in caricamento ...

EUROPA: BATTAGLIA NELLA NEBBIA

Scritto il alle 07:33 da icebergfinanza

 Mentre l'entusiasmo per il campo dei miracoli del 23 ottobre sembra trasformarsi nell'amara realtà del gatto e la volpe e dall'America tornano ad arrivare segnali di un'economia in contrazione con produzione anemica e indici manifatturieri depressi, noi andiamo a dare un'occhiata a quanto avviene in realtà in questa "Battaglia nella Nebbia" di questo tempo.

Per coloro che si sono lasciati esaltare dai risultati di Citigroup, suggerisco di prendersi un libro di favole e segnarsi la pagina dove vissero tutti felici e contenti in un contesto come il core tier 1 comunicato ovvero un irreale 13,5 % tutto frutto di invenzioni contabili che derivano dalla supposizione di riacquisto del proprio debito a prezzi stracciati giocandoci sopra con i cds. Scusate l'ironia e in non esprimere in termini corretti la questione ma francamente è inutile perdere tempo a spiegare le magie contabili americane.
Un ispirato Carlo Bastasin scrive sul SOLE24ORE

Von Clausewitz chiamava “nebbia della battaglia” il problema di non avere una mente chiara sotto il rombo dei cannoni, quando è più difficile capire l'esito del combattimento e la forza delle alleanze.  

Per i leader dell'euro area questo è il momento di prevalere sulla nebbia anziché nascondersi dietro di essa. Anche gli investitori di Wall Street sembrano aver cambiato opinione sull'euro da qualche settimana e quasi tutti hanno ridotto a zero la possibilità che tra cinque anni la moneta unica europea non esista più.

Ma la buona notizia, come al solito in questa crisi, ne contiene una meno buona. Proprio perché la gestione del rischio non è più ai confini dell'euro area, si è spostata al suo interno. È diventato più importante gestire il rischio di singoli paesi per arginare un contagio che attraverso i canali bancari e quelli fiscali colpisce perfino Francia e Germania.

In Germania le previsioni di crescita per il 2012 sono crollate. Il rapporto dei centri di ricerca (Herbstgutachten) prevede una crescita dello 0,8%, un terzo delle previsioni precedenti, come conseguenza della crisi del debito. Il caso francese, con i Cds di Société Générale e Crédit Agricole che si muovono in parallelo con quelli dei paesi della periferia, mostra che parlare di rasserenamento del clima è molto precipitoso: l'interazione banche-debito pubblico-economia è in pieno corso. di Carlo Bastasin – Il Sole 24 Ore –

Più che ai cds di Societe Generale o Credit Agricole bisognerebbe guardare a quelli di BNP Paribas che secondo i dati dell'EBA quella dei fantasiosi ed inaffidabili stress test aveva a fine anno un'esposizione di oltre sette miliardi e mezzo a Grecia e Portogallo mentre le maggiori banche italiane non arrivano tutte insieme a un miliardo e mezzo!

Compreso perchè Sarkozy sia molto agitato in questi giorni?

Secondo Deutsche Bank il rating della Francia è a rischio downgrade a causa del deterioramento delle condizioni economiche. Il broker aggiunge che l'unico modo per evitare il taglio del rating è l'implementazione di una serie di misure correttive.Trendonline 
 
Ma non solo…

Germania e Francia, le due maggiori economie dell'area euro, rischiano di perdere il rating a tripla A. Lo dice il quotidiano finanziario tedesco Handelsblatt che cita le previsioni di diversi economisti di banche d'affari. Parallalamente, il quotidiano riferisce che Fitch sarebbe sul punto di Germania e Francia, le due maggiori economie dell'area euro, rischiano di perdere il rating a tripla A. Lo dice il quotidiano finanziario tedesco Handelsblatt che cita le previsioni di diversi economisti di banche d'affari. Parallelamente, il quotidiano riferisce che Fitch sarebbe sul punto  di declassare sette tra le maggiori banche di investimenti, tra cui la tedesca Deutsche Bank. (Sole24Ore)

Affascinante no si downgradano tra loro, nella battaglia in mezzo alla nebbia, mentre rimbomban o i colpi di cannone.

Oggi la Commissione europea ha dato via libera con riserva alla nazionalizzazione di Dexia Bank Belgium, precisando che l'operazione «è stata necessaria» per preservare la stabilità del sistema finanziario ma che al momento non è in grado di valutare se l'operazione – costata quattro miliardi di euro – sia in linea con le norme Ue sugli aiuti pubblici. Il Sole 24 Ore

Allucinante nella nebbia di questo tempo!

Non c'è alcuna alternativa alla nazionalizzazione di alcune banche, azionisti ed obbligazionisti devono assumersi le proprie responsabilità, il sistema è in buona parte fallito, si deve preservare solo ed esclusivamente il risparmio dei depositanti il resto è rischio puro!

