DEFLATED!

Scritto il alle 11:23 da icebergfinanza

Alle volte un’immagine vale più di mille parole!

«Sento di poter affermare con fiducia, e senza nessun autocompiacimento, che garantiremo il ritorno dell’inflazione al 2% senza ritardi perché stiamo usando strumenti che, secondo noi, centreranno l’obiettivo e perché possiamo, in ogni caso, rafforzare il ricorso agli strumenti che abbiamo, se necessario», ha aggiunto Draghi.(…)
«Grazie alle azioni di politica monetaria che abbiamo deciso, il rischio di deflazione per l’area dell’euro è sparito dall’orizzonte», ha detto ancora il presidente della Bce (Sole24Ore)

In realtà la storia delle grandi crisi, non solo quella epocale che sta ancor oggi vivendo il Giappone, racconta che purtroppo non è così semplice, viste le enormi pressioni deflative che giungono dai mercati, senza dimenticare quella principale, scientificamente perseguita all’interno dell’aerea euro, ovvero la deflazione salariale.

Deflated, deflazionate, ridimensionate, inadeguate e via dicendo, questa è la sintesi delle attuali politiche monetarie, che stanno solo creando enormi squilibri nei mercati, distruggendo il risparmio, attraverso la repressione finanziaria.

Lo so, sono monotono con questa deflazione, ma ancora oggi in molti non hanno capito quello che in realtà sta accadendo e perseguono politiche fiscali e monetarie ad essere buoni, inadeguate.

Continua inesorabilmente ad espandersi la nemesi del crollo delle materie prime, cerchi concentrici deflativi che stanno circondando l’economia reale, l’America continua ad importare deflazione…

I prezzi all’importazione negli Stati Uniti sono calati in novembre per il quinto mese consecutivo, segno che il dollaro forte, i bassi prezzi del petrolio e una crescita ancora debole all’estero generano pressioni al ribasso sull’inflazione. Stando a quanto reso noto dal dipartimento del Lavoro americano, i prezzi all’importazione sono scesi dello 0,4%. Gli analisti attendevano un ribasso dello 0,7%. Su base annuale, i prezzi sono in calo del 9,4% rispetto a novembre 2014. Il dato annuale è in calo da 16 mesi di fila.

A incidere sul calo è stato il generalizzato ribasso delle importazioni di petrolio, gas naturale, forniture industriali, auto e beni capitali. Su base annuale i prezzi dell’import di petrolio sono in calo del 44,5%, mentre quelli di prodotti non petroliferi scendono del 3,2%, vicino al calo annuale maggiore da settembre 2009. Da segnalare che i prezzi delle esportazioni sono calati dello 0,6% rispetto al mese precedente e del 6,3% da novembre 2014. America24

[Grafico]

Questa dinamica continuerà ad esercitare pressioni al ribasso sul Pil dell’ultimo trimestre e del primo trimestre 2016 in America …

Evolution of Atlanta Fed GDPNow real GDP forecast

ChonocoPhillips e Chevron hanno annunciato ieri che taglieranno le spese in conto capitale per investimenti nel 2016 di almeno un quarto.

E l’onda lunga del prezzo dei prodotti petroliferi e non solo, non è ancora finita come vedremo insieme al nostro Machiavelli.

 In Francia la deflazione continua ad essere una realtà…

France Inflation Rate MoM

…in Inghilterra, dove per un anno non si è parlato altro che di rialzo dei tassi in scia alla Federal Reserve …

“L’orientamento della politica monetaria del Regno Unito sarà determinato, in ultima analisi, dall’outlook sull’andamento dell’inflazione”, riportano le minute dell’incontro. Nel corso del meeting otto membri su nove del Comitato di Politica monetaria hanno votato a favore della conferma dell’attuale politica monetaria, il costo del denaro britannico è fermo allo 0,5% dal 2009, e solo un membro, Ian McCafferty, ha chiesto di alzare il tasso benchmark di 25 punti base. Dai verbali emerge come i membri della BoE abbiano rilevato “un nuovo calo del prezzi del petrolio” e un “appiattimento nella crescita delle retribuzioni”. Si tratta di un contesto in cui “le probabilità che il tasso di inflazione si confermi a livelli contenuti segnano un incremento”. (FinanzaOnLine)

