SURREALISMO ECONOMICO/FINANZIARIO

Scritto il alle 11:00 da icebergfinanza

Qualcosa di surreale la fuori sta accadendo ormai da tempo, un mondo invaso da psicopatici al potere che manipolano e truffano ogni cosa, un manipolo di furbi presunti assecondati da un mondo di fessi.

Secondo Wikipedia  il primo manifesto del 1924 qualche anno prima dell’inizio della Grande Depressione  definì così il surrealismo:

“Automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere, con le parole o la scrittura o in altro modo, il reale funzionamento del pensiero. Comando del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale.”

Credo che non serva aggiungere altro!

No non intendevo sui mercati, come abbiamo visto venerdì questi sbalzi non sono altro che il famigerato “window dressing” le pulizie di fine trimestre, si getta l’immondizia e si ricicla altra immondizia nei bilanci dei fondi per presentare una parvenza di risultato ai clienti.

No, non intendevo questo e nemmeno le frenetiche aspettative di un nuovo quantitative easing di massa globale, o l’attesa di tassi negativi o di chissà quale altra diavoleria monetaria che le banche centrali credono di possedere, intendevo l’assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione al di fori di ogni preoccupazione estetica e morale.

Non che sia una novità per noi sia ben chiaro, non lo può essere per chi ha scritto un libro spiegando che questa è essenzialmente una crisi antropologica, ma il surrealismo la fuori sta assumendo dimensioni sempre più consistenti e non porterà a nulla di buono.

Si lo so, non vi piace la filosofia, ma siccome abbiamo dimostrato di essere dei buoni ottimisti sempre ben informati, informiamo il lettore che il quantitative easing di Draghi ha fallito il suo obiettivo numero uno, ovvero creare inflazione…

Euro Area Inflation Rate

L’inflazione torna sotto zero in Eurozona, la Bce deve fare di più

E già loro sognano sulla sia delle allucinazioni dei signori del senno di poi, si le agenzie del rating perduto, che vedono un raddoppio della liquidità che la BCE metterà a disposizione e un prolungamento sino almeno alla metà del 2018.

Nel frattempo in Germania si impegnano e ora che arriveranno anche le svendite della Volkswagen la deflazione invaderà la repubblica di Weimar…

“Secondo i risultati pubblicati dall’Ufficio federale di statistica (Destatis), nel mese di agosto in Germania le Vendite al Dettaglio hanno fatto segnare un decremento dello 0,4% su base mensile, contro il +0,2% del consensus.”

Mentre in Italia si esulta per nuove assunzioni e il premier se ne vanta, cresce la disoccupazione giovanile ma questo è un trascurabile dettaglio…

Disoccupazione giovani sale al 40,7%

Dettagli sono anche le 45.000 anime assunte a tempo DETERMINATO su 69.000 in totale e dettagli pure sono in numeri che vedono nell’ultimo trimestre 88% circa di assunti a tempo DETERMINATO ( contratti a termine per gli amici )

Meglio che niente per carità ma osservare un manipolo di esaltati che twitta come se avesse fatto chissà quale miracolo, tralaltro utilizzando incentivi finanziati con i nostri soldi fa sorridere.

Ma andiamo nella patria del surrealismo l’America dove nonna Yellen ogni sera davanti al caminetto racconta le favole…

Fed, Yellen; economia Usa “significativamente migliorata” da scoppio crisi

Ieri su twitter abbiamo reso omaggio allo stato di grazie dell’economia americana…

Ma come il più importante distretto manifatturiero crolla dalla lettura preliminare di 54,4 e dal consenso degli economisti 53,6 sino a raggiungere 48,7 punti, nel bel mezzo della piena occupazione?

Ovviamente oggi aspettiamo il solito miracolo, un indice ISM manifatturiero generale positivo, anche se tutti i  sottoindici regionali che lo compongono sono negativi a meno che… a meno che la Yellen non abbia bisogno di un dato ESTREMAMENTE negativo per far cambiare idea al FOMC e quindi non alzare più i tassi.

Surreale è ascoltare mummie imbalsamate da stipendi altrettanto surreali dichiarare che la frenata è solo momentanea e che …ma lasciamo perdere, abbiamo altro a cui pensare ottobre sta per iniziare.

Contribuisci anche tu LIBERAMENTE a tenere in vita un’isola di condivisione quotidiana nell’ oceano infinito di questa tempesta perfetta …Chiunque volesse ricevere le ultime analisi può liberamente contribuire al nostro viaggio

cliccando qui sopra …

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40 commenti Commenta
PG
Scritto il 1 Ottobre 2015 at 11:47

Carissimo Andrea, la tua voce è davvero insostituibile, in questo marasma di truffe e falsità. E’ come avere uno che ti prende per mano e che in mezzo a una giungla ti guida evitando di cadere nelle sabbie mobili .

I tuoi articoli quotidiani sono per me davvero attesi come la notizia del giorno, come la notizia che mi tranquillizza, che mi fa vedere con chiarezza. E’ inutile dire che sono un icebergdfinanza-dipendente e ben felice di esserlo. Ragiono certamente con la mia testa ma troppe volte le mie idee combaciano con le tue ed i miei dubbi e incognite vengono da te risolti in quattro righe nelle quali semplicemente tu dai la spiegazione del tutto , ed è un tutto effettivamente con una logica chiara ma difficile da carpire per chi non è un fuoriclasse come te.

Una buona giornata a te e ai compagni di viaggio.

PG

luigiza
Scritto il 1 Ottobre 2015 at 12:02

@Abdrea Mazzalai
ma il surrealismo la fuori sta assumendo dimensioni sempre più consistenti e non porterà a nulla di buono.

Questo é certo, pertanto non sarebbe ora di smettere di parlare di deflazione e gettare lo sguardo un poco più avanti e parlare della carestia si signori carestia detta anche fame nera, che arriverà?

carpif74
Scritto il 1 Ottobre 2015 at 12:05

“a meno che la Yellen non abbia bisogno di un dato ESTREMAMENTE negativo per far cambiare idea al FOMC e quindi non alzare più i tassi”

Andrea non sarebbe meglio farlo uscire positivo così da creare aspettative sui rialzi dei tassi così da far scendere le borse?
Potrebbe essere forse la scusa buona di un NON aumento dei tassi e un nuovo QE…
vedremo!

reragno
Scritto il 1 Ottobre 2015 at 12:08

Mi associo q quanto scritto da Pg.

Ormai da anni non guardo tv e telegiornali, ma Icebergfinanza è un appuntamento insostituibile per me perchè mi permette di comprendere quello che sta accadendo in questo mondo marcio.

Grazie

mastrociuchino
Scritto il 1 Ottobre 2015 at 12:40

il problema è che siamo quattro gatti e un ciuchino e NON CONTIAMO UNA MAZZA…
Peccato, perchè menti così illumunate meriterebbero ben altri palcoscenici e ben altre possibilità di espressione …
E’ la triste realtà della consapevolezza, ma tant’è.

reragno
Scritto il 1 Ottobre 2015 at 14:19

mastrociuchino@finanzaonline,

Hai ragione, ma meglio essere un piccolo gruppo che è consapevole di quello che accade e soprattutto accadrà che far parte della massa delle vacche portate al macello.

john_ludd
Scritto il 1 Ottobre 2015 at 14:36

luigiza@finanza,

Mazzalai è uno in gamba, tra i migliori analisti finanziari che conosca MA non conosce le leggi della fisica e questo è un limite invalicabile. Non si possono fare previsioni di alcun tipo su un sistema complesso che è non stazionario e non ergodico. Ma non è un vizio, per i più è una necessità. Anche lo stesso prevedere l’apocalisse è consolatorio, diametralmente opposto al pensiero del cornucopista ma è comunque una risposta che invece non c’è perchè non la si può avere. Nessuno può prevedere la traiettoria di una goccia di colore rosso che si diluisce in una brocca di acqua. Ripeti l’esperimento 1 miliardo di volte e avrai 1 miliardo di traiettorie diverse MA sempre lo stesso risultato finale che ti fornisce la seconda legge della termodinamica, valida dal giorno zero sino all’ultimo. Solo che non la puoi usare per fare pronostici sul cambio, su questa o quella grandezza economica, su chi vince le elezioni o quel che tu pare perchè quelle sono come le molecole di colore che si diluiscono nella brocca. Non puoi sapere dove saranno al tempo T, puoi solo sapere il punto di arrivo.