28 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 18 Ottobre 2011 at 09:54

… azionisti ed obbligazionisti devono assumersi le proprie responsabilità, il sistema è in buona parte fallito, si deve preservare solo ed esclusivamente il risparmio dei depositanti…

ecco questa è la via giusta ed equa. Il rischio è rischio, chi ha sbagliato è giusto che paghi.

giuseppe
cagliari

utente anonimo
Scritto il 18 Ottobre 2011 at 10:00

Sulla situazione in generale delle banche italiane, vedevo oggi alcuni parametri riguardo loro solidità.

Cassa Padana (per esempio), che è una banca di credito cooperativo, possiede un Tier1 relativamente alto, intorno a 20. Mi chiedo se queste banche "minori", in un ipotetico crash generale, abbiamo più o meno probabilità di tenere rispetto alle grandi banche, oppure proprio per la loro piccola dimensione sono da considerare a maggior rischio.

Un grazie in anticipo,
Bruno

utente anonimo
Scritto il 18 Ottobre 2011 at 10:10

da quando trendon line è un sito affidabile?
sono tutti sempre strapositivi e istituzionali. grazie, marxo

utente anonimo
Scritto il 18 Ottobre 2011 at 12:32

Bank of America: fatturato Q3 in crescita del 6% a 28,7 miliardi di dollari, sopra le attese

ahahah

come li han fatti i soldi???

utente anonimo
Scritto il 18 Ottobre 2011 at 13:12

http://www.wallstreetitalia.com/article/1239322/debito/italia-nessuno-vuole-i-suoi-titoli-di-stato.aspx
la vera sfida è l'Italia
————————————–
ma con un TIER1 a 9,93 %
e un Total capiat ratio a 12,19%
una piccola banca puo star tranquilla ??
M

utente anonimo
Scritto il 18 Ottobre 2011 at 13:12

http://www.wallstreetitalia.com/article/1239322/debito/italia-nessuno-vuole-i-suoi-titoli-di-stato.aspx
la vera sfida è l'Italia
————————————–
ma con un TIER1 a 9,93 %
e un Total capiat ratio a 12,19%
una piccola banca puo star tranquilla ??
M

Scritto il 18 Ottobre 2011 at 15:26

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-10-18/financial-times-incrociamo-dita-154136.shtml?uuid=AagxC1DE

Financial Times: «Incrociamo le dita e aspettiamo che gli italiani caccino Berlusconi»» Financial Times: «Incrociamo le dita e aspettiamo che gli italiani caccino Berlusconi»»

Posto e premesso che penso tutto il male possibile di Berlusconi come Primo Ministro devo dire che quando leggo che il FT scrive queste cose mi sorge qualche dubbio.

A voi no?

Scritto il 18 Ottobre 2011 at 15:26

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-10-18/financial-times-incrociamo-dita-154136.shtml?uuid=AagxC1DE

Financial Times: «Incrociamo le dita e aspettiamo che gli italiani caccino Berlusconi»» Financial Times: «Incrociamo le dita e aspettiamo che gli italiani caccino Berlusconi»»

Posto e premesso che penso tutto il male possibile di Berlusconi come Primo Ministro devo dire che quando leggo che il FT scrive queste cose mi sorge qualche dubbio.

A voi no?

utente anonimo
Scritto il 18 Ottobre 2011 at 16:38

Tutti i giornalo hanno una loro linea e un loro editore. FT è un giornale anglo-sassone, espone le sue idee, non le condividiamo in gran parte ma se qualche volte dice una cosa giusta allora diciamolo.

D'altra parte l'altro bastione del pensiero liberale Economist aveva messo il Silvio in prima pagina anni fa con il titolo UNFIT (inadatto a governare). Il fatto che è inglese vuole dire che ha automaticamente torto ?

Siamo dunque a questo punto ? 

LEAP che è europeo e anti USA e anti GB nel suo ultimo numero dice chiaramente dove sta il problema dell'Italia, la credibilità di chi governa. Non è forse vero ? E' forse colpa di stranieri cattivi se la destra italiana non è capace di trovare un leader decente ?

un elettore di destra

Scritto il 18 Ottobre 2011 at 16:57

Vietata  la vendita naked dei Cds sui debiti pubblici,
adesso in attesa del 23 ….vediamo che succede…..
attaccheranno ancora per qualche giorno il debito italiano
per avere qualche frazione di punto percentuale
d'interesse in più.

