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FESTIVAL ECONOMIA 2012 SOROS…IL FILANTROPO!

Scritto il alle 10:20 da icebergfinanza

Una premessa è fondamentale. Da sempre considero il Festival dell’Economia di Trento un’occasione per la gente comune di avvicinarsi alla scienza triste, affrontando argomenti che vanno oltre la questione puramente scientifica e matematica, una serie di incontri e dibattiti che possono aiutare i partecipanti a formarsi un’idea critica su quello che in realtà sta accadendo.

Nei prossimi giorni condividerò con Voi alcuni interessanti eventi della manifestazione!

Come amo ricordare…  “Sapere Aude” ognuno di Voi abbia poi il coraggio di saper servirsi della sua propria intelligenza, senza lasciarsi condizionare.

È ufficiale: George Soros sarà ospite del Festival dell’Economia di Trento, sabato 2 giugno, alle ore 15, al Teatro Sociale. Introdotto da Federico Fubini, il finanziere e filantropo di origine ungherese affronterà il tema della crisi dell’Eurozona, proponendo una sua originale e controcorrente analisi della situazione economica. Soros è attualmente presidente del Soros Fund Management e dell’Open Society Institute . Di lui l’ex presidente della Federal Reserve Paul Volcker ha scritto: «George Soros ha lasciato un segno nella veste di speculatore dall’enorme successo, saggio abbastanza dal ritirarsi sostanzialmente quando ancora il gioco volgeva a suo favore. Il grosso delle sue enormi vincite sono oggi votate ad aiutare paesi emergenti o in via di transizione a rendersi delle società aperte, aperte non solo nel senso della libertà di scambi commerciali, ma soprattutto tolleranti nei confronti delle nuove idee e dei diversi approcci di pensiero e comportamentali.» Dunque un diverso approccio alla crisi, potrebbe essere quello di cui abbiamo bisogno: un motivo in più per non perdere l’appuntamento con il Festival

Santo Cielo abbiamo George, si George Soros il filantropo, colui che nella sua redenzione ha contribuito a portare la democrazia nel mondo!

E’ affascinante come i media pendano dalle labbra di questo pseudo-filosofo, interviste su interviste, chissà è il fascino del potere, che affascina chi il potere lo subisce.

All’improvviso come d’incanto, mentre l’anno prima a Wall Street, l’8 febbraio del 2010, i cosiddetti membri di un non meglio imprecisato comitato di redenzione della moneta unica, preparavano in una riunione segreta, un attacco simultaneo all’Euro, una serie interminabile di attacchi concentrici lanciati dai media, dai fondi di investimento e dalle banche d’affari mondiali, attraverso report riservati raggiungeva il nostro Paese.

E cosi l’Italia intera, la principessa Italia conosceva per l’ennesima volta dopo il 1992, cosa significa dormire quotidianamente sul pisello dello spread.

Per chi non ha idea di quello che accadde nel 1992 al nostro Paese qui avete un piccolo riassunto… Soros indagato: attacco alla lira La Procura di Roma apre un’ inchiesta sul finanziere internazionale . Reato ipotizzato: aggiotaggio Nel mirino la bufera del ‘ 92 sulla nostra moneta. Il sospetto: personaggi influenti dietro le banche Non ci sarebbero per ora altri nomi nel dossier dei magistrati romani  Gli 007 civili tengono  d’ occhio anche le ” dinamiche dei mercati ” CorrieredellaSera

Cercherò di essere sintetico ricordando ai lettori chi è in realtà il buon Soros, paladino della democrazia internazionale. In fondo non si tratta altro che di un novello RobinHood che ha rubato e ruba alle banche centrali e regala ai poveri il sogno della “Società Aperta” sullo stile del suo maestro Karl Popper…

George Soros ha versato un milione di dollari a favore della campagna per la legalizzazione della marijuana in California, a una settimana dal voto. Già nel 1996, il finanziere miliardario era stato uno dei principali sostenitori della misura che ha reso la California il primo stato a legalizzare la marijuana per usi terapeutici.  ( Corriere della Sera )

Ue Ragazzi più aperta di cosi si muore …

Un’altra premessa è fondamentale!  Per molti la speculazione ha il compito di redimere il mercato stesso, gli eccessi, le sue imperfezioni.

Come ho scritto nel mio libro…Non esiste forse iniziativa umana che non porti con sé una componente di incertezza e di rischio. L’incertezza fa parte dell’esperienza quotidiana e della vita. Sorprende tuttavia notare il ruolo centrale che l’incertezza e l’azzardo hanno acquistato nella moderna teoria economica, per la quale «speculazione» (dal latino specere, osservare, scrutare, guardare lontano all’orizzonte) rappresenta senz’altro un termine chiave.

