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SILICON VALLEY BANK…EFFETTO FARFALLA?
Oggi è il giorno del payroll in America, i dati ” spazzatura ” sulla favola dell’occupazione!
A noi interessa poco o nulla, cosa uscirà dal cilindro magico dell’amministrazione Biden, a noi interessa solo quello che vi abbiamo raccontato in questi mesi, perchè la verità figlia del tempo sta per arrivare.
Nelle scorse settimana, abbiamo visto bloccare rimborsi nei fondi immobiliari, default su portafogli con sottostante immobiliare.
Quello che accade nelle cripto, non ci interessa.
Da alcune settimane le nostre talpe in America suggerivano che sotto terra, c’era molta frenesia e agitazione. Tranquilli, non troverete nulla in Italia che lo ripora.
Ora vi raccontiamo il perchè.
Inizia sempre così… https://t.co/z0idB5DP3w
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) March 10, 2023
Avete presente il film di Mary Poppins, il ragazzino che urla, la gente che si precipita a ritirare i propri soldi, il “bank run”?
Le azioni della Silicon Valley Bank (SVB), uno dei principali prestatori di start-up tecnologiche, sono crollate giovedì mentre gli investitori si sono mossi per ritirare i loro depositi. La scivolata è arrivata dopo che la banca ha annunciato una vendita di azioni da $ 1,75 miliardi (£ 1,5 miliardi) per aiutare a sostenere le sue finanze.
Le azioni delle banche sono diminuite in tutto il mondo, con le quattro maggiori banche statunitensi, tra cui JP Morgan e Wells Fargo, che hanno perso più di 50 miliardi di dollari di valore di mercato.
Un venture capitalist ha detto alla BBC che gli eventi della giornata sono stati “selvaggi” e “brutali”.
Il battito d’ali della farfalla, ma tanto non succederà nulla immagino.
La banca aveva bisogno di liquidità, avrà fatto qualche investimento sbagliato o qualche giochino hard, ha venduto in un botto, 1,8 miliardi di obbligazioni, principalemente titoli del Tesoro statunitensi.
Immagino già, qualcuno griderà al lupo, l’America sta per fallire, hanno venduto i bond e via dicendo.
Era la banca delle start-up, finanziava quasi la metà delle nuove società di tecnologia e sanità, quotate in borsa lo scorso anno.
Nel mercato più ampio, c’erano preoccupazioni per il valore delle obbligazioni detenute dalle banche poiché l’aumento dei tassi di interesse rendeva tali obbligazioni meno preziose.
Le banche tendono a detenere grandi portafogli di obbligazioni e, di conseguenza, sono sedute su perdite potenziali significative. La diminuzione del valore delle obbligazioni detenute dalle banche non è necessariamente un problema a meno che non siano costrette a venderle.
E certo, solo se costrette a venderle. Peccato che invece che crollare, le quotazioni dei titoli di Stato a lungo termine ieri, sono decollate.
The reason traders are worried about contagion in the banking sector: financial firms have big stockpiles of "held to maturity" bonds that don't end up on their financial statements, but are losing market value and flag regulators' attention if sold in bulk. h/t @bloombergtv pic.twitter.com/unsdLZUr2U
— Lisa Abramowicz (@lisaabramowicz1) March 10, 2023
L’ironia dice Lisa Abramowicz in questo momento, è che una maggiore difficoltà nel settore bancario darà alla Fed una buona scusa per rallentare il ritmo degli aumenti dei tassi.
US commercial bank deposits fell last year for the first time since 1948, forcing lenders to start lifting rates from rock-bottom levels https://t.co/xxYHZNgImq via @business
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) March 10, 2023
Non mi meraviglierei se nel pomeriggio, faranno uscire brutti dati sull’occupazione, è giusto quello che serve per rallentare.
Inoltre, nella seconda giornata davanti al Congresso, Powell ha ammorbidito le dichiarazioni sui rialzi dei tassi, forse sa qualcosa che Voi non sapete.