john_ludd
Scritto il 1 Ottobre 2015 at 14:49

mastrociuchino@finanzaonline,

qui nessuno è illuminato a meno che si piazzi un lampione sulla capa e nel contempo se è vero che non contiamo una mazza nel senso di capacità di influire sulle cose in senso globale, forse ti conforterà sapere che anche quelli che ritieni contare un sacco in realtà non contano una mazza. La loro sfera di influenza è in assoluto limitata come la tua. Sono lì dove sono per caso, fatalità, un accidente del destino, 1000 ci provano,1 solo arriva, mail migliore, solo il più fortunato (ma è fortuna fare il comandante ?). E fanno quello che la loro storia e quella di tutti quelli che hanno attorno consente loro di fare, cioè l’unica per loro possibile in quel determinato momento. Per molti versi più la posizione è apparentemente elevata più la libertà di movimento e i vincoli sono elevati. Se la gente la piantasse di pensare a come cambiare il mondo e si occupasse a modificare anche in poco quello che è loro vicino, ed è effettivamente nella loro sfera di influenza, otterrebbe due grandiosi risultati. Il primo è individuale, sapendo di avere costruito qualcosa, cambiato qualcosa, anche se non finisce sui giornali, ne avrà una gratificazione profonda, un senso di almeno parziale auto realizzazione, e di sicuro non scriverà più che lui non conta una mazza perchè non è più vero. Il secondo è collettivo, attraverso una piccola azione di mettono in moto meccanismi imprevedibili e imperscrutabili che portano comunque a un mutamente e siccome se uno agisce lo fa per quel che crede essere il meglio, c’è una possibilità che effettivamente se ne possa trarre un beneficio collettivo. Se invece sta fermo… il tempo e la materia esistono solo ed esclusivamente perchè esiste il movimento.

gnutim
Scritto il 1 Ottobre 2015 at 15:10

mastrociuchino@finanzaonline,

gli ultimi saranno i primi e i primi gli ultimi

madmax
Scritto il 1 Ottobre 2015 at 15:42

Surrealismo 😉
Bella definizione, ma il surrealismo dovrebbe essere degli artisti ma non degli economisti banchieri e politici!!! Volete un altro bel esempio di surrealismo? Cuba fino al mese scorso era nella lista degli stati terroristici mentre i barba tagliagole dell’Is non ci sono mai entrati in tale lista 😉
Chissa’ magari servitebbe un rating pure per i terroristi…una bella TTT+

mastrociuchino
Scritto il 1 Ottobre 2015 at 16:40

john_ludd@finanza,

john_ludd@finanza,

john_ludd@finanza:
mastrociuchino@finanzaonline,

qui nessuno è illuminato a meno che si piazzi un lampione sulla capa e nel contempo se è vero che non contiamo una mazza nel senso di capacità di influire sulle cose in senso globale, forse ti conforterà sapere che anche quelli che ritieni contare un sacco in realtà non contano una mazza. La loro sfera di influenza è in assoluto limitata come la tua. Sono lì dove sono per caso, fatalità, un accidente del destino, 1000 ci provano,1 solo arriva, mail migliore, solo il più fortunato (ma è fortuna fare il comandante ?). E fanno quello che la loro storia e quella di tutti quelli che hanno attorno consente loro di fare, cioè l’unica per loro possibile in quel determinato momento. Per molti versi più la posizione è apparentemente elevata più la libertà di movimento e i vincoli sono elevati. Se la gente la piantasse di pensare a come cambiare il mondo e si occupasse a modificare anche in poco quello che è loro vicino, ed è effettivamente nella loro sfera di influenza, otterrebbe due grandiosi risultati. Il primo è individuale, sapendo di avere costruito qualcosa, cambiato qualcosa, anche se non finisce sui giornali, ne avrà una gratificazione profonda, un senso di almeno parziale auto realizzazione, e di sicuro non scriverà più che lui non conta una mazza perchè non è più vero. Il secondo è collettivo, attraverso una piccola azione di mettono in moto meccanismi imprevedibili e imperscrutabili che portano comunque a un mutamente e siccome se uno agisce lo fa per quel che crede essere il meglio, c’è una possibilità che effettivamente se ne possa trarre un beneficio collettivo. Se invece sta fermo… il tempo e la materia esistono solo ed esclusivamente perchè esiste il movimento.

sei un tantino arzigogolato … ogni tanto c’è qualcuno illuminato che potrebbe fare di più (che vivere da eremita tra 4 mura incazza.to con il mondo perchè è pieno di collio.ni…). il punto è che sono molti di più coloro che pensano che non ci siano uomini che vedono oltre al loro naso e non li seguono…

dante5
Scritto il 1 Ottobre 2015 at 17:35

Più in linea con il post di Andrea Mazzalai: http://www.repubblica.it/economia/2015/10/01/news/volkswagen_emissioni-124051232/.
Quindi come sempre “gli sbagli” dei top manager li paga la truppa…

PG
Scritto il 1 Ottobre 2015 at 19:59

john_ludd@finanza,

Carissimo John , spero possa darti del tu anche se non ci conosciamo, i tuoi spunti sono sempre importanti e da me letti con molta attenzione. Qui non ci sono illuminati ma persone che intanto credo siano oneste nel loro modo di portare avanti le cose. Ho detto molte volte che questo è un blog dove vige l’etica automatica, senza selezione o censure da parte del padrone di casa e se permetti questo è già un bel risultato. Perché vedi, hai ragione a mille quando dici queste cose ma c’è anche da dire che nel mio piccolo faccio assolutamente divulgazione di questi temi ad ogni occasione. Il problema, carissimo è che da come la vedo io (semplice magari ) è che il 90% delle persone è etica ed onesta e tira la carretta; il 10% invece approfitta di situazioni norme e quant’altro per profitto personale calpestando l’etica il buon senso e l’onesta nei casi peggiori. e quelli che tu dici che sono al potere loro malgrado a volte non son o capaci (i più) e spesse volte sono in malafede o patteggiano per gli interessi di qualcuno. Tu dirai e perchè non ti metti anche tu in lizza? Perché hanno creato un sistema che teorciamente è democratico ma realmente è dittatoriale della peggior specie, autoreferenziale sempre più (basti pensare che ormai meno del 50% delle persone vota e quindi con il 25% comandano sul 75%).

Credo anche che a disaffezione alla politica sia assolutamente voluta in modo che le persone scoraggiate che non vanno a votare lasciano in poche mani (e sbagliate) i loro destini .

Tu dirai e perchè non vanno a votare? E’ un circolo vizioso creato ad hoc in primis da quei mass media che servono a quel potere.

Sì, vero , ho letto i tuoi racconti di persone che stanno maledettamente peggio di noi e quindi in teoria dovremmo alla fine considerarci (pur in questa situazione ) fortunati.

Ma io guardo al presente, al mio mondo, alla mia storia che non è la storia del mondo ma quella di un paese che può essere il migliore in tutti i campi e che invece è storpiato a turno da chi comanda questo mondo con la complicità di politici che eseguono semplicemente i loro ordini.- Bastano pochi politici (i più influenti) a seguire gli ordini impartiti perchè gli altri, pur magari essendo onesti e volenterosi devono seguire la corrente di partito e quindi non possono apportare quanto vorrebbero.

