LA GRANDE DEPRESSIONE DEL 1873: TRACCE SULLA SPIAGGIA

Scritto il alle 07:16 da icebergfinanza

Secondo quanto scritto su WIKIPEDIA la  crisi economica del 18731896, indicata come Grande depressione, ebbe inizio dopo oltre trent’anni di incessante crescita economica. Il mondo conobbe una crisi agraria, cui si aggiunse una parallela crisi industriale.

(…)  Alcuni studiosi di storia economica affermano che la Grande Depressione era in realtà una fase deflazionistica e non un periodo di caduta della produzione e del PIL. La tesi sulla deflazione porta a sostenere che la Grande Depressione non era per nulla una depressione, perché la produzione e il PIL reale crescevano durante tutto il periodo (vedi la tabella sotto). La confusione proviene dal fatto che i prezzi erano in calo. La deflazione era dovuta alla grande produttività industriale e ad una moneta sana e onesta (regime monetario coperto da oro e/o argento).

Ecco quindi che come vedremo tra breve, la prima Grande Depressione produsse una sorta di "deflazione positiva, buona" ovvero una caduta dei prezzi non originata da un eccesso di produzione ma dall’aumento della produttività, da un aumento della concorrenza.

Nell’anniversario del fallimento della Lehman Brothers ecco quindi un’uteriore impronta della storia in questo passo:

(…)La crisi ebbe inizio dopo il fallimento della grande banca newyorkese di Jay Cooke la quale diede il via ad un’ondata di panico che si diffuse nell’economia americana e poi in tutti gli altri paesi industrializzati. Nel giro di pochi mesi la produzione industriale degli Stati Uniti cadde di un terzo per la mancanza di acquirenti mentre aumentava a dismisura la disoccupazione. (…)

La crisi si manifestò come una forte eccedenza di offerta sulla domanda; le industrie cioè producevano molto più di quanto il mercato potesse assorbire sotto forma di consumi. Era la prima manifestazione di una crisi economica moderna.(…)

Oggi vi sono delle differenze sostanziali rispetto a quel periodo, questa crisi proviene da una crescita economica degli ultimi anni stimolata dalle bolle dell’ideologia monetarista, che ha prodotto un boom immobiliare insostenibile, che a sua volta ha lasciato come risultato, la più imponente depressione immobiliare della storia.

Senza questo boom indotto in maniera quasi scientifica, nessuna crescita di rilievo avrebbe accompagnato un sistema economico basato sul circolo virtuoso/vizioso Cina-Usa-Cina, crescita sostanzialmente figlia del debito esponenziale, a sua volta prodotto dal boom immobiliare.

(…) In un articolo del New York Times del 2006, Charles R. Morris affermò che la "Grande Depressione" era in realtà un periodo di grande crescita economica, ma al tempo molti americani erano confusi a causa della diminuzione dei prezzi e dell’incremento delle disuguaglianze reddituali, risultanti da un aumento degli standard di vita degli americani più benestanti a ritmi più elevati rispetto alle comunque migliorate condizione di vita del resto della popolazione. Nytimes

Come nella Grande Depressione del ’29 e quella che si continua a chiamare Grande Recessione, la Depressione di fine secolo diciannovesimo vide un’esplosione delle disuguaglianze in termine di redditi, alle quali aggiungerei un’imponente trasferimento di patrimoni e profitti.

Alcuni giorni fa, sul SOLE24ORE è apparso un pezzo che riprende il filone delle lezioni dal passato, …. Per battere la crisi imitate Rockefeller nel crack del 1873 di Marco Fortis:

Nell’ottobre dello scorso anno, durante i giorni di panico seguiti al crollo di Wall Street, lo storico americano dell’Ottocento e della guerra di secessione Scott Reynolds Nelson, del College of William and Mary di Williamsburgh ( Virginia), conobbe un momento di particolare notorietà. Infatti, pubblicò sulla rivista "The Chronicle of Higher Education" un articolo in cui paragonava la recessione globale che allora stava iniziando non al 1929, cioè al più noto paradigma di tutte le crisi economiche, bensì alla grande depressione del 1873.