Per carità, nessun rischio di liquidità ad ampio raggio, se manca ce la metterà la banca centrale, ma ci sono alcune lezioni da trarre, compresa quella che altre banche faranno il botto.
Silicon Valley Bank è pur sempre la 15° banca americana per asset, ha scommesso ad oltranza sulla tecnologia e la tecnologia è in grave difficoltà.
Inoltre tassi a questo livello come abbiamo spesso scritto non portano problemi solo ai mutuatari e alle imprese, ma principalmente a coloro che hanno portafogli obbligazionari a garanzia di speculazioni.
Ma lasciamo li questa cosuccia sullo sfondo e torniamo a dare un’occhiata al mercato del lavoro.
Rapidi, sintetici, questa è la vera realtà del mondo del lavoro, il vero trend, il resto fantasia.
Lasciate perdere i dati BLS o ADP o ancora JOLT e altre cianfrusaglie che in America usano per provare a capire il mercato del lavoro e date un’occhiata qui.
I dati Challenger Job Cuts su base annua riflettono la variazione percentuale dei licenziamenti segnalata dai datori di lavoro durante il mese indicato rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. L’indicatore consente di valutare la situazione del mercato del lavoro.
Il resto è spazzatura!
Spazzatura al punto tale che anche a Bloomberg, si inizia ad avere dubbi sulla veridicità dei dati al punto tale che si definiscono … “spazzatura”.
Federal Reserve Chair Jerome Powell and his colleagues often emphasize that they are “data dependent.” But what happens if you can’t depend on the data? https://t.co/cbhD1yTa51 via @economics
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) March 9, 2023
E già, come tante volte ho scritto se tu fai un sondaggio a 10 persone e solo 3 ti rispondono, ma quelle dieci rappresentano solo una parte minimale della popolazione, tira una monetina e avrai un risultato migliore.
Figurarsi poi se qualcuno non cambia la metodologia e gli aggiustamenti stagionali a seconda di come escono i dati.
Good to see Powell subtly downgrading JOLTS. A friendly reminder–this is a voluntary survey of 21k establishments (vs 651k for payrolls) whose response rate was 30% and falling last Sept. From a time series perspective I think the technical term is "basura" pic.twitter.com/4LIHF230tK
— Julia Coronado (@jc_econ) February 2, 2023
Scusate, torno subito, sento bussare alla porta!
Niente, è solo la verità figlia del tempo, è tornata a trovarci, ci sarà da divertirsi!
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Niente di irrecuperabile anche questa volta. Il palloncino ogni tanto deve essere sgonfiato un po’, perche’ troppo gonfio verrebbe voglia di farlo esplodere. Qualcuno ne uscira ammaccato ma qualcuno. Potente la fed perche’ in questo caso e’ anche una questione emotiva, vedremo lunedi’.
Si, la Fed è ‘potente’ ma non al livello da essere ‘il centro del mondo’ come si vorrebbe supporre farci credere… fossi nei ‘gringos neocons’ nord americani alzerei il nasino in su al di fuori dal loro orto, per notare un fatto accaduto ieri, di non poca rilevanza sul piano internazionale, ovvero la rapacificazione di rapporti diplomatici -dopo anni di prolungata interruzione- tra Saudi Arabia e Iran(non due Paesi qualunque), avvenuta tramite la mediazione della CINA. Ripeto : della CINA.
Al di fuori del ‘centro di controllo’ USA (e di quello dei loro ‘vassalli’), vive pensa ed opera un mondo alternativo (fatto di miliardi di esseri) in forte espansione, che non sa che farsene della “demokrazia” da loro esportata, e neppure del loro incontestato ruolo primario su scala globale a livello finanziario…
Saudi Arabia ,Cina,Iran, ecc. titoloni che ci distraggono da una saggia gestione delle nostre vite. Mondo alternativo (fatto di miliardi di esseri) in forte espansione: Se anche fosse loro non sono dalla nostra parte.
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Oggi si è compreso, una volta per tutte, che stavolta non sarà diverso
L’incantesimo può durare ancora, ma il percorso è oramai tracciato