Scritto il 18 Ottobre 2011 at 17:06

Quando hai un core tier one capital ratio del 20 % dai un’occhiata alla raccolta e alla voce impieghi e dormi sogni tranquilli altri che leggende metropolitane sul piccolo o il grande! Andrea

Scritto il 18 Ottobre 2011 at 17:09

Ma qui qualcuno legge ancora il FT o l’Economist quando parla del nano affamato! Andrea

utente anonimo
Scritto il 18 Ottobre 2011 at 17:19

breaknews del Sole:     S&P taglia rating a 24 banche italiane…  la guerra e' appena iniziata, signori…

p.s. Carpediem profetico

F.

Scritto il 18 Ottobre 2011 at 17:23

Niente paura tirano petardi qualche scoppio qui e la ma nulla di interessante oltre alle urla degli strilloni angloamericani e nostrani. Andrea

Scritto il 18 Ottobre 2011 at 17:29

Si deve fare tutto il possibile per evitare il contagio della crisi del debito, ha aggiunto la Merkel, sottolineando come nell’azione di contrasto alla crisi si stia «procedendo millimetro dopo millimetro». La questione della ricapitalizzazione delle banche verrà discussa nel fine settimana, ha concluso la cancelliera, aggiungendo che la crisi non è colpa delle banche….simpatica la ragazzina ha ragione e’ tutta colpa della politica e della luna. Andrea

Scritto il 18 Ottobre 2011 at 17:35

A proposito diamola tutta la notizia specialmente l’ultima parte del panico altrui su Icebergfinanza ci faccuamo la camomilla… Standard & Poor’s ha tagliato il rating di 24 banche e istituzioni finanziarie italiane a causa dei rischi sull’economia e il debito sovrano. La decisione interviene a seguito del declassamento di rating sul paese, operato nelle scorse settimane. È quanto si legge in una nota. Tra le banche “declassate” ci sono Banca Mps
, Ubi Banca
 e Banco Popolare
. Confermati i rating di 19 banche, fra cui Intesa Sanpaolo e Unicredit.

Scritto il 18 Ottobre 2011 at 17:47

FED

E IL «BOARD» SI SPACCA – I nuovi stimoli all'economia non sono stati votati all'unanimità dal direttivo della Banca centrale. Per la seconda volta consecutiva, il board si è spaccato e la decisione è stata votata con 7 voti a favore e tre contrari. A votare contro sono stati il presidente della Fed di Dallas Richard W. Fisher, quello della Fed di Philadelphia Charles Plosser, e il presidente della Fed di Minneapolis Narayana Kocherlakota.

utente anonimo
Scritto il 18 Ottobre 2011 at 17:55

X ilcuculo69 mess. N.8
Non lo dico per piaggeria visto che molte volte ci siamo “scontrati” ma quando hai ragione hai ragione. Ft e l’economist sono riusciti nella folle impresa di far guadagnare consenso addirittura a berlusconi, per la serie libero mercato si ma é libero solo se fa le cose che dicono loro. Del resto l’anomalia silvio esiste da cosí tanto tempo soprattutto per demerito altrui figuriamoci, ora é diventato l’epicentro della crisi mondiale! Pure riusciranno a farlo votare dai cinesi!

D’accordissimo anche sul post che hai scritto ieri sulla facilità con cui si puó fraintendere il concetto dell’illusione di cui parla spesso andrea.

Giuseppe

utente anonimo
Scritto il 18 Ottobre 2011 at 17:59

Correggo era il mess. N. 7 non il numero 8
Giuseppe

utente anonimo
Scritto il 18 Ottobre 2011 at 18:04

http://www.corriere.it/cronache/11_ottobre_18/unicredit-sequestro–milioni-ferrarella_8be3dc40-f9a1-11e0-bc4b-5084eabf7820.shtml
Profumo quello che vorrebbe prendere il posto di Berlusca…….
siamo proprio messi bene

utente anonimo
Scritto il 18 Ottobre 2011 at 18:04

http://www.corriere.it/cronache/11_ottobre_18/unicredit-sequestro–milioni-ferrarella_8be3dc40-f9a1-11e0-bc4b-5084eabf7820.shtml
Profumo quello che vorrebbe prendere il posto di Berlusca…….
siamo proprio messi bene

Scritto il 18 Ottobre 2011 at 18:08

A proposito del FT

 

 

Avendo personalizzato la politica e nel caso del PDL essendo il
nano anche il "Titolare" di quel partito, è mia convinzione che nulla
cambierà anche dopo la caduta del Berluska, poichè rimarrà
sempre "Titolare" di una grossa percentuale di elettori che gli 
permetterà di condizionare qualsiasi altro "nuovo governo", poichè
ormai la politika è diventata solo business, per cui bisognerà
trovare NUOVO DINERO da distribuire agli amici ed amici
degli amici, e per questo anche al nano…..e gli inviti che vengono
d'oltre manika io li interpreto provenienti da qualche loggione
che colà ha la sua sede principale.

