LA DEMOCRAZIA SPAVENTA I MERCATI!
Mentre in Italia non passa giorno che la tecnocrazia e in Europa l’elite finanziaria, non ci ricordino come è assolutamente fondamentale non dimenticare cosa pensano i mercati di noi, vi lascio con questo spunto di riflessione apparso sull’ Linkiesta…
I mercati sono strani. Poverini, si deprimono. Ultimamente si deprimono per un sacco di (ottimi) motivi, ma l’ultimo – assai stravagante, lo ammettiamo – ha urgente necessità di un supporto psicanalitico: il pieno esercizio della vita democratica di un Paese, vale a dire il voto! Questo aspetto della vicenda, già di per sé significativo, porterebbe a concludere che forse va ridisegnato il nostro rapporto con l’economia del mondo, restituendo all’uomo e alla sua autodeterminazione uno scatto di dignità che ora sembra mancare. Se poi pensiamo che questi stranissimi mercati finanziari ieri si sono sommamente intristiti perché in Sicilia (Italy) ha vinto un comico, allora capirete che la faccenda assume tratti anche un po’ grotteschi e paradossali.
Il nostro Fabrizio Goria ha raccontato in maniera impeccabile lo stato di smarrimento che si è impadronito degli analisti finanziari quando hanno saputo che su una delle isole più significative della Terra si era verificato un vero e proprio terremoto elettorale: mezza Sicilia non era andata a votare, ma soprattutto più di un terzo di quella che aveva deciso di esercitare quel diritto si era spesa per la lista di Beppone Grillo, maledetto comico genovese a capo di un gruppo di facinorosi.
Capite? In quegli uffici lontani dove si decidono i destini del mondo, il Fattore M5S veniva valutato come decisamente più pericoloso della mafia (che c’è ancora ma nei lucidi di lorsignori è derubricato a quota fissa) e nettamente più incidente del vero motivo rivoluzionario che ha segnato la giornata e cioè la vittoria di un noto omosessuale per la poltrona di Palazzo d’Orléans. Non era passato che qualche minuto dal risultato del voto e già quei cattivoni di Fitch avevano tolto alla Sicilia un segno più dalle sue BBB.
Se l’idea che i mercati abbiano anche un’anima (e una loro ragionevolezza filosofica) vi sembra una pretesa eccessiva e forse fuori dalla realtà circostante, è forse importante riflettere su ciò che invece spetta agli uomini quando decidono dei loro destini sovrani, dei governi del loro Paese, dei loro rappresentanti, delle aspettative, delle passioni, di quell’idea che compiendo la fatica del voto stanno esercitando la massima espressione di un cittadino, di un civil servant. Possibile che questo afflato di democrazia purissima, debba essere considerato come un possibile pericolo per la comunità internazionale?
Messi uno in fila all’altro, gli uomini e le donne che hanno votato per Beppe Grillo sono la perfetta espressione di una nazione. Certamente tormentata, sommamente indignata, preda di sentimenti anti-casta. Guardandoli singolarmente, sapendone le storie personali, nessuno s’azzarderebbe mai a considerarli come la faccia brutta, sporca e cattiva dell’Italia. I mercati, però, li hanno già bollati come comunità sediziosa perché le idee separatiste del Capo comico non sono in linea con lo sviluppo dolce-amaro che Merkel e compagni hanno immaginato per noi. Anche questa è democrazia?
La realtà è che quando i gloriosi analisti del mondo non intercettano un fenomeno nelle sue pieghe più nascoste, non ne comprendono il possibile sviluppo, non lo riconducono a una nascita precisa e definita (il tal giorno, alla tal ora…), ecco che scatta l’allarme contro l’Ignoto, contro quel fattore destabilizzante non immediatamente avvicinabile a una precisa equazione finanzaria. Altrimenti, se davvero è la democrazia a essere in gioco, come mai non sussultarono il bel giorno in cui un pubblico ministero come Di Pietro, sinceramente distante dai diritti civili degli imputati, si fece scandalosamente partito? Solo perché nel suo povero programma non c’era neppure un accenno all’economia e ciò tranquillizzava?
Forse è proprio internet ad aver creato il miracolo. Forse è la Rete, almeno nel caso del movimento di Beppe Grillo, a essere riuscita nell’impresa di mettere soggezione ai «mercati», creando quei gradi di necessaria separazione utili a non essere tradotti dalla grande finanza come semplici strumenti di analisi.
Oggi un elettore di M5S forse può essere fiero di una piccola rivoluzione. Essere temuto dai mercati, pur essendo sinceramente democratico, è un obiettivo che neppure Beppe Grillo avrebbe mai immaginato.
Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/grillo-mercati#ixzz2Ar1g8dSK
E’ la finanza bellezza e tu non ci puoi fare nulla…nulla a meno che non diventi consapevole!
Per Il Cuculo
Matematicamente parlando hai perfettamente ragione, nella fretta ho preso per buoni i “calcoli” fatti dai giornalisti, e dagli economisti…….ma come sappiamo probabilmente questi non sono molto bravi in matematica.
Rifacendo i calcoli in Sicilia ci sono stati il 53% di astenuti, il 18% del 47% al M5S ed il 4% del 47% di schede bianche, per un totale del 64% sul totale degli abitanti della Sicilia.
Bene anzi benissimo, in pratica vuol dire che il Popolo non conta proprio niente e che la democrazia rappresentativa (esiste anche la democrazia diretta) è una fregatura.
Tanti auguri ha chi ha vinto le elezioni in Sicilia e buona fortura a noi comini mortali.
SD
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non c’è solo grillo in italia, ci sono anche altre iniziative che passano in sordina
http://www.firenze1010.eu/it/