AMERICA: COUNTDOWN QUANTITATIVE EASING 4!

Scritto il alle 10:30 da icebergfinanza

Interessante esplosione simultanea di numerosi dati macroeconomici in arrivo dall’America con le vendite del mercato immobiliare, l’inflazione, gli ordini durevoli e l’ultima revisione del Pil relativo al quarto trimestre 2014, prima della preannunciata  debacle del primo trimestre 2015.

A parte i dati sull’occupazione che è un indicatore ritardato del ciclo economico, non un solo dato è uscito positivo negli ultimi TRE mesi in America e non solo.

Nel frattempo la curva dei tassi indica che le probabilità di un rialzo dei tassi a giugno stanno avvicinandosi allo zero (11%) e che settembre viene dato per certo solo dal 39 % secondo i calcoli Bloomberg che utilizza i future sui fed fund contro il 55 % di una settimana fa.

Come abbiamo visto venerdì la decelerazione dell’economia americana sta passando dal 5 % “virtuale”del terzo trimestre al 2,2 % del Q4 sino ad intravvedere una crescita recessiva le Q1 2015 pari probabilmente allo 0.3/0,6% con probabili escursioni negative.

Machiavelli mi ha appena suggerito che a meno che qualcuno nella Fed non abbia contratto la ” sindrome di Trichet” non vi sarà alcun rialzo dei tassi nel 2015, forse chissà nel 2016.

Ah dimenticavo, nel 2016 ci sono le elezioni presidenziali quindi… appuntamento al 2017!

E il dollaro? A si il dollaro!

Per quanto riguarda l’euro, sappiamo che per il momento la corsa è finita a meno che Atene…

Ma, per quanto riguarda i mercati emergenti, come abbiamo spiegato nei dettagli ancora alla fine di novembre…

How a Rising Dollar Is Creating Trouble for Emerging

Immagine

 

Dopo i paesi dell’est europeo che si sono fatti i mutui in franchi svizzeri, quanti sono in giro per il mondo e soprattutto nei paesi emergenti quelli che hanno sottoscritto mutui e finanziamenti in dollari?

Defaulting Sugar Producers Signal More Bond Pain to Come

Nel frattempo un giretto sul QE4 non ce lo toglie nessuno, proprio mentre la più collossale bolla del secolo si sta sviluppando in Europa e precisamente in Germania, si quella dei bund, ancora un pò, giusto il tempo che la dinamica empirica sui rendimenti durante un quantitative easing diventi realtà.

Ma di questo c’è tempo per parlarne nelle prossime settimane, insieme a quello che si sta verificando sul debito pubblico italiano e le sue emissioni. Problemi di liquidità sui mercati obbligazionari corporate e sovrani? Scherzi, nessun problema a meno che…

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5 commenti Commenta
kry
Scritto il 23 Marzo 2015 at 11:48

Trandafil Scrive:
6 febbraio 2015 alle 16:17
se la FED alza i tassi quest’anno Mazzalai dove si andrà a nascondere ??
Kry Scrive:
6 febbraio 2015 alle 16:31
trandafil@finanza,
Se invece non li alza e al contrario varerà un QE lei cosa farà ? °°° Mi scuso , ma son troppo curioso. E ancor più degli effetti che i bund procureranno soprattutto agli utili dei primi 2 trimestri 2015 delle banche.

john_ludd
Scritto il 23 Marzo 2015 at 14:14

Non ho dubbi che siamo dal 2008 nell’era dei QE a oltranza per la sola e semplice ragione che l’attuale assetto socio/economico non ha nessuna alternativa. Mi sono persino azzardato a scrivere che per quanto iniquo, è ad oggi l’unica opzione tra il pessimo presente e la fine dell’attuale ciclo socio/economico iniziato 200 anni fa, dato che le opzioni che avrebbero qualche chance di evitare il disastro non vogliono essere adottate sia da chi difende l’attuale assetto sia da chi vi si oppone. Ma i cicli finiscono sempre, resta indeterminata la velocità e la traiettoria. Per chi si vuole dilettare a giocare con gli indici tra l’oggi dove possiede un patrimonio virtuale e il domani dove non avrà neppure quello, è probabile possa vedere l’indice di riferimento americano scendere di 1/3 prima che la FED parta con un ultimo QE totale.

