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FESTIVAL ECONOMIA DI TRENTO 2012: SOROS IL FILOSOFO

Scritto il alle 09:52 da icebergfinanza

Soros di qua e Soros di la, Soros ha detto e Soros ha sussurrato…

(ASCA) – Trento, 2 giu – ”I paesi creditori dell’Unione europea, Germania in testa, hanno costruito un sistema bacato, e ne stanno scaricando i costi sulle ‘periferie’, Grecia in testa”. Lo ha detto al Festival dell’economia di Trento George Soros, noto finanziere, sottolineando che la responsabilita’ della crisi e’ in primo luogo della politica, non dei mercati finanziari e che la salvezza dell’Europa passa dunque necessariamente per una piu’ piena assunzione di responsabilita’ politica, in particolare da parte della Germania. ”Ma abbiamo solo tre mesi per farlo, prima che la situazione precipiti”, ha aggiunto.

Ancora tre mesi di tempo e no una tortura lunga tre mesi non ci voleva o subito o niente!

Vi farò una confidenza io conosco il secondo, il minuto, l’ora e il giorno esatto della fine dell’euro ma non vi dico l’anno.

Soros ha glissato: “Anch’io ho visto l’Unione europea come un bellissimo sogno, e cerco come posso di difenderla…

Santo cielo Soros ma allora il filantropo che gestiva con l’aiuto dei figli  il fondo di cui sotto sognava un’ Europa aperta alla Popper e cercava di difenderla solo in sogno o sbaglio…

NEW YORK – Il Dipartimento di Giustizia americano ha aperto un´inchiesta sugli hedge fund per l´ipotesi di «collusione» nelle manovre ribassiste contro l´euro. L´azione del ministero si aggiunge a due indagini parallele, avviate dalla Federal Reserve e dalla Securities and Exhange Commission (Sec), l´organo di vigilanza sulla Borsa. L´azione del Department of Justice è quella più gravida di conseguenze, perché può prefigurare un´ipotesi di reato. Gli ispettori del ministero, che in questo caso si muovono con i poteri di polizia giudiziaria, hanno inviato una lettera ai maggiori hedge fund americani per chiedere che siano conservate e messe a disposizione tutte le e-mail e le comunicazioni interne (telefonate incluse) che riguardano operazioni sull´euro. Tra i big del settore ad aver ricevuto questa ingiunzione figurano Soros Fund Management, il gruppo Paulson, Greenlight Capital e Sac Capital. La lettera dal Department of Justice è datata 26 febbraio: è lo stesso giorno in cui il Wall Street Journal rivelò che i massimi dirigenti degli hedge fund si erano riuniti in una cena privata per discutere l´attacco all´euro. In quella serata tra pochi intimi, un importante trader aveva esaminato come ipotesi realistica una caduta dell´euro così pesante da riportarlo alla parità assoluta col dollaro (cioè un´ulteriore svalutazione del 25% rispetto ai livelli attuali). Da allora le puntate speculative accumulate dagli hedge fund contro l´euro hanno raggiunto un record storico: 12 miliardi di dollari di “posizioni corte”, che hanno un valore assoluto molto superiore per l´effetto leva dell´indebitamento degli hedge fund.

Chissà perchè Stanley Druckenmiller, braccio destro di Soros, disse : “Soros mi ha insegnato che quando uno è assolutamente convinto di un affare, deve attaccare alla giugulare. Ci vuole fegato, per essere dei porci…”

Come si fa ad attaccare il giugulare dell’ Europa e cercare nel contempo di difenderla.

Come ha riportato nel 1996 il FOGLIO

Lo stesso Soros ha scritto: “Non sarà certo una sorpresa… che io ammetta di essermi sempre considerato con eccessiva presunzione: per dirla senza tanti complimenti, ho immaginato di essere una specie di dio… Il che mi ha anche procurato molta infelicità durante la maggior parte della mia vita di adulto. Oggi, che mi sono fatto strada nel mondo e che le mie fantasie sono arrivate vicine alla realtà, mi posso permettere di rivelare il mio segreto… E’ per questo che oggi mi sento molto più felice.” Quando un giornalista disse a Soros che sarebbe potuto diventare Papa, lui gli rispose: “E perché mai? Sono già il boss del Papa!” “Il boss del Papa” è nato a Budapest nel 1930, figlio secondogenito di genitori ebrei che erano felicemente riusciti a integrarsi nell’alta borghesia ungherese.

Santo cielo ma non c’era già Blankfein quello di Goldman Sachs, quello che si crede la  mano di dio adesso abbiamo anche il boss del rappresentante di Dio in terra che si credeva un dio! Altro che psicopatici, questi sono lo spirito santo!