I compagni di viaggio di Icebergfinanza conoscono l’importanza della storia e come abbiamo appena visto in MinskyMoment Hyman Minsky e Irving Fisher con la sua "DebtDeflation" sono stelle polari che ci hanno aiutato a comprendere i meccanismi di questa crisi, prima di molti altri.

L’attenzione dei media (l’articolo fu tradotto in molte lingue e variamente commentato) verso questo raffronto storico è poi scemata sotto l’incalzare degli avvenimenti, ma vale la pena oggi di rivisitare le argomentazioni di Nelson, perché quando una crisi ha una portata come quella attuale i paralleli storici sono necessari. E anche chi non è storico di professione e quindi ha una visione parziale degli eventi può dare un contributo per stimolare il dibattito.

Il calo degli indicatori economici durante il primo anno dell’attuale recessione ha toccato intensità indubbiamente simili a quelle registrate nella prima fase dellacrisi del ’29 ma, a parte altre analogie marginali, il paragone si ferma qui. Nel 1873, invece, gli indicatori macroeconomiciallora esistenti non registrarono una caduta analoga a quella odierna e di ottanta anni fa. Infatti, il numero di paesi che accusarono diminuzioni del prodotto interno lordo nel 1873 e negli anni successivi fu abbastanza limitato. Tuttavia quella crisi fu avvertita pesantemente dalle borse ed ebbe conseguenze profonde e durature sulle economie, determinando un lungo strascico di problemi in molti settori produttivi, nell’occupazione e nel commercio internazionale.

Le cause che determinarono la depressione del 1873 furono in effetti assai simili a quelle che hanno provocato la crisi odierna, mentre il crack del ’29 originò principalmente da altri fattori, come la sovrapproduzione di beni di consumo in America e la conseguente crisi bancaria e azionaria, senza dimenticare il fatto che l’Europa era nel ’29 profondamente divisa e debole, con la Germania ancora afflitta dalle difficoltà conseguenti al pagamento dei debiti della prima guerra mondiale. La crisi del ’29,inoltre,non fu assolutamente causata da un eccesso di debiti delle famiglie per i mutui sulla casa e il credito al consumo, come è avvenuto stavolta negli Stati Uniti e in molti altri paesi.

Peccato davvero che Fortis non abbia letto le memorie di MARRINER.S.ECCLES governatore della Federal Reserve tra il 1934 e il 1948 uomo che condivise accanto a Franklin Delano Roosevelt gli anni della Grande Depressione, quindi non un fonte qualsiasi……..

Come la produzione di massa deve essere accompagnata da consumi di massa, i consumi di massa a oro volta implicano una distribuzione della ricchezza – non di ricchezza esistente, ma di ricchezza prodotta attualmente per fornire agli uomini il potere d’acquisto  di importo pari a quello di beni e servizi offerti dal circuito economico nazionale. 
Invece di realizzare questo tipo di distribuzione, una pompa di aspirazione gigante aveva attirato nel 1929-30 in poche mani una crescente quota di ricchezza. Questo serviva come accumulazione di capitale.(…) Abbiamo sostenuto livelli elevati di occupazione in quel periodo con l’aiuto di un eccezionale espansione del debito al di fuori del sistema bancario. Questo debito è stato fornito da una grande crescita del business di risparmio, nonché dal risparmio da parte di privati, in particolare ad alto reddito, dove le tasse sono relativamente basse.
E’ importante esplorare ogni singola goccia degli oceani nei quali si naviga, in maniera particolare quelli della Storia!
Prosegue Fortis:
Che si tratti di yusen giapponesi o subprime americani, mutui immobiliari concessi con sempre maggiore facilità e senza adeguate garanzie, la storia è inesorabile, chi dimentica il passato è destinato a riviverlo.
Viceversa, come ha rilevato Nelson, la crisi del 1873 originò come quella di oggi dai problemi del settore immobiliare in Europa centrale e in Francia e si trasferì poi rapidamente al settore finanziario, propagandosi alla Gran Bretagna e agli Stati Uniti con un crollo generalizzato delle borse. Osserva Nelson che intorno al 1870 negli stati dell’Europa continentale prese avvio un boom incontrollato del settore delle costruzioni municipali e residenziali, specialmente nelle capitali di Vienna, Parigi e Berlino, favorito anche da una eccessiva fioritura di istituzioni finanziarie specializzate nell’erogazione di mutui immobiliari concessi con sempre maggiore facilità e senza adeguate garanzie.
La vittoria militare sulla Francia nel 1871 e i relativi incassi per le riparazioni di guerra generarono in Germania un’euforia di investimenti in ferrovie, fabbriche, scali portuali e navi che si aggiunsero agli investimenti nel settore delle costruzioni. Quando la borsa di Vienna crollò nel maggio 1873, generando un panico diffuso, le banche inglesi ritirarono rapidamente i loro capitali dal continente e il costo del credito interbancario in Europa andò alle stelle, proprio come è avvenuto nell’odierna crisi.

