ITALIA: C’ERAVAMO TANTO…AMATO!

Scritto il alle 09:22 da icebergfinanza

 

monti-amato-vignetta

C’eravamo tanto amati memorabile esempio di commedia all’italiana è una storia il cui inizio è un filmato in bianco e nero per poi passare al colore nell’ultima inquadratura del primo tempo, in una scena che corrisponde al commiato dei tre protagonisti da Luciana, all’indomani delle prime elezioni del dopoguerra. Il commiato è anche quello dei tre amici l’uno dall’altro, destinati a ritrovarsi solo dopo 25 anni.

Magari fosse possibile ritrovare i tre amici della sigla ABC Alfano, Bersani e Casini tra 25 anni vorrebbe dire che ci siamo tolti di torno la classe politica italiana protagonista di una fallimentare stagione da seconda repubblica o terza come volete chiamarla!

Il Nirvana – ovvero la visione anestetizzata, il rifiuto della realtà circa la reale condizione dell’economia italiana e del bilancio dello Stato – è finito. L’Ici, «non doveva né poteva essere abolita». Ecco perché il governo ha dovuto introdurre l’Imu. Un Mario Monti all’attacco, quello del dopo Consiglio dei ministri del 30 aprile. Che ha riservato più di una stoccata al governo di Silvio Berlusconi e alla sua politica economica.

Un attacco che – prendendo le mosse dall’abolizione dell’Ici – è andato a smontare anche la ratio della proposta di Angelino Alfano, da tradurre in: chi vanta crediti con lo Stato non paghi tasse per un pari importo». Dando di fatto dell’irresponsabile a chi propone finanza allegra come ricetta per la crescita, Monti ha inferto al Pdl, una dei tre pilastri partitici della sua variegata maggioranza, un colpo senza precedenti. Ma Alfano non arretra: «Presenteremo, lo ribadisco, un disegno di legge per consentire agli imprenditori che sono debitori dello Stato e col fisco, e al tempo stesso sono creditori dello Stato, di compensare, in modo tale che anche quanto previsto dallo statuto del contribuente si possa applicare a loro».

…infine affida ad una delle principali personalità del passato storico-politico del Paese (Amato, ndr) il compito di occuparsi dell’attuazione dell’art.49 della Costituzione e del finanziamento dei partiti facendo finta di dimenticare che sono davanti alle commissioni parlamentari competenti a partire già dai prossimi giorni proposte concrete dei gruppi parlamentari e dei partiti per ciò che riguarda la trasparenza e il finanziamento».

«Ma, evidentemente Monti, per equanimità – ha continuato Cicchitto – avendo proceduto sulla strada del parziale auto-commissariamento del Governo, cerca anche di trovare procedure originali per realizzare un parallelo parziale commissariamento anche del Parlamento.

Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/CKvQK

…infine affida ad una delle principali personalità del passato storico-politico del Paese!

Sembra che di Amato si fidano quasi tutti a tal punto che addirittura abbiamo ruoli di nuova creazione…  Ruolo di nuova creazione a supporto banca e sua clientela (Il Sole 24 Ore Radiocor) – Milano, 05 feb – Giuliano Amato e’ stato nominato senior advisor di Deutsche Bank in Italia. In questo ruolo, secondo quanto apprende Radiocor, Amato supportera’ Deutsche Bank in Europa e soprattutto in Italia dando un contributo all’interpretazione degli scenari politici e macroeconomici e nella valutazione degli interventi e delle normative del Governo, fornendo la propria consulenza ai principali clienti attuali e potenziali della banca. Com-Chm (RADIOCOR)