Non andrò mai via dal mio paese perché ho capito che pur con tutte le storture è la culla della storia e dell’arte, perché dove respiro io 800 anni fa respirava San Francesco , perchè l’America pur essendo colei che comanda il mondo alla fine ha solo una parte piccolissima della storia. Guido nella Flaminia e nei cavalcavia e immagio 2000 e più anni fa quando i romani avevano già il loro diritto, il senato etc . Solo questo mi inorgoglisce e anche se tanti diranno che non si vive di sola storia, per me è fondamentale e ora vedere un Renzi o un Alfano lì , se permetti …. mi rode. Certo, ai tempi dei romani tante opere sono state possibili perché c’era la schiavitù, sicuramente non tutto era perfetto anzi, ma anche oggi è così con la differenza che loro ci hanno lascito opere durate 2000 anni e questi non solo non costruiscono nulla, ma distruggono quel patrimonio o peggio lo svendono.

In ogni caso più volte ho dato il mio assenso a fare qualcosa. Io direi che per iniziare sarebbe interessante fare un incontro tutti quelli che possono del blog se non altro per condividere un momento piacevole e scambiarsi qualche battuta dietro un buon piatto.

Sarebbe per me un onore e un piacevole ricordo.

john_ludd
Scritto il 1 Ottobre 2015 at 20:50

PG,

“ci hanno lascito opere durate 2000 anni…”

Alcune delle nostre opere dureranno molti milioni di anni. Il tempo di dimezzamento del plutonio è 24.200 anni e per diventare innocuo deve decadere almeno 8 volte. E’ un elemento che in natura non esiste, incompatibile con qualsiasi forma di vita. Non esistono tecnologie in grado di neutralizzarlo nè esistono contenitori o luoghi che possano garantire che se ne stia abbastanza a lungo tranquillo. Non è necessario farlo detonare, basta che resti lì dove sta ora, presto o tardi produrrà i suoi effetti. Eppure se ne continua a creare ed è certo che in futuro se ne produrrà ancora di più data la crisi energetica incombente ed essendo la tecnologia nucleare l’unica a garantire la potenza necessaria alle lavorazioni industriali pesanti e/o alla carica dei futuri motori elettrici “verdi” che ogni singolo individuo di questo pianeta sogna di poter un giorno guidare senza che esista forza alcuna in grado di fargli cambiare direzione. Ennesimo capitolo di buone intenzioni che producono l’esatto opposto. Ecco questo è uno di quei casi dove anche la forza della natura potrebbe soccombere alla forza di una nostra creazione. L’essere umano non conosce le conseguenze delle proprie azioni, agisce focalizzato sul breve termine, tale è la durata di una vita, esattamente nello stesso modo in cui agivano i nostri antenati cacciatori. Ma i mezzi a disposizione sono diversi. Oggi ci si stordisce di previsioni su dove andrà il cambio euro/dollaro, dove andrà Renzi, Putin o l’euro, tutti sbuffi di fumo che escono dalla fornace. Punto, che altro vuoi dire ?

PG
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 02:24

john_ludd@finanza,

Carissimo John, non sono talmente edotto da sapere la durata precisa del p!utonio ma so riconoscere la profonda differenza che esiste tra opere che hanno dato utilità e bellezza nei secoli (credo molto nell’armonia universale che vin e su tutto alla distanza, spero) e scoperte che di armonico con il mondo hanno poco a che fare e che anzj mettono a repentaglio l’esistenza di quello stesso mondo che le ha create (uomo parte del mondo quindi) . Pur ringraziandoti quindi della tua risposta rimango fermo nelle mie convinzioni consapevole che il tempo lenirà le ferite e. che un giorno vi sarà il ritorno all’etica. Quel giorno sarà quando sparirà la paro!a utile e profitto dal mondo e sarà sostituita da vantaggio collettivo. Una buona serata

luigiza
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 06:45

john_ludd@finanza:
luigiza@finanza,

Mazzalai è uno in gamba, tra i migliori analisti finanziari che conosca MA non conosce le leggi della fisica e questo è un limite invalicabile. Non si possono fare previsioni di alcun tipo su un sistema complesso che è non stazionario e non ergodico. Ma non è un vizio, per i più è una necessità. Anche lo stesso prevedere l’apocalisse è consolatorio, diametralmente opposto al pensiero del cornucopista ma è comunque una risposta che invece non c’è perchè non la si può avere. Nessuno può prevedere la traiettoria di una goccia di colore rosso che si diluisce in una brocca di acqua. Ripeti l’esperimento 1 miliardo di volte e avrai 1 miliardo di traiettorie diverse MA sempre lo stesso risultato finale che ti fornisce la seconda legge della termodinamica, valida dal giorno zero sino all’ultimo. Solo che non la puoi usare per fare pronostici sul cambio, su questa o quella grandezza economica, su chi vince le elezioni o quel che tu pare perchè quelle sono come le molecole di colore che si diluiscono nella brocca. Non puoi sapere dove saranno al tempo T, puoi solo sapere il punto di arrivo.

Ludd il fatto incotrovertibile a mio avviso é che non é pensabile che le aziende continueranno a lavorare in perdita al solo scopo di far girare i macchinari, non é pensabile che la campagna continuerà a consegnare derrate alimentari a grossisti costretti a rivendere sotto costo, non é pensabile che ai contadini verranno forniti fertlizzanti ed antiparassitari per benevolenza e no per legittimo guadagno.
In rete ho già letto un paio di articoli, uno del Galloni su ScenariEconomici l’altro del Barnard su ComeDonChisciotte che metto in guardia sul problema del cibo.
Io credo che abbiano avuto la vista lunga.
La carta specie se straccia non si mangia.

kry
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 08:52

SURREALISMO.

C’ era una volta un pastore che stufo di contare le pecore se eran bianche o nere e non sapendo che ca… fare si divertiva ad andare in paese e gridare ” Al lupo , al lupo.

C’era una volta una bambina con un capuccetto rosso che doveva portare la torta alla nonnina …..

C’era una volta una canzone … il mondo ormai sta canbiando e cambiera ancor di più ma non vedete nel cielo …

REALISMO.

Si il mondo è cambito , il lupo è talmente rincoglionito da esser mangiato a colazione dai bambini di tre anni e la nonnina finanziariamente evoluta grida : ” AUMENTO I TASSI , AUMENTO I TASSI ” in modo che i BRICS se la facciano sotto per non creare la banca alternativa al FMI.

Buona giornata a tutti. Godiamocela nonostante il tempo sfavorevole.

kry
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 09:02

luigiza@finanza,

— ” La carta specie se straccia non si mangia. ” —

Soprattutto quella garantita e colorata che pur non mangiadola fa venir lo stesso bruciori di stomaco e rodere il qlo.

mastrociuchino
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 09:13

eppure, nonostante si voglia negare… esistono degli illuminati e sono la parte infinitesimale della massa.

“L’essere umano non conosce le conseguenze delle proprie azioni, agisce focalizzato sul breve termine, tale è la durata di una vita, esattamente nello stesso modo in cui agivano i nostri antenati cacciatori. Ma i mezzi a disposizione sono diversi. Oggi ci si stordisce di previsioni su dove andrà il cambio euro/dollaro, dove andrà Renzi, Putin o l’euro, tutti sbuffi di fumo che escono dalla fornace. Punto” YES

aorlansky60
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 09:29

Il titolo del presente thread “SURREALISMO ECONOMICO/FINANZIARIO” riesce bene a far comprendere a chi legge, prima ancora di entrare nell’approfondimento dell’articolo scritto dal Capitano, il tempo attuale con tutti i suoi paradossi e le sue incoerenze.

John , in un thread precedente a questo, ha scritto “Oggi non esistono più mercati finanziari, hanno perso da tempo la loro ragione, ma ci sono molte persone il cui lavoro da esso dipende.“, anche queste parole sono in grado di spiegare i [folli e precari] tempi attuali.

