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LA RECESSIONE NON ESISTE PIU’!

Scritto il alle 09:35 da icebergfinanza

Not A Recession - Mike Keefe Political Cartoon, 05/28/2008

Image source INTOON CARTOONS

Un mondo fantastico quello economico/finanziario, un mondo nel quale le regole le cambi ogni giorno a tuo piacimento, a seconda di come cambia il vento, soprattutto se serve a fottere il prossimo!

In molti mi chiedono perchè non parliamo dell’economia europea o italiana, quelle sono rane bollite, non serve aggiungere altro, la valanga principale arriverà dall’America.

Qualche agenzia di rating inizia a ritoccare il nostro outlook, ma chissenefrega, l’analisi di un bambino qualunque ha più valore, sono delle macchiette ormai.

Per quanto riguarda la situazione politica italiana, al momento opportuno diremo la nostra, nel frattempo solo gossip e niente altro sino al 25 settembre.

Ieri un’altra ondata di pessimi dati in arrivo dall’America che confermano le nostre visioni, la recessione è già iniziata ma loro la negano, vogliono cambiare le regole.

Quando le vecchie regole non ti piaccino, ti inventi la media mobile del tasso di disoccupazione, ti trovi un’economista a caso e citi la sua teoria.

Bernstein ha suggerito che la “crescita dell’occupazione e altri indicatori economici sono incompatibili con la recessione”. 

Ma alla Casa Bianca, agli economisti immaginari che la frequentano hanno mai spiegato che l’occupazione è un indicatore RITARDATO RITARDATO RITARDATO del ciclo economico?

E certo, nel caso che anche il secondo trimestre fosse negativo, non vale, le regole le decidiamo noi e i profit warning come quello di Walmart non valgono!

Perchè sai bellezza, la realtà non è bella come la fantasia!

Anche nonna Yellen che è stata governatrice della Fed, non vede alcuna traccia di recessione, nessun rischio, figurati se un segretario al Tesoro può raccontare la verità!

Dire qualcosa e un minuto dopo negarla è lo sport preferito di questi inutili personaggi.

Ovviamente non puoi dare del bugiardo a questa gente, ma per fortuna ci pensa la realtà!

Come dice il nostro Lance, ci sono alcuni errori nell’affermazione della Yellen. La produzione industriale sta crollando, come mostrato dal nostro indice composito della produzione economica, che comprende più di 100 punti dati del settore manifatturiero e dei servizi.

Inoltre, né il segretario al Tesoro Janet Yellen né l’amministrazione hanno avuto a che fare con la riduzione del disavanzo. Tale era solo una funzione della scadenza delle bollette di spesa in eccesso nel 2020 e nel 2021. Il disavanzo sta appena tornando alla sua tendenza lineare a lungo termine, come mostrato di seguito. Dato che la linea di tendenza continua a diminuire, ciò suggerisce che l’attuale amministrazione sta spendendo più dei suoi predecessori.

In particolare, quella massiccia ondata di spesa in deficit è ciò che ha guidato la massiccia ondata di crescita economica. La riduzione del disavanzo contribuirà a creare pressioni recessive.

 

Tuttavia, mentre la signora Yellen può ritenere che non vi sia alcun rischio di recessione, ci sono due indicatori che attualmente non sono d’accordo.

Il primo indicatore ovunque urla recessione, ovvero l’inversione della curva dei tassi,

… i migliori segnali di un inizio recessivo si verificano quando la maggior parte degli spread di rendimento diventa negativa contemporaneamente. Anche allora, possono passare diversi mesi prima che l’economia registri una recessione.

Attualmente, il mercato obbligazionario sconta la crescita economica più debole, il rischio di utili, le valutazioni elevate e un’inversione del sostegno monetario. (Nota il calo quasi verticale dei differenziali di rendimento multipli nelle ultime settimane.)

Storicamente, una recessione si verifica quando il 50% o più delle curve dei rendimenti tracciate si inverte, ogni volta.

Questa è solo storia

Attualmente, il 50% dei 10 spread che seguiamo sono invertiti. Pertanto, vale la pena prestare attenzione ai dati.

Tuttavia, vale la pena notare che  l’utilizzo della  “curva dei rendimenti”  come  strumento di “market timing”  non è saggio, ma ignorare completamente il messaggio è altrettanto sciocco.

