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INFLATION: LEGGENDE METROPOLITANE!
Tra le paranoie inflattive dei nipoti della Repubblica di Weimar e quelle degli analisti nostrani che segnalano gas inodore in circolazione, vediamo di mettere altri quattro spillini dentro il pallone di idiozie sull’inflazione che circolano in questi giorni.
Ho passato gli ultimi anni ad ascoltare analisti e country manager di grandi fondi di investimento che venivano a raccontarci che l’inflazione stava per arrivare e i tassi decollare. Sto ancora ridendo! In fondo hanno anche loro bisogno che qualcuno compri la loro spazzatura.
Ecco alcuni stralci proposti da Ethan Hrris economista di Merrill Lynch via Calculated Risk
Una delle grandi ironie di quest’anno è che anche se la crescita ha deluso al ribasso, l’inflazione ha sorpreso al rialzo. L’indicatore più importante, negli ultimi tre mesi, l’inflazione CPI core è salito al tasso più veloce dall’inizio della crisi. (…)
(…) Per dirla semplicemente, i fondamentali non supportano un aumento forte e sostenuto. Diamo uno sguardo ai principali fattori inflattivi.
Uh Oh un analista che parla ancora di fondamentali, un fattore sconosciuto ai cocainomani che giocano nel casinò dei mercati internazionali. Sai è tutto fondamentalmente in linea con i fondamentali, lo dice anche la Yellen, che ormai ha capito che prima che salti tutto è fondamentale manipolare anche i mercati azionari, comprando direttamente azioni, tramite qualche banca d’affari e broker amico.
La prima siamo stati i primi a raccontarvelo in Italia oltre sei anni fa insieme ai grafici della velocità della monetà…
Reserved money growth
Dall’inizio della ripresa economica, i monetaristi hanno sostenuto che con l’espanzione massiccia del bilancio della Fed una forte inflazione potrebbe essere proprio dietro l’angolo. La nostra risposta è sempre stata: le riserve non sono i soldi, a meno che tali riserve stimolano un aumento del credito bancario e dei consumi, non sono inflazionistiche. … Anche con la recente espansione del credito alle imprese, credito bancario complessivo è ancora in crescita a metà del ritmo di una normale espansione . …
Medical mal-pricing?
Un’altra osservazione fondamentale è che i fattori speciali che hanno temporaneamente tenuto sotto controllo l’inflazione, sono ora in retromarcia. Sembra che vi sia un riferimento all’inflazione da generi farmaceutici. L’inflazione è immersa lo scorso anno, con la spesa governativa ridotta e farmaci essenziali diventati generici. Così l’indice dei prezzi PCE farmaceutici è sceso dello 0,45% nel mese di aprile 203 ed è poi salito dello 0,20% lo scorso aprile. Questa altalena ha aggiunto più di un decimo di anno in anno all’inflazione core PCE. Tuttavia, siamo riluttanti a estrapolare la tendenza recente andando avanti.
E qui veniamo all’altro nostro argomento ovvero la tendenza a fare i conti senza l’oste!
It’s a small world after all
A nostro avviso, uno dei fattori più sottovalutati nel movimento inflattivo recente è l’impatto dei mercati globali. … Negli ultimi mesi, ci sono stati alcuni segnali di ribasso dei prezzi all’importazione al consumo. Tuttavia, una significativa accelerazione sembra improbabile. Le condizioni che hanno creato la bassa inflazione sono ancora in vigore: la crescita dei mercati emergenti rimane bassa, vi è abbondante capacità inutilizzata nell’economia globale, il dollaro è debole e l’Europa è a rischio deflazione. Il principale rischio al rialzo proviene dai prezzi delle materie prime, ma che di solito richiede un certo tempo per svilupparsi.
E infine una certezza che abbiamo più volte condiviso ma che in molti fanno finta di non comprendere.
Weak wages
Mentre c’è un gran parlare di crescita dei salari, ci sono ben poche prove. …. A nostro avviso, c’è ancora qualche margine di flessibilità nel mercato del lavoro; quando ciò scompare, l’aumento della crescita dei salari sarà molto lento, e come la Yellen ha chiarito in conferenza stampa, la FED accoglierà l’aumento iniziale dell’inflazione salariale come un segno di normalizzazione, piuttosto che identificarlo con l’inflazione.