United Kingdom Inflation Rate

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12 commenti Commenta
unocometanti
Scritto il 11 Dicembre 2015 at 13:29

Il sistema capitalistico si basa sulla capacità di spesa delle masse (specie la classe media), in questi ultimi 20-25 anni hanno progressivamente spogliato delle loro ricchezze persone ed aziende. Quindi è del tutto normale che inflazione ed economia non crescono, sempre meno gente (e aziende) ha da spendere per sorreggere il sistema peraltro confermata dalla velocità di circolazione della moneta.
L’unica soluzione è ridare potere d’acquisto, ovvero ridare tutta quella ricchezza rubata.
Insomma il pastore (o forse meglio lupo) invece di allevare le sue pecore e garantirsi una fonte di sostentamento a lungo termine, ha preferito mangiarsi i suoi ovini tutti e subito. Il dramma è che di pecore ne son rimaste veramente poche, e poi…?

aorlansky60
Scritto il 11 Dicembre 2015 at 13:50

La macchina della propaganda [di regime] in funzione :

https://it.finance.yahoo.com/notizie/bce-politiche-stanno-funzionando-faranno-120904391.html

afferma l’economista capo della Bce, Peter Praet :

Questo complesso pacchetto di misure di politica monetaria ha portato a un significativo allentamento nei tassi dei prestiti per l’economia e dovrebbe continuare a contribuire a un ritorno del tasso di inflazione nel medio termine a livelli più vicini al 2% “.

questa me la segno e me la metto via in archivio (ne riparliamo tra un anno) insieme alle [tante] altre sull’argomento, sparate a suo tempo da vari esponenti BCE (anche prima della partenza uff.le del QE a MAR2015) che asserivano “IL QE SERVIRA’ AD AUMENTARE LIVELLO DI INFLAZIONE IN AREA UE”…

draziz
Scritto il 11 Dicembre 2015 at 14:22

unocometanti,

Quoto in pieno!
Quello che è stato fatto nell’ultimo decennio è stato, sempre di più, addossare costi ed oneri sociali impropri alle imprese.
Si confondono l’etica con la responsabilitá sociale e con la responsabilitá di impresa, in modi che lo Stato se ne lava le mani nella gestione ed, anzi, ha modo di fare cassa con sanzioni per inadempimento e mancata applicazione di ciò che avrebbe dovuto fare.

Il pastore?
Ma quale pastore…
Quelli che conducono il tutto sono solo paragonabili allo sceriffo di Nottingham…
E le pecore e pecoroni ne sono rimaste tante…

aorlansky60
Scritto il 11 Dicembre 2015 at 15:09

dichiarazione odierna di enrico zanetti, sottosegretario all’Economia, in riferimento “al caso del giorno” (Banca Etruria-CaRiFe, CaRiChieti, Banca Marche) :

«Gli enti preposti al controllo, Bankitalia e Consob, non sono stati solo a guardare».

E’ vero, bisogna dargliene atto.

BankItalia conosceva bene, e da tempo, le condizioni disastrose nelle quali versavano i quattro istituti bancari, tanto da avere inviato propri funzionari all’interno degli istituti a verificarne i bilanci e i contabili, decidendo poi di commissariarli quale ultima soluzione logica da prendere. Non solo questi quattro, ma molti altri ancora e ben prima del 2014 :

Banca Tercas – Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo dal 30 APR 2012
Banca Popolare di Spoleto dal 08 FEB 2013
BCC del Veneziano dal 11 MAR 2013
Banca dei Due Mari di Calabria Credito Cooperativo dal 28 MAR 2013
BCC Euganea di Ospedaletto Euganeo dal 16 APR 2013
Cassa di Risparmio di Ferrara dal 27 MAG 2013
BCC di Alberobello e Sammichele di Bari dal 19 GIU 2013
Banca delle Marche dal 15 OTT 2013
Banca Romagna Cooperativa C.C. Romagna Centro e Macerone dal 15 NOV 2013
BCC Irpina Soc. dal 15 GEN 2014
Coop. Cassa di Risparmio di Loreto S.p.A. dal 17 APR 2014
Banca Popolare dell’Etna Soc. Coop. dal 18 APR 2014
Banca Padovana Credito Cooperativo dal 5 MAG 2014
Spoleto Credito e Servizi Soc. Coop. dal 8 FEB 2013
Medioleasing S.p.A. dal 4 FEB 2014
Adenium S.g.r. S.p.A. dal 11 APR 2014
Imel.Eu S.p.A. dal 29 APR 2014
Commercio e Finanza S.p.A. dal 5 MAG 2014
Banca Etruria e del Lazio dal 07 FEB 2015

