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ORIZZONTE OCCUPAZIONE!
Come ho scritto più volte, purtroppo questa immensa crisi, lascerà delle cicatrici permanenti nel tessuto sociale mondiale, attraverso una disoccupazione o sottoccupazione strutturale permanente.
I dati ufficiali, faticano a offrire uno spaccato reale della situazione attuale, in quanto sottovalutano la dinamica occupazionale, eliminando lavoratori scoraggiati e considerando occupati anche coloro che vorrebbero lavorare normalmente ma sono costretti per questioni economiche a lavorare solo talvolta per una o due ore.
Abbiamo già visto insieme, come siano necessari dai 100.000 ai 120.000 posti di lavoro in più in America ogni mese, per riuscire ad "annullare" la continua pressione demografica e migratoria nel paese, abbiamo visto inoltre come ne servano almeno altri 75.000/ 80.000 per riuscire ad annullare oltre 9.000.000 di perdite di posti di lavoro, prodotte in questi ultimi due/tre anni, nell’intero prossimo decennio, sempre secondo dati puramente ufficiali.
Abbiamo inoltre visto recentemente come mentre, l’amministrazione Obama si attende la crescita di circa 95.000 posti mensili nei prossimi mesi, gli Stati americani immersi in una profonda crisi fiscale ( California, Illinois e New Jersey, sono sostanzialmente sull’orlo del fallimento…) secondo una analisi, disferanno con almeno 75.000 posti di lavoro in meno, quello che il governo federale cercherà di tessere.
Solo la temporanea implicazione positiva a livello governativo, del Censimento americano 2010, produrrà nuovi posti di lavoro, che si esauranno, nello spazio di un istante.
Mettendo insieme le cifre, circa 250.000 posti di lavoro al mese, sarebbero necessari nei prossimi dieci anni, per assorbire il trauma della crisi attuale, media mai verificatasi negli ultimi dieci anni, tralasciando l’episodio singolo del 1999, anno in cui impazzava la "new economony" con le sue speranze e le sue illusioni.
Gli ultimi sondaggi relativi alla fiducia dei consumatori, ai quali ho sempre dato poco credito, per l’eseguità dei numero di persone intervistate ( circa 5000 in una nazione di centinaia di milioni di abitanti…) raccontano di una malessere prospettivo, il popolo americano fatica a vedere una prospettiva futura di lavoro.
Inutile ricordare che la situazione è generalizzata a livello mondiale, e la nostra Italia non vive migliori prospettive, purtroppo.
Il mercato del lavoro americano, insieme a quello immobiliare è stato sin dal 2007, oggetto di analisi approffondita da parte di Icebergfinanza, una analisi che nella sostanza, ha evidenziato come le prospettive di una recessione umana, fossero reali.
I metodi di raccolta dei dati da parte del BLS, sono stati più volte analizzati, ma come la realtà ha spesso evidenziato, il modellino statistico stagionale, CES Net Birth/Death Model, ha distorto per almeno due anni, le conseguenze strutturali di questa crisi.
Il suddetto modellino, per coloro che si affacciano per la prima volta sul nostro veliero, aggiunge o toglie, un numero variabile di posti di lavoro, sulla base presunta di nascita o morte di più imprese, una "presunzione" stagionale e fondamentalmente ciclica che più volte lo stesso BLS, ha affermato essere decisamente errata.
Tutte le revisioni puntualmente comunicate a distanza di anni, hanno evidenziato, l’inattendibilità di metodi di raccolta e valutazione, che non riescono a tener conto delle svolte dei cicli economici.
Ad esempio, nonostante la più impressionante depressione immobiliare e manifatturiera della storia, in questi ultimi due anni, il modello in questione, ha continuato ad aggiungere, più che togliere nuova "virtuale" occupazione nei settori edilizi e manifatturiero, settori che nella realtà hanno assistito ad una grave emorragia occupazionale.
Il paradosso è che, il numero di anni di rilevazione sufficienti per far inventire la tendenza al suddetto modello, sono tali che nei prossimi mesi, potrebbere addirittura togliere posti di lavoro, quando, forse, l’economia americana incomincerà a produrre nuovi posti di lavoro, in attesa di comprendere se assisteremo ad una doppia recessione, una double dip recession.
Possiamo quindi tranquillamente affermare di conoscere ormai nei dettagli il funzionamento del sistema di rilevazione dei posti di lavoro americano, dopo anni di studio.
JOHN HUSSMAN uno dei grandi interpreti di questa crisi, uno degli analisti che stimo di più in assoluto, per la sua grande professionalità, nel suo ultimo lavoro, ci dice che l’attuale media a quattro settimane dei sussidi di disoccupazione, in esecuzione a 468.500 sussidi, è generalmente compatibile con una perdita di lavoro di circa 80.000 anime al mese.
