INCREDIBILE…! LA GERMANIA TRUCCA I CONTI

Scritto il alle 14:10 da icebergfinanza

Mentre la BCE comunica di aver immesso uno tsunami di liquidità nei mercati finanziari agonizzanti come i lettori sostenitori di Icebergfinanza ben sapevano, …incredibile dopo mesi qualcuno in Italia si è accorto che la Germania direttamente o indirettamente sta truccando i propri conti, nascondendo il debito implicito, lo stesso debito implicito che Icebergfinanza vi segnalò alla fine di settembre , sottolineo alla fine di settembre, condividendo un’analisi da parte di una delle più prestigiose università tedesche, quella di Friburgo la  Albert Ludwigs Universistat Freiburg, università pubblica della Germania dove esiste un team di ragazzi che costituisce il Forschungszentrum Generationenverträge. http://www.bmw-stiftung.de/de/asset/index/mid/33/lang/de/file/o_document2_204.pdf

E’ incredibile come noi bloggers riusciamo spesso e volentieri ad anticipare gli eventi, andando oltre le apparenze! Ormai sono molti i giornalisti che leggono Icebergfinanza e una vocina ben informata, mi ha raccontato che anche questo articolo è stato ispirato da Icebergfinanza… ma si sa non è il caso di citarlo!

Ebbene nella loro presentazione ci raccontavano che lo sviluppo demografico della popolazione tedesca ha messo il sistema pensionistico sotto una considerevole pressione per nuove riforme. Nell’analisi c’erano alcuni grafici che ci spiegavano bene quello che sta accadendo.

Quello che è certo è che nell’articolo di Libero si esagera sommando debito implicito ed esplicito anche se qualche presunto illuminato economista tempo fa si chiedeva se era opportuno far rientrare un’ipotetica spesa pensionistica nel computo del debito pubblico e del suo onere relativo agli interessi pagati.

Inutile disquisire su quanto pesano o non pesano gli oneri presenti e futuri sulla spesa pensionistica, disquisire sugli umori dei mercati, degli investitori, non è vero che le dimensioni di un sistema pensionistico non possono essere computate in un ipotetico calcolo del costo futuro del debito, perchè indipendentemente dalle dinamiche private della questione pensionistica sono mesi che la si mena sulla sostenibilità del debito implicito  pensionistico e  la Germania in questo non ha nulla da insegnare per non aprlare della Francia, soprattutto se sono gli uffici studi di questi Paesi che sostengono questio aspetto.

Ovviamento Libero ha il suo stampo populista per esprimere le sue verità, il trucco è perfettamente legale sia nel caso del debito della KFW che nel caso del debito implicito ma … il problema è che in Italia si dorme, giornalisti e presentatori televisivi!

Torniamo per un attimo a quello che è accaduto all’asta BCE…

Roma, 21 dic. (TMNews) – La Banca centrale europea ha erogato 489,19 miliardi di euro nel suo primo rifinanziamento a scadenza super prolungata, 3 anni, a favore delle banche commerciali che operano nell’area euro. Si tratta della prima di queste nuove operazioni di durata insualmente prolungata, decise a inizio dicembre dall’istituzione di Francoforte su liquidità supplementari a condizioni agevolate a favore degli istituti di credito. L’ammontare comunicato ha oltrepassato le attese medie, che fino a ieri sera si aggiravano tra 250 e 300 miliardi di euro anche se i margini erano molto ampi tra gli analisti.

Soprattutto queste manovre della Bce hanno riportato fiducia sui mercati in quanto si è creata l’attesa che almeno in parte le banche possano utilizzare questi fondi a bassi costi – i tassi sono prefissati all’1 per cento – per acquistare titoli di Stato dei paesi dell’area euro, lucrando sul differenziale dei rendimenti. La Bce ha puntualizzato di aver ricevuto richieste di rifinanziamenti da 523 banche. Successivamente alla pubblicazione dei dati le Borse hanno registrato accelerazioni sui precedenti rialzi, mentre l’euro è schizzato a 1,3172 dollari.

Ora la BCE ha fatto quello che il mercato chiedeva…resta da vedere cosa faranno questo manipolo di dementi falliti della liquidità accordata. Se qualcuno si permetterà di speculare invece che sostenere l’economia reale e il debito sovrano, non basterà più una Norimberga della finanza… ma corda e sapone: E’ ora che alcune banche irresponsabili e criminali tornino a fare il loro lavoro, ovvero l’intermediazione del credito senza giocare con i soldi dei depositanti!

Incredibile il sistema era morto senza tutta questa liquidità…morto e sepolto!
E la Crande Gemania il prossimo anno… Berlino, 21 dic. (TMNews) – La Germania punta a piazzare titoli di Stato per 250 miliardi di euro complessivi durante il 2012. Questo l’ammontare delle necessità di finanziamenti sui mercati annunciato dall’agenzia tedesca che gestisce il debito pubblico, che ha puntualizzato come in parte questo fabbisogno derivi da necessità una tantum. (fonte Afp) …vediamo se riescono a piazzarli tutti a tassi negativi, ingannando un mercato fesso e paranoico!