TUTTO questo significa ulteriore pesantissima inquietante OMBRA di dubbio verso BANK ITALIA, l’ente che doveva e dovrebbe controllare, ma che in realtà controlla “per modo di dire” dato che è servo dei controllati, perchè i controllati (cioè le varie INTESA, UNICREDIT, UBI, e altre a seguire del panorama bancario nazionale) la posseggono ognugno secondo la propria quota di partecipazione.

icebergfinanza
Scritto il 11 Dicembre 2015 at 15:48

Il Christmas Rally in corso è una dedica speciale da parte dei media, analisti e addetti ai lavori del settore finanziario per tutti coloro che hanno smarrito la consapevolezza!
Non c’è alternativa all’equity… ma certo! avanti tutta e buon fine settimana! Andrea

PG
Scritto il 12 Dicembre 2015 at 02:39

Carissimo Andrea e carissimi tutti,

approfitto della notte per scrivere alcuni pensieri soprattutto in merito a te caro Capitano.

I miei complimenti per la tua grande preparazione tecnica ma non starò certo qui a lodarti per cose che già sappiamo da tempo.

Volevo invece dirti grazie per la tua enorme opera di aggiornamento fatta di costanza che ha creato intorno a te un nucleo di persone davvero speciali, sempre mai sopra le righe, sempre attente magari a criticare ma solo per approfondire insieme argomenti di pubblico interesse.

Grazie Capitano soprattutto per darci una speranza, la speranza che esiste un prossimo migliore, un prossimo che fa delle cose per il gusto e l’altruismo di farle, senza corrispettivo ma solo per cercare di sconfiggere (almeno per alcuni eletti ) la menzogna che ogni giorno ci viene propinata.

Personalmente grazie anche per darmi la capacità e la possibilità di dare ad altri questo tuo strumento per leggerlo, per sapere che se tu dici una cosa non c’è dietro un interesse, ma solo la voglia di “stanare” i truffatori della notizia e dei mercati.

Sinceramente se non ci fossi tu non saprei cosa fare e soprattutto in questi 7 anni sono cresciuto tanto leggendoti, magari sono diventato anche più controsistema, ma è inevitabile. Quando hai consapevolezza non puoi essere con questo sistema ma contro .

Quello che ci frega è che loro hanno mezzi potenti e quindi a noi rimane solo o di essere una elite “fortunata” che grazie a te salva il c…. per lo meno cercando di conservare qualche risparmio oppure fare proselitismo e cercare di sovvertire …ma tu mi insegni che purtroppo per la maggioranza degli italiani bastano 80 euro o un bonus ai 18 anni per metterli tutti in riga; quindi la vedo difficile la seconda ipotesi.

In definitiva caro Andrea Ti auguro dal profondo del cuore i migliori auspici per la tua vita e i migliori auguri per Natale, auguri che ovviamente allargo a tutti i tuoi lettori e miei compagni di questo meraviglioso viaggio.

PG

stanziale
Scritto il 12 Dicembre 2015 at 07:54

draziz@finanza,

E’ vero, pecore e pecoroni ne sono rimaste tante, pero’ con la lana tosata ora hanno freddo, e qualcuno ci lascia le penne vedere il pensionato di civitavecchia-che comunque era benestante, figuriamoci noi altre(nostro malgrado) pecore…qualche gg fa camminando ho captato la conversazione al telefonino di un tizio-un cinquantenne-che aveva dall’altra parte , penso un datore di lavoro….lui chiedeva 1000 euro, e rispondeva no 600 non mi interessa…siamo nel meraviglioso mondo di von hayeck e dell’euro. Quindi, di quale inflazione si vaneggia…

