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LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL!
I lettori di Icebergfinanza sanno che in questi cinque lunghi anni e negli ultimi mesi ben pochi hanno parlato di crisi antropologica e sociale come noi, ben pochi hanno raccontato e affrontato questa crisi dal punto di vista sociale, parlando di anime e persone e non di numeri ed individui quando la tempesta perfetta si è abbattuta anche sul nostro Paese.
Ora io non ho nulla contro la Speranza, anzi come ho scritto nel mio libro, Sant’Agostino amava ricordare che ” La speranza ha due bei figli: la rabbia ed il coraggio. La rabbia nel vedere come vanno le cose, il coraggio di vedere come potrebbero andare “
Quello che non amo invece è l’ ipocrisia, l’ipocrisia di coloro che vedono mille luci in fondo al tunnel o credono che basti l’illusione di una banca centrale o il ridimensionamento dello spread per raccontarci di averci tirati fuori dal baratro.
Inutile nascondere che con la classe politica, gli speculatori politici che ci ritroviamo, il baratro era inevitabile con tanti saluti alla sovranità.
Nulla da dire se non sulle modalità e sulle riforme.
Monti spiega che all’orizzonte non c’e’ neanche una patrimoniale: ”Il governo non intende varare una patrimoniale perche’ tra le prime misure approvate rientrano proprio una serie di provvedimenti che insistono sui patrimoni, penso all’Imu sulla casa, l’imposta di bollo su tutte le attivita’ finanziarie detenute in Italia e all’estero nonche’ su quelle scudate e sui beni di lusso, come le imbarcazioni di grandi dimensione, le auto pregiate, i beni immobili all’estero, gli aeromobili privati. Tutto questo rientra in una strategia di una lotta all’evasione e all’elusione fiscale che e’ il vero cancro che stiamo cercando di estirpare in un paese dove oltre 120 miliardi di euro sfuggono ancora oggi al fisco”.
Bene abbiamo capito, ma proprio perchè la mania delle imposizioni patrimoniali come quella demenziale sulla prima casa è la mania di mettere le mani sui patrimoni indistintamente che sarebbe necessaria una PATRIMONIALE SELETTIVA ed EQUA che vada oltre lo sterminio di massa di redditi e patrimoni. Ma di questo avremo tempo e modo di riparlarne in un post con alcune proposte concrete ad di la del populismo di maniera!
Di equo c’è ben poco nelle riforme del governo Monti, tanta accademia e tanta ideologia, la stessa accademia che esce ogni anno dalle aule del seminario Ambrosetti, la cattedra della cultura economica italiana, dalla quale esce un quadretto idiliaco della realtà economica italiana, dove un mini questionario ci consegna un buon 60 % di manager ed industriali che viaggiano sopra il trend del settore di appartenenza, il 40 % fatturerà nettamente sopra il 2011 e il 25 % continuerà ad assumere con solo il 15 % che ridurrà gli investimenti.
Come scrive Dario Di Vico sul Corriere, troppo bello per essere vero in una stagione di dura recessione.
” A questo punto, però, il club di cernobbio, come il governo, potrebbe provare a scendere dalla cattedra. E’ credibile che buona parte degli imprenditori presenti sia comunque a favore di un Monti-bis ma per guarire l’Italia non basta un’adesione passiva. E’ un dialogo vero quello che serve. E il workshop come l’esecutivo, del resto, è chiamato proprio a questo. Ripristinare un clima di fiducia, mobilitare le energie imprenditoriali ma prima di tutto migliorare la ricongnizione dell’economia reale. Mettere l’orecchio al suolo, volendo non è difficile. “
La terra l’è bassa, dicevano i nostri nonni, giù dalle cattedre e …arare!
Come ho più volte spiegato la storia, la realtà empirica ci dice che crisi correlate di queste dimensioni, una crisi del credito associata ad una generalizzata bolla immobiliare, una terribile deflazione da debiti che induce ad un generalizzato rientro dal debito soprattutto privato o poi pubblico, hanno bisogno mediamente di almeno sette/otto anni per ridimensionare i danni di tali eccessi e questa è la madre di tutte le crisi.
Purtroppo in pochi se ne stanno accorgendo, ma dietro la cosidetta “Shock Economy” è in atto il tentativo di smantellamento dell’economia sociale di mercato e dello Stato sociale, un sistema che va profondamente riformato ma non certo sostituito dalla fallimentare esperienza anglosassone e americana di un sistema economico che ha distrutto la classe media e il tessuto sociale di quel Paese!
Ne usciremo non ho alcun dubbio, ma per favore fuori dalle biblioteche e giù dalle cattedre, date un’occhiata in giro ci attende un autunno a dir poco impegnativo.
Nel frattempo in mattinata verrà inviata l’ultima analisi a tutti coloro che hanno sostenuto liberamente o vorranno sostenere il nostro viaggio dal titolo ITALIA:…oltre l’ultima grande occasione!
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una vita la tua sempre a prendere il treno salendo di corsa nell’ultima carrozza
a subire la storia degli altri, e a non farla .
tanta accidia poi…. vero? 😉
consiglio a tutti di leggere e scaricare il post di Fabrizio Tringali
http://il-main-stream.blogspot.it/2012/09/lo-sme-leuro-e-la-sinistra-italiana.html
grazie a il Cuculo 😉 per la segnalazione
..accidia non la meritano, semmai un pò di disgusto. E comunque pensa che passo per fenomeno a prendere quei treni se pur agl’ultimi vagoni…ma tant’è che un bue in mezzo agl’asini pare quasi un cavallo…:wink:
E il workshop come l’esecutivo, del resto, è chiamato proprio a questo. Ripristinare un clima di fiducia, mobilitare le energie
Ripristinare Fiducia Ripristinare Fiducia Ripristinare Fiducia Ripristinare Fiducia Ripristinare Fiducia Ripristinare Fiducia Ripristinare Fiducia Ripristinare Fiducia Ripristinare Fiducia Ripristinare Fiducia Ripristinare Fiducia Ripristinare Fiducia Ripristinare Fiducia Ripristinare Fiducia Ripristinare Fiducia Ripristinare Fiducia
Cuculo… senza equità la fiducia è nebbia al sole e di equità neppure l’ombra!
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Nel mondo finanziario nulla accade per caso, tutto è voluto. Noi che ci lavoriamo lo sappiamo bene. I ritardi normativi che stanno alla base degli attacchi agli stati europei susseguitesi dal 2010, sono voluti e sfruttati per bene, dalla solita cricca. Quello che possiamo fare noi, si riassume nell’accodarci più in fretta possibile agl’ultimi vagoni dei treni creati dai farabutti di cui sopra. Non è un bel vivere, ma possiamo sopravvivere e tirare avanti. Quando i farabutti di cui sopra, tra i quali soros è il più piccolo,per intenderci, decideranno di puntare altrove le loro mire, sarà repentino ed inaspettato come sempre. State pur certi però, che qualcuno di noi se ne accorgerà subito e ci accoderemo come sempre.
Con affetto
Silvio Andreoli