Roma, 21 dic. (TMNews) – I conti pubblici italiani sono “a posto” dopo le tre manovre del 2011. Lo ha sottolineato il capo economista della Banca d’Italia, Daniele Franco, secondo cui “la situazione della finanza pubblica, per quanto riguarda i saldi, è sostanzialmente a posto. Con queste tre manovre abbiamo un saldo primario in condizioni normali, ipotizzando che i tassi restino su questi livelli”.

Ma torniamo a noi e  guardate cosa accade nell’Editoriale di oggi di Belpietro su LIBERO, senza dimenticare che non si parla dei miliardi di debito nascosti nella famigerata KFW utilizzati per nazionalizzare buona parte del sistema finanziario tedesco, come i lettori di Icebergfiannza ben sanno…chissà che ne pensa ora qualche blogger amico di Libero …

Ve la ricordate la Merkel mentre sorride divertita a Sarkozy? La risatina e l’aria di sufficienza mostrate ai giornalisti che chiedevano se l’Italia ce l’avrebbe fatta? Vi torna in mente il tono con cui qualche settimana dopo accolse Monti, dicendo che il nuovo premier italiano aveva fatto i compiti a casa? Sembrava la prima della classe che, parlando del compagno ripetente e pasticcione, lo tratta con condiscendenza, sapendo che con certa gente ci vuole pazienza e non si può pretendere troppo. Adesso però si scopre che la signora che si divertiva a fare la maestrina dalla penna rossa non ha motivo di  mostrare il suo complesso di superiorità.A rivelarlo è una letterina semi nascosta nella rubrica della posta del Corriere della Sera. La firma non è di un banchiere e nemmeno di un qualche politico, ma di un semplice lettore. Il quale ricorda la pubblicazione di un editoriale sulla prima pagina dell’Handesblatt, il prestigioso quotidiano economico tedesco. Nell’articolo, a detta del lettore, un economista rifaceva i conti in tasca alla Germania, spiegando che il debito crucco era assai più alto di quello ufficiale. Nei calcoli forniti alla Ue i tedeschi avrebbero evitato di includere le pensioni e i servizi sociali, cioè la parte più costosa della spesa pubblica. I cronisti di Libero a questo punto si sono scatenati, rintracciando l’editoriale (ripreso nei giorni scorsi da Die Welt…)

 

BERLINO – La Germania trucca i conti: è la tesi di Maurizio Belpietro, che su Libera cita un editoriale dell’Handelsblatt, quotidiano economico-finanziario tedesco, a sua volta citato da un lettore del Corriere della Sera in una lettera al giornale di via Solferino: in questo editoriale un economista faceva i conti in tasca alla Germania, e il risultato era che il debito reale era molto più alto di quello dichiarato all’Unione europea.

Nei calcoli forniti a Bruxelles i tedeschi avrebbero evitato di includere pensioni e servizi sociali, ovvero la parte più costosa della spesa pubblica. I dati sono stati controllati dai cronisti di Libero, e risulterebbe che effettivamente la Germania, senza trucchi, ha un debito di 7mila miliardi di euro, oltre il triplo di quel che dichiara.

Il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo, secondo i conti controllati, non sarebbe dell’85 per cento ma del 197, cioè, scrive Libero, 77 punti più di quello italiano, e superiore persino a quello della Grecia.

A riscattare l’onore dell’Italia è stata anche la Fondazione tedesca Marktwirtschaft (economia di mercato), che riunisce personalità del riformismo liberale tedesco. Secondo quanto riporta a riguardo Libero, nella classifica della Fondazione l’Italia risulta prima per quanto riguarda la sostenibilità del debito pubblico. La Germania viene seconda, la Francia addirittura quinta.

La giuria della Fondazione, scrive Libero, ha valutato la rispettabilità nazionale, distinguendo tra debito pubblico esplicito e implicito. L’Italia viene premiata perché il divario di sostenibilità tra i due indici è “il più encomiabile”, e Roma ha un fabbisogno di consolidamento di appena il 2,4 per cento.

Il problema dell’Italia, secondo Bernd Raffelhuschen, promotore della ricerca, è la “spesa ingente per pagare gli interessi sul debito”, altrimenti Roma “avrebbe una posizione molto solida”.

Per quanto riguarda la Germania, sottolinea Raffelhuschen, ha il debito pubblico maggiore in Europa: 2080 miliardi, secondo Eurostat, pari all’83,2 per cento del prodotto interno lordo.

Per di più, sottolinea Libero, Angela Merkel “predica  l’austerità agli europei, ma la Finanziaria 2012 prevede un aumento del deficit da 20 a 26 miliardi”. E “la maggior spesa finanzierà tra l’altro l’aumento in media di 600 euro per le pensioni d’oro degli  alti burocrati”. Blitzquotidiano

Cari amici e sostenitori di Icebergfinanza…questo dimostra la qualità e professionalistà del nostro lavoro, sempre puntuale e che cerca pur nella sua chiara soggettività di renderVi consapevoli di quello che in Realtà sta accadendo!

Se credete nel nostro lavoro,  un piccolo regalo di Buon Natale…un libero contributo è sempre il benvenuto! Semplicemente Grazie!

