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ITALIA EXPORT…PER IL FALLIMENTO PREGASI RIPASSARE!

Scritto il alle 11:27 da icebergfinanza

Mentre il nostro Paese secondo il professore avrebbe potuto fare la fine arrosto della Grecia con contorno di pensioni e stipendi non pagati, andiamo a dare un’occhiata alla bilancia dei pagamenti di un Paese ormai in procinto di celebrare l’ennesimo non fallimento.

Un aiuto ce lo da il nostro Claudio Gandolfo responsabile editoriale di Businesscommunity un eccellente magazine online economico, di critica finanziaria che vi consiglio di tener d’occhio …

L’Istat comunica che rispetto al mese precedente, a novembre 2012 si rileva un aumento delle esportazioni (+0,4%) e una flessione delle importazioni (-2,2%). La crescita congiunturale delle esportazioni è sostenuta dall’aumento delle vendite sui mercati extra Ue (+0,9%), mentre quelle verso l’area Ue sono in lieve flessione (-0,1%). L’espansione è trainata dalle vendite di beni di consumo, con un incremento significativo per quelli durevoli (+6,6%); in flessione risultano i beni strumentali e intermedi.

La diminuzione congiunturale delle importazioni è più accentuata per i paesi extra Ue (-3,7%) rispetto a quelli Ue (-0,9%). In forte contrazione risultano gli acquisti di prodotti energetici (-5,0%), di beni strumentali (-4,9%) e di beni di consumo durevoli (-3,6%). Rispetto allo stesso mese del 2011, a novembre si registra un incremento tendenziale per le esportazioni (+3,6%), mentre le importazioni sono in marcata diminuzione (-8,2%). I valori medi unitari aumentano del 4,0% per l’export e del 2,2% per l’import, mentre i volumi sono in riduzione, contenuta per le vendite (-0,4%) e notevolmente accentuata per gli acquisti (-10,2%).

Una sorta di festa di non fallimento che non si vedeva da dieci anni a questa parte, un saldo attivo della bilancia commerciale di circa 10 miliardi soprattutto grazie all’incremento delle esportazioni di un 5 % in un anno nel quale in molti hanno alimentato il panico.

Con riferimento ai primi undici mesi si tratta di un surplus per quasi  8,9 miliardi, cose che non si vedevano dal 2002, un Paese il nostro nonostante il mobbing delle tasse capace di difendere meglio di chiunque altro le sue quote di mercato in mezzo ad una depressione economica.

Ben venga quindi in questa fase una marcata diminuzione delle importazioni soprattutto quelle che provengono dalla Germania, in maniera da abbassare le arie ai wurstelwagen.

Aumento dell’export che vola nei confronti del paesi Opec e asiatici mentre le importazioni crollano nei confronti degli Stati Uniti e del Giappone, senza dimenticare i Paesi Mercosur ovvero parte del Sud America.

Questa è l’attuale situzione  dei saldi commerciali con i nostri partner mondiali…

 

Fonte http://www.istat.it/it/

Detto questo se diamo un’occhiata a quanto prevedeva per la prima volta nella sua storia ISTAT con il suo nuovo modelli econometrico è meglio stendere un velo pietoso…

E’ andata molto meglio in fase d’export e molto peggio in fase d’import! Meglio così, tutta farina del nostro sacco che attenuerà la caduta complessiva del PIL complessivo.

Nel fine settimana  si è messo in viaggio …Machiavelli 2013 …un anno DOUBLE FACE! un post da non perdere dedicato ESCLUSIVAMENTE ai sostenitori di Icebergfinanza e a chi lo vorrà diventare.

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15 commenti Commenta
jusemancio
Scritto il 17 Gennaio 2013 at 12:01

Abbiamo il peggio del mondo ma anche il meglio.. il problema è far prevalere quest’ultimo..

atomictonto
Scritto il 17 Gennaio 2013 at 12:02

Concordo.
Il made in Italy (vero, non made in Romania o peggio e rietichettato) è superconcorrenziale.
La riprova ne è che i nostri prodotti sono costantemente oggetto della tattica F.U.D. (Fear, Uncertainity and Doubt) di quasi tutti i competitor.
“Auto italiana? allora è meglio che ti prepari a rimanere a piedi”…poi si scopre che in cima alle graduatorie di affidabilità EU (e quindi anche di vendite alle grandi flotte dei colossi del parcel service) ci sono i Fiat Ducato, Doblò e Scudo e che Fiat Powertrain forniche i gruppi motore-cambio x quasi tutte le utilitarie “super-affidabilen!” dei krukki, Ford KA in testa.
E si potrebbero fare decine e decine di esempi. 8)

