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US REGIONAL BANKS: TEMPI DIFFICILI TEMPI PERICOLOSI

Scritto il alle 10:21 da icebergfinanza

Tempi difficili di Charles Dickens: in attesa di Grandi Speranze

Oggi è il giorno del compleanno del nostro Charles, si Charles Dickens.

Ora, quello che voglio sono Fatti. Insegnati a questi ragazze e queste ragazze Fatti e niente altro. Solo di Fatti abbiamo bisogno nella vita. Non piantate altro e sradicate tutto il resto. Solo coi Fatti si può plasmare la mente degli animali che ragionano: il resto non servirà mai loro assolutamente nulla. Questo è il principio su cui ho allevato i miei figli, e questo è il principio su cui ho allevato questi fanciulli. Tenetevi ai Fatti, signore!

E’ no signore, oggi non contano i fatti, ma contano i dati, i dati che aziende, banche e governi, manipolano spesso e volentieri.

Nuovi record ovunque, come nei ruggenti anni venti prima della depressione.

C’è chi alza la manina, professore, ma oggi c’è il QE, oggi ci sono le banche centrali, è facile tenere in piedi tutto, non succederà più nulla.

Eì già, proprio il nostro Fisher, il padre della deflazione da debiti, prima di perdere tutto nel crollo del ’29, prospettava cieli azzurri infiniti, nulla potrebbe turbare la gioia di questo tempo.

In una bellissima frase che ben si addice ai tempi attuali nella finanza, Dickens nel suo libro scrisse…

“…gli indefinibili moti dell’animo umano, che continueranno a eludere tutte le astuzie dell’algebra, anche le più sottili, fino al giorno in cui le trombe del giudizio non abbatteranno l’algebra stessa.”

Charles Mackay, amico di Dickens e pioniere degli studi sulle crisi finanziarie, sottolinea nel suo Extraordinary Popular Delusions and the Madness of Crowds (pubblicato
per la prima volta nel 1841) come la mania speculativa sia la manifestazione della tendenza momentanea della società a essere vittima di illusioni e follie collettive:

«È stato giustamente affermato che gli esseri umani pensano come un gregge, si vedrà che diventano matti in gregge e ritrovano l’uso della ragione lentamente e singolarmente».

Ieri, New York Community Corpbank, ha raggiunto un calo del 60 % in meno di una settimana.

Come sempre, arrivano loro, l’ambulanza di Moody’s, per declassare a spazzatura una banca ancora in vita.

Ricordate Western Alliance, dopo che tutto avevano celebrato il funerale, noi sospettavamo che dentro la bara ci fosse qualcuno che ancora respirava e infatti, in qualche mese ha quasi triplicato il prezzo.

Si è la banca che si è presa le spoglie di Signature Bank, la banca fallita lo scorso anno, insieme ad altre.

Per carità, non succederà nulla, in fondo sono banchette, ci pensa la Fed e JPMorgan.

Quindi, ci attendono nuovi massimi.

Valley National Bank, Metropolitan Bank, HarborOne, Comerica Bank, Zions Bank, Western Alliance, etc,etc, sono nomi che conosciamo bene.

Sono gli stessi del febbraio dello scorso anno.

Alla Fed, servono, per continuare a ingrassare i suoi amici, fornire nuova droga alle banche per raddoppiare gli utili, come Intesa e Unicredit.

Non c’è nessuna crisi, ma far finta che ci sia, serve per far fessi milioni di contribuenti che ogni giorno lottano per la sopravvivenza.

Tempi difficili, tempi pericolosi.

Secondo la Fed di New York, le insolvenze sulle carte di credito sono osplose di oltre il 50%, solo nell’ultimo trimestre 2023, il debito sulle carte è salito di altri 50 miliardi.

Nuovi record ci attendono, perchè ora è complessivamente solo 1.13 trilioni di dollari, si un gregge di fessi con il cappio al collo.

Il tasso va dal 21 al 28 % per i disgraziati, poi qualcuno riesce a spuntare di meno, ma non molto.

I nuovi prestiti sono mediamente al 9%, il tasso di insolvenza sul credito al consumi per acquisto autovettura ai massimi dalla pandemia.