Il secondo indicatore, storicamente la migliore misura di recessione, è il  tasso di variazione annuale a 6 mesi del Leading Economic Index (LEI)  . Come mostrato, quando il tasso di variazione a 6 mesi diventa negativo, ciò precede sia le recessioni a titolo definitivo che gli ambienti quasi recessivi.

Più loro negano e più noi abbiamo la certezza che siamo sulla strada giusta!

Ieri avremo scommesso qualunque cosa che le vendite di nuove abitazioni stavano crollando, insieme al record di persone che cancellavano i loro preliminari di acquisto.

Siamo a oltre il 17% in meno rispetto allo scorso anno, in continua discesa e iniziano ad aumentare i ritardi nei pagamenti delle rate dei mutui e i pignoramenti.

Revisioni negative in tutti e tre gli ultimi mesi, circa 90,000 case vendute in meno.

Rispetto al fantasioso aumento iniziale di maggio, poi rivisto sensibilmente al ribasso il crollo era del 15% in un solo mese.

Il numero di cantieri aperti in questi anni supera la grande bolla che precedette la crisi subprime, sarà una strage se non interviene il Governo e la Banca centrale americana, che ovviamente negano la realtà.

Come scrive Charlie, le vendite di nuove case negli Stati Uniti hanno raggiunto il minimo di 26 mesi a giugno, in calo del 43% rispetto al massimo del 2020. Tende ad essere un indicatore anticipatore per l’economia, le probabilità di recessione continuano ad aumentare.

Non solo ieri altri indicatori pessimi in arrivo dall’economia USA…

(ANSA) – NEW YORK, 26 LUG – La fiducia dei consumatori americana, misurata dal Conference Board, è scesa in luglio a 95,7, sotto le attese degli analisti che scommettevano su quota 97.

Nessuna fretta, oggi parla il solito Powell, vediamo se tra le righe suggerisce una pausa, ma preferisco di no, preferisco che continuino ad alzare i tassi il più possibile poi raccogliere i cocci.

Possibile sorpresa in arrivo per ferragosto, così almeno suggerisce il nostro Puntosella, ancora qualche giorno di negatività e poi forse un piccolo rally per i mercati azionari.

Per quanto riguarda i rendimenti,  segnali positivi nelle ultime giornate, se sono rose fioriranno!

Da inizio anno abbiamo centrato 2 grandi obiettivi, la parità euro dollaro con una performance del dollaro superiore al 15% e l’avvertimento di uscire dai mercati azionari, ben prima dell’inizio della guerra, un crollo superiore al 20%. Non solo, abbiamo “indovinato” anche che lo spread sarebbe salito oltre 250 punti e di conseguenza l’opportunità sui nostri bond. Tutto in tempi non sospetti, tutto testimoniato dal nostro OUTLOOK 2020.

Insieme al nostro Machiavelli e ai suoi manoscritti, continueremo a guardare oltre, con la cinematica del nostro Puntosella, con grafici, analisi e evidenze empiriche che da sempre supportano il nostro lavoro.

Nel fine settimana è uscito il nuovo Machiavelli, intitolato “OLTRE LA PARITA’” per tutti coloro che hanno contribuito o vorranno contribuire al nostro viaggio.

Ribadisco per l’ennesima volta che se ci sono problemi di ricezione, firewall, spam, comunicazione tra i diversi provider dovuti a invii multipli,  basta inviare una mail e il nostro STAFF che provvederà a risolvere il problema.

I manoscritti da inizio anno sono stati una bussola perfetta dopo un periodo di crisi, ma come sempre la verità è figlia del tempo.

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1 commento Commenta
giggi251
Scritto il 27 Luglio 2022 at 17:00

Perché cosa ti aspettavi? Che in piena guerra con la Russia e con un’inflazione al 9%, secondo il paniere attuale, secondo quello del 2015 sta oltre il 17% (chissà che cosa è cambiato di così importante nelle abitudini dei cittadini..) la Yellen dica “stiamo in recessione profonda il dollaro è carta straccia”? Te lo dico anticipato: oggi alza i tassi dell’1% secondo me. Stanno provando a far fallire almeno uno dei BRICS, per poter fare un nuovo accordo del Plaza. Se non ci riescono entro pochi mesi, allora il dollaro è il passato: se abbassano i tassi adesso il dollaro verrà sicuramente sostituito come moneta di riserva. Non so come, ma sarà così

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