Analizzando poi le incongruenze stagionali del BLS, Hussman, ci dice che lo stesso BLS, aggiunge o sottrae una certa quantità, variabile dal più 1,5 % al meno 1 % dai dati grezzi, per destagionalizzare le prospettive. Nessun problema reale con questa metodologia, basta essere consapevoli di quello che accade. Se il livello complessivo è di 127, 6 milioni di posti di lavoro, in un determinato mese, la destagionalizzazione, influisce per circa 1,9 milioni in più o 1,3 milioni di posti in meno.
Se avete qualche convinzione sui dati rilasciati dal BLS, suggerisce John, se avete qualche convinzione sulla precisione di questi dati, sarebbe un buon momento per abbandonare questa illusione.
Un esodo senza precedenti di lavoratori scoraggiati, negli ultimi due anni, produce una forte sottostima della dimensione del problema occupazione. Se la partecipazione, della forza lavoro, fosse rimasta ai livelli del 2000, oggi il tasso di disoccupazione, sarebbe di quasi 3 punti percentuali superiore, figurarsi aggiungo io, cosa sarebbero le cosidette misure alternative evidenziate nella tabella Table A-12.Unemployed persons by duration of unemployment relativa alla sottoccupazione, che potrete tranquillamente visionare.
Negli ultimi 18 mesi, sottolinea Hussman, il tasso di partecipazione al lavoro in America, si è ritirato ad un livello mai visto nell’ultimo quarto di secolo. Inoltre anche la quota di persone occupate a tempo pieno è scesa di circa tre punti percentuali e non sarebbe una difficoltà, se l’America non avesse notevolmente ampliato l’onere del debito.
Ecco quindi il senso dell’ultima nostra dettagliata analisi, dal titolo " ARCHIMEDE:LA LEGGENDA DELLA LEVA FINANZIARIA " un processo di deleveraging empiricamente ineccepibile, non possono coesistere difficile condizioni del mercato del lavoro e alto onere del debito.
Nuove revisioni negative ci attendono nel mercato del lavoro, una delle nostre fondamentali stelle polari, stelle polari che abbiamo visto insieme in " La quiete prima della tempesta" e che oggi si stanno trasformando in realtà, una realtà che Icebergfinanza continua a condividere ogni giorno con Voi.
Spero con questa sintesi di avere condiviso un visione ovviamente soggettiva che riassume, alcune fondamentali variabili da tenere in considerazione nei prossimi mesi.
Ricordo a tutti che in serata sarà nuovamente inviata a tutti coloro che hanno sostenuto o vorranno liberamente sostenere il nostro viaggio, l’analisi appena menzionata, in quanto purtroppo ancora oggi molte mail risultano ancora disguidate, vuoi per problemi di "peso" del documento, vuoi per problemi con il provider di destinazione.
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Chiarissimo, ormai sulla disoccupazione hai stravinto, sulla deflazione si stanno convincendo anche quelli più dubbiosi , rimane il problema di questa maledetta finanza che non ne vuol sapere di cedere con Bernanke che la sostiene sia coi fatti che con le parole, anche oggi ne ha parlato nei soliti inverosimili termini sottintendendo che se i mercati finanziari vanno bene significa che anche la crisi si sta risolvendo.
ecco che cominciano a notare quello che dicevi dall’inizio……
Vanni
Usa: Fed, Crisi Immobili Commerciali Problema Per Molte Banche
mercoledì, 24 febbraio 2010 – 17:07
(ASCA) – Roma, 24 feb – ”Vedo pochi raggi di luce” nel settore degli immobili commerciali, cosi’ Ben Bernanke, presidente della Fed, nel corso della sua audizione al Congresso Usa. Questo comparto del settore immobiliare ”resta il maggiore problema sul mercato del credito e sta causando problemi a molte banche”, ha sottolineato Bernanke.
ecco che cominciano a notare quello che dicevi dall’inizio……
Vanni
Usa: Fed, Crisi Immobili Commerciali Problema Per Molte Banche
mercoledì, 24 febbraio 2010 – 17:07
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ecco che cominciano a notare quello che dicevi dall’inizio……
Vanni
Usa: Fed, Crisi Immobili Commerciali Problema Per Molte Banche
mercoledì, 24 febbraio 2010 – 17:07
(ASCA) – Roma, 24 feb – ”Vedo pochi raggi di luce” nel settore degli immobili commerciali, cosi’ Ben Bernanke, presidente della Fed, nel corso della sua audizione al Congresso Usa. Questo comparto del settore immobiliare ”resta il maggiore problema sul mercato del credito e sta causando problemi a molte banche”, ha sottolineato Bernanke.
ESOTERICO
il numero magico di SP in questa crisi è 1150/1560=0.737 x 1150=850 (target finale della probabile seconda gamba della W )
Sen Mike Pitts of South Carolina
"The Germans felt their system wouldn’t collapse, but it took a wheelbarrow of money to buy a loaf of bread in the 1930s," he said. "The Soviet Union didn’t think their system would collapse, but it did. Ours is capable of collapsing also."