Immagine

Nelle ultime 24 ore Snap taglia il 10 5 della forza lavoro, DocuSign il 6%, e tanti altri.

82.000 licenziamenti solo nel mese di gennaio,. il mese più prolifico dalla pandemia.

Ma ovviamente ciò che conta sono i dati che l’amministrazione Biden da.

Con tanto di fessi con il nasino all’insù, che guardano con stupore.

Nonostante le balle del BLS, l’indice delle condizioni del mercato del lavoro è sceso ulteriormente a gennaio.

Probabilmente a quelli della Fed di Kansas, nessuno ha detto di “modificare” i dati,

Questo si che è taroccato, perchè analizza ben 24 variabili del mercato del lavoro americano.

Ma siamo impazziti, mettere in dubbio la parola delle istituzioni, perdendo tempo ad analizzare 24 variabili quando nel bastano solo due.

Con qualche intervista, il cui tasso di risposta è del 30 %?

Come l’incredibile discrepanza tra il GDP e il GDI, o tra l’indagine alle famiglie che dicono sempre che è difficile trovare lavoro e quello alle imprese, che dicono che di lavoro ne offrono a quintali?

Ma suvvia, siamo seri, ci vuole fede nell’amministrazione Biden.

Come abbiamo visto lunedi, l’occupazione a tempo pieno è collassata, perdendo 1,4 milio ni di posti, negli ultimi 3 mesi.

Aspetta che vado a vede quando è successo!

Ma tu pensa, durante la crisi delle dot.com, quella subprime e durante la pandemia.

Un caso!

Concludo…

Ma come, non era tutto solido e sotto controllo?

Sei preoccupata?

Ma dai, se è tutto gestibile, di che ti preoccupi!

Su dai nuovi massimi, ancora!

Chi ha orecchie per intendere, intenda, gli altro buon atterraggio morbido!

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SEMPLICEMENTE GRAZIE!

12 commenti Commenta
ilbiffo
Scritto il 7 Febbraio 2024 at 15:13

atterraggio morbido? a botte da 1.5 trilioni all anno buttati nell’ economia qua ci stiamo avvicinando a una forte espansione economica. il soft landing è stato già raggiunto, cioè inflazione al 2% , GDP reale al 3/3.5%, disoccupazione ai minimi storici e spread creditizi inesistenti. buttare trilioni a caso nell’ economia non è ovviamente sostenibile nel lungo, e se non ci fossero saremmo già in recessione…ma nel breve termine l economia vola. ed è quello che sta succedendo.

icebergfinanza
Scritto il 7 Febbraio 2024 at 15:17

Si certo, certo…
ilbiffo,

aiccor
Scritto il 7 Febbraio 2024 at 15:49

quella è la versione per bambini…in realtà stanno tutti ballando allegramente sul ponte del Titanic. Magari qualcuno sorridendo comincia già ad avvicinarsi alle scialuppe facendo finta di niente…. su questo io non ho dubbi. I miei dubbi cominciano quando penso a ciò che avrà valore in futuro, ciò che preserverà meglio quel valore che ora vedo scritto sulle banconote. O forse sono solo seghe mentali, boh chi vivrà vedrà
ilbiffo,

derivata seconda
Scritto il 7 Febbraio 2024 at 17:11

Si i tempi non sono facili nel senso che serve prontezza per non cadere in un tombino, cioe’ un fallimento.
Affonderemo? Puo’ accadere niente e’ inaffondabile e le scialuppe saranno ininfluenti.
I palazzi lasciati vuoti, benche’ un problemone, finiranno man mano nell’oblio.
Al momento non vedo motivi di preoccupazione se non cadi nel tombino. Ero convinto che il post covid sarebbe stato drammatico al contrario hanno raddrizzato e rinforzato il Titanic che va a tutta forza.

