LEGGENDE METROPOLITANE!

Scritto il alle 06:45 da icebergfinanza

La leggenda metropolitana, è un racconto contemporaneo, che si diffonde come le onde prodotte da una goccia di acqua che cade nel mare, racconti che si espandono acquistando con il tempo una credibilità sociale. Uomini e donne, soggetti passivi che involontariamente o in maniera interessata amplificano la leggenda, modificandola ad immagine e somiglianza.

L’occupazione è un indicatore ritardato, si sente ripete sino all’ossessione, dai pifferai magici di questo sistema, analisti ed economisti, mentre il castello incantato delle loro certezze sta crollando. Come più volte sottolienato, oggi, l’occupazione è un indicatore anticipatore o contingente, più persiste e più l’economia deprimerà il mercato , silenziandolo, spazzando via le illusioni di una ripresa da manuale, uguale in tutto e per tutto alle leggende metropolitane di questo sistema.

Tecnicamente la recessione è finita….praticamente l’economia reale è sfinita!

Prepara l’esplosione futura della bolla della carte di credito, in maniera discreta, lentamente tra l’indifferenza generale, un sistema che provvede a tagliare le linea di credito, che dimentica ormai da tempo immemorabile, che i pignoramenti continui e sistematici sono frutto di una combinazione di ingenuità e frode infinita, supportata dalla responsabilità complice della Federal Reserve e dei suoi uomini più rappresentativi.

Non dimenticatevi le ragioni per il pessimismo, espresse da alcuni ricercatori della Federal Reserve di San Francisco.

Per coerenza, non prendo in considerazione i dati relativi all’occupazione dei settore servizi comunicato ieri dalla ADP, quei meno 203.000 posti di lavoro, che provengono da una metodologia inaffidabile quasi quanto e più di quella ufficiale, proposta dal Bureau of Labor Statistics. La Challenger Gray & Christmas segnala una diminuzione dei licenziamenti per il terzo mese di fila, scendendo al livello più basso dal marzo 2008, il che non implica una ripresa delle assunzioni

Oggi nell’alba in chiaro e scuro dell’ ISM non MANIFACTURING, l’indice rappresentativo delle dinamiche del settore terziario, si intravedono le nubi di una persistente tempesta, quella che riguarda l’occupazione del settore che alimenta i due terzi dell’intera occupazione americana. Solitamente nelle passate recessioni , mai il settore terziario aveva subito una simile erosione del mercato del lavoro.

Employment %
Higher
%
Same
%
Lower
Index
Oct 2009 5 68 27 41.1
Sep 2009 13 60 27 44.3
Aug 2009 8 68 24 43.5
Jul 2009 13 61 26 41.5

Mentre l’occupazione nel settore manifatturiero aumenta di riflesso al risveglio di una produzione al momento figlia di un’illusione che non trova riscontro nei consumi, l’indice in questione, in caduta per 21 degli ultimi 22 mesi, testimonia una persistente " recent reduction in workforce", riduzione della forza lavoro e un rallentamento nelle offerte associato ad un ridimensionamento di nuove opportunità.

Microsoft taglia altri 800 posti di lavoro, nonostante il successo di Seven, tranche intermedia di 5000 preannunciati, Nokia Siemens altri 6000, Sun 3000, Rbs & Hsbc in due oltre 5000, General Motor non meno di 10.000 nella Opel e qui mi fermo, senza sottolineare la selvaggia riduzione dei costi umani al servizio di una redditività, al servizio di un margine, che verrà spazzato via dalla realtà di una crisi epocale, che produrrà i suoi effetti per molti e molti anni ancora.

Il CES/NET_BIRTH/DEATH come ho già avuto occasione di ribadire più volte sta per diventare il tallone di Achille din un’ipotetica ripresa del mercato del lavoro, un indice che incomincerà a breve ad incorporare mediamente e statisticamente tutti i numeri della Grande Recessione. La "jobless recovery", ripresa senza lavoro è nella migliore delle ipotesi una evidenza quasi empirica. 