E c’è ancora chi spera [per ovvi e futili motivi] di riuscire ad incantare la popolazione mondiale nel dire loro che la più logica alternativa ai combustili di origine fossile [al fine di ridurre l’inquinamento prodotto dall’Uomo sulla Terra] è l’atomo.
(la citazione di John sui tempi di decadimento del Plutonio mi ha portato a considerare questo)

BALLE

Le centrali nucleari occidentali[di tenologia USA e FR] e comuniste [di tecnologia sovietica] nate dopo la fine della seconda guerra mondiale furono realizzate con “lo specchietto delle allodole” da vendere alle masse di produrre energia per i propri paesi, ma lo scopo primario [opportunamente velato] era quello di produrre scorie di PLUTONIO [attraverso i vari passaggi della reazione nucleare partendo dall’isotopo di Uranio U235 quale materia di base fissile] per avere materiale per i propri ARSENALI NUCLEARI e garantirsi così una posizione di predominio nel nuovo scacchiere mondiale venutosi a creare. (il Plutonio è assai più efficiente dell’Uranio nel ristretto campo apllicativo di una reazione nucleare incontrollata destinata a scopi bellici, questo lo scoprirono già gli scienziati del progetto Manatthan che lavorarono alla realizzazione ai primi ordigni “Little Boy” e “Fat man” tristemente noti alla popolazione giapponese )

Spesso noi italiani guardiamo ai cugini d’oltralpe francesi e ci chiediamo cos’hanno in più loro di noi…

più serietà? più compattezza di popolo? forse… (e la prima è tutta da verificare, perchè anche loro quando si tratta di difendere i propri interessi si rivelano fetenti come nessun altro, forse peggio degli inglesi il che è tutto dire…)

ma a me la differenza sostanziale che emerge tra noi e loro è che :

1) loro sono risultati dalla parte dei vincitori dell’ultimo conflitto mondiale [pur non avendo prodotto molto per esserlo, devono ringraziare per questo Americani e Inglesi] e noi invece dalla parte dei perdenti;

e

2) sono riusciti ad implementare già dagli anni ’50 una tecnologia e conseguente know-how in campo NUCLEARE che pochi altri Stati posseggono [al loro pari in campo occidentale solo gli USA; i Finlandesi per la costruzione del proprio nuovo reattore nucleare di TERZA GENERAZIONE la cui realizzazione è partita recentemente si sono affidati ai Francesi] riuscendo a garantirsi un arsenale nucleare di tutto rispetto. Oltre che un apparato militare in mezzi [sommergibili e jets sopratutto] tecnologicamente tra i più avanzati a livello mondiale.

Forse è questo che spiega PERCHE’ i francesi, pur con dati simili ai nostri per quanto riguarda debito assoluto e deficit (anzi questo per loro è peggiore del nostro…) riescono a finanziare il proprio Stato e debito pubbl a spread 30 quando noi lo dobbiamo fare a spread 120 pagando in interesse MOLTO PIU di loro…

Quando si parla della differenza tra vari paesi, quasi sempre si inizia dalle basi culturali, per arrivare alla ricchezza statale e demaniale, infrastrutture, industrie etc etc e molto spesso si tende a dimenticare il ruolo potenziale fornito dal rispettivo potenziale bellico/nucleare [infrastrutture ed apparati militari e relative industrie che garantiscono questo], che secondo me invece -in uno scenario organizzato per Stati sovrani e secondariamente per alleanze strategiche tra essi- ha ancora un importanza primaria. Almeno fino a quando il mondo come lo conosciamo sarà organizzato tramite il sistema noto.

tirlusa
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 10:19

Che bella la rete a pensarci bene. Ad esempio non ho mai avuto il piacere di conoscere personalmente Andrea, eppure metterei la mano sul fuoco sulla sua serietà e sulla sua integrità, come persona e come studioso. E che dire dei commenti di John Ludd che ti arricchiscono sempre un po’ l’anima. In piena tempesta perfetta mi sento di dire, fanculo alla finanza….evviva le persone!!
Scusate ma oggi sono stranamente di buon umore, vi garantisco che non dovrei averne motivo.
Ciao a tutti

phitio
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 10:24

aorlansky60,

Anche noi negli anni 60 avevamo una fiorente industria nucleare, ma per ragioni di sfiducia nella solidita’ politica del nostro paese, gli americani hanno fatto in modo che tale know how venisse smantellato, togliendoci a prescindere la possibilta’ di costruire degli ordigni atomici nostrani. Molto, molto saggiamente, dico io. Di questo approfittarono i francesi, che costruirono a ridosso delle alpi un sacco di centrali, con lo scopo primario di rifornirci di energia elettrica (ovviamente mica gratis), mentre al contempo producevano il materiale fissile dei LORO ordigni. Perche’ e’ cosi: il nucleare economicamente non ha alcun senso, se non come investimento in armamenti, i quali da sempre sono in questa dimensione di spreco pazzesco di risorse. La vendita di energia elettrica e’ solo un sottoprodotto.

Quella che fu vista come una grande vittoria dei “verdi” antinuclearisti, in realta’ e stata uno dei pochi momenti in cui le loro idee andavano a favore di una scelta strategica del nostro padrone oltreoceano. Infatti, dopo quella vittoria, non hanno combinato piu’ niente.

Ogni tanto si parla di rimettere le centrali in italia, ma non accadra’ mai, per le stesse identiche ragioni che hanno fatto morire il nucleare negli anni 60/70: il nostro padrone non si fida di noi politicamente e non permettera’ in alcun modo che possiamo costruire le centrali e quindi avere accesso alla costruzione di atomiche. Quindi, a prescindere dai discorsi di vantaggiosita’ o meno (discutibile, comunque) economica del nucleare, sappiate che c’e’ una ragione politica insormontabile e mai menzionata che chiude il discorso, almeno fiche’ esisteranno gli USA. E se GLI USA dovessero smettere di esistere, credo che avremo ben altri problemi in quel momento che decidere di costruire centrali.

Piccola noticina: il nucleare nel mondo sta mostrando la corda, in quanto si sta’ dimostrando troppo costoso in relazione alle misure di sicurezza necessarie per renderla accettabile ( e l’esperienza di fukushima, tuttora in fase di estrema gravita’, sebene sia sparita dalle cronache, ha dimostrato che un incidente nucleare grave genera perdite nell’ordine del trilione di dollari, se proprio vogliamo monetizzare, praticamente una rimessa totale).

La tanto decantata quarta generazione e’ sempre li che deve arrivare, come la fine dell’arcobaleno. E questo perche’ non e’ sostanzialmente piu’ vantaggiosa della terza generazione dal punto di vista economico, checche’ se ne dica. I ogni caso, la deflazione terribile dei prezzi dell’energia, innescata dal peak oil, e’ la migliore garanzia che queste tecnologie, terribilmente costose (sebbene le vere voci di costo vengano sistematicamente eluse dai pronuclearisti quando si discute con loro), non vedranno mai la luce.

phitio
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 10:34

Giusto per aggiungere alcune note: se la quarta generazione delle centrali a fissione sono una chimera, cosi’ come lo sono quelle al Torio, tanto piu’ chimeriche ( delle chimere al quadrato insomma) sono le centrali a fusione.
Ho studiato la questione, leggendo dei papers schientifici, e semplicemente i processi che si vorrebbero inscatolare non si possono inscatolare, ne’ magneticamente ne’ con costrutti di qualche genere, e lo stato di plasma che si vorrebbe creare e’ un ossimoro fisico.

Il sole funziona in realta’ a regimi e con modalita’ macroscopiche assolutamente differenti rispetto a quelle che vorremmo produrre qui sulla terra. Solo il meccanismo delle fusione delle particelle sarebbe lo stesso, e ci si ferma qui.