Tranquilli prima o poi arriverà anche Godot, come ho scritto anni fa l’attendevo nella seconda parte del decennio, ma gli sviluppi della crisi mi fanno propendere per il prossimo decennio, c’è ancora tempo suvvia, non c’è fretta, siamo in mezzo ad un’immensa e persistente BALANCHE SHEET RECESSION e ci vorranno anni per cancellare questa immensa orgia di debito.
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Sarebbe la mazzata finale esplosione e collasso totale dell’economia e poi decenni di deflazione.
Come da me preannunciato nel post “Dollaro…The Day After!” l’euro è salito sul dollaro (per le motivazioni vedere il post in questione). Dimmi che sono bravo, Ice!
I forum sono così…una mare di CHIACCHIERONI che parlano, parlano, parlano e non ne azzeccano una (vedi sempre il succitato post) 😉 e qualcuno che fa pochi interventi, sensati, essenziali e veritieri 😀 😀 😀 .
😀 😀 😀
Facilissimo innescare inflazione reale veicolando il “denaro” sui mercati o no? :wink:…era evidente ancora 5 anni fa, e ne parlavamo sul blog, che gli americani consideravano la variabile deflattiva come il male minore…oggi abbiamo capito che non consideravano casa loro, ma noi.. 😕
1.3601 e questo lo chiami salire… 😀 😀 😀 tienti forte e goditi lo spettacolo delle prossime settimane
Ampliando la domanda di Kry….non ritieni quindi possibile(probabile) uno scenario post sec. guerra mondiale…reset valutario anche parziale, e ripartenza economie con piani keynesiani… se no, per quale motivo pensi..per i mercati piu’ sofisticati ed ampliamento degli attori in gioco, per l’indubbio scoglio delle risorse non infinite…ma comunque sia, i debiti aggregati totali sembrano impagabili…
Grande, Ice! E grazie per i quattrini che ho fatto seguendo i tuoi post!!
A parte che ora è a quota 1,3580..senza minimo accenno di un QE effettivo, quando sarà avviato il Tltro allora si che inizieranno le montagne russe..
Questa piccola discesina ha permesso di capire che la quota reale di partenza si attesta oggi tra i 1,3575-1,3620..
Il problema riguarderà la dinamica dell’evento e sicuramente come lo gestiranno..insomma stanno per farci salire per poi farci schiantare..NOI NON ABBIAMO LA FED
Occhio a tutti…diversificate…diversificate…diversifcate
Sarebbe la mazzata finale esplosione e collasso totale dell’economia e poi decenni di deflazione.
Allora questo è il nostro futuro. Yemen alla fame, arabia esporterà meno per autoconsumo , iraq instabile,libia instabile, russia che esporta in cina con consumi in aumento. Anche aspettarsi una crescita globale dell’1% con pozzi in declino ….. tiriamo ancor più la cinghia e compriamo lampadine al led.
Scusate, non sono esperto di finanza e questi post criptici mi stanno mandando in tilt. Dal mio punto di vista +QE della BCE=euro scende soprattutto sulle valute che non lo possono contrastare, a meno che queste non lancino svalutazioni pesanti.
Intendi quello su Barnard/Padoan? Si, d’altra parte, uno stato che dal 1981 ad oggi ha pagato 3100 miliardi di euro di interessi sul debito pubblico ad istituzioni private, si commenta da solo….quando l’Italia non una colonia, ed esercitava il controllo sulla propria moneta ed era arrivato ad essere la quarta economia al mondo, le cose funzionavano come dice Barnard….poi sono arrivati i capiscioni allevati dal fmi….per far funzionare al meglio la ns economia, dovremmo avere il controllo dell’emissione della moneta, ed una inflazione del 3-5% con la quale fare un po’ di indispensabile welfare ed impedire che si formino le rendite….quelle che una volta i comunisti come Padoan avversavano…ora invece sono i camerieri del grande capitale…questo e’ quello che dice Barnard, sostanzialmente…
Io sono uno di “quelli che” la stagflazione.
E’ per via del controllo monopolistico dei mercati e delle filiere produttive:
alla caduta del ritorno dei profitti comprimono il produttore “servo della gleba” PMI ad es. etc. e fanno i prezzi al consumo sui beni indispensabili.
… e se perdono il controllo di tutta la carta straccia che hanno prodotto, se piglia foco o si rompe la diga, ci sarà la corsa ai beni reali e quindi iperinflazione.
