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LA RELIGIONE DI MARIO DRAGHI!
Mi spiace deludere chi speri che cambi idea su Mario Draghi, bravissima persona ci mancherebbe, ma le sue idee, la testimonianza del suo passato, non spostano di un millimetro la mia posizione è un uomo di sistema e resterà un uomo di sistema.
Ieri, non c’era alcun bisogno di dirlo, ma lui, l’uomo del “whatever it takes” ad ogni costo, lo ha ribadito definitivamente, quasi si trattasse di una religione, non ha detto Europa ma euro, la moneta …
“Sostenere questo Governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro”.
Fin qui nulla di nuovo, ma secondo Draghi la fuori c’è la solitudine, l’inganno di ciò che siamo, la negazione…
Senza l’Italia non c’è l’Europa. Ma, fuori dall’Europa c’è meno Italia. Non c’è sovranità nella solitudine. C’è solo l’inganno di ciò che siamo, nell’oblio di ciò che siamo stati e nella negazione di quello che potremmo essere. Siamo una grande potenza economica e culturale.
Euro, euro e ancora euro, infatti hanno pagato caro i greci la loro avversione alla moneta unica, loro che erano tra i primi sostenitori di un’Europa unita.
Certo, il discorso ha toccato molte corde di un violino che da sempre in questo Paese suona male, riforme necessarie, ma la vaghezza, soprattutto nei confronti dell’Europa lascia a desiderare.
Grandi fini senza elencare i mezzi, puntando sempre e solo sull’Europa, l’Europa matrigna, più Europa, sempre e solo Europa, Francia e Germania soprattutto, per non dire euro.
Cessione totale di sovranità, questa è la sintesi del pensiero di Mario Draghi, poi orgoglio nazionale.
Sono gli stessi discorsi che ha fatto Mario Draghi, il futuro dell’Italia dipende dall’euro e dall’Europa, fuori c’è la solitudine, nulla di nuovo. Magari lo ascolteranno di più, magari la sua autorevolezza riuscirà a mettere in riga per un po la Merkel e Macron, ma non i tedeschi e i francesi, di sicuro non gli olandesi.
Mi sarebbe piaciuto ascoltare un Mario Draghi che parla dei paradisi fiscali in Europa, della loro fine, ma è chiedere l’impossibile.
Si è parlato poco di riforma del sistema bancario italiano o forse era meglio non parlarne, riforma di tutto, per fortuna non abbiamo sentito la parola Costituzione, ma non di quella riforma di cui c’è assolutamente bisogno, non come è stato fatto per le popolari o le banche di credito cooperativo ma per le principali banche italiane.
Chissà quale era il vero pensiero di Mario Draghi mentre la BCE imponeva la riforma delle banche di credito cooperativo e suggeriva…
A tal fine, il consolidamento del settore bancario cooperativo in gruppi la cui capogruppo sia una società per azioni agevolerebbe la capacità del gruppo di reperire capitali
Società per azioni, il mercato il mio pastore, competizione invece di cooperazione, richiedeva la BCE.
Ma lasciamo perdere sono dettagli, dettagli che comunque mentre oggi per le strade della politica e del nostro Paese, il banchiere Mario Draghi è osannato come il profeta, mi fanno tornare a mente le parole del filosofo
Ciò significa, in altre parole, che il capitalismo finanziario – e le banche che ne sono l´organo principale – funziona giocando sul credito – cioè sulla fede – degli uomini.
Ma ciò significa, anche, che l´ipotesi di Walter Benjamin, secondo la quale il capitalismo è, in verità, una religione e la più feroce e implacabile che sia mai esistita, perché non conosce redenzione né tregua, va presa alla lettera. La Banca – coi suoi grigi funzionari ed esperti – ha preso il posto della Chiesa e dei suoi preti e, governando il credito, manipola e gestisce la fede – la scarsa, incerta fiducia – che il nostro tempo ha ancora in se stesso.E lo fa nel modo più irresponsabile e privo di scrupoli, cercando di lucrare denaro dalla fiducia e dalle speranze degli esseri umani, stabilendo il credito di cui ciascuno può godere e il prezzo che deve pagare per esso (persino il credito degli Stati, che hanno docilmente abdicato alla loro sovranità).
