INFLAZIONE E DISOCCUPAZIONE: UN CONCORSO DI BELLEZZA!

Scritto il alle 07:17 da icebergfinanza

 

John Maynerd Keynes amava riportare la metafora del concorso di bellezza, per spiegare l'arte della speculazione, ovvero la necessità di indovinare non tanto quale ragazza vincerà alla fine il concorso di bellezza, in quanto spesso le nostre sensazioni, le nostre emozioni poco contano, ma di comprendere come avrebbe votato la maggior parte dei giurati.

Tra le chiacchere da bar che abbondano nei mercati a noi interessa comprendere come voteranno la maggior parte dei giudici e a parte Bernanke che ormai ha la sua fissazione monetaria, in molti, quelli che contano all''interno della Federal Reserve non cambiano idea, perchè sanno che questa è una ripresa di carta, effimera.

(Reuters) – The U.S. Federal Reserve shouldn't be too enthusiastic about tightening monetary policy soon as there is still significant slack in the economy, a top central bank official said on Monday( Reuters ). (

Probabilmente in sintesi la situazione nel mercato del lavoro americano non cambierà sino alla fine del 2012 secondo Dudley della Fed di New York nel suo proverbiale ottimismo, ecco uno dei motivi per cui non è troppo entusiasta di un possibile inasprimento della politica monetaria a breve, troppo presto.

 

Anche la vice governatrice della Fed Tanet Yellen non vede poi chissà quale ripresa dietro l'angolo, la recente corsa dei prezzi delle materie prime rischia di pesare in qualche modo sulla spesa dei consumatori nei prossimi mesi in particolare il prezzo del petrolio anche perchè con un dollaro cosi debole si fa ben presto a superare mediamente il picco storico del prezzo alla pompa come vedremo in giornata, una vera e propria tassa occulta come tutta questa crisi che trasferisce ricchezza quotidianamente.
 

Fed vice-chair Janet Yellen is probably, after Ben Bernanke, the most influential voice on the Fed, and what she says provides clues to what the Fed will be doing in the near and intermediate term future. Today she spoke to the Economic Club of New York (YahooFinance

L'aumento continuo del prezzo del petrolio alimentato da un gruppo di analisti esaltati che fanno a gara a stimolarne il prezzo e dalle tensioni geopolitiche, non potrà non esercitare una sensibile pressione al ribasso negli investimenti relativi. A loro volta la minor spesa delle famiglie non potrà fare altro che ridurre la propensione all'investimento delle imprese.

La Yellen sottolinea come una considerevole evidenza suggerische che l'effetto shock dei prezzi dell'energia sull'economia reale si sia ridotta notevolmente negli ultimi decenni, ma come abbiamo visto e vedremo nuovamente oggi è più una semplice speranza che una realtà.yahoo.com/news/Yellen-About-zacks-516469593.html?x=

" Consequently, while the recent run-up in commodity prices is likely to weigh somewhat on consumer and business spending in coming months, I do not anticipate that those developments will greatly impede the economic recovery as long as these trends do not continue much further" .

La Yellen non prevede che questi sviluppi possano ostacolare notevolmente la ripresa economica sino a quando tali tendenze non proseguiranno ulteriormente. Con tutto il rispetto che ho per la Yellen, la tendenza proseguirà sino a quando la speculazione non sarà soddisfatta del lavoro compiuto e allora come la storia insegna avremo un collasso dell'economia.

 

4 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 12 Aprile 2011 at 07:45

Rifletterei anche sul voto Americano di approvazione in extremis del bilancio federale.  il presidente,  ha subito dopo dichiarato che,  ci saranno tagli dolorosi   lacrime e sangue ,  gli stessi che da noi ,  ci chiede l'europa.
e che i nostrani politici attueranno solo dopo le consultazioni amministrative  forti del consenso ottenuto ( mi auguro di no )
Questo mi  induce a  credere ragionevolmente che fra pochi mesi quando entreranno in vigore i tagli ,  La Crisi sarà,  non solo compresa ma, Vissuta
appieno dalla maggior parte dei cittadini ingenui votanti per loro carnefici.
Capitolo Fukuschima, Tepco e governo hanno  elevato il rischio da 5  a  7 
e ammettono " Forse " peggio " di Cernobil  COME DIRE,   ,  TANTI     MORTI CHE CAMMINANO…….
<cAPITOLO EXTRATERESTRI ED fbi  MA COME,   si parla di documenti ufficiali da cui emergerebbe  che  3 dischi volanti con tanto di occupanti sono stati rinvenuti,  recuperati ed è finita così ?   non vi apre un pò strano ?
troppo strano il silenzio mondiale intorno a questa strana vicenda ?

e i pazzi di cui spesso si parla qui,  siete certi che non c'entrino nulla?
 

Scritto il 12 Aprile 2011 at 08:07

E i pazzi che scrivono qui?

Scritto il 12 Aprile 2011 at 08:15

Andrea,

oggi si è completamente perso il concetto di fairprice.

Il prezzo le fa il mercato, nel senso più ampio e devastante, si continu a a testare l'elasticità della domanda con l'unico obiettivo della massimizzazione del margine per il trimestre in corso, al più si guarda l'anno.

E' evidente che più si accorcia il T di campionamento utile ad una analisi più discontinuo sarà l'andamento nel tempo.

Possiamo avere alternanza di espansioni e recessioni con un ciclo completo in meno di quattro anni.

Il risultato è in media un nulla di fatto o peggio un andametno recessivo di lungo periodo perchè si bruciano molte risorse e non si fanno investimenti infrastrutturali che richiedono visioni più ampie.

Chi galleggia sopra questo mare in tempesta può anche non preoccuparsi troppo , anche nelle fasi recessive (salvo qualche povero sfigato ma " a chi la tocca la tocca").
Gli altri sono la versione moderna della carne da cannone.

utente anonimo
Scritto il 12 Aprile 2011 at 10:45

Ma cari signori, oramai e' stato assodato anche perfino dall FMI che il volume di petrolio disponibile per le esportazioni e' entrato in una fase di declino terminale.

Il fulcro del problema si chiama Export Land Model o ELM, il quale non fa che mettere insieme dei concetti molto semplici, sarebbe a dire che buona parte delle nazioni produttrici di petrolio ha una popolazione in costante crescita, quindi consumi interni in crescita, e, causa esaurimento dei principali giacimenti storici, stanno affrontando difficolta crescenti ad aumentare sia la produzione globale che (tanto peggio) quella disponibile per le esportazioni

Per dirla chiara chiara e concisa, se andate a vedervi questo studio,

http://www.theoildrum.com/node/7767

la frase conclusiva recita in questo modo

Saudi net-exports of crude oil have entered terminal decline.

Quindi, che lo vogliate o no, dal nostro punto di vista di importatori siamo di fronte a un caso chiaro di crisi energetica di combustibili liquidi, strutturale ed irreversibile.
Questa crisi colpira' i trasporti ed i commerci a tutti i livelli, e non c'e' ripresa o ripresina che tenga.

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