Il sistema finanziario oggi è autoreferenziale, è stata la fuga dalla caduta dei profitti nell’economia reale all’interno di un ciclo lungo che ha portato ad una sincronzzazione globale dei cicli e ad una sovrapproduzione non solo settoriale e geografica come comunemente era accaduto nel passato.
Al momento con l’aiuto delle banche centrali e dei “governi”, a mezzo espropri gestititi politicamente stanno facendo trasferimenti di valori reali verso la cassa di lor signori sperando di risolversi il problema delle scommesse sul nulla e del creativo.
Non so quanto durerà, la cosa potrebbe accadere prima che si verifichino le condizioni limite prospettate da John.
E’ un’opinione, solo un’opinione senza nessuna pretesa.
In sostanza, secondo me, il problema risale agli anni ’70, alla caduta del saggio di profitto hanno cominciato a rispondere con l’espansione del credito, la stampa, la finanziarizzazione dell’economia ove i profitti e i valori li puoi creare dal nulla, basta inventarsi un po’ di nuove scommesse magari garantite da cdo&cds. E’ stata un’orgia che continua a tutto oggi col sostegno delle banche centrali. Sul piano geopolitico è stata la radice della globalizzazione ove hanno potito giocare allo scambio ineguale tra aree geoeconomiche e sociali diverse.
Come dicevo è un punto di vista, solo un punto di vista che non cambia la sostanza del problema.
stanziale, intendevo anche e soprattutto quello di ieri, per te e John. ora lo ripeto qui sotto.
stanziale@finanza,
john_ludd@finanza,
ora vi posto un tema perfettamente attinente a quello che dice sempre john. la decrescita. il sovra sfruttamento del pianeta e dell’energia. c’è gente che vuol capire e ci fa dibattiti x arrivare a una sintesi, eppoi detta scrive dei piani su cosa fare e come farlo. ecco qui.
UNA CURA PER LA CRESCITO-MANIA?
Questa è la domanda a cui ha cercato di rispondere la : Conferenza Nazionale DECRESCITA OCCUPAZIONE E LAVORO che si è tenuta a Roma lunedì scorso nell’aula dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati, per presentare alcune proposte alle forze politiche, sociali sindacali e imprenditoriali . Le proposte di chi vede nella crescita indiscriminata dell’economia e del PIL l’altra faccia di un eccesso ingiustificato di produzione di beni di consumo e di una inutile distruzione di risorse energetiche. Di chi interpreta la crescita incontrollata del debito-pubblico come il prezzo che si sta pagando oggi, per la distruzione di energie rubate alle generazione future.
La conferenza, introdotta da Lucia Cuffaro (pres. circolo MDF di Roma ) e da Maurizio PALLANTE ( Pres. di MDF) ha visto la partecipazione di 200 invitati, di numerosi parlamentari ed è stata seguita in diretta streaming da centinaia di persone. Obiettivo dell’incontro era trasmettere ai politici lo spirito di MDF che, come movimento apolitico, vorrebbe essere di stimolo per l’intera classe politica perché possa dare il giusto peso al nuovo rapporto che si è venuto a creare tra lavoro, ricerca di nuove occupazioni e un utilizzo consapevole delle risorse della terra.
Si è parlato degli effetti dell’austerity, delle economie classiche e del significato di “Bio-economia”, si è parlato del concetto di “occupazione utile” e di un problema economico che non potrà essere risolto se non affrontando tutti i suoi aspetti che non possono escludere né il problema ambientale né quello sociale. In sostanza MDF ha cercato di far incontrare varie realtà sociali e di raccontare con esperienze reali, e già realizzate, come trarne spunto per inserire queste iniziative in un progetto politico.
“Il fine dell’economia e il suo paradigma attuale non sono funzionali al futuro – bisogna disimparare il nostro attuale sistema di fare impresa: solo così sarà possibile trovare una nuova strada, una soluzione differente per uscire dalla crisi”.
ha detto in apertura Günther Reifer (Pres. Economia del Bene Comune in Italia – Terra Institute).
Quello che è certo è che, finita la crisi, non si tornerà indietro, non si tornerà nelle condizioni in cui eravamo prima della crisi. Non potremo tornare indietro perché l’ ambiente sarà cambiato – perché il clima sta già cambiando – la finanza sarà cambiata – perché non si potrà contrarre altro debito che nessuno potrà rimborsare – l’economia sarà cambiata – per la penuria di materie prime e per la saturazione di un mercato che vede sempre più poveri – la società sarà cambiata – per le disuguaglianze che potranno portare le masse fino all’esasperazione.