 

 

37 commenti Commenta
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 14:22

Ebbene si caro amico, è proprio così, come hai descritto magistralmente….
In Eurozona, chi non ha peccato, scagli la prima pietra. E se la Germania oserà considerarsi immacolata, allora che un fulmine dal cielo la polverizzi!!!!

dalex
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 14:38

Dream Theater,

e già… è la storia del pugile…colpire per primo e fare molto male in modo che le cose poi si mettano bene… adesso l’immacolata germania alza la cresta perchè si è contornata di un’aureola di santa e pura…purtroppo i paesi del resto d’europa, e noi, abbiamo tutti la coscienza sporca e la paura di replicare… l’italia è sempre stata la grande incompiuta…mille qualitá e non essere in grado di sfruttarle al meglio..tiriamo sempre a campá!!!! che Dio ce la mandi buona!!!!

tirlusa
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 14:39

Libero esagera…….7000 miliardi…….facciamo prima a chiedere un anticipo a Dio sul giorno del giudizio! Due considerazioni:
1) borse e Btp in netto calo dopo l’asta. Che intenzioni hanno le banche sull’uso della liquidità?
Sell on news? A maggior ragione mi preoccupano i classici escamotage da trading in un momento così delicato, dove oltre a un mare di liquidità c’è bisogno di un mare di tranquillità e fiducia. Se il buongiorno si vede dal mattino…….
2) Le banche italiane hanno chiesto ‘solo’ tra i 40 e i 50 miliardi. Dei quasi 500 complessivi mi sembrano un pò pochi. Buon segno perchè erano sufficientemente liquide o cattivo segno perchè non avevano troppi titoli da presentare come garanzia? O è dovuto alla nostra minore leva? In quest’ultimo caso i più virtuosi faranno meno utili e mi sembra l’ennesimo paradosso di un mondo che và al contrario.

trandafil
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 14:47

Italia già in recessione da quest’estate !

poi quella “fallita” era l’America.. 8)

lasciate stare la Germania e gli States

dalex
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 14:50

L’operazione della Bce di oggi è stata simila quella della Fed…ma si è poi saputo che hanno fatto della liquiditá ricevuta dalla federal reserve le banche americane? 👿

mannoz
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 15:39

per adesso la liquidità non sembrerebbe andare verso i sovereign…
a meno che preferiscano comprarli a prz più bassi, mah.

7voice
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 16:06

trandafil@finanza, ma x cortesia falla finita con questo modo pattumesco di scrivere a favoire degli usa e della germania !
🙄 🙄 🙄

john_ludd
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 16:06

Un giochino pericoloso. Il quotidiano Libero non è libero. Per tutto ciò che riguarda il debito futuro determinato da promesse fatte nel passato vale una sola regola: ciò che non può essere mantenuto non lo sarà. Vale x la Germania, vale x gli USA vale x l’Italia. Se poi vogliamo accapigliarci in una gara al ribasso x vedere chi sta peggio, è uno sport che personalmente non pratico.

mannoz
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 16:16

john_ludd@finanza,

vero, ma qua sembra che gli altri sono tutti bravi e virtuosi e noi i soli marci, ci fosse più equilibrio nel valutare i songoli casi, magari gli spread non sarebbero così disallineati, tutto qui.

john_ludd
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 16:30

mannoz@finanza,

l’attacco ai titoli italiani non dipende dalla minore o maggiore virtuosità dell’Italia ma dal fatto che ci sono o c’erano 800 miliardi di titoli di stato italiani all’estero. Se vuoi dislocare l’area euro non lo fai distruggendo la Grecia ma attaccando il bersaglio grosso. Si continuano a scrivere un sacco di idiozie sulle debolezze dell’euro ma la vera ragione è avere non solo permesso ma incoraggiato la collocazione di debito nazionale all’estero. Se il trattato di Mastricht avesse avuto al punto (1) la clausola “nessun paese dell’area euro può collocare titoli di debito pressoi altri paesi” non saremmo a questo punto e avrebbe automaticamente eliminato gran parte degli squilibri commerciali e imposto una disciplina di bilancio pubblico. Il più grande mercato del mondo non è l’auto o il petrolio ma il mercato del debito ed è controllato dal cartello bancario anglo-sassone. Nel momento in cui questi hanno intravisto la possibilità che in Europa si introducessero seppur gradualmente e blandamente misure che limitassero questo strapotere è iniziata la guerra. Finirà solo quando l’intero stock di debito europeo sarà riportata in Europa. Se non possiedi quote di sottostante i CDS non servono più a niente. Questo a mio avviso è quello che sta accadendo e questo è lo scopo della linea di credito infinita della BCE: ricomprare il debito europeo fuori dall’Europa, tutto quanto. Poi solo a quel punto avvierà la fase successiva cui NON sarà concessa la partecipazione delle banche anglo americane.

icebergfinanza
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 17:54

john_ludd@finanza,

John lasciamo perdere le squisitezze tecnico politiche quello che non funziona lo sappiamo ma almeno non nascondiamo la realtà e la realtà è che il nostro debito implicito è il migliore d’Europa oggi! Punto il resto è aria già risaputa.
Per quanto riguarda il più grande mercato al mondo è quello delle valute … quello del debito è nulla o poco più al confronto.
Andrea

icebergfinanza
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 18:01

Quanto tempo ancora manca ad una rivoluzione….!!!!!!!