2009 Net Birth/Death Adjustment, not seasonally adjusted (in thousands)
Supersector Jan Feb Mar Apr May Jun Jul Aug Sep Oct Nov Dec

Mining & Logging

-2 2 1 1 2 2 1 2 1      

Construction

-79 8 23 38 43 31 -1 15 11      

Manufacturing

-28 6 6 -8 7 7 -9 4 3      

Trade, Transportation, & Utilities

-58 10 17 16 30 21 -5 18 20      

Information

-14 7 0 5 5 2 -2 5 0      

Financial Activities

-33 8 5 1 7 7 -3 4 5      

Professional & Business Services

-99 36 16 65 28 25 8 26 5      

Education & Health Services

-10 17 -1 25 13 -5 6 16 19      

Leisure & Hospitality

-19 35 41 76 77 87 43 24 -33      

Other Services

-14 5 6 7 8 8 -6 4 3      

Total Nonfarm Birth/Death Adjustment

-356 134 114 226 220 185 32 118 34

Al di la dei mesi di gennaio e luglio nei quali avvengono le revisioni, sono curioso di attendere il dato relativo ad ottobre, quanti posti di lavoro riuscirà ad aggiungere il modellino statistico stagionale, che sulla base delle dinamiche degli ultimi cinque anni, testimonia ormai da due anni, una dinamica che non rispecchia la realtà, una dinamica che puntualmente viene rilevata in fase di revisione, come nell’ultima comunicazione del BLS, che ci dice che nel semestre che va dal settembre 2008 al marzo 2009, sono stati persi oltre 800.000 posti di lavoro mai rilevati dai dati ufficiali.

La speranza di una ripresa, porterà nei mercati americani una folla di disoccupati scoraggiati che farà salire il tasso di disoccupazione sino al 10 % e probabilmente, per la seconda volta consecutiva il mercato verrà colpito negativamente da una perdita di posti che supererà la sua immaginazione.

Concludo solo evidenziando l’unica frase, degna di essere ricordata, uscita dalla riunione della Federal Reserve di ieri…..tassi eccezionalmente bassi per un lungo periodo di tempo! Benvenuti nell’incubo della Federal Reserve, la DEFLAZIONE un fantasma, il rumore delle sue catene, che rieccheggia giorno dopo giorno, nella spirale deflativa di una progressivo ed inarrestabile rientro generalizzato della leva finanziaria mondiale.

Ringrazio infine tutti coloro che con grande stima e amicizia, hanno contribuito in questi anni alla "manutenzione" del nostro veliero, invitando tutti coloro che non hanno ricevuto le ultime analisi, ( fatta eccezione per  l’ultima sull’orizzonte dei prossimi 6/8 mesi ancora in cantiere….) a segnalarlo all’indirizzo icebergfinanza@yahoo.it.    

 

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La "filosofia" di  Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!  

 

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9 commenti Commenta
Scritto il 5 Novembre 2009 at 08:24

House of cards….

You say life is a dream where we can’t say what we mean
Maybe just some roadside scene that we’re driving past
There’s no telling where we’ll be in a day or in a week
And there’s no promises of peace or of happiness

Well is this why you cling to every little thing
And polverize and derange all your senses
Maybe life is a song but you’re scared to song along
Until the very ending

Oh, it’s time to let go of everything we used to know
Ideas that strengthen who we’ve been
It’s time to cut ties that won’t ever free our minds
From the chains and shackles that they’re in

Oh, tell me what good is saying that you’re free
In a dark and storming sea
You’re chained to your history, you’re surely sinking fast
You say that you know that the good Lord’s in control
He’s gonna bless and keep your tired and oh so restless soul
But at the end of the day when every price has been paid
You’re gonna rise and sit beside him on some old seat of gold
And won’t you tell me why you live like you’re afraid to die
You’ll die like you’re afraid to go

Oh, it’s time to let go of everything we used to know
Ideas that strengthen who we’ve been
It’s time to cut ties that won’t ever free our minds
From chains and shackles that they’re in
From the chains and shackles that they’re in

Well life is a dream ‘cause we’re all walking in our sleep
You could see us stand in lines like we’re dead upon our feet
And we build our house of cards and then we wait for it to fall
Always forget how strange it is just to be alive at all
(Life is a song, Patrick Park)

La Vita E` Una Canzone:

Dici che la vita e` un sogno in cui non riusciamo a dire quello che vorremmo
Forse solo una scena sul ciglio della strada che stiamo oltrepassando
Non si puo` dire dove saremo tra un giorno o una settimana
E non ci sono promesse di pace o felicita`

Ecco perche` ti aggrappi ad ogni piccola cosa
E dissolvi e scombini le tue sensazioni
Forse la vita e` una canzone ma hai paura di cantare ancora
Proprio fino alla fine

O, e` il momento di sbarazzarci di quello che sapevamo
Le idee che davano forza a cio` che siamo stati
E` il momento di rompere i legami che non libereranno mai le nostre menti
Dalle catene e dai legami in cui si trovano