«La speculazione è un tema cruciale. Molti uomini politici – alcuni dei quali in Asia – ci avvertono che l’economia globale è tenuta in ostaggio dagli speculatori. Secondo il loro punto di vista, lo speculatore è un parassita guidato dall’avidità e dalla paura, il quale nasce e prospera grazie alle crisi finanziarie: egoista e schiavo delle sue passioni, preda di stati d’animo euforici o pessimistici nei quali riflette lo spessore intellettuale limitato della massa»

Secondo la maggior parte degli economisti ma non solo invece,

«la speculazione è una forza fondamentalmente positiva, essenziale per il buon funzionamento del sistema capitalistico. In questa prospettiva lo speculatore agisce da cinghia di trasmissione che consente a nuove informazioni – si tratti degli effetti degli ultimi dati sull’inflazione o di quelli di un tornado sulla produzione di caffè – di tradursi in prezzi. Senza lo speculatore i mercati sarebbero pieni di strettoie e le crisi economiche sarebbero anche più frequenti. Inoltre l’affermazione di nuove tecnologie, come Internet, dipende strettamente dall’attività degli speculatori nel mercato azionario. Se si piega lo speculatore, sostengono gli economisti, il capitalismo perderà la sua vitalità» (Edward Chancellor).

A Voi ogni altra considerazioni, quello che è accaduto al popolo Greco è responsabilità dei politici e dello stesso popolo ma lascio a Voi il giudizio sugli effetti complessivi dell’opera redentrice della speculazione in questa crisi… tutto bene quel che finisce…male!

La classe dirigente europea ha bisogno di un reset. Lo sappiamo da tempo, ma ora ne abbiamo la prova regina. Cento esponenti della finanza e dell’industria, parlamentari, ex ministri, hanno sottoscritto un “Appello per l’Europa” che chiede misure immediate per salvare l’euro. Tra gli italiani spiccano Emma Marcegaglia, Massimo D’Alema, Emma Bonino, Fiorella Kostoris, Mario Baldassari. Sennonché colpisce il nome dell’ideatore dell’iniziativa: George Soros. Benché alla voce “cittadinanza” abbia indicato Hungary/Us, quasi a darsi una patente europeista, si tratta del più formidabile speculatore contro la sterlina, la lira, il franco francese, e dal 2010 proprio contro l’euro. Soros stesso ha raccontato di aver realizzato con le vendite allo scoperto del suo Quantum Fund un profitto del 3.365% in 10 anni. Nel febbraio 2010 la sua ultima creatura, il Soros Fund Management, dette il via con altri tre hedge di Wall Street all’attacco all’euro, avendo capito subito ciò che è poi risultato evidente: l’Europa non sarebbe stata in grado di gestire il default neppure di un piccolo paese come la Grecia. Ovviamente nel suo campo Soros è un genio, abituato a prendere le misure dei leader dei paesi che mette nel mirino, e quindi a papparseli in un boccone. Si professa progressista, ha finanziato Solidarnosc, i movimenti neri sudafricani, e da ultimo la campagna di Barack Obama. L’Ulivo nostrano si era innamorato di lui e non è mancata una laurea honoris causa a Bologna nel 1995. Ma perché tanti bei nomi dell’establishment europeo corrono a firmare un appello di Soros? IlTempo

Si un”iniziativa di George Soros! Ma per quale motivo allora un paio di anni fa il buon Soros ha deciso di fare quattro soldini scommettendo contro l’euro e non solo contro la valuta?

Che facciamo diamo l’incarico di fare la guardia forestale ad un braconiere!