aorlansky60
Scritto il 23 Marzo 2015 at 14:47

Da quello che leggo in giro in questi giorni (in particolare risalta l’ammonimento rivolto alla FED da uno dei più GROSSI hedge funds mondiali assai preoccupato dalle decisioni future della Yellen…) a parte che l’economia USA ancora non glielo consente (di alzare i tassi come speravano) sembra che ci sia a covare nel torbido una impressionante problematica di prestito a leva su azionario e soprattutto obbligazionario pronta ad ESPLODERE se la FED si azzarda ad alzare i tassi anche di un minimo; infatti stò leggendo pareri da oltreoceano sempre più convinti che la Yellen si guarderà bene dall’alzare i tassi per tutto il 2015… “too dangerous, at this moment…” 😆 “…meglio prendere tempo e decidere sul da farsi più avanti, intanto vediamo che piega prende l’economia ed ogni tanto facciamo sentire la nostra voce che tanto bene fà e tanto piace a mercati e investitori…”

sembra che saremo destinati -noi occidentali- a convivere con il mostro ancora per un bel pò di tempo, il tempo necessario per drenare, a poco a poco (se mai ci riusciranno) tutta quella liquidità che è andata a fagocitare e drogare il mostro stesso; in fondo a pensarci il futuro è denso di incognite e di novità allo stesso tempo, l’economia del mondo civilizzato e industrializzato non ha mai vissuto prima d’ora una simile fase tipicamente da laboratorio ; ogni sorpresa è dietro l’angolo.

capitan_harlok
Scritto il 23 Marzo 2015 at 15:19

aorlansky60:
Da quello che leggo in giro in questi giorni (in particolare risalta l’ammonimento rivolto alla FED da uno dei più GROSSI hedge funds mondiali assai preoccupato dalle decisioni future della Yellen…) a parte che l’economia USA ancora non glielo consente (di alzare i tassi come speravano) sembra che ci sia a covare nel torbido una impressionante problematica di prestito a leva su azionario e soprattutto obbligazionario pronta ad ESPLODERE se la FED si azzarda ad alzare i tassi anche di un minimo; infatti stò leggendo pareri da oltreoceano sempre più convinti che la Yellen si guarderà bene dall’alzare i tassi per tutto il 2015… “too dangerous, at this moment…” “…meglio prendere tempo e decidere sul da farsi più avanti, intanto vediamo che piega prende l’economia ed ogni tanto facciamo sentire la nostra voce che tanto bene fà e tanto piace a mercati e investitori…”

sembra che saremo destinati -noi occidentali- a convivere con il mostro ancora per un bel pò di tempo, il tempo necessario per drenare, a poco a poco (se mai ci riusciranno) tutta quella liquidità che è andata a fagocitare e drogare il mostro stesso; in fondo a pensarci il futuro è denso di incognite e di novità allo stesso tempo, l’economia del mondo civilizzato e industrializzato non ha mai vissuto prima d’ora una simile fase tipicamente da laboratorio ; ogni sorpresa è dietro l’angolo.

Scusami, potresti chiarirmi questo concetto , ma se e probabilmente verrà lanciato un nuovo QE4 come puo essere drenata la liquidità in eccesso ? Non si alimenta ancora di piu questa bolla speculativa ? Grazie per il chiarimento buona giornata

aorlansky60
Scritto il 23 Marzo 2015 at 16:51

@Capitan Harlok

Il problema che si ritrovano di fronte è :

come riuscire a fare uscire gli investitori -che hanno approfittato della liquidità generosamente elargita da vari QE- o almeno buona parte di essi, dalla bolla venutasi a creare senza causare una catastrofe.

soluzione : molto complicata.

se tutti decidono di uscire nello stesso momento, vendendo, è piuttosto facile immaginare le immediate conseguenze; daltronde non è mica possibile stabilire un ordine predefinito… altro che ordine, sarà il caos… le preoccupazioni trapelate per voce di quel hedge fund erano più che esplicite circa il volume gigantesco di prestiti a leva che potrebbero trovarsi a fare una bruttissima fine quando la FED decidesse di alzare i tassi, da ben 9 anni che non lo fà…

Intendevo questo per “drenare” – forse non ho usato il termine più appropriato;

Per timore di tutto ciò, è più verosimile pensare di vedere realizzato un nuovo QE piuttosto che un rialzo dei tassi negli States.

I segnali lanciati alla FED da quel hedge fund la settimana scorsa in occasione della riunione del FOMC sono piuttosto inequivocabili, e credo possiamo immaginare che potenza di convincimento possano avere certi hedge fund (con le relative masse monetarie che sono in grado di muovere) direttamente verso istituzioni come la FED stessa…

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