draziz
Scritto il 12 Dicembre 2015 at 08:51

stanziale@finanza,

Infatti, il dramma è proprio questo.
L’economia reale non è in grado di pagare quello che il circuito finanziario ha indotto, quello che si pretenderebbe far continuare sulla base delle precedenti abitudini/stile di vita.
La progressiva spogliazione, o trasferimento di ricchezza che dir si voglia, dalle tasche dei cittadini a quelle dello Stato e dei Comuni ha provocato un guasto irreparabile, i cui effetti si vedranno appieno nel momento in cui saranno esaurite le “scorte”, i risparmi, della generazione precedente, che ancora danno sostegno un po’ a tutti.
Il discorso è lungo ed è stato esplorato in tutta la sua interezza su questo ed altri blog del sito.
Il risultato è la devastante consapevolezza di essere ripiombati in un medioevo, non in un Rinascimento come la figura di Machiavelli adottata dal Capitano vorrebbe far augurare, che divide la società e priva gli individui sempre di più finanche della libertà.
Schiavi?
Sì.
In questo Paese lo Stato mi ha ridotto alla condizione di un ergastolano.
Il mio tempo lo devo dedicare quasi tutto a lavorare (e per fortuna che un lavoro ce l’ho…) per mantenere un tenore di vita minimo (e ti garantisco che niente ristorante, cinema 1 volta ogni 2 mesi, 15 giorni stiracchiati di vacanza all’anno…) e sul capo ho la condanna di un debito non contratto da me ed impostomi da uno Stato di ladroni e farabutti che, come sempre, ci hanno preceduto, da cui abbiamo ereditato, e che anziché marcire in galera riceve vitalizi e continua a campare alle nostre spalle.
Su quale base dovrei essere un cittadino esemplare?
Ognuno si affidi alla propria coscienza…

kry
Scritto il 12 Dicembre 2015 at 09:20

PG,

Mi associo copiando quanto scritto ieri sera verso le 11:00 in un altro blog.

1) All’inizio del 2015 sono stato contattato da una banca locale per l’apertura di un CC.
Dopo un paio d’incontri ho chiesto il LORO bilancio ed in particolare il dato del core tier 1, sono ancora in attesa della risposta , anzi uno spasso andare a cambiare 50€ in moneta da 1€ presso il loro sportello e il responsabile risultare perennemente fuori sede.
2) Un paio di settimane fa sono andato dal direttore della mia filiale per chiedere una rinegoziazione e dopo 2 minuti di giradischi mi sono permesso di interromperlo e rispondergli che so bene come le banche creano il denaro e se era interessato ad una rinegozazione o se preferiva che mi attivassi per una surroga. Risultato: 2 minuti richiesta effettuata. ( Stanziale se ti interessa ti farò sapere. )

Sono sicuro che se non esistesse Andrea con i suoi post e i frequentatori con i loro commenti non sarei stato in grado di comportarmi come appena esposto.

Grazie a tutti.

GRAZIE Andrea.

Buon fine setimana a tutti.

perplessa
Scritto il 17 Dicembre 2015 at 22:48

unocometanti,

pensavano di sacrificare le vecchie pecore e trovare nuovi pascoli ma mi sa che abbiano fatto male i conti, è andata bene per un pezzo, ma poi non regge

perplessa
Scritto il 17 Dicembre 2015 at 22:51

perplessa@finanza,

anche perché in alcuni nuovi pascoli alcune pecore sostengono si attui lo stesso meccanismo di compressione delle classi medie, il che comporta la distruzione del pascolo

perplessa
Scritto il 17 Dicembre 2015 at 23:07

draziz@finanza,

non vedo solo il risucchio delle tasse, ma anche la continua delocalizzazione in luoghi dove il lavoro costa meno. vai in un centro commerciale in un paese in via di sviluppo, trovi gli stessi marchi e gli stessi prodotti che trovi qua, cambi paese giri per i negozi e ti chiedi, ma mi sono spostata?la produzione è accentrata ormai fra pochi marchi e miliardi di consumatori, la piccola impresa è schiacciata ovunque, alla fine genera una compressione della capacità di spesa, ma dopo che han compresso miliardi di consumatori, che sperano, nell’esplosione del reddito nel burundi per smerciare i loro prodotti?

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