Ma essenzialmente si vivrà in un clima di emergenza, una continua ricerca di materie prime sempre più scarse, sempre più faticose da reperire e più costose: non sappiamo fino a quando potremo continuare a comprare il nostro cibo a prezzi ancora accessibili e non potremo continuare a misurare la ricchezza con i criteri monetari di oggi, continuando ad ignorare che la vera ricchezza è il benessere dell’individuo. (Giordano Mancini )
Si è parlato della riduzione dell’orario di lavoro, della qualità della vita, di come ampliare il numero dei percettori di reddito ( Marta Guindani – MDF Torino) del futuro rubato alle giovani generazioni (Luciano Monti – Università Luiss) e di come si può lavorare meno, pensando prima a quali sono le vere attività utili per l’uomo e per la società, cercando cioè delle alternative ai bisogni consolidati (spesso provocati strumentalmente) di beni che vengono prodotti con dei costi ambientali esagerati dallo spreco di energie umane e naturali necessarie al processo che serve alla loro produzione.
Si è parlato del sistema che chiede sempre più energia fossile e che, contemporaneamente, continua a non limitarne gli inutili sprechi: è questo il furto di futuro che si sta perpetrando alle giovani generazioni: un furto di qualità della vita nel prossimo futuro e un furto di disponibilità delle risorse naturali che non potranno rigenerarsi se non seguendo dei tempi terrestri, ben differenti da quelli della vita umana.
Quindi la provocazione ai parlamentari : Potremmo vivere meglio lavorando meno (quantitativamente), lavorando meglio (qualitativamente) e depauperando meno la natura (magari vivendoci in sintonia).
però dovete leggere tutto. non è lungo. qui : http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=13518
radius@finanza,
QE (è una politica di alleggerimento, ovvero si comprano direttamente i propri titoli o si inserisce nel settore bancario liquidità a bassissimo costo)
1) La Banca di Cina ha il potere di svalutare e di comprare tantissima valuta straniera come e quando vuole, ed è solo una decisione politica. PUO’ quindi RISPONDERE.
2) La Banca del Giappone ha creato talmente tanta massa monetaria in un anno mezzo che ora rispondere con altri 500 Mld $ potrebbe risultare essere uno SFORZO INSOPPORTABILE.
3) Gli Stati uniti dopo circa 3 QE sono oggi in fase di Tapering ( ovvero sono in riduzione degli acquisti di titoli e quindi di massa monetaria diretta), questo ad esempio sta causando una riduzione evidente del pil americano a Maggio -1 a Giugno verso quota -2..ma questo non vieta loro di iniziare un 4° QE e presto SARANNO COSTRETTI A RIFARLO.
4) la Banca Russa DIFFICILMENTE RISPONDERA’ con un loro QE, idem altre valute Nok…etc.
5) la sterlina è un caso a parte, hanno alzato il tasso d’interesse questa settimana, rendendo più costoso il denaro ma il rapporto euro/sterlina non è mai stato tanto forte da almeno 5 anni il, problema è che l’Uk va in sofferenza verso quota 0,72 e oggi siamo già a 0,80.
6) il Franco svizzero è a “vincolo fisso” con l’euro ma una politica di alleggerimento non sarà positiva per le banche e l’economia svizzera perché hanno in “cassa” davvero tanti Mld di euro.
RICORDA CHE LA MONETA DI RIFERIMENTO E’ IL $ e non l’Euro.
Oggi Draghi non ha avviato il QE della BCE e ricordandoci che è un gran Bugiardo, non è detto che lo faccia!.
errata corrige “non è mai stato tanto forte”
è il contrario volevo dire che la sterlina non è mai stata tanto forte e quindi il rapporto tanto debole.
scusate l’ errore freudiano
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“ci vorranno anni per cancellare questa immensa orgia di debito.” Inteso per ripagarli ( con stipendi in calo quindi impossibile ) o per prendere la decisione di fare come in mesopotamia. Dovesse sopraggiungere una crisi internazionale che porta il petrolio a 135/140 $ si innescherebbe una recessione l’inflazione comunque non ne risentirebbe? Grazie. Ciao Andrea.