aorlansky60
Scritto il 7 Febbraio 2024 at 18:07

Ho sott’occhio un grafico statistico dei nuovi impieghi negli USA per l’anno 2023, che mi dice che la maggiorparte di NUOVI POSTI di LAVORO creati sono PART-TIME, mentre quelli a TEMPO PIENO una tragedia, addirittura COLLASSATI (quindi diminuiti!) rispetto al 2022! C’è qualcuno da quelle parti che cerca disperatamente di convincere opinione pubblica e operatori economici che l’occupazione AMERICANA è “forte e resiliente” mentre i dati ufficiali dicono che tra novembre 2023 e gennaio 2024 i licenziamenti sono aumentati del 135%
Da UPS a Google da CitiGroup a Jp Morgan (e molte altre soc. ancora): molte decine di migliaia di posti di lavoro TAGLIATI. Meno male che le condizioni economiche “sono ottimali” (secondo quando racconta l’Uff. propaganda Biden), altrimenti cosa dovremmo assistere?… Attenzione che se la situazione dell’occupazione ‘è quella che è’ oltre Atlantico, qui in Europa le cose vanno addirittura PEGGIO (la Germania stà facendo “pulizia” a sua volta, di fronte ad una crisi economica come non la conoscevano dall’unificazione delle “due” Germanie)…

aorlansky60
Scritto il 7 Febbraio 2024 at 18:25

…e tanto per rimanere in tema con il thread odierno, a proposito di ‘Banche rurali USA’ (o US
‘Regional small Banks’ come le definiscono da quelle parti) ho un altro grafico proveniente da “fonti indipendenti” (che si è salvato dalla “censura” Biden, evidentemente) che dice che il totale di esposizione in LOANS [delle cosiddette “small banks”] è pari a 4.500 miliardi di $ (il 50% di questi nel REAL ESTATE locale). Questi numeri fanno impallidire il volume di BAD LOANS che causarono lo storico “incendio” del luglio 2007…
Sarà meglio che “mago merlino” Powell si inventi un nuovo coniglio bianco da far uscire dal cappello a cilindro, perchè il mese di Marzo (con la fine annunciata del programma BTFP a sostegno delle banche regionali USA) si stà avvicinando… e se qualcosa dovesse andare storto nel frattempo…

polo
Scritto il 7 Febbraio 2024 at 21:40

Sempre a vedere il lato negativo delle cose. Dovevamo essere affondati già diversi mesi fa. I tassi dovevano essere tagliati a fine estate 2023. Le Borse erano da evitare come la peste. Prima o poi tutto accade.

icebergfinanza
Scritto il 7 Febbraio 2024 at 21:46

Mi piace osservare i fighetti del canto del cigno, proliferare in questi giorni.
Ne ho visti a bizzeffe di questi campioni, nel 2007 prima della crisi subprime, poi nel 2012 e ancora nel 2014 prima della Brexit, poi nel 2018 e nel 2020.
Significa che ci siamo, più spazzatura vedo in giro e più ne sono convinto.

aiccor
Scritto il 8 Febbraio 2024 at 09:30

il btpf non finirà…gli cambieranno nome e tira a campare. Cambiare tutto per non cambiare niente
aorlansky60,

reragno
Scritto il 8 Febbraio 2024 at 09:56

Questo mercato mi ricorda molto gli anni d’oro del 2000 dove il Nasdaq la faceva da padrone e c’erano in giro campioni del mondo di Enron, Worldcom, Sunmicrosysttem, Nortel Networks Lucent. 3dfx grande rivale di Nvidia e di Ati,(sparita in Amd ) un battaglione infinito di società biotecnologiche e di start up di cui non è rimasto nulla e chissà quante ne ho dimenticate. Due ce l’hanno fatta Apple che ha rischiato il default come pure rischiò il deafault Amazon. Poi una manina magica ha cambiato il loro corso. Meditate gente meditate. Questo è un casinò e vince solo il banco.

veleno50
Scritto il 8 Febbraio 2024 at 12:33

Sul mercato nuove azioni di titoli già quotati. 9/10 miliardi in meno di capitalizzazione in dieci giorni dall’annuncio.

derivata seconda
Scritto il 8 Febbraio 2024 at 13:05

veleno50,

Non siamo a chiodo scaccia chiodo. Il mercato azionario si muove sempre ma in nessun caso compensa direttamente lo scrollone dei bond.

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