Altre migliaia di miliardi buttati ai pesci. Se solo ci penso che sarebbe bastato un fisico di buon calibro per dimostrare che la fusione in centrale era una totale scemenza, mi viene da pensare tristemente a come sia stato possibile che fior di scenziati ed ingegneri abbiano perso cosi’ tanto tempo dietro questa sola.

aorlansky60
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 11:07

@ Phitio

premesso che sono sostanzialmente d’accordo su quanto hai scritto [anch’io da tempo sono documentato sull’argomento]

quanto scrivi “per ragioni di sfiducia nella solidita’ politica del nostro paese, gli americani hanno fatto in modo che tale know how venisse smantellato

sono la diretta conseguenza del punto 1) che scrivevo nel mio post precedente;

la possibilità, poi, di consentirci “di costruire degli ordigni atomici nostrani” non era nemmeno contemplata [dai padroni USA], ma proprio fuori da ogni possibilità di discussione (figurarsi…), in quanto noi italiani “perdenti” [nel II conflitto mondiale] e quindi “asserviti” agli interessi USA in EU, come stabilito a Yalta e a Potsdam.

La Storia è uno specchio fedele, non mente mai.

john_ludd
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 12:04

luigiza@finanza,

essendo bombardati dalla propaganda, nessun commentatore o analista (rarissime eccezioni) si ricorda di menzionare che è in corso una guerra ibrida, asimettrica tra il blocco attualmente regnante e gli altri, i quali non hanno alcuna intenzione di prenderne il posto, non ne avrebbero i mezzi, ma si acconterebbero di non vernire schiacciati, poter commerciare senza dovere ogni volta lasciare una parte dei propri guadagni al cartello finanziario che gestisce ogni tansazione internazionale in dollari/euro e che usa la moneta forte di cui detiene il monopolio e che crea sui propri computers per acquistare beni reali in giro per il pianeta etc…

Ma stanno avvenendo molte cose, confuse dalla propaganda, opache, inosservabili, imprevedibili.

Certo che hai ragione, il petrolio non è sotto i costi solo per la bolla dello shale dove la compagnia migliore EOG Resourses perde 15 dollari per ogni barile che vende… ma anime belle con enormi problemi di agenzia propongono fantasie senza un numero a supporto. Eppure è SEMPLICE: basta studiarsi i bilanci delle società. Non mentono e il mercato se ne è accorto da un pezzo, guarda le quotazioni e la raffica di ristrutturazioni che è iniziata il mese scroso e andarà avanti per un lustro (dato che chi gestisce le società petrolifere è stato molto accorto e ha debiti per 2 trilioni ma che scadono scaglionati in un tempo lungo… come tutti gli altri !). Ho scommesso una cena da Bottura con un amico che lavora per la seconda compagnia petrolifera europea che il valore del titolo scenderà a 8 euro se il prezzo del petrolio a fine 2016 rimane a ridosso di quello odierno: non ha accettato e mi ha detto che se resta su questi livelli a lungo la società sarà morta entro qualche anno. Vedi tu.

Almeno 3 paesi OPEC sono a un passo dalla bancarotta, non uno, tre ! L’Arabia Saudita che è il paese che ha creato l’attuale situazione ha dilapidato 1/8 delle proprie riserve in meno di 1 anno e sta ricorrendo al debito per la prima volta; certo ha del margine, ma qual’è il senso dato che nel settore tutti sanno che le riserve petrolifere dichiarate sono sovra stimate, mentre i consumi interni sono in aumento esponenziale ! Cosa pensavano di ottenere è un mistero particolarmente confuso.

Avrai letto delle mirabolanti quantità di petrolio artico che in futuro rimepirà le nostre automobili… beh non arriverà neppure una goccia. La Royal Dutch Shell la compagnia che più si era avventurata su questa strada ha annunciato nella costernazione generale la fine delle esplorazioni e la messa a perdita di 7 miliardi di dollari in investimenti per esplorazione. Non è un’illazione di un complottista, è una nota ufficiale dell’azienda, ripresa da Bloomberg, dalla Reuters, dal Washington Post… ne hai letto tu da qualche parte, sulla stampa o sui blog qui alla periferia dell’impero ? … Ignoramus et ignorabimus … Eppure già 2 anni fa citai un ariticolo di Tad Padzek, professore emerito di tecnologie petrolifere a Austin, Texas che scriveva che il petrolio artico sarebbe rimasto lì per sempre in quanto, se anche ci fosse, non sarebbe producibile a un prezzo accettabile (stime di massima della stessa Shell ponevano il breakeven sopra i 135 dollari). La società di stato Petrobras è sull’orlo della bancarotta, e rischia di trascinarsi un’intera nazione; certo è corrotta ma sono sempre le compagnie degli “altri” a essere scoperte, mai Exxon o Chevron che hanno alle spalle una decina di colpi di stato per impossessarsi di quello che non avevano. La Exxon, poi, è super attiva in Siberia, le sanzioni per essa non contano, al contrario, essendo tutte le società europee non più abilitate a operare nel paese, è rimasta l’unica società occidentale e fa affari con gli oligarchi russi insieme ai cinesi. E’ come una nazione, più di una nazione, più dello stesso governo degli Stati Uniti che è poco più di un’ombra steso sul potere reale a sua volta frammentato in bande di plutocrati post moderni che versomilmente si pugnalano tra loro nell’oscurità.

La sensazione è che il paese che più ha da perdere non sia affatto la Russia o la Cina (o per lo meno non solo quelli) ma conoscendo la sua reale situazione energetica/economica e non volendo modificare di una virgola il proprio posizionamento sta alzando ogni giorno la posta, bombardando con i media riguardo la forza della propria economia (e qui mazzali ha scritto un fantastilione di ottimi post a riguardo, è super quando parla di ciò che sa) e mantenendo il più elevato possibile il valore della propria moneta distruggendo sì la propria economia ma contando di distruggere prima quella degli altri. Sarebbe solo un gioco di potere, ma data la situazione globale non è il solito gioco di potere.

Ma come ho scritto recentemente, pur possedendo molte più informazioni del cittadino medio non sono sufficentemente informato per fare previsioni, non lo è neppure l’AD di Eni o di Chevron visto che 1 anno fa facevani previsioni sul prezzo del petrolio stabilmente sopra i 100 dollari e ora le rifanno stabilmente sotto i 60.

Non lo è neppure Rune Likvern che è un economista che ha lavorato per il governo norvegese per decenni e ora è un mega consulente del settore e neanche Art Bermann altro super consulente che tiene il blog di riferimento, asettico, dati e numeri. Ognuno di loro ha ben presente il perverso effetto del debito che provoca retroazioni imprevedibili, specie Likvern che è il massimo studioso del rapporto tra prezzo delle commodities energetiche e credito. E aggiungerei il ruolo della finanza, degli HFT, un mondo fuori controllo che gli pseudo regolatori con problemi di conflitto di interessi hanno permesso si sviluppasse come un cancro. Se proprio, pistola alla tempia dovessi spendermi, è lì la minaccia maggiore nel breve periodo.

L’unica certezza e chiudo con questo comizio è quanto ho ripetuto di recente sino alla nausea. Un sistema caotico, che vive perennemente in uno stato di instabilità NON è PREVEDIBILE. Il suo stato è dinamico, dominato da retroazioni e non linearità, la quantità di informazioni note è sterminata ed è impossibile farne una sintesi; ma anche se fosse possibile conoscere tutto ciò che è noto, esiste da qualche parte, inosservabile e inconoscibile tutto ciò che non è noto.

Conoscere il passato è irrilevante per prottegersi dalle minacce del futuro. Sono sempre gli eventi che non si sono mai verificati prima a coglierti di sorpresa, infatti c’è sempre una prima volta e se sei tu a scoprirlo sulla tua pelle… Il matematico/trader/umanista libanese Nassim Taleb ci ha scritto 3 libri, citati con ossequio a destra e a sinistra ma che poi nessuno ha letto dato che poi chi li cita fa il contrario.

Chi fa previsioni o è pazzo o è incapace di affrontare i propri limiti o di accettare l’estrema precarietà della propria esistenza.