La crisi bancaria si propagò rapidamente anche agli Stati Uniti colpendo in modo particolare il settore delle ferrovie, che già da qualche tempo era in difficoltà poiché non riusciva più a finanziarsi attraverso l’emissione di obbligazioni, ma doveva ricorrere in misura crescente ai prestiti a breve dalle banche. Il 18 settembre del 1873 la Jay Cooke & Company, uno dei maggiori istituti del mondo bancario americano pesantemente coinvolto nei collocamenti obbligazionari della compagnia ferroviaria Northern Pacific Railway, dichiarò bancarotta. Come la Lehman Brothers anche la Jay Cooke era un istituto sistemico e gli effetti furono disastrosi sull’intero sistema finanziario americano e internazionale.

I prezzi a Wall Street precipitarono, scoppiò il panico e invano il governo statunitense annunciò che avrebbe comprato parecchi milioni di dollari di obbligazioni cercando di iniettare liquidità e fiducia nel sistema. Il presidente degli Stati Uniti Ulisse Grant, consultandosi con i più autorevoli uomini d’affari dell’epoca come Cornelius Vanderbilt e Henry Clews, cercò senza riuscire di arginare la catastrofe. Sull’arco della crisi decine di membri dello Stock Exchange e migliaia di compagnie mercantili fallirono. Fu ripristinato il gold standard nel tentativo di stabilizzare la moneta e di frenare l’inflazione e la speculazione.

Le conseguenze della crisi finanziaria del 1873 sull’economia reale furono molto forti, specialmente nel settore industriale e ferroviario. L’indice della produzione manifatturiera americana ricostruito da Edwin Frickey registra una caduta progressiva dal 1873 al 1876 analogamente a un indicatore "reale" particolarmente sensibile come le consegne di ghisa ( si veda il primo grafico qui a fianco). I tratti di nuove ferrovie realizzati, dopo aver toccato un massimo di 7.439 miglia nel 1872, precipitarono a 1.606 miglia nel 1875. Secondo la cronologia del Nber il ciclo negativo dell’economia statunitense perdurò dall’ottobre del 1873 al marzo del 1879, per un totale di 65 mesi: la depressione più lunga della storia americana assieme a quella del ’29.

E oggi qualcuno mi vuole far credere che la svolta è dietro l’angolo, che il fondo è stato solo un incidente di percorso, che è stata una sorta di tempesta in un bicchier d’acqua, che in fondo oggi è diverso. Dalla Depressione del 1873, passando per quella del ’29, sino a giungere alla "Lost Decade" giapponese, non c’è un periodo storico rivestito di deflazione negativa o positiva che sia che non abbia impiegato più di quindici anni per uscire dal gorgo e dal mulinello in cui è precipitato.

La disoccupazione si impennò rapidamente toccando nella sola città di New York il 25%. Gli scioperi e le manifestazioni crebbero per numero e intensità assumendo dimensioni senza precedenti, come in occasione della protesta del gennaio del 1874 al Tompkins Square Park in cui migliaia di disoccupati furono violentemente dispersi dalla polizia. Nelson sottolinea come gli operatori più colpiti furono le piccole e medie imprese, proprio come sta avvenendo oggi, a causa del credit crunch che anche allora fu fortissimo.