Bankers Join Billionaires to Debunk ‘Imbecile’ Attack on Top 1%
By Max Abelson
dicembre 20, 2011 12:01 AM EST

Jamie Dimon, the highest-paid chief executive officer among the heads of the six biggest U.S. banks, turned a question at an investors’ conference in New York this month into an occasion to defend wealth.

“Acting like everyone who’s been successful is bad and because you’re rich you’re bad, I don’t understand it,” the JPMorgan Chase & Co. (JPM) CEO told an audience member who asked about hostility toward bankers. “Sometimes there’s a bad apple, yet we denigrate the whole.”

Dimon, 55, whose 2010 compensation was $23 million, joined billionaires including hedge-fund manager John Paulson and Home Depot Inc. (HD) co-founder Bernard Marcus in using speeches, open letters and television appearances to defend themselves and the richest 1 percent of the population targeted by Occupy Wall Street demonstrators.

If successful businesspeople don’t go public to share their stories and talk about their troubles, “they deserve what they’re going to get,” said Marcus, 82, a founding member of Job Creators Alliance, a Dallas-based nonprofit that develops talking points and op-ed pieces aimed at “shaping the national agenda,” according to the group’s website. He said he isn’t worried that speaking out might make him a target of protesters.

“Who gives a crap about some imbecile?” Marcus said. “Are you kidding me?”

‘Feels Lonely’

The organization assisted John A. Allison IV, a director of BB&T Corp. (BBT), the ninth-largest U.S. bank, and Staples Inc. co- founder Thomas Stemberg with media appearances this month.

“It still feels lonely, but the chorus is definitely increased,” Allison, 63, a former CEO of the Winston-Salem, North Carolina-based bank and now a professor at Wake Forest University’s business school, said in an interview.

At a lunch in New York, Stemberg and Allison shared their disdain for Section 953(b) of the Dodd-Frank Act, which requires public companies to disclose the ratio between the compensation of their CEOs and employee medians, according to Allison. The rule, still being fine-tuned by the Securities and Exchange Commission, is “incredibly wasteful” because it takes up time and resources, he said. Stemberg called the rule “insane” in an e-mail to Bloomberg News.

“Instead of an attack on the 1 percent, let’s call it an attack on the very productive,” Allison said. “This attack is destructive.”

Income Tripled

The top 1 percent of taxpayers in the U.S. made at least $343,927 in 2009, the last year data is available, according to the Internal Revenue Service. While average household income increased 62 percent from 1979 through 2007, the top 1 percent’s more than tripled, an October Congressional Budget Office report showed. As a result, the U.S. had greater income inequality in 2007 than China or Iran, according to the Central Intelligence Agency’s World Factbook.

Not all affluent Americans are on the defensive. Billionaire Warren Buffett, 81, chairman and CEO of Berkshire Hathaway Inc., has called for increasing taxes on the wealthy, as has Patriotic Millionaires, a group whose supporters include Ask.com co-founder Garrett Gruener and Peter Norvig, director of research at Google Inc., according to its website.

“Rich businesspeople like me don’t create jobs,” Nick Hanauer, co-founder of aQuantive Inc., an online advertising company he sold to Microsoft Corp. for about $6 billion, wrote in a Dec. 1 Bloomberg View article. “Let’s tax the rich like we once did and use that money to spur growth.”

Two out of three Americans support raising taxes on households with incomes of at least $250,000, according to a Bloomberg-Washington Post national poll conducted in October.

Schwarzman, Paulson

Asked if he were willing to pay more taxes in a Nov. 30 interview with Bloomberg Television, Blackstone Group LP (BX) CEO Stephen Schwarzman spoke about lower-income U.S. families who pay no income tax.

“You have to have skin in the game,” said Schwarzman, 64. “I’m not saying how much people should do. But we should all be part of the system.”

Some of Schwarzman’s capital gains at Blackstone, the world’s largest private-equity firm, are taxed at 15 percent, not the 35 percent top marginal income-tax rate. Attacking the banking system is a mistake because it contributes to “a healthier economy,” he said in the interview.

Paulson, the New York hedge-fund manager who became a billionaire by betting against the U.S. housing market, has also said the rich benefit society.

“The top 1 percent of New Yorkers pay over 40 percent of all income taxes,” Paulson & Co. said in an e-mailed statement on Oct. 11, the day Occupy Wall Street protesters left a mock tax-refund check at its president’s Upper East Side townhouse.

‘Going to Vomit’

Tom Golisano, billionaire founder of payroll processer Paychex Inc. (PAYX) and a former New York gubernatorial candidate, said in an interview this month that while there are examples of excess, it’s “ridiculous” to blame everyone who is rich.

“If I hear a politician use the term ‘paying your fair share’ one more time, I’m going to vomit,” said Golisano, who turned 70 last month, celebrating the birthday with girlfriend Monica Seles, the former tennis star who won nine Grand Slam singles titles.

