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YIELD: IMPLOSIONE NUCLEARE!
Tanto tuonò che piovve direbbe oggi il nostro Socrate, parlando con il suo allievo preferito una bellissima brocca di acqua in testa ai mercati, con tanti saluti dalla moglie di Socrate appunto, Santippe…
Most inverted US yield curve since August 2007…
US 3-Month Yield: 2.37%
US 10-Year Yield: 2.31% pic.twitter.com/o7BSxU15Oz— Charlie Bilello (@charliebilello) May 24, 2019
Il petrolio perde il 6 %, il decennale americano scende in una sola seduta di 9 punti base raggiungendo quota 2.30 % e il dollar index bene rifugio per eccellenza raggiunge il massimo da due anni, una bomba deflattiva spettacolare si sta abbattendo sui mercati, spazzando via tutti gli idioti che in questi anni hanno previsto inflazione.
La grande stagnazione continua.
In meno di 25 giorni, letteralmente sbricciolate le aspettative di inflazione, il grande Machiavelli ha visto giusto, per chi ha avuto fiducia in noi in questi anni sta arrivando per la seconda volta un pacco regalo meraviglioso. Ora è il tempo della gratitudine!
Decennale e trentennale USA hanno sfondato i precedenti minimi e come ben sapete la leggenda popolare dice che i minimi chiamano altri minimi…
Nuovi minimi dalla Brexit per i rendimenti inglesi…
Letteralmente devastante è stato il crollo dei rendimenti australiani, una performance di oltre il 9 % per il decennale e vicina al 20 % per i rendimenti a 30 anni, una performance mai vista nella storia dei rendimenti australiani.
Machiavelli è l’unico in Italia ad aver suggerito in tempi non sospetti di puntare sull’Australia!
In soli 8 mesi abbiamo messo a segno una performance del 15 % e siamo solo all’inizio, gli amici di Machiavelli sanno cosa ci attende, con tanti saluti a coloro che con gestioni patrimoniali e fondi vari annaspano vicino allo zero o convivono da anni con rendimenti negativi.
Certo nel breve, Trump potrebbe invitare Xi ad una partita di golf o Macron distruggere la Le Pen e la Merkel risorgere, cieli blu infiniti all’orizzonte, ma nel medio termine, abbiamo un appuntamento con la storia, la deflazione da debiti non fa sconti a nessuno.
Prossimo obiettivo il 2 % del decennale possibilità di performance pari al 2,5 % in conto capitale. Fantastico!
Stiamo letterlmente sbricciolando tutta la massa di idiozie e previsioni da baraccone messe in piedi in questi anni da parte di analisti ed economisti al servizio della finanza, nessuna possibilità di inflazione in mezzo ad una devastante deflazione da debiti.
Mentre qualcuno vi racconta di cieli blu infiniti, ieri dopo le vendite di case esistenti, sono crollate anche quelle di nuove abitazioni…
U.S. new home sales fall more than expected in April https://t.co/hqF65UpGyO pic.twitter.com/lYz1q9RPqR
— Reuters (@Reuters) May 23, 2019
New Home Sales Plunging, Too—April Down 6.9% https://t.co/M0qbWL0NTZ pic.twitter.com/gc9GpWSy8G
— David Stockman (@DA_Stockman) May 23, 2019
Una botta di quasi il 7 % mentre i tassi sui mutui stanno scendendo, i dettagli sotto la superficie del rapporto di oggi sono pessimi, le vendite di nuove case recentemente completate il contrario di quelle acquistate sulla carta, sono crollate del 14%, ma questo nessuno ve lo racconterà mai.
Inoltre l’indice PMI composito crolla vicino al livello di contrazione …
IHS Markit's US PMI index fell from 53.0 in April to 50.9 in May. The contraction was caused by softer demand and subdued new orders growth. https://t.co/bdNTokwJ30 pic.twitter.com/0ejAduJN0A
— MTS Insights (@MTSInsights) May 23, 2019
“La crescita delle attività commerciali è rallentata bruscamente a maggio, mentre le preoccupazioni della guerra commerciale e l’aumento dell’incertezza hanno inferto un ulteriore colpo alla crescita del portafoglio ordini e alla fiducia delle imprese”.
” Un calo ‘flash’ PMI al livello più basso da tre anni spinge i dati del sondaggio a un livello storicamente coerente con il PIL in crescita a un tasso annualizzato di appena l’1,2% a maggio . Il peggio potrebbe arrivare, perché l’afflusso di nuovi affari ha mostrato la crescita più piccola dalla crisi finanziaria globale. Nel frattempo il clima di fiducia delle imprese si è ridotto al minimo dal 2012, provocando una contrazione in particolare per quanto riguarda le assunzioni. La crescita dell’occupazione a maggio è stata la più debole vista da oltre due anni. ”
Non meglio va in Europa che si sta preparando alla recessione…
Commentando i dati PMI Flash, Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit ha dichiarato: “A maggio, l’economia dell’eurozona resta ferma in acque stagnanti. Crescono dunque i segnali che in questo secondo trimestre si riuscirà a raggiungere una crescita solo modesta. Allo stato attuale il PMI sta indicando una crescita del PIL di appena lo 0.2%. L’ulteriore peggioramento dell’ottimismo circa l’attività dell’anno prossimo, suggerisce che nei prossimi mesi la situazione economica potrebbe ancora peggiorare. Il pessimismo riportato riflette le preoccupazioni in merito alle previsioni di una minore crescita economica, i segnali di vendite più deboli e l’aumento dell’incertezza geopolitica. Come motivo di preoccupazione, in particolare è stato citato l’aumento delle guerre commerciali e la sofferenza del settore automobilistico.
Markit Flash PMI: crescita debole per l’Eurozona e la domanda è stagnante https://t.co/hQdQ0a2x2X pic.twitter.com/aQek0vi2ax
— Giornale delle PMI (@Giornalepmi) May 24, 2019
Noi ci fermiamo qui, appuntamento con la storia lunedì, comunque vadano le elezioni europee, il destino è segnato, uomo avvisato mezzo salvato!
E nuovi minimi furono.
Ehehehe, mi raccomando europeisti della domenica, scommettete su Euro e sull’Unione Europea!