Ma la crisi produsse anche una generazione di vincenti, cioè le compagnie, non solo finanziarie, che disponevano di liquidità e che poterono consolidarsi e crescere comprando a prezzi di saldo altre società concorrenti. Andrew Carnegie, Cyrus McCormick e John D. Rockfeller ebbero abbastanza capitali per finanziare la loro crescita tumultuosa. Fu proprio in quell’epoca che i grandi gruppi industriali e finanziari d’America cominciarono ad assumere dimensioni tali da necessitare poi di essere contrastati e limitati dalle successive legislazioni antitrust.

Oggi avviene la stessa cosa, la recente merger-mania, la mania di nuove fusioni è uno dei sintomi, senza dimenticare quel "too big to fail" che sta sequestrando la democrazia e l’economia, istituti finanziari troppo grandi per fallire, che secondo la mia modesta opinione dovrebbero essere nazionalizzati in prima battuta e poi successivamente smantellati, eliminando il rischio sistemico.

L’era aperta dalla crisi del 1873, secondo Nelson, portò anche altre conseguenze, tra cui un aumento del protezionismo commerciale a livello internazionale, una diffusa insofferenza per i lavoratori immigrati che minacciavano i posti di lavoro delle popolazioni autoctone e anche il diffondersi di teorie "cospirative" nell’Europa centrale come quella secondo la quale la crisi finanziaria era stata provocata dagli ebrei e dalle banche straniere.

Gli anni della lunga depressione del 1873 segnarono anche il passaggio del testimone della leadership economica del mondo dall’Europa agli Stati Uniti, con l’emblematico sorpasso del Pil statunitense, nonostante la recessione in corso, ai danni di quello inglese (si veda l’altro grafico qui a fianco).

Si chiede poi Nelson: forse la crisi globale odierna sarà presto seguita da un nuovo cambio di leadership, quello tra l’indebolita economia americana che, come una "cicala", ha vissuto troppo a lungo al di sopra dei propri mezzi senza più produrre beni reali e senza risparmiare, e l’emergente potenza della Cina?

Questo evento potrebbe non essere lontano e, se la storia non riserverà sorprese, potrebbe essere accelerato dalla crisi economica globale che gli Stati Uniti stessi hanno principalmente contribuito a generare.

Noi invece, con coloro che hanno contribuito e vorranno contribuire alla navigazione di Icebergfinanza, andremo a scoprire nei dettagli attraverso un’analisi dettagliata quelle che saranno le possibili prospettive future per l’economia addentrandoci una volta di più in alcuni misteri che riguardano l’analisi fondamentale, esplorando inoltre orizzonti che spesso non vengono tenuti nella dovuta considerazione. 

Robert Reich la chiamata " Mini depressione ", uno che ha il coraggio di chiamare le cose con il loro nome, chiamarla depressione è un attentato alla realtà dei numeri economici, nessun paragone con il passato è vero, ma alle volte le differenze non tengono conto della realtà, talvolta demografica, talvolta statistica.

1926-47 UE

Il dibattitoo sulle virgole continua inesorabile, i contenuti invece sono sfumati.

Anche Barry Rutholz e Mike Shedlock ne parlano nei loro DISCORSI Depression versus Recession, comunque sia, questa è la storia, messaggi inequivocabili che gli uomini dimenticano facilmente perche in fondo…..

come sempre nella storia, capacità finanziaria e perspicacia politica sono inversamente proporzionali. La salvezza a lunga scadenza non è mai stata apprezzata dagli uomini d’affari se essa comporta adesso una perturbazione nel normale andamento della vita e nel proprio utile. Cosi si auspicherà l’inazione al presente anche se essa significa gravi guai nel futuro. Questa è la minaccia per il capitalismo (…) E’ ciò che agli uomini che sanno che le cose vanno molto male fa dire che la situazione è fondamentalmente sana! JK GALBRAITH.> 

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74 commenti Commenta
Scritto il 16 Settembre 2009 at 07:36

Se il passato non può insegnare niente al presente, e il padre al figlio, allora la storia deve essere stanca di andare avanti e il mondo di sciupare una grande quantità di tempo.
(Russel Hoban)

Ma la storia non è solo storia scritta….