O, dimmi che va bene dire che sei libero
In un mare buio e tempestoso
Sei incatenato alla tua storia, affonderai sicuramente presto
Dici che sai che che il buon Signore ha il controllo
Ti benedira` e preservera` la tua anima stanca e inquieta
Ma alla fine del giorno quando ogni prezzo sara` stato pagato
Ti alzerai e siederai accanto a lui in un vecchio posto d’oro
E non mi dirai che vivi con la paura di morire
Non morirai con la paura di andare via

O, e` il momento di sbarazzarci di quello che sapevamo
Le idee che davano forza a cio` che siamo stati
E` il momento di rompere i legami che non libereranno mai le nostre menti
Dalle catene e dai legami in cui si trovano
Dalle catene e dai legami in cui si trovano

Ecco la vita e` un sogno perche` tutti camminiamo nel sonno
Puoi vederci in piedi in fila come morti viventi
E costruiamo la nostra casa di carta e dopo aspettiamo che cada
Dimenticando sempre quanto e` strano essere semplicemente vivo davvero

Scritto il 5 Novembre 2009 at 09:13

Avevo notato anch’io il chiaro bianco-nero del dato di ieri su Ism non manifatturiero. Hai stra-ragione sull’occupazione. Dall’altro lato mi sono stupito che i nuovi ordini sono in crescita (almeno da questo sondaggio) ad un tasso più veloce ma le scorte sono in discesa. Un chiaro come ripeto chiaro- scuro.

Tuttavia è sostanzialmente debole, come in fondo la Federal Reserve ha dimostrato ieri. 
Fennec

utente anonimo
Scritto il 5 Novembre 2009 at 09:16

FED ROVINA DEL GENERE UMANO !

utente anonimo
Scritto il 5 Novembre 2009 at 09:40

Guardate che la FED non decide proprio nulla, al massimo decide quando è ora di adattarsi al mercato.
Questa figura, di cui ora vi metto il link, per me è stata una rivelazione.

http://www.theoildrum.com/files/Fed%20Follows%20the%20Market.gif

Saluti
Phitio

utente anonimo
Scritto il 5 Novembre 2009 at 09:58

Come conseguenza di quanto detto nel mio post precedente, quindi, inutile guardare quello che dice ofa la fed.
Andate a guardare quanto vale il tasso di interesse dei T-bill a tre mesi e saprete già molto bene che tasso farà la FED.

Ieri, i tassi dei T-bill a 3 medi erano 0.06%

Avete capito bene: zero virgola zerosei percento. Secondo voi, la fed avrebbe mai potuto alzare i tassi?

Già si sono inventati il "range" tra 0% e 0.25% PER MASCHERARE  il fatto di star facendo nei fatti interessi decimillesimali. Una bella trovata fumogena, non vi pare?

Saluti
Phitio

utente anonimo
Scritto il 5 Novembre 2009 at 14:17

Il giappone alla prova del debito al 200%. del pil.
siamo in condizioni molto simili al 1930: mercati forti ed economie deboli, finiti gli acquisti diretti del debito pubblico dalle banche centrali il rischio default aumenterà a livelli preoccupanti (vedi andamento cds sul giappone)

utente anonimo
Scritto il 5 Novembre 2009 at 18:19

e il raggio verde ? che ne pensi ?

utente anonimo
Scritto il 5 Novembre 2009 at 18:32

http://bigcharts.marketwatch.com/quickchart/quickchart.asp?symb=irx&sid=0&o_symb=irx&freq=2&time=13

Guardate questo grafico del tasso di interesse americano.
Vi assicuro che di solito prima si muove questo grafico , e poi si muove le fed coi loro annunci.
Vuoi vedere che il mercato è piu forte della FED?

Crisalide

utente anonimo
Scritto il 7 Novembre 2009 at 08:15

è interessante notare come in Italia anche i Big si stiano dando da fare per licenziare.

PosteItaliane licenzia 10.700 persone…e nessuno ne parla.
I sindacati ammettono che se poste diventa banca (qualcuno ha sentito parlare di banca del sud?) si perderanno parecchi altri posti di lavoro.

Unicredit taglia qualche migliaio di persone…

In Italia ora la crisi inizia a mordere il settore finanziario ed i grandi carrozzoni parastatali ? 

RIFERIMENTI:

http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/genova/2009/10/15/AMXtMq0C-poste_scatta_sciopero.shtml

Che se diventa Banca (Vedi Banca del Sud) continua a tagliare ulteriormente

( http://www.cgil.it/ufficiostampa/comunicato.aspx?ID=2307 )

oppure vedi Unicredit

http://rassegnastampa.mef.gov.it/mefeconomica/PDF/2009/2009-11-03/2009110314108596.pdf

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