Ken Langone, 76, another Home Depot co-founder and chairman of the NYU Langone Medical Center, said he isn’t embarrassed by his success.

“I am a fat cat, I’m not ashamed,” he said last week in a telephone interview from a dressing room in his Upper East Side home. “If you mean by fat cat that I’ve succeeded, yeah, then I’m a fat cat. I stand guilty of being a fat cat.”

Job Creators

Wilbur Ross, 74, another private-equity billionaire, said in an e-mail that entrepreneurship and capitalism didn’t cause the financial crisis.

“Tearing down the rich does not help those less well- off,” said the chairman of New York-based WL Ross & Co. LLC. “If you favor employment, you need employers whose businesses are flourishing.”

That view is shared by Robert Rosenkranz, CEO of Wilmington, Delaware-based Delphi Financial Group Inc., a seller of workers’-compensation and group-life insurance.

“It’s simply a fact that pretty much all the private- sector jobs in America are created by the decisions of ‘the 1 percent’ to hire and invest,” Rosenkranz, 69, said in an e- mail. “Since their confidence in the future more than any other factor will drive those decisions, it makes little sense to undermine their confidence by vilifying them.”

‘Persecuted Minority’

Peter Schiff, CEO of Westport, Connecticut-based broker- dealer Euro Pacific Capital Inc., is delivering the message directly. He went in October to Zuccotti Park in lower Manhattan, where Occupy Wall Street protesters had camped out, with a sign that said “I Am the 1%” and a video camera.

“Somebody needs to do it,” Schiff said in an interview.

Schiff, 48, disclosed assets of at least $64.7 million before losing the 2010 Republican primary for a Connecticut U.S. Senate seat, according to filings. He’s wealthier now, even though his taxes are “more than a medieval lord would have taken from a serf,” he said.

A clip from Schiff’s video was used in a Nov. 1 segment of Comedy Central’s “The Daily Show,” in which comedian John Hodgman, wearing a cravat, called the wealthy a “persecuted minority.” He asked that the phrase “moneyed Americans” replace “the 1 percent.”

Neither term appeared in a Nov. 28 open letter to President Barack Obama from hedge-fund manager Leon Cooperman, the Omega Advisors Inc. chairman and former CEO of Goldman Sachs Group Inc. (GS)’s money-management unit. Capitalists “are not the scourge that they are too often made out to be” and the wealthy aren’t “a monolithic, selfish and unfeeling lot,” Cooperman wrote. They make products that “fill store shelves at Christmas” and provide health care to millions.

Cooperman, 68, said in an interview that he can’t walk through the dining room of St. Andrews Country Club in Boca Raton, Florida, without being thanked for speaking up. At least four people expressed their gratitude on Dec. 5 while he was eating an egg-white omelet, he said.

“You’ll get more out of me,” the billionaire said, “if you treat me with respect.”

To contact the reporter on this story: Max Abelson in New York at mabelson@bloomberg.net.

To contact the editor responsible for this story: David Scheer at dscheer@bloomberg.net.

john_ludd
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 18:25

icebergfinanza,

Corretto, oggi DOPO l’aumento dell’età pensionabile x quanto brutale la situazione in Italia è unica non solo in Europa ma x tutto il mondo occidentale. E’ un fatto e non un opinione. Questo non basta evidentemente a Randall Wray che nel suo ultimo post definisce persino la data della fine dell’euro cioè gennaio 2012 in concomitanza con l’uscita dell’Italia dall’euro. O questo signore che si fa chiamare professore è uno che ha previsto tutto o si sta esponendo a una figura talmente meschina da sfondare qualsiasi barriera del ridicolo. Questo è il link se interessa:

http://www.nakedcapitalism.com/2011/12/wray-on-krugman-and-currency-sovereignty.html

Per il resto che differenza fa, non esistono valute fiat senza debito fiat. Maggiore il debito maggiore il mercato della valuta corrispondente a meno ci siano limiti alla circolazione dei capitali come avviene in Brasile, in molti paesi dell’Asia e presto nel resto del mondo.

icebergfinanza
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 18:38

Randall Wray questa volta se l’è cercata..auguri non ci dimenticheremo delle sue idiozie GENNAIO 2012!

icebergfinanza
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 18:41

Mentre in Italia le anatre starnazzanti ci dicono che il nostro Paese è in recessione, che è fallito, che è finito per lo zero virgola….

La produzione di beni e servizi in Germania nei prossimi mesi potrebbe arretrare fino ad assumere un valore negativo e non si esclude nemmeno più una possibile recessione. Lo ha affermato stamani e Berlino Simon Juncker, esperto dell’Istituto tedesco per la ricerca economica Diw.

Secondo Juncker «si sta realmente mostrando un indebolimento dell’offerta su larga scala», che nel quarto trimestre del 2011 porterà il Pil a una decrescita dello 0,2% e non si esclude «un ulteriore arretramento nel primo trimestre del 2012, e dunque una recessione tecnica». Non si prevede, tuttavia, un indebolimento duraturo della congiuntura tedesca.