Soros ha glissato: “Anch’io ho visto l’Unione europea come un bellissimo sogno, e cerco come posso di difenderla. I passi dimostrano come le politiche di salvataggio adottate fino ad oggi non funzionino. La responsabilità principale ricade sulla politica, non sugli hedge funds, non sui mercati finanziari, che in fondo fanno ciò per cui sono stati creati. La politica scarica le proprie responsabilità sui mercati finanziari, ma è come sparare sul messaggero. La crisi non è stata creata dagli strumenti finanziari.”

Tranquillo Soros nessuno vuole sparare o sputare nel piatto in cui mangi, la politica è una dei principali responsabili di questa crisi, lo sappiamo, l’uomo invece no, di crisi antropologica nessuna traccia, la speculazione buona e giusta è l’angelo redentore che il buon dio Soros ha mandato sulla terra per donarci una nuova società aperta! Amen!

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” EURO FU SICCOME IMMOBILE” 

Il Tuo sostegno è importante…Semplicemente Grazie! Andrea

6 commenti Commenta
protagoras
Scritto il 5 Giugno 2012 at 10:24

Ciao Andrea,

ti leggo avidamente dal 2007 ed ho imparato molto grazie al tuo lavoro, per cui:
GRAZIE!!

In alcuni post lo scorso aprile (ad esempio http://icebergfinanza.finanza.com/2012/04/11/che-pizza-questeuro/) preannunciavi la pubblicazione della storia del destino manifesto. Da allora ho atteso ansiosamente, nonche’ invano… Mi sono perso il post relativo, oppure ancora non lo hai pubblicato?

Ancora grazie ed a presto.

giobbe8871
Scritto il 5 Giugno 2012 at 11:26

ciao Andrea Mazzalai.

il Destino Manifesto è forse quello che Carlo Pelanda, oggi 5 giugno 2012,avanza su Libero ? :mrgreen: Dopole affermazioni di George Soros a Trento, dopo la trasmissione INfedele di Gad Lerner di ieri sera su La7, dove Paolo Savona insiste sul “lavorare” ad un Piano per l’uscita dall’euro, senza comunicarlo preventivamente alla Merkel e ai suoi collaborazionisti e sponsor ; Paolo Savona era in ottima compagnia con Mucchetti e col ricercatore della Bocconi che pensava ad una moneta nazionale complementare all’euro, legata al territorio, un poco come le Casse rurali cooperative…

L’unico che difendeva lo Status quo, l’euro, la Merkel , chi era ? Franco Debenedetti, ex industriale, fratello di Carlo De Benedetti. Fratelli col cognome diverso.

giobbe8871
Scritto il 5 Giugno 2012 at 11:27

Carlo Pelanda su Libero.

In Italia prosegue il dibattito sulle conseguenze dell’eventuale uscita dall’euro. Su Libero in edicola oggi, 5 giugno, Carlo Pelanda spiega che hi desidera, comprensibilmente, l’uscita dall’eurogabbia e la secessione dal Quarto Reich, deve mettere in conto un costo elevatissimo. Infatti, nell’analisi costi/benefici conviene di più cercare di far funzionare l’euro, modificandone l’architettura tecnica e politica, piuttosto che tornare alla sovranità monetaria.

I problemi dell’Italia sono tre: debito, cambio decompetitivo e modello economico interno che soffoca la crescita. Gli eurovincoli li peggiorano invece che aiutare a risolverli, in particolare il problema del debito. ma con l’adio all’euro, la lira perderebbe circa metà del suo valore in relazione all’euro odierno e così i titoli di Stato, almeno per un biennio. Tale prospettiva porterebbe i risparmiatori a spostare i loro soldi dalle banche, prima. Inoltre il debito sovrano italiano sarebbe classificato come parzialmente in insolvenza. Le due cose comporterebbero la crisi bancaria e del credito. Se si riuscisse a superare senza morti questo impatto, poi il minor peso della spesa per interessi (oggi tra gli 80 e 90 miliardi annui) e la competitività del cambio permetterebbe all’Italia una crescita del Pil tendenziale attorno al 5 per cento.Quindi il problema si concentra su come superare il biennio di ritorno alla lira evitando la distruzione totale del sistema. In teoria un modo ci sarebbe. Agganciare la nuova lira al dollaro e ottenere dall’America una linea di credito speciale di 1,5 trilioni di dollari. Se fosse possibile, la svalutazione della nuova lira sarebbe contenuta, sufficiente per dare impulso alla crescita, ma non troppa per costringere il mercato europeo al ritorno dei dazi. 😉

giobbe8871
Scritto il 5 Giugno 2012 at 11:32

L’Italia sempre più Americana. :mrgreen:
Se proprio devo parlare una lingua straniera, parlerò english , nein nein nein deutsche uber alles :mrgreen:

idiocrazia
Scritto il 5 Giugno 2012 at 14:45

A questo genio abbiamo dato una laurea alla mortadella in filantropia.

Giuseppe

icebergfinanza
Scritto il 5 Giugno 2012 at 17:06

protagoras@finanza,

Non appena ho le autorizzazioni necessarie non mancherò! Ciao Andrea

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