Suggerisco come introduzione al tema della complessità questo breve saggio (3 pagine) che dovreste facilmente trovare con una ricerca in rete:

How Complex Systems Fail
(Being a Short Treatise on the Nature of Failure; How Failure is Evaluated; How Failure is Attributed to Proximate Cause; and the Resulting New Understanding of Patient Safety)
Richard I. Cook, MD
Cognitive technologies Laboratory
University of Chicago

aorlansky60
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 12:09

@ Phitio

“Quella che fu vista come una grande vittoria dei “verdi” antinuclearisti…”

una “vittoria” RIDICOLA [a dir poco]; una prova di [alta] incompetenza da parte loro [o peggio ancora di futili interessi secondari strumentalizzati a fini puramente politici]

l’Aprile 1986 con il disastro di Chernobyll non ha insegnato nulla ? [chiederei ai verdi, non a Te Phitio]

quella centrale nucleare in Ukraina(composta da 4 reattori distinti), pur a molte migliaia di km di distanza dai ns confini è riuscita a produrre danni collaterali anche qui in Italia (se andiamo a vedere la statistica in fatto di tumori e/o malfunzionamenti alla tiroide della popolazione italiana, ed il trend di crescita che ha avuto negli ultimi 20anni, per esempio, ce ne rendiamo conto…);

vorrei sottoporre ad un ambientalista qualunque -o a un “verde” che dir si voglia- la mappatura dei reattori nucleari attualmente ATTIVI e FUNZIONANTI in Europa :

pur con la scelta antinucleare votata nel referendum del 1987, di fatto l’Italia è CIRCONDATA da centrali nucleari ovunque si giri lo sguardo, da ovest a nord ad est;

non solo francesi, ma spagnoli, inglesi, olandesi, belgi, tedeschi, svedesi, ed ancora [questi seguenti vecchio retaggio ed eredità della sovranità ex USSR in quei territori] repubbl. CECA, Slovacchia, Ungheria e Romania, con -“dulcis in fundo”- quello della SLOVENIA a pochi km dal ns confine est, che detto per inciso, è della STESSA TECNOLOGIA [raffreddamento a GRAFITE!!!] di quello tristemente noto di Chernobyll…

qualsiasi incidente nucleare di una certa entità dovesse accadere in uno di questi reattori assai più vicini all’italia di quello ukraino di Chernobyll [passato agli onori della cronaca nel 1986] porterebbe gli stessi [ed anche maggiori] problemi e complicazioni!

Ma la maggiorparte della gente -anche italiana- ignora tutto questo, perchè non opportunamente informata e messa a conoscenza di queste tematiche…

john_ludd
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 13:01

phitio@finanza,

un mio caro amico, PhD in fisica, ha lavorato sulla fusione durante gli anni 90 in UK. Poi schifato dal fatto che il tema non aveva alcuna prospettiva di successo (e quindi neppure la sua carriera) è passato presso una banca di investimento dove le sue conoscenze di matematica avanzata le ha messe a servizio della progettazioni di derivati esotici. Ognuno fa quel che può per guadagnarsi lo stipendio ma è un fatto dimostrato dalla BIS che quando il sistema finanziario occupa una pozione di PIL oltre una certa soglia diventa un freno allo sviluppo. Tra le ragioni, oltre a quell note (truffe, corruzione etc…) c’è l’assorbimento di risorse intellettuali preziose per usi controproducenti per la società nel suo complesso. Nel corso degli ultimi decenni le banche hanno perso molti più soldi di quanti ne abbiano guadagnatim scaricando le perdite sulla collettività che si è vista mancare le risorse per almeno tentare di investire in qualcosa di utile… e li hanno persi malgrado abbiano assunto migliaia di matematici e fisici… anzi secondo Nassim Taleb proprio per quello !

ah ! la realtà ci mette di fronte a eventi che hanno una loro perversa ilarità.

john_ludd
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 13:08

aorlansky60,

è stranoto che gli incidenti nucleari maggiori (Chernobyl, 3 Miles Island, Fukushima) sono stati determinati da errori umani palesi o indiretti. Questi ultimi sono legati alla volontà di riudurre i costi, ignorando la possibilità di eventi estremi. E’ noto che proteggersi al 95% costa 1, al 99% costa 10 e al 99,9% costa 1000. E qui sta il problema di tutta la società moderna. Non può permettersi di pagare 1000 e quindi si assicura prima al 95%, poi una volta avvenuto un incidente passa al 99 e qui si ferma altrimenti collassa. E’ uno dei tanti aspetti dei ritorni diminuiti.

Queslo che scrivevo prima è il problema delle scorie e dei sottoprodotti. Questo rappresenta la parte che NON è sistematicamente possibile assicurare,a prescidenre da qualsiasi considerazione di prezzo. Quindi ci si riconduce a una particolare attiutudine della mente umana: si sceglie di ignorare il problema.

aorlansky60
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 13:47

@ John

non per contraddirti, JOHN -il tuo ultimo intervento (12:04) è, come al solito, veramente degno di nota-

ma vorrei parlare del caso singolo che citi all’interno dell’Opec, cioè l’Arabia Saudita.

Secondo me, sono i meno preoccupati di tutti [i paesi produttori aderenti al cartello] in merito al basso costo attuale del greggio [innescato proprio da loro, peraltro].

Intanto, quando si cita l’Arabia Saudita non si parla di un paese basato sulla democrazia (questo Stato non dispone di un parlamento) ma di una Famiglia Reggente che di fatto “è” l’Arabia Saudita (poi la famiglia conta molte centinaia di membri, ma questi sono dettagli);

nel dire che la famiglia reggente “è” l’Arabia Saudita, questo è confermato dal fatto che tutte le ricchezze [ricavate in gran parte dagli introiti sul petrolio] appartengono strettamente e solo alla FAMIGLIA, non ai sudditi.

proseguendo :

si tratta di un paese socialmente A SENSO UNICO; nel dire questo, basta osservare la loro bandiera ma sopratutto QUELLO CHE SI TROVA SCRITTO SOTTO LA SCIMITARRA(…) per rendersene conto.

per i 30 milioni di sudditi (quindi non una cifra particolarmente elevata da governare e di cui dover soddisfare i fabbisogni) la legge è UNA e assai semplice :

qualsiasi sgarbo anche minimo, fatto nei riguardi di :

1) la Religione di Stato e di 2) la FAMIGLIA reggente

viene passato [letteralmente] a filo di spada (pardon, di scimitarra) senza pensarci troppo.

…insomma, quello che voglio dire è che grazie al petrolio, la famiglia reggente ha garantito per molti decenni un tenore di vita sopra la media ai suoi sudditi, tutti quanti fedeli seguaci sia della famiglia che della religione; il fatto che ultimamente abbiano eroso 1/8vo delle loro “scorte” credo non li preoccupi più di tanto. Nell’immediato almeno, ma forse anche in prospettiva più lunga.

Un paese simile, dotato di una ricchezza nel sottosuolo quale la natura gli ha fornito, non è troppo difficile da governare per il monarca di turno, considerato lo stato di assoluta sudditànza al quale ha assoggettato TUTTO il popolo, essendosi anche garantito da decenni l’unica cosa che gli mancava per proteggersi, cioè l’appoggio dello Stato sovrano più influente e potente del mondo occidentale in quanto ad apparato militare;

ecco, questo è l’ultimo dubbio che mi è rimasto : la loro decisione che ha portato al repentino calo del prezzo del greggio da fine anno 2014 ha indubbiamente colpito gli interessi di molti stati produttori -penso a russia e venezuela in particolare- ma ha rotto gli zebedei particolarmente anche agli yankees dello shale-oil [e le cifre investite in molte di queste compagnie da banche, assicurazioni e privati americani sono ingentissime] mi chiedo infatti per quanto potrà essere sopportato il mal di pancia degli yankees nei confronti dei sauditi per il caso in oggetto, e quanto questo caso possa avere incrinato quella che è una sorta di allenza che di fatto ha sorretto [e governato] il mondo per decenni dopo la fine del secondo conflitto mondiale.

phitio
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 14:15

aorlansky60,

Se pensi che questo calo del prezzo del petrolio sia da attribuire ai Sauditi, sbagli il colpo. La colpa non sta un po’ in tutti gli aspetti e in nessuno in particolare, ma se vogliamo capire, dobbiamo perndere l’intero sistema mondo. Il calo dei prezzi e’ un effetto non lineare e soggetto a retroazioni di scelte politiche, industriali, economiche, geologiche e infine propriamente fisiche.

