STAGFLAZIONE OVUNQUE!
La settimana scorsa gli indici europei e in parte quelli americani sono collassati in un giorno di quasi il 2,50 % per poi recuperare tutto verso la fine della settimana.
In questi giorni abbiamo assistito allo stesso giochino, altro crollo vicino al 2,50 % e subito una pletora di analisti ed economisti presunti, tutti in coro ad urlare all’inflazione, crolla tutto perché la paura aumenta.
L’immagine qui sopra è semplicissima, i lockdowns stanno amplificando le tendenze di fondo deflattive, il debito sta esplodendo ma inutile, tutti con il nasino all’insù, terrorizzati da un’inflazione assolutamente ridicola,transitoria, manca l’elemento principale un’esplosione dei salari.
Ma inutile, i concetti semplici non entrano nella mente.
Bisognerebbe raccontare la verità, ovvero per quale motivo la Fed abbia elargito a soggetti finanziari in grave difficoltà centinaia di miliardi di dollari negli ultimi giorni.
Forse qualcuno si è dimenticato di quello che accadde nel 2019 sul mercato monetario, dopo le scommesse della balena bianca giapponese o la recente implosione di Archegos?
C’è qualcuno in grave difficoltà sul mercato con le chiamate a margine da salvare, tanto per non cambiare?
L’inflazione attuale è ormai ampiamente scontata dal mercato, se il Nasdaq crolla, i tecnologici pure, Tesla e ARK collassano è perché i gestori sono pieni di cianfrusaglie che non valgono nulla o poco più, aria fritta.
Una bolla dalla notte dei tempi si riempie di aria fritta, questa è aria fritta e rifritta nel debito.
La Fed sa benissimo che non può aumentare i tassi e che non può fare a meno di salvare alcune entità finanziarie sistemiche.
Nelle settimane scorse vi avevamo preannunciato che i dati di marzo e aprile sarebbero stati sensibilmente superiori alle aspettative, soprattutto se come quelli usciti ieri ci sono tanti settori che profumano di transitorietà.
Uno shock la pandemia sul lato dell’offerta, che non durerà a lungo visto che come dicono loro i vaccini risolveranno tutto.
Come dice giustamente Nouriel Roubini, nel suo ultimo intervento su Project Syndacate, nel breve periodo, la debolezza dei mercati dei beni, del lavoro e delle materie prime, e in alcuni mercati immobiliari, impedirà un’ondata inflazionistica sostenuta.
Sempre secondo lui, nei prossimi anni, politiche monetarie e fiscali allentate inizieranno a innescare pressioni inflazionistiche persistenti – e alla fine stagflazionistiche – a causa dell’emergere di un numero di persistenti shock negativi dell’offerta.
Inutile dire che non siamo d’accordo, la storia suggerisce che una deflazione da debito, perché è una crisi per il troppo debito ben che vada impiega almeno 30 anni per venire riassorbita. Ne sono passati 12, fate un po’ Voi.
Il ritorno dell’inflazione avrebbe gravi conseguenze economiche e finanziarie, un nuovo periodo di macro instabilità. Il secolare mercato rialzista delle obbligazioni finirebbe in un istante e l’aumento dei rendimenti obbligazionari nominali e reali renderebbe i debiti odierni insostenibili, facendo crollare i mercati azionari globali, conclude Roubini.
Tutto vero, ma il tempi sono sbagliati, perché la storia suggerisce diversamente.
Non sto qui a ripetervi i motivi per cui secondo noi il rischio è estremamente limitato, lo abbiamo scritto in tutte le salse anche se come abbiamo avuto modo di vedere, in pochi lo hanno compreso.
Ma veniamo ai dati di ieri, una meraviglia davvero.
Fino a qui nulla da dire, gli stessi analisti che prevedevano da 1 a 2 milioni di posti di lavoro, contro gli appena 200 mila usciti non hanno saputo neanche lontanamente avvicinarsi ai dati usciti ieri.