Imprese e consumatori frenano gli investimenti per l’incertezza determinata dalla crisi economica, ma «non appena l’insicurezza diminuirà, un’effetto ripresa potrà di nuovo garantire una crescita significativa dell’economia tedesca». Una ripresa economica nel 2012 sarà possibile se la crisi sarà risolta in fretta, «altrimenti la debolezza congiunturale produrrebbe crescente disoccupazione, che sarebbe vero veleno per la domanda».

Idioti …non hanno ancora capito che non si salverà nessuno dalla depressione!

john_ludd
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 19:10

icebergfinanza,

Non voglio fare il bastian contrario ma non penso che non sappiano, solo che vogliono fare a modo loro senza dircelo e sicuramente senza seguire i consigli degli interessati anglo americani. Arriveranno gli euro bond ma non prima di avere riportato l’intero stock di debito europeo in Europa. Vedremo poi se gli americani tronfi per avere i tassi allo zero virgola e in piena repressione finanziaria riusciranno a mantenere CONTEMPORANEAMENTE tassi bassi, moneta forte, economia in positivo e un costoso esercito sparpagliato x tutto il pianeta. La recessione è inevitabile, una blanda depressione pure, una forte depressione non ancora. Distruggerebbe alla fine il sistema monetario, questo credo lo sappiano nelle sacre stanze e forse spiega alcune mosse o forse no e sono solo pensieri in libertà di un tale che si fa chiamare John Ludd.

icebergfinanza
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 20:23

Comprendo Trandafill che hai bisogno di affetto che sei solo che passi il tempo a cliccare voti negativi e pollici versi a trillare e scrivere idiozie ma questa non e’ una casa di cura per di più gratuita. Curati da altre parti e sii sereno Buon Natale!

kurskit@yahoo.it
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 20:50

Domanda: non è che tutto sto casino sull’euro è creato dagli USA per poter avere comunque un’alta richiesta dei loro bond, con conseguente bassissimo interesse, potendo contemporaneamente tenere il valore del dollaro competitivo nei confronti dell’euro?
Mi sa tanto di grossa azienda che le banche puntellano a tutti i costi, facendo contemporaneamente rientrare di corsa le aziende minori, anche al costo di farle fallire. O no?

kurskit@yahoo.it
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 20:53

Ps. Gioco facilitato poi dalla litigiosità all’interno della holding di aziende concorrenti. UE, Tutti contro tutti appassionatamente.

dostojevsky
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 21:15

@john ludd…
i bastion contrari sono l’anima di ogni blog soprattutto quando nn si tratta di stupidi o (uso un termine orrendo) debunker da quattro soldi, che poi forse sono la stessa cosa…
la germania, e gli altri, vorrebbero strangolare il gigante? interessante, ma ho l’impressione che quest’ultimo si uno che quando le trattative vanno male tira il tavolo all’aria e da aria alle revolver nella migliore tradizione western… il gigante ha le pistole scariche? forse si forse no… sarebbe un gioco molto rischioso…

john_ludd
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 21:34

dostojevsky@finanza,

l’europa non ha attaccato nessuno, procede in ordine semi sparso, non ha un esercito e neppure una politica estera. Il suo sistema bancario è fallito ma non ha riempito il pianeta di CDO e altre zozzerie, negli ultimi 60 anni non ha fatto guerre in giro x il mondo nè organizzato colpi di stato in una decina di paesi mentre la propaganda suonava la musica del paese della libertà. Il sistema America gold backed è già andato in default quando unilateralmente ha deciso di non convertire in oro i dollari di carta che alcune nazioni straniere riconsegnavano (specie i francesi quando ancora avevano uno statista e non un pagliaccio come presidente). Guarda caso allora era lo stress finanziario della guerra del Vietnam, ora i 4 trilioni buttati nelle guerre in Iraq e Afganisthan. Quindi siamo da capo con l’aggravante che anche tutti gli altri sono messi maluccio ma almeno nel suo complesso l’Europa mantiene un sistema industriale in grado di produrre quasi tutto, un sistema scolastico qua e là ottimo, un sistema sanitario pubblico che non ti lascia crepare x strada se non ha una carta di credito etc… Alla fine è difficile starsene da una parte accontentandosi di affermare che fa tutto schifo. Sì certo viviamo un momento cupo ovunque, ma quel sistema dove l’1% possiede tutto e il cui nome proprio è “fascista” è più aberrante degli altri.

maatmatithiak
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 21:42

http://www.wallstreetitalia.com/article/1292202/mercati/immobiliare-usa-dati-gonfiati-14-nel-periodo-2007-2010.aspx
il NAR ha taroccato !!…
secondo voi è l’unico ??? …
dopo germania anche gli Usa

ilcuculo
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 22:07

Idioti …non hanno ancora capito che non si salverà nessuno dalla depressione!