E se oggi la politica non sembra più possibile, ciò è perché il potere finanziario ha di fatto sequestrato tutta la fede e tutto il futuro, tutto il tempo e tutte le attese.
Finché dura questa situazione, finché la nostra società che si crede laica resterà asservita alla più oscura e irrazionale delle religioni, sarà bene che ciascuno si riprenda il suo credito e il suo futuro dalle mani di questi tetri, screditati pseudosacerdoti, banchieri, professori e funzionari delle varie agenzie di rating.E forse la prima cosa da fare è di smettere di guardare soltanto al futuro, come essi esortano a fare, per rivolgere invece lo sguardo al passato.
Soltanto comprendendo che cosa è avvenuto e soprattutto cercando di capire come è potuto avvenire sarà possibile, forse, ritrovare la propria libertà.
“Se la feroce religione del denaro divora il futuro” di GIORGIO AGAMBEN da La Repubblica del 16 febbraio 2012
Sono solo alcuni passaggi, chiedo scusa ma non riesco a dimenticarli, spero di sbagliarmi ma l’euro è una religione, fatevene una ragione!
“Siamo una grande potenza economica….” che lui ha contribuito fattivamente a ridurre! Con le svendite del 92, probabilmente ad 1/10 del loro reale valore. Che determinarono , l’anno dopo, un pauroso calo del pil. E poi contribuendo a farci restare in questo paradiso dell’euro, con un calo di produttivita’ industriale del 25%. Dopo questo 1-2, come si fa a non temere che ci dara’ il colpo del ko finale?
Altro giorno di sangue nuovi minimi postcovid bond 10y e 30y è dura continuano ad accumulare
Probabilmente nei vostri commenti avete molte ragioni, ma bisogna anche ammettere che la classe politica nostrana degli ultimi 40/50 anni non ha brillato e non sta brillando, in fatto di oculatezza, onestà e lungimiranza. Bisogna avere il coraggio di ammettere che se siamo nella situazione di poter essere ricattabili e di avere, nonostante la nostra notevole importanza economica a livello internazionale, un ruolo decisionale secondario anche solo a livello europeo, un po’ (tanto) ce la siamo cercata…
bat@finanza,
Non è che gli altri siano un granchè messi meglio, c’è un silenzio ‘concertato’ mediaticamente sui problemi degli altri e da molto.
Stsnno facendo un ‘arrocco’ al vertice.
Anche lunedì si è aperto con nuovi record per i rendimenti dei bond post covid
Esatto signor Bat, e’ quello che cerco di dire anch’io, si puo’ sempre e comunque addebitare agli “altri” la nostra misera condizione? Non e’ che ce la siamo , appunto , cercata? Sono abbastanza anziano per ricordarmi di quante ruberie, manchevolezze, pressapochismo, mafie e camorre, dissipamento di denaro pubblico, letteralmente gettato in una fornace. E questo perpetrato da decenni, a partire perlomeno dagli anni 70, vi ricordate, almeno i piu’ anziani , le favolose cattedrali nel deserto? Vaben, concludendo, sarebbe un gesto di maturita’ ammettere le proprie manchevolezze, e’ un fatto di assunzione di responsabilita’. Certo e’ piu’ facile dare la colpa agli altri, ma e’ un gesto infantile, di immaturita’.
Non funziona così, hanno barato e truffato al vertice, il popolo italiano non aveva alcuna possibilità di scelta reale, quando ci sono state possibilità di formazione di alternative politiche originate dal basso, sono intervenuti con tutto l’armamentario compatti e allineati e costruendo movimenti artificiali e partiti artificiali oltre a dividere e disintegrare il tessuto sociale con scelte socio economiche divisive e una massiccia campagna ideologico-spazzatura di copertura.
Uno dei ruoli fondamentali degli ‘intellettuali’ è il riciclo della spazzatura prodotta dal sistema nel sistema globalmente chiamati presstitute.
