TRUMP: THE POWELL … OF LOVE!

Scritto il alle 07:52 da icebergfinanza

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Aveva davvero ragione il nostro Brad, quando qualche anno fa ha scritto un pezzo memorabile sulla professione economica in genere…

I principi economici che sostengono le loro teorie sono un inganno: non sono verità fondamentali ma mere manopole da girare e regolare in virtù delle giuste conclusioni che emergono dall’analisi.

Le giuste conclusioni dipendono da quale dei due tipi di economisti si è. Il primo sceglie, per ragioni non economiche e non scientifiche, un orientamento politico e una serie di alleati politici, e gira e regola le sue ipotesi fino a giungere alle conclusioni che meglio si adattano al suo orientamento e che possono compiacere gli alleati. Il secondo prende tutte le ossa della storia, le butta in una casseruola, accende il fuoco e le fa bollire, sperando che le ossa trasmettano degli insegnamenti e suggeriscano i principi per guidare gli elettori, i burocrati e i politici della nostra civiltà, mentre avanzano lentamente verso l’utopia. ( Sole24Ore )

Diversamente non si spiegherebbe come sia possibile passare da una previsione media come ieri sulle vendite di nuove abitazioni da + 4 % a – 8%, o come il  modellino della Fed di Atlanta che esce con una previsione di crescita di oltre 5 punti e poi all’improvviso…

Probabilmente un omaggio al nuovo padrone di casa, il nuovo datore di lavoro, che da tempo va dicendo che con lui il pil crescerà di oltre il 4 %.

Una debacle dopo l’altra gli ultimi dati economici in arrivo dall’America, dal mercato immobiliare sino alla bilancia commerciale e alle vendite di beni durevoli, bastano solo un altro paio di dati sui consumi di febbraio e marzo negativi e il Pil del primo trimestre crolla vicino al 1 %.

Oggi uscirà la seconda stima per l’ultimo trimestre dell’anno, si anche questa era partita dal 4 % e finirà sotto il 2 %…

Consensus Outlook
The second estimate for fourth-quarter GDP is expected to come in at a 2.5 percent annualized rate vs 2.6 percent in the first estimate. The consumer is still likely to be the driver in the fourth quarter but looks to get trimmed slightly following downward revisions to retail sales. Consumer spending is expected to rise at a 3.7 percent pace vs 3.8 percent in the first estimate. The GDP price index is seen at a 2.4 percent rate.

Nel frattempo crollano gli ordini di beni durevoli registrando un -3,7% ben oltre le stime di consenso del gregge…

A gennaio gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti sono calati dopo due mesi di fila in rialzo e a un passo peggiore delle attese. Come riporta il dipartimento al Commercio, gli ordini di beni destinati a durare più di tre anni, sono scesi del 3,7% rispetto al mese precedente a 239,7 miliardi di dollari mentre gli analisti attendevano un calo dell’1,6%. A dicembre il dato era salito del 2,6% a 248,9 miliardi (dato rivisto da un +2,9%). Escludendo gli ordini del settore trasporti il dato generale è sceso dello 0,3% ed escludendo la difesa, categoria molto volatile, sono scesi del 2,7%. Gli ordini di beni capitali non del settore difesa, categoria tenuta sotto osservazione come cartina al tornasole delle spese aziendali per apparecchiature nuove, hanno registrato un calo dello 0,2%.America 24

[Chart]

Nel frattempo le minacce di guerra commerciale hanno il loro effetto soprattutto se si considera che il dollaro si è svalutato di oltre il 20 % in meno di un anno.

Highlights
Exports came back sharply in January to feed an oversized $74.4 billion goods deficit in January, in what starts off another quarter of trouble for net exports and GDP. Exports fell 2.2 percent in the month with capital goods and industrial supplies posting sharp declines and easily offsetting a sizable gain for the smaller category of consumer goods. Imports also fell but much less so, down 0.5 percent with imports of consumer goods, which on this side of the ledger is the largest category, down 2.2 percent. Imports of capital goods were also down. Today’s report points to a beginning-of-the-year slowing for cross-border trade and a slowing lopsided against exports.

Quindi il deficit commerciale si è ampliato a oltre 74 miliardi di dollari, contro una previsione di riduzione dei soliti economisti gregge a 71,3 miliardi.

A gennaio, le esportazioni sono diminuite del 2,2% il che è tutto dire!

Le importazioni sono diminuite solo dello 0,5%.

Come ben sa chi legge da sempre Icebergfinanza, questo influenzerà negativamente il dato sul pil del primo trimestre.

La coppia Trump e Ross è sulla buona strada per replicare le nefaste performance della Grande Depressione del ’29, Hoover, Smoot-Hawley, Mellon.

