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AMERICA: JOBLESS RECOVERY!
Mentre in Italia ed Europa gli asini volano sulle ali delle illusioni prodotte dalla disperazione della banca centrale europea, noi andiamo a dare un’occhiata da vicino a quanto è accaduto in America, prima di osservare nei dettagli cosa in realtà Draghi non ha fatto.
Non dimenticate che il dato del mercato del lavoro è fondamentale per comprendere la rotta che abbiamo intrapreso.
Proviamo a vedere cosa in realtà è successo, leggiamolo come ce lo raccontano loro…Delusione lavoro: meno posti del previsto, anche se tasso disoccupazione cala
In agosto le aziende americane hanno creato molti meno posti di lavoro del previsto, a passo più lento rispetto al mese precedente, mentre il tasso di disoccupazione si è attestato in calo. Negli Stati Uniti sono stati creati 142.000 posti di lavoro, meno dei 225.000 attesi dagli analisti. (…) Il dato sull’occupazione, e in particolare il fatto che non erano creati così pochi posti di lavoro da dicembre 2013, alimenta i timori su una congiuntura non ancora solida. Preoccupa inoltre il fatto che la partecipazione alla forza lavoro è nuovamente calata dal 62,9 al 62,8%, il minimo in 35 anni toccato per la prima volta in aprile. Secondo il Governo, il calo del tasso di disoccupazione non è legato alla riduzione della forza lavoro, ma alla diminuzione dei disoccupati.
Sono ormai due anni che il calo della forza lavoro diminuisce un tasso di disoccupazione che diversamente sarebbe ben oltre 8 %, ma nessun problema lasciamoglielo credere!
” Il dato di giugno è stato rivisto al ribasso da 298 a 267.000 nuovi salariati, mentre quello di luglio è passato da 209 a 212.000 posti.
Quindi 28.000 posti in meno.
Nonostante il ribasso, il tasso di disoccupazione resta alto e al di sopra della media tra il 4 e il 5% di prima della recessione. Per questo, andando avanti, la Federal Reserve, che proprio sull’andamento del mercato dell’occupazione regola le proprie scelte in fatto di stimoli all’economia, dovrà calibrare con cura la propria azione.
Anche se come potete leggere qui ben poco cambierà!
America e crisi, l’addio al parametro della disoccupazione al 5 per cento
” I salari medi sono cresciuti di 6 centesimi a 24,53 dollari l’ora, il 2,1% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre la settimana di lavoro è rimasta ferma a 34,5 ore.”
In realtà sotto il livello dell’iceberg, i dati di agosto sono ancora peggiori di quanto sembra.
Ben 34.000 posti di lavoro sono stati nuovamente creati nel settore dell’assistenza sanitaria, il terzo maggiore aumento degli ultimi 5 anni, un’anomalia che non mancherà di ricomporsi nei prossimi mesi sottraendo ulteriori posti di lavoro.
Ricordo a tutti che un’economia che cresce di uno o due punti come quella americana, non può statisticamente produrre il numero di occupati che ha sino ad ora prodotto, un’anomalia che verrà presto compensata nei prossimi mesi.
Inoltre la pressione salariale osservata al microscopio dalla Fed è pressoche nulla, un tasso di crescita simile a quello dello scorso anno.
Quindi nessuna pressione salariale, milioni di essere umani spariti dalla forza lavoro, milioni lavorano a part-time e a contratto a tenpo determinato in silenzio, mentre in Europa si cerca di tagliare stipendi ovunque e lavoro per rendere competitivi gli asini che volano dentro i cervelli malati di economisti ed editorialisti italiani ma non solo!
DEFLAZIONE SALARIALE: LA GRANDE COSPIRAZIONE
A Cernobbio ogni anno si ritrovano regolarmente ALCUNI dei maggiori responsabili della devastazione di questo Paese, è fanno lezione, ci suggeriscono cosa fare per uscire da quello che loro hanno creato.
Magnifica caricatura del mondo delle aziende scritto da Laurence Peter e Raymond Hull ben 40 anni fa, quel piccolo capolavoro torna a essere di attualità esplosiva. Il teorema di base, detto appunto il principio di Peter, è questo:
“In una gerarchia, ognuno tende a salire fino a raggiungere il proprio livello di incompetenza”.
Secondo Sutton serve a illustrare l’ascesa al potere della Superclasse che governa il capitalismo mondiale. “Avendo conquistato posizioni nelle quali sono destinati a fallire – sostiene Sutton – cominciano a usare un arsenale di tattiche per dissimulare la loro incompetenza.
Distraggono l’attenzione dai loro errori spostando sistematicamente la colpa su altri.
L’inganno diventa lo strumento per creare l’illusione di un progresso.
Oggi noi siamo sommersi da una marea di imposture, create da quel modo di pensare e di agire”.
Sono felici del disastro economico che sono riusciti a realizzare, con profitti enormi e con nuovi ruoli di consulenza nei governi su come prevenire tali disastri economici.
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L’inganno diventa lo strumento per creare l’illusione di un progresso, mentre il debito diventa lo strumento per creare l’illusione di un progresso del PIL. https://it.finance.yahoo.com/notizie/usa-crediti-al-consumo-volano-204047590.html
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Paolocogorno Scrive:
6 settembre 2014 alle 01:53
Negazione della Realtà …
Uno dei tratti più comuni nella psicopatia ma anche nella psicosi… si impara a diventare bugiardi, fino a credere alle stesse balle che ci-si racconta, sui giornali, nelle interviste, in TV e purtroppo nelle balle che sostanziano le direzioni legislative. Giustamente Bagnai scrive che i medici uccidono al dettaglio … (se sbagliano) gli economisti (mainstream..) uccidono all’ingrosso senza essere puniti (per ora penso il sottoscritto)… La distruttività dell’essere umano si alleggerisce con la “negazione della realtà” veramente… truly it is… ( Mi scuso se mi sono permesso, penso che in questo post renda ancor meglio ).