Andrea,
a che livello vedi il bottom da cui si riparte con sostenibilità?

dostojevsky
Scritto il 21 Dicembre 2011 at 23:27

@john_ludd…

capisco il tuo punto, ma potrei facilmente replicare “di quale europa stai parlando? di quelle dei 27-1(-2-3)? di quella anglofrancese per la libia con la germania astenuta e l’italia indecisa? di quella dei paesi periferici che sono pronti a cambiare bandiera quando “qualcuno” offrirà qualcosa di meglio della ricetta tedesca? di quella la cui pax è stata garantita dall’obbligatorio (o furbo) allineamento alla linea della washington “fascista” per mezzo secolo? quella che avrà bisogno di scendere a patto con la mosca (fascista?) per garantirsi il gas? o di quella che resterà fuori dai giochi mediorientali dove l’impero punta (?) su un altro microimpero islamico (????) altrettanto ambizioso? ci sono un sacco di modi di vedere il punto della situazione, ne hai appena eluso uno: il mondo è seduto al tavolo con un cowboy dal grilletto facile (i cittadini americani stessi lo sono) circondato da tanti altri cowboy intraprendenti, l’europa in questo momento mi sembra terra di mezzo, i suoi regnanti giocano tutti sottobanco e hanno tutti una pistola puntata alla tempia… quella del cowboy… e ovviamente dei tanti sgherri che non ha mai mancato di sguinzagliare a corte degli imperatori…”

forse chi si deve ribellare contro la macchina nn è la germania ma l’uomo qualunque… ma questo non precluderebbe il rischio di stare seduti al tavolo con uno (tanti) cowboy…

dostojevsky
Scritto il 22 Dicembre 2011 at 00:40

@john ludd…

il tuo nick è molto suggestivo… ma te ne suggerisco un altro… stanislav petrov…

tirlusa
Scritto il 22 Dicembre 2011 at 00:41

E’ triste dirlo ma secondo me l’unico modo che ha l’Europa di sopravvivere è quella di puntare sulla propria domanda interna, i paesi dell’Est potrebbero essere la chiave di sostenibilità di un modello del genere. E bisogna, purtroppo, essere protezionisti anche nel mercato dei capitali, è necessario creare una cortina di protezione per i nostri mercati azionari che stanno perdendo ben oltre il demerito delle aziende quotate e per il mercato dei debiti pubblici. Non sono un protezionista, ma se dall’altro lato dell’oceano si stampa moneta dal nulla che poi viene usata per affossarci bisogna difendersi. Purtroppo loro sono molto più compatti ed all’avanguardia rispetto a noi in quanto ad ‘abilità’ finanziaria.
Forse il destino può darci una mano, visto che il migliore c’ha la rogna…..magari scoppiano loro prima di terminare il loro lavoro contro di noi.

john_ludd
Scritto il 22 Dicembre 2011 at 01:57

dostojevsky@finanza,

L’America è diventato uno stato fascista, non lo è sempre stato. Uno tra i più grandi e dimenticati discorsi civili degli ultimi 60 anni è il discorso di commiato del presidente D. Eisenhower nel 1960 nel quale egli avvertiva i cittadini americani a essere vigili e uniti nella difesa dei valori veri della nazione stando attenti a non cedere potere agli interessi privati e ai monopoli in particolare quello industriale-militare. La lezione è stata disattesa e il paese è scivolato verso un fascismo soft a sempre maggiore livello tecnologico. Eisenhower era un repubblicano conservatore ma era uno statista e un uomo per bene, come lo erano De Gasperi, De Gaulle e pochi altri. Poi la gente, il popolo di cui tanto si ama straparlare ha preferito la musica dei pifferai e oggi ne paga le conseguenze insieme ai propri figli e ai figli dei figli.

dostojevsky
Scritto il 22 Dicembre 2011 at 03:20

@john ludd

la musica dei pifferai prometteva oro e oro dava, siamo a metà fra ingenuità e opportunismo. eisenhower metteva in guardia dalla crescente influenza dell’industria militare ma, pretendendo l’armata più forte e tecnologicamente avanzata del pianeta, di fatto apriva loro le porte. la geopolitica anglosassone è sempre stata schiava del concetto di sceriffo globale, un supervisore che in buona e, ovviamente, cattiva fede amministri quello che non basta (e basterà sempre di meno) per tutti… perchè? perchè l’america fascista di oggi è lo specchio di un mondo fascista dove tanto lasci, tanto qualcun’altro si prenderà, è una visione cinica, spietata e pragmatica… in altre parole perfettamente americana (scusa il luogo comune)… oggi, domani, con molta probabilità, lo sceriffo finirà le pallottole, almeno quelle di gomma, poichè può contare comunque su un ventaglio di opzioni più drastiche che non si è mai limitato nell’esplorare nel corso di questi anni.
una verità? il mondo di domani richiederà grandi cambiamenti se si vuole salvaguardare la maggiorparte di quanto fatto finora (e intendo le persone e non ho la più pallida idea se comunque non si sia già oltre un punto di non ritorno) e la classe politica globale, semplicemente non è all’altezza (c’è qualcuno che lo è?)… si sono infilati, ormai da troppo tempo, nel più elementare degli aneddoti… il dilemma del prigioniero…

icebergfinanza
Scritto il 22 Dicembre 2011 at 05:46

ilcuculo@finanza,

Quando incominceranno le nazionalizzazioni delle banche allora si intravvedera’ uno spiraglio di luce all’interno di una dinamica che porterà acomprenderw che la liquidità non servirà a nulla ma che questa e’ una crisi di solvibilità … Grecia docet! Andrea

ilcuculo
Scritto il 22 Dicembre 2011 at 09:00

dostojevsky@finanza,

john_ludd@finanza,

Scusate ma io faccio fatica ad utilizzare oggi termini che derivano da situazioni politiche completamente diverse, e nel gap linguistico ci infiliamo tutto il non detto e tutto il non capito.
Così facciamo dei bei discorsi lunghi e articolati al termne del quale non ci siamo neppure intesi sul significato delle parole.