Ma vediamo i dettagli, perché il diavolo è appunto nei dettagli, mentre ai mercati piacciono i titoloni della prima ora…
Aumento record del 10% dei prezzi delle auto usate rapprersenta oltre un terzo dell'intero aumento dell'inflazione… TRANSITORIO! https://t.co/TdlcYEAQOI
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) May 12, 2021
Oltre 1 terzo dell’aumento era dovuto ai prezzi delle auto usate e dei camion, delle auto nuove.
A factor likely to drive price pressures that could affect whether the Fed’s expected rise in inflation is short-lived comes down to used-car prices https://t.co/FXRtel0GDp via @WSJ
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) May 12, 2021
Addirittura il destino dell’inflazione e dell’umanità. dipende dai prezzi delle auto usate!
Non scendo nei dettagli nel raccontarvi perché proprio le auto usate, o quelle nuove, la catena di approvvigionamento e così via, non mi interessa, in una sola parola, qualunque sia il motivo è TRANSITORIO!
Come abbiamo visto il confronto anno su anno è impietoso, non puoi prendere a riferimento due mesi nei quali lo scorso anno il lockdown è stato TOTALE
CPI: Largest Increases YoY pic.twitter.com/rV82AEO5J6
— Michael McDonough (@M_McDonough) May 12, 2021
Peccato che nel frattempo molti prezzi non sono affatto saliti.
Not all prices are up (YoY%): pic.twitter.com/Ev3gLG5e7h
— Michael McDonough (@M_McDonough) May 12, 2021
Ovviamente i titoli sono tutti rivolti al più spettacolare aumento dal 1981, dimenticando che le pressioni inflazionistiche arrivano quasi tutte dalla carenza di beni e dalle riaperture, visto che oltre il 70 % dell’aumento di ieri arriva da questi fattori.
Assicurazioni auto, tariffe aeree, servizi di trasporto, energia, affitti in seguito alle riaperture, attività ricreative, ma soprattutto come abbiamo detto, oltre il 10 % di aumento delle tariffe delle compagnie aeree e delle auto usate, oltre il 16 % nei noleggi di auto e camion.
Nel leasing, le società di autonoleggio sono state colpite dai tagli alla produzione nel settore automobilistico, fattore che le ha costrette a ricostruire le loro flotte con auto usate man mano che i viaggi riprendono con le aperture.
Guarda caso però le vere fonti di inflazione, quelle si pericolose erano “assopite”. Sappiamo come i prezzi delle case vengano occultati, l’inflazione sarebbe più del doppio, Il costo dell’assicurazione medica è scesa sensibilmente, servizi professionali e terziario.
I prezzi dei ristoranti sono aumentati solo dello 0,3% ad aprile. Se c’è un posto in cui l’eccesso di domanda dovrebbe causare l’inflazione, sono i ristoranti, nessuna traccia.
Il dollaro si è rafforzato, i mercati americani sono crollati, i rendimenti sono saliti rimanendo ben lontani dal massimo di alcune settimane fa, mentre l’asta di ieri del decennale è stata meravigliosa con un rendimento elevato dell’1,6840%, sostanzialmente invariata rispetto ad aprile. Anche la copertura è stata superiore alla media degli ultimi sei mesi.
Ma ovviamente ciò che conta sono i titoloni dei giornali, la stagflazione sta arrivando, anzi è qui con noi…
Come nel 2008, Nouriel Roubini chiama la stagflazione anche nel 2021!
Riuscirà il nostro eroe ad avere ragione, ai posteri l’ardua sentenza, deflazione da debiti permettendo!
Riusciranno i nostri eroi a salvare i supporti americani, ad evitare una debacle proprio nel mese in cui la storia suggerisce di vendere e andare in vacanza?
Ricordo a tutti coloro che avessero bisogno, che ICEBERGFINANZA è anche consulenza a 360 gradi, in mezzo a questa tempesta perfetta.
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Buonasera Dottor Mazzalai.
Se possibile ho bisogno di un suo cortese parere.
Da 4 anni ho investito i miei risparmi nella polizza vita a gestione separata Top Valor One di Aviva con cedola annua. Seconda la Sua opinione è un investimento rischioso alla luce di un eventuale rialzo dei tassi d’interesse? Cosa mi consiglia di fare?
La ringrazio anticipatamente per una sua cortese risposta (molto importante per me).