Il 2015 probabilmente verrà ricordato come la più grande farsa monetaria della storia!
Oltre un anno e mezzo per attendere il nulla, ovvero un aumento di 0,25 punti base da parte della Federal Reserve, quasi un anno per scoprire che il quantitative easing di Draghi a quasi nulla è servito, ne per rilanciare l’inflazione, ne per rilanciare i mercati.
L’unico risultato certo è la repressione finanziaria, a breve tassi negativi ovunque.
Oggi ciò che conta è il commento a margine, o meglio le parole che saranno usate per accompagnare l’aumento dei tassi.
Quello che è assolutamente certo è quanto sintetizzato qui sotto…
In sintesi quello che andiamo ripetendo ormai da cinque anni, l’unico modello da prendere in considerazione per comprendere quando questa crisi finirà è quello della crisi giapponese degli anni ’80, ovvero tassi zero per tanti anni ancora.
Questo dimostra l’assoluta efficacia del nostro modello empirico, la nostra bussola che da anni segna senza errori la direzione da prendere.
Un aumento, forse due, tutto già scontato nonostante un’economia anemica, una crescita abbondantemente sotto il potenziale e poi basta un nulla…
Un numero qualsiasi di nuovi fattori potrebbe costringere la Fed a invertire la rotta e tagliare nuovamente i tassi: uno shock esterno che colpisce l’economia degli Stati Uniti, bassa inflazione persistentemente, lo scoppio di qualche nuova bolla finanziaria che colpisce l’economia, o di moto ha perso in un ciclo economico che, a 78 mesi, la fine di un ciclo che ormai è tra i più lunghi tra le complessive 33 espansioni che l’economia statunitense ha vissuto dal 1854.
Nel frattempo nulla da fare per i fans dell’inflazione anche questa volta in America, per l’ennesima volta…i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono rimasti piatti in novembre, schiacciati dal calo dei prezzi del carburante. Tuttavia, il trend più generale mostra segnali di rafforzament sulla scia dell’aumento dei costi dei servizi. Sono aspetti che saranno tenuti in considerazione dalla Federal Reserve nel decidere se alzare il costo del denaro per la prima volta dal 2006. Secondo quanto reso noto dal dipartimento del Lavoro americano, l’indice dei prezzi al consumo è rimasto fermo, dopo il rialzo dello 0,2% di ottobre. (America24)
Cosa se non un semplice grafico per mettere le dinamiche nella giusta prospettiva, in un’economia che secondo loro ha raggiunto la piena occupazione, scoppia di salute dopo la più imponente iniezione di stimoli fiscali e monetari della storia dell’economia.
Thanks to Advisor Perspectives
Ancora meglio se la prospettiva si allunga e la tendenza diventa palese…
L’indice Manifatturiero del distretto di New York recupera lentamente dopo una caduta che ormai dura da sette mesi su 9, senza dimenticare che gli ultimi sono i mesi più importanti per il settore manifatturiero in genere.
Infine un rapido sgurado alle vendite al dettaglio, i consumi in America.
Nel frattempo mentre i fondi hanno avviato la lavatrice di fine anno, come scritto ieri dietro le quinte torna a salire la tensione nelle banche esposte al settore energy …
Wells Fargo, maggiore banca americana per capitalizzazione di mercato, teme il ribasso delle materie prime e mette in guardia contro “possibili stress” del portafoglio di attività collegate all’energia. (…) “Alcuni investitori hanno liquidità sufficiente per superare il ciclo, ma altri saranno sottoposti a stress significativo e potrebbero essere costretti a vendere asset o a ricapitalizzare”, ha detto al Financial Times, spiegando che Wells Fargo “è nel settore energetico da oltre trent’anni e non temiamo i cicli,
…ma quello in corso appare più ampio e potrebbe durare più a lungo”.
Ma di questo ne parleremo insieme a Machiavelli nel prossimo manoscritto. L’appuntamento è per l’inizio del 2016 e molto dipenderà dall’evoluzione da qui a fine anno.
Noi un’unica certezza l’abbiamo è l’analisi EMPIRICA e il genio del grande LEONARDO, ovvero nulla cambia, tutto è per sempre uguale.
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@ IcebergFinanza
“quello che andiamo ripetendo ormai da cinque anni, l’unico modello da prendere in considerazione per comprendere quando questa crisi finirà è quello della crisi giapponese degli anni ’80, ovvero tassi zero per tanti anni ancora.”
…
Non credo che potrebbe esserci migliore sintesi [come quella descritta sopra] per spiegare IL PERCHE’ di tutto [quanto stà avvenendo] naturalmente per CHI lo vuole leggere. Coloro invece che perseguono altri obiettivi [che non siano la VERITA’ del PERCHE’] non potranno che industriarsi per cercare di SPIEGARE le motivazioni di determinate scelte, e anche questa volta lo faranno con toni “convincenti” [verso parco buoi e mainstream] anche se non “convinti”. (*)
vi prego di riflettere su questo(*) : per “loro”, è assai più importante essere CONVINCENTI [verso le orecchie del mondo, attraverso le parole e i concetti che usano e useranno] piuttosto di essere CONVINTI di quello che fanno.