L’altra idea da far passare era il masochismo autocolpevolista e la senzazione di essere degli sconfitti. Non è stato fatto solo a casa nostra. Allo stato attuale non esistono a livello nazionale espressioni politiche reali, figuriamoci a livello europeo. Il problema è generale.
…quelli delle ‘cattedrali nel deserto’, degli ‘investimenti al sud’ e non solo al Sud con gestione neocoloniali, sono gli stessi di oggi, alcuni ripuliti per sedersi sugli sgabelli intorno al tavolo, altri già ripuliti e globalizzati.
“Senza l’Italia non c’è l’Europa. Ma, fuori dall’Europa c’è meno Italia. Non c’è sovranità nella solitudine. C’è solo l’inganno di ciò che siamo, nell’oblio di ciò che siamo stati e nella negazione di quello che potremmo essere. Siamo una grande potenza economica e culturale.
Queste parole di Draghi offrono molteplici spunti di riflessione;
pienamente d’accordo con lui circa “grande potenza culturale” (il ns Paese contiene il 45% di tutto il patrimonio artistico mondiale, fattore in grado di attirare decine di milionate di turisti stranieri ogni anno, prima della pandemia) ma se l’Italia fosse davvero anche quella grande potenza economica di cui afferma, il ns Paese avrebbe di certo la possibilità e la forza per potersi sganciare dalla UE (e dall’€) come e quando lo desideri; come è riuscito a fare il Regno Unito. Purtroppo così non è. L’Italia non è l’UK e nemmeno la Francia. Pur ritrovandosi entro i primi 10 Paesi OCSE, quello che all’Italia manca è quel peso politico e diplomatico internazionali che riescono a far grandi Stati quali UK e FR i quali possono annoverare, status non da tutti, anche il fatto di essere POTENZE NUCLEARI, dettaglio troppo spesso ignorato da analisti geopolitici… L’Italia non lo è (non lo può essere per eredità determinata dall’esito della IInd WW, che vide i tre Paesi perdenti smilitarizzati per volere USA i quali entrarono prepotentemente nel territorio di JP DE e IT a partire dai primi anni 50 installandovi basi militari NATO gestite da personale Americano).
Draghi dice che “Non c’è sovranità nella solitudine.” (riferito all’Italia)… sarà così, ma non credo proprio che Paesi come Cina USA e Russia si sentano così “soli” potendo vantare la propria moneta e la propria Banca Centrale, non credo proprio che baratterebbero “minore solitudine” in cambio di perdita di potere economico che il disporre della propria moneta e della propria Banca Centrale gli garantiscono di essere come si ritrovano… (la Russia non ha il potere economico di USA e Cina, ma può vantare un apparato militare, compresa ARMA NUCLEARE, di assoluta indiscussa potenzialità in grado di porla ai vertici mondiali per importanza, dettaglio che anche USA e Cina posseggono oltre ad essere le prime due economie su scala mondiale).
Nelle parole di Draghi leggo invece un messaggio forte diretto all’Italia da parte del sistema in cui il ns Paese è stato introdotto, cioè che l’Italia NON PUO’ E NON POTRA’ FARE A MENO DI UE (e di €), concetto espresso con parole e termini “molto” eleganti e discreti, ma che ad una lettura attenta nascondono “tutto il bene” che l’UE vuole all’Italia (un Paese da spremere economicamente attraverso risorse da versare all’UE). Perchè così vogliono [anche] i tedeschi. Se l’Italia disponesse di una propria moneta più competitiva dell’€ in prospettiva di intescambi commerciali (e l’Italia è forte paese esportatore specie verso la DE) darebbe enorme fastidio ai tedeschi, proprio nella stessa condizione antecedente l’introduzione dell’€… non credo che i tedeschi vogliano e possano rinunciare alla nuova condizione che l’€ ha loro garantito su piano Europeo…
Alla fine del discorso: Draghi è o non è “uomo di sistema” ?… Stabilito che “lo è” non può che lavorare per il sistema.
Forse dovresti informarti meglio su qualche punto.
Noi siamo una potenza nucleare, anche se non proprio autonoma e per il principio di reciprocità, un bersaglio. Il che, ovviamente, non significa che se non hai le bombe, non diventi un bersaglio e che nell’ordine delle cose finanziarie globali, un luogo ideale da rapinare.