NEW YORK – Il Dipartimento di Giustizia americano ha aperto un´inchiesta sugli hedge fund per l´ipotesi di «collusione» nelle manovre ribassiste contro l´euro. L´azione del ministero si aggiunge a due indagini parallele, avviate dalla Federal Reserve e dalla Securities and Exhange Commission (Sec), l´organo di vigilanza sulla Borsa. L´azione del Department of Justice è quella più gravida di conseguenze, perché può prefigurare un´ipotesi di reato. Gli ispettori del ministero, che in questo caso si muovono con i poteri di polizia giudiziaria, hanno inviato una lettera ai maggiori hedge fund americani per chiedere che siano conservate e messe a disposizione tutte le e-mail e le comunicazioni interne (telefonate incluse) che riguardano operazioni sull´euro. Tra i big del settore ad aver ricevuto questa ingiunzione figurano Soros Fund Management, il gruppo Paulson, Greenlight Capital e Sac Capital. La lettera dal Department of Justice è datata 26 febbraio: è lo stesso giorno in cui il Wall Street Journal rivelò che i massimi dirigenti degli hedge fund si erano riuniti in una cena privata per discutere l´attacco all´euro. In quella serata tra pochi intimi, un importante trader aveva esaminato come ipotesi realistica una caduta dell´euro così pesante da riportarlo alla parità assoluta col dollaro (cioè un´ulteriore svalutazione del 25% rispetto ai livelli attuali). Da allora le puntate speculative accumulate dagli hedge fund contro l´euro hanno raggiunto un record storico: 12 miliardi di dollari di “posizioni corte”, che hanno un valore assoluto molto superiore per l´effetto leva dell´indebitamento degli hedge fund. Questa pressione degli hedge fund può aver contribuito ad accentuare la caduta dell´euro, che nei giorni scorsi a quota 1,36 ha raggiunto il livello più basso degli ultimi nove mesi rispetto al dollaro. Le inchieste non sono scattate semplicemente per effetto della speculazione ribassista, che è lecita. L´interesse delle autorità è legato all´ipotesi che vi sia stata – ed eventualmente sia tuttora in corso – un´azione concertata fra gli hedge fund, questa sì passibile di sanzioni. L´esperienza dimostra però che non è facile raccogliere le prove di una “collusione”, e in passato sono rari i casi in cui Wall Street ha dovuto pagare per simili comportamenti. L´inchiesta della Federal Reserve, pur collegata alla crisi di sfiducia verso la Grecia, ha un oggetto diverso. Il banchiere centrale Ben Bernanke ce l´ha con Goldman Sachs, per il montaggio finanziario che consentì al governo di Atene di dissimulare la vera entità del suo debito all´Unione europea (un swap valutario effettuato nel 2001). «Stiamo esaminando una serie di questioni – ha dichiarato Bernanke al Senato di Washington – che coinvolgono Goldman Sachs ed altri istituti nei loro contratti di derivati con la Grecia». Diverso il tenore della lettera del Department of Justice, dove invece si parla di «investigazione sugli accordi tra hedge fund che trattano contratti sull´euro». L´ombra di Wall Street si allunga così su tutte le vicende che hanno indebolito la credibilità dell´Eurozona. In una prima fase il grosso della speculazione era sui credit default swaps: contratti assicurativi che consentivano di lucare nel caso di bancarotta di uno Stato sovrano (la Grecia in primis, seguita da Spagna, Portogallo, Irlanda). Da quattro settimane gli hedge fund hanno incassato le plusvalenze su quelle posizioni, liquidandole. Dall´8 febbraio in poi il massimo volume di investimenti speculativi si è rivolto invece contro l´euro, puntando su un ribasso della moneta. La “cena delle idee” organizzata a Wall Street da una banca d´affari, a cui hanno partecipato George Soros e i capi dei più importanti hedge fund americani, è stata seguita da messaggi inequivocabili. Un manager dello hedge fund Sac, che nel corso di quella cena aveva previsto la parità 1 a 1 tra euro e dollaro, invitando i colleghi a puntare in quella direzione, è stato poi citato in un documento che la banca stessa ha inviato ai clienti. I sospetti delle autorità americane sono condivisi da Londra. Lord Turner, presidente della Financial Services Authority che ha poteri di vigilanza sulla Borsa inglese, ha invocato a sua volta l´apertura di un´inchiesta. FedericoRampini Repubblica

Era l’occasione per una riflessione che vada oltre…

Il grosso delle sue enormi vincite sono oggi votate ad aiutare paesi emergenti o in via di transizione a rendersi delle società aperte, aperte non solo nel senso della libertà di scambi commerciali, ma soprattutto tolleranti nei confronti delle nuove idee e dei diversi approcci di pensiero e comportamentali.»

Sarà ma io ho smesso di credere alle favole purtroppo, soprattutto oggi che viviamo tra mille addormentate nel bosco!

1 commento Commenta
dorf001
Scritto il 30 Maggio 2012 at 01:02

beh se c’è Soros al festival di trento, non vengo! Altrimenti mi viene da sputargli in faccia. questo vecchio maledetto guerrafondaio. chi pensate che le finanzi le finte rivoluzioni arabe? quel vecchio schifoso sionista di soros.

vade retro satana!!!!!

by DORF

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