La riformafiscale di Trump, aumenterà il deficit e la spesa in deficit assicurerà che lo squilibrio commerciale aumenterà. Il protezionismo non farà altro che peggiorare la situazione. La trumpnomics nella storia prenderà il posto della legge Smoot:Hawley e renderà ancora più tragica la prossima recessione globale.

Ieri ha parlato il nuovo governatore della Fed, nulla di nuovo, va tutto bene, hanno tutto sotto controllo.

Wall Street in calo. Rendimenti dei Treasury nuovamente in rialzo. Rally del dollaro. E’ stata questa la reazione delle varie asset calss alla prima testimonianza al Congresso di Jerome Powell nei panni di governatore della Federal Reserve.

(…) Le sue parole sono state interpretate come da “falco”, cosa che ha riacceso i timori per quattro rialzi dei tassi nel corso del 2018 contro i tre fino ad ora previsti dalla banca centrale Usa (le sue nuove stime arriveranno alla fine della riunione del 20 e 21 marzo prossimi). Stando ai future sui Fed Fund, le probabilità di quattro strette monetarie sono salite al 32% dal 24% di ieri e dal 23% di un mese fa.(…)

Nella sessione di domande e risposte però ha detto che la sua visione dell’outlook dell’economia Usa è migliorata dallo scorso dicembre. Dicendo di non volere “pregiudicare” le stime che i vari membri del Federal Open Market Committee presenteranno in occasione del prossimo meeting, e da cui verrà calcolata la nuova mediana, Powell non ha voluto indicare il numero dei rialzi dei tassi che si aspetta nel 2018. Ha però affermato che dalla fine del 2017 “i dati macroeconomici suggeriscono un rafforzamento dell’economia. Abbiamo visto un continuo rafforzamento del mercato del lavoro. Abbiamo visto qualche dato che, per me, aumenta la fiducia che l’inflazione si muoverà al rialzo verso il target [di crescita annua del 2%]. Abbiamo visto anche un rafforzamento continuo nel mondo e abbiamo osservato politiche fiscali che fungono da stimolo”. I tagli alle tasse inclusi nella riforma fiscale approvata in Usa prima di Natale, infatti, “dovrebbero portare a maggiori investimenti, che dovrebbero portare a una maggiore produttività, che a sua volta dovrebbe portare a salari più alti”. (America 24)

Dovrebbe, potrebbe, chissà! La musica è sempre la stessa, condizionale, ma in fondo questo è il loro compito, nascondere la verità, basterebbe dare un’occhiata agli ultimi dati, crollo dei consumi e degli investimenti nel mercato immobiliare.

Jerome Powell non è preoccupato dalla recente volatilità che nella prima parte di febbraio ha mandato in tilt i mercati finanziari, inoltre il successore di Janet Yellen ha aggiunto che la Fed “sarebbe preoccupata da devizioni prolungate dal target del 2%”. E’ da ormai cinque anni che la misura dell’inflazione preferita dalla Fed, il Pce, non cresce a quel passo.

“Il mio outlook per l’economia Usa si è rafforzato da dicembre”.

Probabilmente da dicembre in poi si è dedicato a viaggi intorno al mondo, visto che in America l’economia peggiora di settimana in settimana.

Una cosa però Powell poteva risparmiarci, una cosa che porta una sfiga pazzesca, non vedo rischi tra il debito delle famiglie nel mercato immobiliare…

…più o meno come accadde con Bernanke, quando disse ” Subprime is contained” il fenomeno subprime è contenuto.

Ma davvero, è contenuto?

THE NEXT BIG SHORT! NINJA MOMENT!

Dicevo, mentre qualcuno crede che le grandi banche sono sparite dal business, i mediatori ipotecari più piccoli, il sistema ombra, il braccio destro, che lavorano per collegare i finanziatori non bancari con i mutuatari stanno sfruttando la loro esperienza nella scrittura di questi prestiti incredibilmente rischiosi il WSJ le descrive come qualcuno sta cercando di rilanciare la loro industria morente.

Fundloans, un broker ipotecario specializzato in prestiti subprime, sta costruendo una squadra di ventenni  che studiavano alla scuola superiore quando la crisi ha colpito – una squadra che include  Brandon Boyd, che ha lasciato il suo lavoro come venditore Calvin Klein per unirsi alla nuova società dopo che il suo fondatore, Jon Maddux, Ecco cosa scrive il WSJ:

 

1 commento Commenta
alexandersupertramp
Scritto il 28 Febbraio 2018 at 17:23

Anche oggi un altro successone dal mercato immobiliare americano

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