Puoi essere anche tutte e due contemporaneamente, bravissimi quelli che ci sono riusciti.
Ci sarebbe da fare il riassunto delle puntate precedenti compresa la caciara sul virus finanziario e sulle motivazioni degli attacchi a chi le cose ha cercato di farle bene dall’inizio coi mezzi limitati anche normativi locali e indipendentemente da come la si pensi sui vaccini.
Le procedure per bloccare un’epidemia alle origini erano già consolidate, quando si fa l’opposto e penetra socialmente si passa ad altre procedure tra cui sono essenziali le protezioni individuali e altre di collettive, cosa fattibile se hai un sistema pubblico ancora funzionante.
In attesa, i collezionisti di gadget Storici quali un travestimento da agente segreto di un grande stratega e tattico, delle tiracche (bretelle per reggere le brache n.d.t.) tricolori, un video a tutto ‘tondo’ con mascherina di un tale che dopo aver detto che non esisteva se lo è preso subito e un bel po’ intimo ‘vip’ per feticisti sparso in giro, avranno da soddisfarsi, l’elenco è lungo.
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“Mi spiace deludere chi speri che cambi idea su Mario Draghi, bravissima persona ci mancherebbe, ma le sue idee, la testimonianza del suo passato, non spostano di un millimetro la mia posizione è un uomo di sistema e resterà un uomo di sistema.“
Ed è quello evidenziato il punto determinante; nessuno può negare che M.Draghi sia una bravissima persona con alti valori etici, ma il fatto è che QUANDO SEI ADDENTRO AL SISTEMA, QUANDO QUESTI TI HA CONOSCIUTO, SCELTO, EDUCATO ED ELEVATO FINO A FARTI DIVENTARE UN INGRANAGGIO IMPORTANTE DELLO STESSO (Presidente BCE, senza considerare altri incarichi importanti ricevuti prima) NON E’ FACILE SVINCOLARSI DA ESSO PER PRENDERE DECISIONI CORAGGIOSE, MAGARI CONTRO IL VOLERE DEL SISTEMA, PERCHE’ ESSO TI MONITORA IN CONTINUAZIONE FINO A DETTARTI L’AGENDA PUNTO PER PUNTO.
Non sarei affatto sorpreso se durante il suo incarico come premier, il processo di “europeizzazione” dell’Italia (integrazione verso la stessa con ulteriori concessioni di poteri sovrani) subisca un incentivo più importante e decisivo rispetto a quanto non è stato finora. Perchè l’Europa lo vuole, anzi no, il sistema lo vuole. Più o meno la narrazione coniata dal vertice di sistema vigente nel 1099 dc all’alba della 1ma Crociata “Dio lo vuole”… Cambiano ere ed epoche, ma il concetto dominante non cambia: chi si ritrova alla cima della piramide di sistema detta legge che a cascata tutti devono seguire.
E per come si ritrova l’Italia nel sistema UE, con scarso potere decisionale rispetto a Stati più forti (ancora prima di considerare le pressioni dall’esterno dei confini UE, USA docet), sarà ancora e sempre più costretta dai poteri forti della stessa (FR e DE) ad accettare qualsiasi tipo di scelta politica ed economica varata “in nome dell’UE” (aspettiamo solo che la pandemia cessi il proprio effetto fino a passare in secondo ordine dell’agenda di Paesi quali Fr e DE e poi ne riparliamo…). Peraltro per questi ora è ancora più facile applicare il ricatto [sul DEBITO]: con i numeri che la pandemia ha fatto schizzare verso l’alto (pil a parte che ha seguito rotta inversa), il ns paese si ritrova più di prima nella condizione di dovere subire tale ricatto. Voglio dire: non ci concederanno quei 209 miliardi del RECOVERY PLAN quale tranche destinata all’Italia, senza chiedere in cambio qualcosa e in questo “qualcosa” non c’entra per niente il piano che l’esecutivo di governo dovrà consegnare all’UE entro data stabilita per poterne beneficiare, ma bensì “optionals” di un certo tipo…