Il prezzo e’ calato perche’ la domanda ha ceduto il passo. Le materie prime in generale sono sprofondate di prezzo, non solo il petrolio. E’ successo che le materie prime stavano iniziando a costare troppo e il credito non ha potuto tappare le falle piu’ di tanto. La domanda e’ caduta, generando la recessione, che ha spiraleggiato riducendo il credito, che ha ridotto le attivita’ economiche e quindi i redditi e quindi i consumi, in una valanga di retroazioni rinforzanti.

Il petrolio e’ non solo una materia prima, e’ LA materia prima. E’ la colonna su cui si tiene l’intero arco delle attivita’ economiche dei paesi industrializzati. Ormai e’ un annetto che i prezzi sono depressi, eppure non si vede una risalita delle economie, eppure l’equazione stolida che vorrebbe l’economia come funzione inversa del costo della materia prima non funziona tanto. Forse sara’ anche perche’ il debito accumulato in questi anni per far andare la baracca in faccia a costi esorbitanti delle materie prime, ora e’ diventato un buco nero che risucchia le energie dell’economia, dotato di vita propria.

Credi che le economie mondiali abbiano qualche chance, nel complesso, di tornare a pagare 100+ dollari al barile per un prolungato lasso di tempo? Ma nemmeno per sogno.
Pertanto, cominciamo a cancellare dai libri contabili delle risorse tutti quei giacimenti che costano piu di 100 a barile per essere redditizi. E’ il caso del petrolio artico di cui parlava John. ma anche del petrolio shale. Ma anche, fra poco, del petrolio ultra-deepwater, e poi sara’ il turno dei nuovi progetti deepwater.
Infatti l’erosione delle riserve in produzione (concetto che in inglese si chiama depletion) continua senza sosta, e l’estrazione della seconda parte delle riserve costa piu’ della prima parte, e’ una regola dettata dalla fisica.

IN buona sostanza, il picco del petrolio e’ gia’ passato. E’ alle nostre spalle. E’ il picco di energia netta, quello che chiamerei il Picco che Conta Davvero. Ora da passare e’ rimasto solo il Picco per gli Economisti, cioe’ quello in volumi, che e’ utile per camuffare per un poco la faccenda, l’unica cosa che mi sembra gli economisti sappiano fare con qualche abilita’.

john_ludd
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 14:22

aorlansky60,

guarda ho ridotto al minimo quello che leggo su internet, troppa confusione, troppo rumore. Sull’attualità mi basta leggere Mazzali che è puntuale nel raccogliere i dati che servono. ZH, Mish bla bla bla… Invece dedico tempo ad analisi più approfondite che compaiono magari solo una volta al mese o meno, energia e geopolitica che sono poi la stessa cosa. La ragione è semplice: le banche centrali tengono in piedi i valori dei bond e delle azioni, quindi i mercati finanziari e fiscali dei rispettivi paesi. Ma il loro potere è transitorio e tutt’altro che profondo come comunemente recepito. Anzi, contando su modelli semplicistici e che pure si sono dimostrati sbagliati (lo hanno detto pure loro di recente !!!) causano effetti non previsti i cui esiti potrebbero rivelarsi più nefasti di quello che intendevano curare. Il dissesto geopolitico è figlio di tante madri ma ANCHE della
politica monetaria della FED, l’unica di queste madri a essere direttamente osservabile e prevedibile. Non intendo approfondire qui, serve per introdurre questo: se penso a un paese o a più di uno capace di provocare quel patatrac ingovernabile non è la Cina, non è la Russia, non è ‘Italia, ma un paese cerniera come la Turchia o all’Arabia Saudita o entrambe. Mentre riguardo la prima, lo sapremo presto, la seconda è una questione di tempo perchè lo ripeto per la centesima volta, la curva demografica saudita è la peggiore del pianeta e il paese, tra i più violenti e repressi, sta in piedi solo con l’avanzo fiscale della vendita di petrolio e la quantità di petrolio netto esportabile è in calo e non in contrario anche se ne producono di più (ma il picco del 2006 non lo hanno superato mentre la popolazione cresce al 5%). Da un avanzo sono passati a un deficit di oltre il 25% del PIL; gli investimenti per il dopo petrolio, le mirabolanti centrali solari nel deserto sono al palo sia per ragioni tecnologiche che ora per motivi finanziari. Di centrali atomiche per ora non se parla, gli amrciani/israeliani possono essere alleati ma potenziali armi atomiche ai sauditi ? In più è il paese cardine dell’ordine finanziario esistente incentrato sul riciclo dei petrodollari. Quest’anno i sauditi hanno venduto asset in dollari per 80 miliardi. La conseguenza che intravedo non è la fine del ruolo di moneta di riserva del dollaro (non subito almeno) ma una forte pressione sugli Stati Uniti a non spendere in deficit in quanto non esisterebbero compratori esteri per il debito pubblico americano. Non perchè non lo vogliono comprare ma perchè sono a loro volta in deficit e quindi venditori. Questo impedirerbbe una politica di deficit spending in USA e quindi in Europa, esacerbando le spinte deflazioniste, il taglio degli investimenti e così via, avvicinando quel collasso deflazionistico che non lascerebbe spazio per nessuna ripresa dopo in quanto sarebbero nel mentre venute a mancare le infrastrutture energetiche necessarie, distrutte nella fase di implosione deflazionista. Non è una previsione e in ogni caso mancano le date. Ma è lo scenario che le autorità di OGNI PAESE che conta ritengono ormai più probabile e che quindi combatteranno con tutto quello che hanno a disposizione. Come ? Non ne ho idea. Con quale efficacia ? Neanche. Ma di sicuro ce ne accorgeremo.

phitio
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 14:26

Situazione di FUkushima 4 anni dopo

http://www.fairewinds.org/nuclear-energy-education/fukushima-meltdown-4-years-later

phitio
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 14:29

john_ludd@finanza:
aorlansky60,

è stranoto che gli incidenti nucleari maggiori (Chernobyl, 3 Miles Island, Fukushima) sono stati determinati da errori umani palesi o indiretti. Questi ultimi sono legati alla volontà di riudurre i costi, ignorando la possibilità di eventi estremi. E’ noto che proteggersi al 95% costa 1, al 99% costa 10 e al 99,9% costa 1000. E qui sta il problema di tutta la società moderna. Non può permettersi di pagare 1000 e quindi si assicura prima al 95%, poi una volta avvenuto un incidente passa al 99 e qui si ferma altrimenti collassa. E’ uno dei tanti aspetti dei ritorni diminuiti.

Queslo che scrivevo prima è il problema delle scorie e dei sottoprodotti. Questo rappresenta la parte che NON è sistematicamente possibile assicurare,a prescidenre da qualsiasi considerazione di prezzo. Quindi ci si riconduce a una particolare attiutudine della mente umana: si sceglie di ignorare il problema.