Bisognerà avere il coraggio di fare RAMAZZA PULITA,
e non permettere ad alcuno che fino adesso ha vissuto
di sola politica di ricandidarsi e trovare tante PORTINAIE
di VOGHERA a farci da GOVERNANTI……e non farci prendere
per il sedere con la scusa che servono i professionisti della
politika…a meno che non vogliamo resuscitare dei fuoriclasse
tipo i Cirino e company .   imho

Scritto il 18 Ottobre 2011 at 18:38

Per chi cerca d'investire in terreni……poi deve fare i conti con questi

concorrenti.

 

 

D'ALEMA SI FA LA VIGNA COI SUSSIDI EUROPEI!

 

 

 

http://www.movimentolibertario.it/index.php?option=com_content&view=article&id=6389:dalema-si-fa-la-vigna-coi-sussidi-europei&catid=1:latest-news

Scritto il 18 Ottobre 2011 at 18:38

Per chi cerca d'investire in terreni……poi deve fare i conti con questi

concorrenti.

 

 

D'ALEMA SI FA LA VIGNA COI SUSSIDI EUROPEI!

 

 

 

http://www.movimentolibertario.it/index.php?option=com_content&view=article&id=6389:dalema-si-fa-la-vigna-coi-sussidi-europei&catid=1:latest-news

utente anonimo
Scritto il 18 Ottobre 2011 at 18:50

Beh Cuculo il sospetto è sospetto sul Financial Times, ma mentre noi Italiani vorremmo via il governo per ragioni nobili, gli anglosassoni e gli americani stanno presentando il conto al nostro governo per aver fatto interessi diversi dai loro insieme all' "amico" Putin, facendo intromettere spesso la russia in viccende Europee e appoggiando il progetto South stream con l'ENI per il trasporto del Gas dalla Russia verso l'Europa in contrapposizione al Progetto Nabucco RWE e paesi dell'est, e al Rigasifitore di Rovigo che avrebbe trasortato e introdotto in Italia  il gas della EXXON dal Quatar e poi verso l'Europa.  A colpo energetico hanno risposto subito con colpo energetico e relativa immissione in Libia sotto le insegne del volemose bene… evviva la primavera araba, Ora  Edf e' entrata a far parte del consorzio Southstream così come la tedesca Wintershall e probabilmente ENI (e il Greenstream) potrà continuare le sue operazioni in Libia senza troppi ( e dico troppi non nessuno) intoppi, e dobbiamo stare ben attenti altrimenti rischiamo di rimanere senza gas nel 2013. Ma gli anglosassoni non sono ancora paghi e chiedono anche delle teste. In tutto ciò l'opposizione fa giustamente l'opposizione, del resto di fronte a cotanti alleati… questo è il prezzo che si paga nel tentare le politiche del piede in 2 scarpe che con o senza sorriso ahimè non funzionano e che più di una volta nella storia abbiamo pagato, e di fronte a certi errori a volte bisognerebbe avere il corraggio di dire ho sbagliato e fare più di un passo  indietro.   
Questa è come al solito la mia ipotesi, naturalmente magari è solo frutto di stupide e farraginose fantasie notturne.

Il Fringuello

Scritto il 18 Ottobre 2011 at 20:10

Caro Fringuello, questo ed altro …c he non conosciamo.
Il problema è che in Italia la storia ci insegna che quando qualcuno chiamava lo straniero per liberarsi del giogo del padrone poi si ritrovava su groppone un nuovo padrone al quale per giunta doveva pure dire grazie.

La nostra opposizione di fronte a tanto alleato dovrebbe avere la forza di dire NO GRAZIE, il nostro Berlusconi ce lo grattiamo da noi.

Ma qui di capitani coraggiosi non se ne vedono e neppure capitani di lungo corso. Il ns. capitano è merce rara…

utente anonimo
Scritto il 19 Ottobre 2011 at 08:38

Per Cassa Padana questi sono i dati:

Tier 1 capital ratio:  21,84%

Soci:  7.247

Dipendenti: 336

Filiali: 49

Raccolta diretta: 1.423 milioni

Raccolta indiretta: 311 milioni

Impieghi: 1.286 milioni

Patrimonio: 197 milioni 

Utile netto: 1.900 migliaia

Risorse destinate alla mutualità interna: 2.952.248,52
Risorse destinate alla mutualità esterna: 1.516.405,51
Risorse destinate alla mutualità internazionale: 133.812,00

Grazie,
Bruno

CONSULENZA FINANZIARIA GENERICA
SOSTIENI ICEBERGFINANZA
SOSTIENI IL NOSTRO VIAGGIO
IL NOSTRO LIBRO clicca qui
Segui IcebergFinanza su
http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/ http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/ http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/
CONTATORE