ROMA – Giuliano Amato se li ricorda bene quei mesi. Era l’ estate della macellerie mafiose di Capaci e via D’ Amelio e degli scandali di Tangentopoli. E la speculazione internazionale era scatenata. Così scatenata da attaccare perfino la sterlina. Oltre che la nostra liretta. Per difenderla la Banca d’ Italia di Carlo Azeglio Ciampi era stata costretta a svenarsi: al 30 ottobre del 1992 aveva bruciato riserve valutarie per 52 mila miliardi. Mentre il discredito stava per travolgere la classe politica che aveva governato per 45 anni, il Paese danzava insomma sull’ orlo della crisi finanziaria. Ad Amato e al suo ministro Piero Barucci toccava il compito di salvarci dal baratro. Un salvataggio doloroso (ricordate la manovra da oltre 90 mila miliardi?) e difficilissimo, soprattutto tenendo conto del terremoto che stava investendo la politica. Ma per dire quanto diverso rispetto ad oggi fosse il clima europeo, a gennaio del 1993 venne collocato con successo sul mercato tedesco un Prestito Italia da 4.500 miliardi. Collocamento curato nientemeno che dalla Deutsche Bank. La stessa banca che giovedì, dopo aver venduto da Londra titoli di stato italiani per 7 miliardi di euro, ha fatto sbottare pubblicamente l’ ex premier ed ex presidente della Commissione Europea Romano Prodi: «Sono sconvolto. Il caso Deutsche Bank dimostra una mancanza di solidarietà che porta al suicidio anche la Germania». Benzina sul fuoco di questi giorni, durante i quali si è tornata a respirare quell’ aria fetida e incandescente del 1992. (…) «È il mercato, bellezza…», sembra di leggere fra le righe della lettera con cui il chief country officer di Deutsche Bank, Flavio Valeri, ha replicato alle polemiche di questi giorni. Tenendo comunque a precisare che l’ Italia «resta fondamentale» per la sua banca. Tanto che circa un anno e mezzo fa i vertici della Deutsche Bank hanno convinto un personaggio d’ eccezione ad accettare l’ incarico di senior advisor: proprio Giuliano Amato, il timoniere di quella terribile estate del 1992, due volte premier, presidente dell’ Antitrust, vice presidente della Convenzione europea e ministro dell’ Interno nell’ ultimo governo di Romano Prodi. Del quale il «Dottor Sottile», come viene spesso definito, è amico da quarant’ anni. «In questo ruolo di nuova creazione», scrisse l’ agenzia Ansa il giorno che la notizia venne resa nota, «Amato supporterà Deutsche Bank in Europa e soprattutto in Italia, portando il suo contributo nell’ interpretazione degli scenari politici e macroeconomici, nella valutazione degli interventi e delle normative del governo e fornendo la propria consulenza ai principali clienti attuali e potenziali della banca». Sergio Rizzo CorrieredellaSera

E’ il mercato bellezza o forse un semplice ed innocente refuso…torna a dormire è stato un sogno solo un brutto sogno!

E ora una semplice domanda! Quanti di Voi hanno i propri “furgoletti” depositati presso l’asilo nido della mitica Deutsche Bank…!

Nel frattempo è in preparazione un’analisi dettagliata sulle prospettive tecniche e macroeconomiche per i prossimi mesi dedicata ai recenti sostenitori di Icebergfinanza e a coloro che vorranno contribuire liberamente cliccando qui sopra…

…dal titolo “MAGGIO 2012 ” EURO FU. SICCOME IMMOBILE ”

Semplicemente GRAZIE per il tuo libero sostegno all’informazione indipendente!

 

3 commenti Commenta
enricop2
Scritto il 2 Maggio 2012 at 09:41

Mi perdoni sig.Mazzalai,credo di essere fuori tema…Tuttavia dai suoi post traspare disponibilità e onestà…Sono 2 anni che Lei parla di deflazione,ma io vedo crescere costantemente i prezzi della benzina,i prezzi delle utenze energetiche, i prezzi dei generi alimentari, i prezzi degli indumenti ecc. ecc.
A prescindere di quale ne sia la causa, tale aumento dei prezzi (e non voglio parlare di “inflazione” onde evitare che qualche saputello ci faccia perdere del tempo con inutili virtuosismi economici)mi sembra innegabile..Non crede forse che occorrerebbe rivedere alcuni aspetti delle sue teorie al fine di avere un quadro più chiaro e pragmatico della situazione?
Grazie

icebergfinanza
Scritto il 2 Maggio 2012 at 10:49

enricop2@finanza,

Quando l’euro ha fatto raddoppiare il costo della vita e nessuno ha parlato di iper inflazione L’inflazione di cui parla Lei e’ quella subdola che da sempre ci accompagna qualunque sia il ciclo economico. Ha mai visto scendere il costo della benzina quando il petrolio ha toccato i 35 dollari nel 2009 o il prezzo del pane e della pasta quando il grano ha fatto i minimi da 35 anni. Io parlo di debt deflation deflazione da debiti. Quanto pensa che costi oggi o costera’ domani una casa un’auto qualunque tecnologia e come pensa che un’umanita in depressione per perdita massiva di posti di lavoro potrà continuare a sostenere i prezzi con l’inflazione salariale ? Provi a ragionare al di la delle sue tasche chevengono depredate insieme a quelle della classe media da tempo ormai immemorabile! Un caro saluto Andrea

paolocogorno
Scritto il 4 Maggio 2012 at 23:50

enricop2@finanza,

In effetti, se mi è concesso fare una piccola integrazione… è solo questione di tempo…
intanto l’immobiliare sta scendendo eccome…
http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2012-04-18/censis-crollo-prezzi-2012-230053.shtml?uuid=AbyfOIQF

bè qui la debt-deflation di Iceberfinanza ci azzecca un’altra volta..

Paolo Cogorno

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