodi di relativa buona performance, per la maggior parte della sua storia è stata una mina vagante e non un fattore di stabilità.

Ricordo a chi ha la memoria corta che Trump ha ripetutamente insistito sul fatto che i tassi erano troppo alti nel 2018.

La Fed stava aumentando i tassi allora.

Poi tutto è crollato a partire dalla primavera del 2019 i tassi hanno fatto retromarcia in fretta, ben prima che la Fed tagliasse e ha cambiato idea sui tagli.

Trump aveva ragione, colpo di culo, ma aveva ragione.

TRUMP E TASSI: L’INIZIO DELLA FINE!

Quello che a noi importa è che Trump,  è l’uomo dei tassi zero!

Sarà dura, i democratici annunciano già bagni di sangue, sarà interessante vedere come aggiusteranno queste elezioni.

Sembra che nel Nevada hanno accettato di espellere dalle liste elettorali oltre 90.000 elettori non aventi diritto al voto, in seguito a una battaglia legale dei repubblicani.

Quanti immigrati illegali hanno iscritto in tutta l’America, i democratici nelle liste elettorali?

Intanto la politica americana è piena di mummie sia a detra che a sinistra, povero popolo americano.

Era il non lontano 2018 quando Trump dichiara …

“Purtroppo hanno appena alzato i tassi di interesse”, si è lamentato. “Non ne sono contento”. Trump ha ammesso che la Fed ha agito in risposta alla forte economia e che i risparmiatori avrebbero beneficiato della mossa, “ma fondamentalmente sono una persona da bassi tassi di interesse”.

Parlando della Yellen, la precedente governatrice della Fed…

“She’s a low-interest-rate person, she’s always been a low-interest-rate person,” he said. “And I must be honest, I am a low-interest-rate person. (…) While there are certain benefits, it sounds better to have a strong dollar than it actually is,” he said…

Due piccioni con una fava, tassi bassi e dollaro forte, vuole il buon Donald!

Ma torniamo alle cose serie.

Ardito il paragone con quanto accaddel nel famigerato Black Monday del 1987, i cali sono stati davvero ridicoli, rispetto all’evento di quelli anni, ma la dinamica è la stessa.

Bolla tecnologica, azioni sopravvalutate, deficit fiscali fuori controllo, tassi elevati, guerra valutaria all’orizzonte.

Per chi come noi ama la storia, nel 1987 il settore immobiliare commerciale stava collassando, trascinando con se le banche.

Questo pezzo apparso sul sito della Fed di Boston ne è la testimonianza…

Vi suona familiare, visto che si stanno letteralmente svendendo interi palazzi, hotel e proprietà commerciali con sconti anche del 90%?

“Più di 94 miliardi di dollari di CRE statunitensi attualmente in difficoltà, secondo MSCI Real Assets, con ulteriori 201 miliardi di dollari a rischio di scivolare in quella categoria”

Solo 300 miliardi di dollari, davvero?

E i prestiti a leva, costruiti come un castello di sabbia sopra?

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No dai, la storia non bussa mai due volte come il postino.

Abbiamo visto nei giorni scorsi come l’unico settore che sembra continuare a fornire occupazione sia il settore immobiliare, le costruzioni.

Come mai allora i salari del settore stanno crollando e sono chiaramente in deflazione?

Ieri qualcuno si è esaltato perchè i sussidi di disoccupazione sono scesi, di poco, ma loro si esaltano per pochissimo.

Come ricorda giustamente Anna Wong, solo il 25% dei disoccupati presentava domanda di sussidio di disoccupazione a luglio.

Questa percentuale è ulteriormente scesa dal 31% di inizio anno, e questo mentre il tasso di disoccupazione è in aumento.

In confronto, il tasso di beneficiari era superiore al 40% prima delle recessioni del 1990 e del 2001.

In questo aspetto, questa volta è davvero diverso (forse le richieste sono utili solo come nel 1982 come indicatore anticipatore).

Barkin della Fed, membro votante, ha detto ieri che quello che sente dalle persone sul campo nel mercato del lavoro è che le persone stanno tagliando le assunzioni ma non stanno licenziando.

Infatti, il BLS si inventa occupati che poi mesi e mesi dopo cancella, nessuno licenzia, le imprese si stanno inventando i licenziamenti.

Figurati se questa gente capisce o sente qualcosa sulla realtà.

Nel frattempo in Europa, mentre si nuova nella fogna della Senna francese, Rehn della BCE ha affermato contento, che l’economia continua a rallentare e che sarebbe felice se la fiducia nel trend di rallentamento dell’inflazione dovesse rafforzarsi, i tagli dei tassi potrebbero continuare.

Glielo facciamo vedere noi dove è realmente l’inflazione in America, magari una persona seria come Charlie Bilello…

E già siamo ben sotto il 2 % la metà ed oltre di quello che il BLS racconta nelle sue favole taroccate.

Chiudiamo con una buona notizia, che testimonia come nessuno viene licenziato in America, secondo Barkin.

Secondo il rapporto mensile della Federal Reserve sul credito al consumo, a giugno il credito al consumo totale è aumentato di soli 8,9 miliardi di dollari, al di sotto della stima mediana di 10 miliardi di dollari e in calo sostanziale rispetto alla stima di maggio.

Il credito revolving (ovvero il debito delle carte di credito) a giugno è crollato inaspettatamente di ben oltre 1,7 miliardi di dollari, il calo più grande dopo la pandemia.

Ma davvero nessuno sta perdendo il posto di lavoro?

Immagine

Il debito totale delle carte di credito è al massimo storico, mentre il tasso di risparmio personale è al minimo storico!

Potete giocare con i numeri, taroccare i dati, ma prima o poi la storia presenta il conto.

Come direbbe per concludere Fiorella Mannoia, parlando dei banchieri centrali…

Siamo così
È difficile spiegare
Certe giornate amare, lascia stare
Tanto ci potrai trovare qui
Con le nostre notti bianche
Ma non saremo stanche neanche quando
Ti diremo ancora un altro sì

Nel frattempo il dollaro torna a salire, i rendimenti tornano ad offrire davvero l’ultima opportunità ancora per chi si era addormentato sul proprio portafoglio, l’estate è ancora lunga, la liquidità scarsa, anzi scarsissima.

Non è finita qui, ma consiglio a tutti di vivere con distacco gli avvenimenti, siamo strategicamente in una posizione di forza, altri dovranno incominciare a preoccuparsi.

E’ il tempo della riconoscenza, per il nostro lavoro, siamo stati gli unici che vi raccontavano la realtà, mentre altri intrisi di conflitti di interesse, nascondevano la verità.

In molti stanno cambiando idea.

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