Cosa intendete oggi 2012 per Fascista ?

grazie

john_ludd
Scritto il 22 Dicembre 2011 at 09:50

ilcuculo@finanza,

è fascista un sistema che favorisce pochi e punisce i molti e che controlla i mezzi di produzione, di distribuzione e di informazione in modo da vendere questo processo come del tutto naturale. E’ fascista un sistema che non si cura dei deboli, che ha il culto della forza militare e non, del successo a ogni costo, del tutto subito, dell’io e non del noi. E’ fascista un sistema che non tollera l’esistenza di un pensiero alternativo e lo distrugge con la forza bruta quando è grezzo e primitivo, con la sofisticazione dei mezzi tecnologici e il controllo totale del processo educativo quando è moderno ed evoluto. La coreografia, il folklore di un sistema cambia nel tempo, i cerchi di fuoco e i balilla sono figli di un tempo ma il concetto di base di un regime fascista percorre la storia da millenni. Preferisco questo termine ad altri perché diretto, se a uno non piace e preferisce perdersi in sofismi è un problema suo.

ilcuculo
Scritto il 22 Dicembre 2011 at 10:08

john_ludd@finanza,

John,

hai dato una definizione del potere in senso molto generale, in questa accezione forse non esiste un potere non fascista. Sono i correttivi e i contrappesi che una società riesce a mettere al potere che rendono una società “non fascista” di fronte ad un potere che, secondo la tua definizione è sempre fascista.

john_ludd
Scritto il 22 Dicembre 2011 at 12:23

ilcuculo@finanza,

Questo è un blog e non è fatto per scrivere papiri di decine di pagine. Per quello ci sono i libri che ogni persona saggia non dovrebbe disdegnare accontentandosi dei blog, utili per un rapido scambio di informazioni e accendere qualche dubbio sulle proprie convinzioni. Questa è la ragione per cui amo leggere i commenti di gente intelligente e questo blog ne è ben frequentato. Per il tema in oggetto cosa posso dirti, vedo elementi di fascismo in USA ma non in Francia o in Danimarca o in Olanda. Del mio paese che il fascismo “storico” lo ha inventato posso solo dire che possiede da sempre i geni del fascismo ma che sinora è riuscito a non tornare a una versione moderna degli anni 20.

lacassandra
Scritto il 22 Dicembre 2011 at 14:19

john_ludd@finanza,

In realtà la guerra finanziaria è in corso anche tra gli stati dell’Eurozona, tutt’altro che coesi, anzi.
L’Italia avrebbe la possibilità di dissolvere la pressione sul proprio debito, consentendo, a partire dalle aste 2012, l’acquisto di titoli del debito pubblico solo a soggetti italiani. Un tasso del 4% sul decennale sarebbe ben accolto dai risparmiatori e farebbe ampiamente fronte all’attacco squallido dell’EBA.
In sostanza, nella guerra in atto, dovremmo utilizzare la super arma che ci distingue: l’enorme stock di risparmio.

john_ludd
Scritto il 22 Dicembre 2011 at 15:37

lacassandra@finanza,

è così ma non del tutto, l’EBA cambierà le sue regole, tutta scena per una platea lontana di là dal mare e… avverrà quello che speri ma non prima di una paio di passi necessari e obbligati. Non ci sono stupidi al volante (magari un pò e forse anche molto bastardi), sono lì che ci lavorano da 50 anni e non si faranno disintegrare il giochino da dei falliti anglo sassoni con i quali hanno il dente avvelenato per 1001 motivi che si perdono nei libri di storia. Il 2012 è transizione, lasciate perdere le predizioni dei Maya, il mondo non finirà l’anno prossimo ma inizierà a cambiare volto.

john_ludd
Scritto il 22 Dicembre 2011 at 17:41

lacassandra@finanza,

“In alcuni ambienti già si definisce la Bce, il più grosso hedge fund insolvente del mondo. E se dovesse saltare? C’è un solo soggetto in grado di salvarla e non è certo la Cina (di cui parleremo diffusamente domani): è la Fed. Ma a quale prezzo?”

Il Signor Bottarelli dimostra come tanti altri di essere un onesto commentatore ma un somaro in economia e finanza non conoscendo come funziona una banca centrale che non potrà mai rimanere senza il denaro che essa stessa crea con un click dentro un computer. Non c’è limite al denaro elettronico che può essere creato, ma un giorno potrebbe presentarsi il conto in termini di inflazione, ma è lontano mentre altri tipi di preoccupazione sono x l’oggi. Non confondiamo il bilancio di una banca centrale con quello di un privato, non hanno nulla in comune tranne il nome.

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