atomictonto
Scritto il 17 Gennaio 2013 at 12:07

Ah dimenticavo…a NY recentemente sono impazziti per lo spumante.
Trincano ettolitri di qualunque marca Italiana, persino Mionetto o Monsupello
Si sono finalmente accorti che è spesso meglio dello champagne Francese e costa un terzo non essendo gravato dalla “grandéur”… 😆

icebergfinanza
Scritto il 17 Gennaio 2013 at 12:29

atomictonto@finanza,

gli americani ci arrivano sempre con calma… come quelli che nell’ultima asta hanno acquistato BTP

gnutim
Scritto il 17 Gennaio 2013 at 18:56

UDITE UDITE GENTE E GUARDATE QUESTO LINK DI UNA RECENTE RICERCA E RENDETEVI CONTO CHE SIAMO SU UNA NAVE (ITALIA) CHE POTREBBE ANDARE A UNA VELOCITà MAESTOSA ANCHE IN PIENA TEMPESTA:
http://www.fondazioneedison.it/it/index.php/component/content/article/3-si-segnala/153-indice-delle-eccellenze-tab.html

DITEMI SE SIAMO CAZ.ZUTI O NO…

bergasim
Scritto il 17 Gennaio 2013 at 19:21

Forse il saldo è in attivo perché siamo messi alla canna del gas e quindi non importiamo, al contrario l’export tiene grazie alla bontà dei prodotti del made in italy.
Il crollo dell’import non è un segnale così positivo come vuoi farci credere, ma potrebbe essere tranquillamente il contrario.

kry
Scritto il 17 Gennaio 2013 at 19:33

bergasim,

Secondo me prima importavamo un sacco di cianfrusaglie.

silvio66
Scritto il 17 Gennaio 2013 at 19:34

Bella cosa l’ottimismo derivante dalla consapevolezza dei propri mezzi. Il privato Italiano produce livelli di eccellenza, questo è certo. Lo stato no. Temo, anzi sono sicuro, che la speculazione non ci abbia ancora mollati ed non aspetti altro che la situazione giusta per saltarci nuovamente alla gola. Questo potrebbe avvenire anche molto presto , percui in campana che certe situazioni del 2012 potrebbero anche ripetersi.

ilcuculo
Scritto il 17 Gennaio 2013 at 22:30

Mi ripeto, la repressione economica in atto in questo paese ha il duplice fine di ridurre il deficit e di riportare in attivo la bilancia commerciale contando sul fatto che gli acquisti degli italiani generano molto import .

Contando sul fatto che l’expor non sarebbe calato e sperando che le aziende riuscissero almeno in parte a sostituire la domanda interna ridotta con domanda estera.

Non hanno agito “a caso” ed il risultato è positivo, purtroppo i danni collaterali ingenti e le vittime innocenti sono molte

kry
Scritto il 17 Gennaio 2013 at 23:07

ilcuculo@finanza,

Se ritieni che l’esperimento sia riuscito vediamo cosa succederà quando saranno gli USA a fare la stessa cosa.

luigiza
Scritto il 18 Gennaio 2013 at 08:10

bergasim,

Concordo con Bergasim nel senso che può aver ragione.

Semplifichiamola in questo modo: io sono un individuo con un lavoro retribuito (esportazioni) ma risparmio su tutto nel senso che non uso l’auto per recarmi al lavoro, non mangio o mangio pochissimo e spendo poco o niente per il resto (iportazioni)
La mia personale Bilancia commerciale é in attivo ma nel medio periodo sono pure morto.

Lo stesso può valere per il Paese tutto.
Bilancia commerciale attiva. Ok.
Ma quanto spende lo Stato per Previdenza, Cassa integrazione ecc. ecc.
Il bilancio finale é ancora attivo? 😥

E’ questo che conta non il semplice dato della Bilancia dei pagamenti.

luigiza
Scritto il 18 Gennaio 2013 at 08:13

kry@finanza,

Secondo me invece prima importavamo anche cianfrusaglie ma perchè avevamo soldi da spendere.
Ora per molti ed in numero sempre maggiore NON è più possibile.

La domanda vera da porsi é: l’utile generato dalle aziene che esportano e fanno utili é sufficiente èer tenere insieme l’intera baracca?

Se guardiamo al valore del Debito pubblico direi di no.

icebergfinanza
Scritto il 18 Gennaio 2013 at 09:18

luigiza@finanza,

bergasim,

Ma Voi Ragazzi leggete quello che c’è scritto o quello che preferite leggere o meglio che si addatta alla vostra sensibilità o complessione….

Qualcuno ha detto che questo risolverà i nostri problemi? Coraggio fate un piccolo sforzo

luigiza
Scritto il 18 Gennaio 2013 at 10:26

icebergfinanza,

Nessuno ti accusa di aver venduto favole, Andrea :mrgreen:

Begasim ed il sottoscritto hanno solo evidenziato la parzialità del dato che dimostra solo che l’Italia ha potenzialità enormi ma é frenata da ben altre palle al piede.

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