Credo che questo video ti piacera’, e’ un video illuminante di come anche i sistemi di sicurezza siano a loro volta sistemi complessi, che piu’ diventano complessi meno funzionano. Questo video
dimostra l’effetto domino generato dal fallimeno di uno dei 6 layer di sicurezza dei reattori di Fukushima sugli altri 5, portando al fallimento catastrofico di un triplo meltdown.

https://vimeo.com/118138130

phitio
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 14:49

E se a qualcuno interessa, qui c’e’ un intervento sullo studio economico delle centrali nucleari fatto al World Uranium Symposium 4 mesi fa

https://vimeo.com/132387224

phitio
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 15:17

RIassumendo. Le centrali nucleari sono sulla via del tramonto. Da anni, e Fukushima ha solo accelerato un processo preesistente. L’attuale depressione economica estinguera’ i gestori internazionali, creando tremendi rischi di sicurezza, dato che compagnie in bancarotta tipo AREVO o in gracvissima difficolta’ come IDF sono ancora a capo della gestione di enormi depositi radioattivi.

john_ludd
Scritto il 2 Ottobre 2015 at 19:32

phitio@finanza,

india, russia e soprattutto cina dovrebbero costruire più centrali nei prossimi 20 anni di quante ne siano state costruite sinora, almeno questo è quello che appare dai loro piani. Se poi cambiano idea o non ci rescano per qualche motivo non ne ho idea, ma dubito ci saranno cambiamenti almeno per cina e russia la quale ne sta construendo in ogni angolo del pianeta tranne che in occidente dove non si costruiscono perchè nessuna banca finanzia il nucleare. Ma x la Cina che è una command economy è differente, per la Russia è uno tra i business più solidi rimasti ed è uno dei modi migliori per creare una dipendenza. Il fatto è che i media occidentali hanno talmente bombardato a tappeto sul tema dell’indipendenza energetica americana cui seguirebbe export a prezzi stracciati verso i paesi vassalli al fine di liberarli dalla dipendenza dal nemico che pare ormai ci credano tutti. Ennesima dimostrazione della follia dei tempi e delal forza perenne della propaganda unita alla speranza di ciò che è impossibile. L’ente governativo americano (Energy Information Administration – EIA) che rivede semestralmente le previsioni prevede che nel corso del 2106 la produzione di idrocarburi liquidi nazionale sarà 800 mila barili in meno che nel 2015, seguita da una breve ripresa al valore dello scorso anno e una lenta discesa dopo il 2021. Morale, prevede un maggiore import di petrolio dall’Opec cioè quello che l’Opec vuole. Oggi, ai massimi della produzione possbile gli USA importano comunque 6 milioni di barili/giorno, quantità ora in aumento in quanto l’ovvia conseguenza del calo del greggio in un paese di automobilisti è stato l’aumento delle miglia guidate tornate al livello antecedente il 2009, il crollo delle vendite delle ibride e un boom effimero quanto vi pare dei SUV. Il petroli costa poco perchè l’Arabia Saudita così vuole, essendo passata da meno di 10 milioni di barili a 11,4 milioni di barili, un soffio dal record. L’ultimo aumento di produzione quando il prezzo ha superato i 60 dollari. Perchè lo facciano sembrerebbe ovvio ma chissà cosa è ovvio oggi !

Il fatto incontrovertibile però è questo: l’offerta supera la domanda di ben 2,6 milioni di barili e questa produzione in eccesso è oggi tutta targata OPEC. Per coprire questa differenza con maggiore domanda servirebbero 3 anni, tempo ampiamente sufficente a:

– fare fallire tutti i player deboli
– rendere inevitabile un forte consolidamento tra i player rimanente più forti (Total che assorbe Eni e Repsol è una possibilità ben nota)
– risolvere alcune questioni geopolitiche
– aumentare all’infinito il potere di chi sopravvive alla purga con ampio beneficio della banca che da sempre lavora a braccetto con i grandi produttori arabi e le mayor americane.

Ma se questo è il piano, così simile a uno di 40 anni fa, i tempi sono diversi e l’esito a oggi sembra produrre effetti che sono certamente non del tutto in linea con le aspettative.

I dati riportati invece sono ufficiali, basta leggerli, il resto è propaganda e fumo.

silvio66
Scritto il 3 Ottobre 2015 at 15:28

Convenzioni. Cio’ che ha permesso all uomo di superare la realta’ materiale. La pietra filosofale l abbiamo fatta con la plastica e si chiama carta di credito. Nel momento in cui siamo tutti contenti di ricevere sul conto la nostra parte di moneta elettronica che in realta’ non vale nulla abbiamo aderito ad una convenzione. Grazie a queste convenzioni abbiamo avuto volgarmente parlando i soldi per costruire tutto cio’ che ci circonda bello o brutto che sia. Convenzioni hanno portato l umanita’ a quintuplicarsi in soli cento anni e guidare macchinine su Marte. Tutto dai progressi della medicina ai cotton fioc sono stati pagati con convenzioni prive di reale valore. La duttilita’ del concetto valore sta alla base del pensiero che ha dato forma al progresso umano partendo dalle conchiglie per arrivare all oro. Ma perche’ fermarsi all oro quando possiamo convenzionare di dare valore prima a pezzi di carta ed oggi ai bite. Meglio studiarla la finanza visto che e’ quella che porta avanti il mondo. Non e’ il bau bau bensì ingegno umano che ha permesso tutto ciò che vedete intorno a voi.
Buona Giornata

john_ludd
Scritto il 3 Ottobre 2015 at 19:37

silvio66@finanza,

Silvio se con la tua carta di credito compri qualcosa di fisico ALLORA il tuo denaro è reale, non è una convenzione. Questo non è, nè mai sarà il problema. Sbattere la testa contro il muro disquisendo se un dollaro è più reale di un euro, un tallero o l’equivalente in oro è di utilità pari a zero. E naturalmente il progresso (qualsiasi cosa esso sia) non è frutto di convenzioni ma del lavoro di miliardi di persone nel corso dei millenni. Saranno pure stati e sono degli illusi (in cosa però bisognerebbe specificarlo) ma il lavoro compiuto è reale come pure i risultati, quelli buoni e quelli cattivi. Se però intendevi dire che trovi tutto un pò o del tutto assurdo, allora sappi che sei in compagnia di una lunga e illustre compagine che si perde nella storia recente e passata. Ciao.

doge
Scritto il 4 Ottobre 2015 at 11:30

aorlansky60,

Non sottovalutare la prima legge della termofiglio’ndrocchia (un corpo umano, se posto a contrasto con elemento esogeno ed appuntito, tende a raffreddare più velocemente della minestra di Esaù).

http://www.theguardian.com/world/2015/sep/28/saudi-royal-calls-regime-change-letters-leadership-king-salman

https://it.wikipedia.org/wiki/Faysal_bin_Musa%27id_bin_%27Abd_al-%27Aziz_Al_Sa%27ud

Ciao 🙂

aorlansky60
Scritto il 5 Ottobre 2015 at 09:21

@ Doge

non conoscevo la vicenda di cui hai fornito il link (il secondo in ordine)

ma l’influenza internazionale di un paese potente come L’Arabia Saudita è cosa nota da tempo (anche se gli sprovveduti occidentali [parlo della gente comune e della massa nella fattispecie] nell’immaginario collettivo vedevano gli Arabi come un popolo poco più che nomade accampato nel deserto…)

e la promiscuità di legami per interessi reciproci di entrambi i player -USA e Sauditi, ndr- tocca punti inquietanti [a volersi documentare appropriatamente] fino a raggiungere il livello più emblematico al tempo dell’attentato alle due torri gemelle del WTC di NYC,

allorchè le forze armate USA fecero scattare il piano di emergenza nazionale che prevedeva che NESSUN veivolo
potesse decollare ed atterrare dal e sul territorio USA; in una simile situazione di coprifuoco in cui anche una singola mosca sarebbe stata rilevata [ed abbattuta], ad un solo volo -su diretta intercessione del pres. d.Stati Uniti- fu concesso levarsi dal suolo americano: era un jet civile noleggiato per l’occasione dai Sauditi che riportavano in patria tutti i membri della famiglia -a cui apparteneva anche Bin Laden- che risiedevano allora negli states, molte decine di persone…

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