La depressione immobiliare americana continua! Come ho condiviso in una recente intervista al Sole24Ore che potrete trovare al seguente indirizzo …
«Sul fronte dei prezzi – risponde Andrea Mazzalai, massimo esperto di immobiliare statunitense e fondatore di Icebergfinanza.com – non abbiamo ancora raggiunto il livello più basso. Guardando agli indici Case-Shiller e Corelogic, stimo per il residenziale un ulteriore downside del 10 per cento. Comunque, siamo nella fase finale della crisi: ci vorrà ancora un anno».
Se volete avere una dimensione grafica di quanto in realtà ci aspetta date un'occhiata qui sotto da me elaborato…
Thanks to Calculatedrisk
Ieri Standard & Poor's nel loro reported(.pdf) hanno segnalato che i prezzi delle abitazioni sono saliti per il secondo mese consecutivo, mediamente intorno all'1 %. Se però come più volte abbiamo visto si prendono in considerazioni i fattori stagionali, ovvero la dinamica che vede la primavera come la stagione principe e più propizia del mercato immobiliare, l'aumento si riduce praticamente a zero ovvero lo 0,1 % per l'indice composito delle maggiori 10 metropoli americane e resta piatto per quanto riguarda quello rappresentativo delle principali venti metropoli.
Thanks to TimIacono
Su base annua siamo sotto di un sensibile 4,5 % che verrà incrementato nei prossimi mesi quando la recessione tornerà a bussare alle porte dell'economia americana e la disoccupazione aumenterà.
Come ha scritto recentemente Gary Shilling autore di Age of Deleraging e uno dei massimi esperti di dinamiche immobiliari americane che insieme a Robert J.Shiller ha previsto con largo anticipo questa depressione, non importa quali azioni intraprenderà la Federal Reserve nei prossimi mesi, un recessione nel 2012 è una possibilità concreta.
Secondo il suo ufficio studi, vi sono dai 2 ai 2,5 milioni di abitazioni in eccesso in America attualmente, che porteranno ad un eccesso di inventario per i prossimi 4 o 5 anni, con una caduta di un ulteriore 20 % e un incremento del numero delle famiglie con patrimonio negativo dal 23 % al 40 %.
Per Robert J. Shiller invece, come abbiamo visto in questa Intervista i prezzi potrebbero cadere di un ulteriore 25 %.
Probabilmente sono stato troppo ottimista ma ho l'impressione che probabilmente un'ulteriore caduta dei prezzi non raggiungerà queste dimensioni.
Nel frattempo come potete osservare qui a fianco in questo grafico di Calculatedrisk
( cliccare sopra per ingrandire )
che non ha bisogno di nessun commento le vendite di nuove abitazioni sono cadute di un ulteriore 1 % da un livello rivisto al ribasso anche nel mese precedente.
Come ci ricorda Bill Mcbride l'apprezzamento del valore delle case in termini reali ovvero al netto dell'inflazione negli ultimi dieci anni è stato azzerato.
La stessa dinamica è in corso anche per le abitazioni esistenti ma non si deve dimenticare che la NAR ovvero l'associazione americana degli immobiliaristi sta continuando a posticipare la presentazioni delle revisioni per gli anni passati che secondo alcune stime vedrà ridimensionate sensibilmente le precedenti vendite di abitazioni esistenti almeno di un 10 %.
Ma in fondo che importa, importante è la leggenda metropolitana il tetto del debito o gli stimoli inutili e dannosi della Federal Reserve.
Quello che è importante ricordare è che lo stimolo all'occupazione avviene solo tramite la costruzione di nuove abitazioni, mentre l'impatto delle transazioni di abitazioni esistenti è quasi nullo. In un paese come l'America con oltre quattrocento milioni di abitanti si sono vendute solo 29.000 nuove abitazioni, vicino al minimo storico del giugno dello scorso anno che fu di 28.000. E siamo in Estate, il picco delle vendite solitamente si registra nei mesi primaverili, ovvero marzo, aprile e maggio.
In fondo di revisione in revisione, nei prossimi anni scopriremo che in realtà più che una recessione questa è la seconda grande depressione della storia.
Dunque ……
le case di rating che un giorno per l'altro cambiano idea e valutazione sul debito degli stati sovrani, come si trattasse di previsioni su semplici azioni, e … dettano le richieste per nuove manovre finanziarie e quindi di tasse per socializzare le perdite, in modo da avere nuovo carburante da immetere in un mercato "assolutamente libero" di fare quello che vuole con il denaro disponibile …. ovviamente senza vincoli, regole o remore …
Il presidente degli USA che si rivolge alla TV del suo paese per chiedere che si faccia pressione sul congresso e sul senato per far passare un abbattimento del tetto del debito USA …. dopo che tale tetto è stato raggiunto grazie alla SUA politica di aiuto alle banche e di estensione della copertura sanitaria, senza tagli per compensare le uscite e senza prendere in considerazione la realtà della recessione in cui si sono allegramente infilati.
Una parte del mondo continua a vivere nel lusso ed in agi, mentre un'altra muore di fame … con una frazione dell'inutile ricchezza di chi ha troppo, si salverebbe tranquillamente la maggior parte di chi muore di fame o di malattie banali …. si potrebbe ridistribuire non solo il reddito, ma l'equilibrio produttivo in modo da eliminare gli eccessi che finiscono per impoverire intere aree geografiche del pianeta … tutto questo solo considerando come importante anche la vita degli "altri".
I governi dei cosidetti paesi ricchi, che un giorno per l'altro diventano ostaggi di un mercato finanziario capriccioso … è curioso come si dimentichino di richiedere parte dei guadagni … sono sempre pronti ad affrontare le perdite, forse sarà perchè non sono soldi "loro" ma solo dell'inutile popolo che li ha votati.
Intanto le solite guerre, l'imperante corruzione nei costumi e nelle azioni, l'informazione fasulla distolgono la nostra attenzione distratta dai problemi reali per focalizzarla su quello che fa comodo al "silvio" di turno o locale …. è una situazione maledettamente generalizzata e senza variazioni sul tema che possano dare una speranza in nulla che sia di buono o costruttivo.
Ma cosa sta succedendo?
La nostra è in primis una crisi globale di onestà, di costumi morali e di ideali. Parolone si … ma mai fuori dal nostro contesto come in questi tempi estremi di pragmatismo e sudditanza al potere.
O troviamo qualche tipo di "freno" nascosto o stiamo galoppando verso la fine della nostra civiltà … oramai siamo miliardi di esseri che abitano su un pianeta troppo piccolo … non dovremmo neanche pensare di gestirlo in maniera semplicemente superficiale … e lo stiamo devastando per quattro speculazioni che faranno avere la barchetta nuova e qualche mignotta fresca a quattro "furboni" che si sentono talmente potenti da volere giocare col destino di tutti.
Con questa mentalità si va giù tutti ed è un concetto che è chiaro …. dal tempo degli egizi. Non è ora di cambiare?.
Saluti marinai
Francia R