New York, 19 nov. (TMNews) – Nuove accuse sulla manipolazione dei dati di disoccupazione negli Stati Uniti prima delle presidenziali. Il tasso di disoccupazione negli Usa, nel settembre 2012, fece registrare una diminuzione dello 0,3%, attestandosi sul 7,8 per cento. Fu un dato positivo per l’economia americana, diffuso poco prima delle presidenziali, che aiutò Barack Obama a confermarsi alla Casa Bianca. Allora, l’ex amministratore delegato della General Electric, Jack Welch, accusò l’amministrazione di aver manipolato i dati e ora nuove accuse arrivano dal New York Post, in un articolo di John Crudele.
Secondo il Post, le persone incaricate di condurre i sondaggi – su cui si basano i dati sulla disoccupazione – subirono pressioni per falsificare i dati, completando le schede sullo status lavorativo dei cittadini, in caso di risposte incomplete o assenti. In realtà, il problema dei dati inventati risale al 2010, quando un impiegato del Census Bureau – incaricato dal dipartimento del Lavoro a condurre i sondaggi – fu scoperto mentre ‘fabbricava’ le risposte. “Ma non è l’unico” ad averlo fatto, ha assicurato la fonte del quotidiano, secondo cui diventò un’abitudine per molti impiegati, soprattutto nella campagna elettorale dello scorso anno, e che prosegue anche oggi.
Noi così per gioco proviamo ad indovinare cosa accadrà oggi ai dati sull’occupazione sulla base delle premesse tra cui la prima privata e indipendente è questa…
(Teleborsa) – Tornano a lievitare i licenziamenti negli Stati Uniti, bilanciando i segnali di miglioramento del mercato del lavoro americano, evideziati nei mesi scorsdi. Un dato che peggiora il quadro delineato ieri dal rapporto ADP. Secondo il rapporto Challenger, Gray & Christmas, le principali società statunitensi hanno annunciato ad aprile un taglio di 65.141 posti di lavoro, in aumento del 35% rispetto al mese precedente. A marzo i licenziamenti sono stati pari a 61.582 unità (+5,8%), mentre a febbraio si era registrato un calo del 31,7%. Da inizio anno i datori di lavoro hanno annunciato complessivamente 250 mila licenziamenti, il 24% in più rispetto al 2015. Si tratta del taglio più forte di posti di lavoro dal 2009. Il settore energetico è quello che continua a registrare il più ampio taglio di posti di lavoro, a causa dei disinvestimenti delle compagnie petrolifere, … ma vi sono stati dei ridimensionamenti di organico anche in altri settori.
da nota di Ag appena emessa :
Negli Stati Uniti sono stati creati 160.000 posti di lavoro, il dato più basso da settembre, mentre gli analisti attendevano la creazione di 205.000 posti di lavoro.