“È un errore grandissimo pensare che la storia debba consistere necessariamente in qualcosa di scritto: può consistere benissimo in qualcosa di costruito, e chiese, case, ponti, anfiteatri possono raccontare le loro vicende con la chiarezza di un libro stampato, se si hanno occhi per vedere.”
(Eileen Power)

E…Noi…Cosa Vediamo?????

Buona Giornata…Buon lavoro:-)
Valentina

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 10:30

Grazie Andrea per il tuo grande lavoro di ricerca di insegnamenti dalla storia. Dal tuo blog si impara veramente molto, specie se non ha molto tempo da dedicare alle letture difficili.
Credo che il declino dell’occidente, USA in testa, in favore dell’est asiatico, Cina in testa, stia avendo un’accelerazione violenta.
Per tanti motivi, uno è che gli occidentali hanno smarrito la via maestra che, per migliorare come società, bisognerebbe essere capaci di impegnarsi complessivamente di più in favore del bene comune e dedicare molto meno tempo a guardare TV, navigare in internet, a videogiocare e a smanettare il cellulare.

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 10:39

Vorrei fare una precisazione: il mio pessimismo è frutto di un continuo conflitto tra quello che vedo e quello che spero.

Una sana dose di paura, scetticismo e razionalità non guasta, ma non bisogna esagerare.

Quello da cui sto cercando di guardarmi con molta fatica l’ho chiamata “Sindrome di Denethor”: chi ha letto il Signore degli Anelli dovrebbe sapere ci cosa parlo:
Il signore dell’impero di Gondor disponeva di una pietra veggente, in grado di mostrargli cose lontane, e lui la utilizzava per spiare il nemico che lo assediava. Ma non si rese conto che il nemico guidava la sua vista, e pur non potendolo soggiogare direttamente, gli mostrava solo quello che desiderava, e cioè la invincibile forza dei suoi eserciti, e le molte sconfitte subite dagli alleati. GLi occhi del signore di Gondor non vedevano più che sconfitta e rovina, e caduta, e perse ogni speranza, e infine anche la ragione.

QUesto perchè basava le sue speranze solo sulla forza e solo su se stesso, e i suoi occhi non vedevano, ne il suo cuore avvertiva, che altre forze benigne erano pur all’opera, umili e silenziose, e la speranza continuava a vivere.

Ecco.
Io non voglio essere come Denethor, e se sono qui è per cercare di vedere le umili forze benigne all’opera, e non abbandonare la speranza.

Saluti
Phitio

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 10:43

CATALIZZATORI
Importanti indicatori della crisi sono disoccupazione, fallimenti, pil e produzione industriale.
Sul piano delle borse invece l’esperienza dimostra che il cambio del trend è causato da incidenti catalizzatori (fallimenti, crisi geopolitiche,guerre, ecc).
Stante l’attuale “illimitata” iniezione di liquidità da parte delle banche centrali a fronte di garanzie “minime” (hanno accettato perfino i titoli tossici a garanzia),a mio parere senza un nuovo “disastro” (che ritengo comunque MOLTO probabile) il trend attuale, favorito dai media e dalle dichiarazioni sfacciatamente ottimistiche rilasciate in questi mesi dai governi e dalle banche centrali, non potrà mutare.
Per quanto riguarda il debito …ci pensiamo dopo con la exit strategy (cioè nel lungo termine la vedo male anche per le obbligazioni)

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 12:07

Disoccupazione: Ocse, “Il peggio deve ancora arrivare in Italia”
16 Settembre 2009 11:02 ECONOMIA

ROMA – Il peggio in Italia deve ancora arrivare in fatto di disoccupazione. E’ quanto prevede l’Ocse nell”Employment Outlook 2009′ diffuso oggi. “In altri Paesi, inclusi Francia, Germania e Italia, la gran parte della crescita della disoccupazione deve ancora arrivare” si legge nel rapporto. Secondo l’Ocse, e’ la Spagna, con un tasso di disoccupazione al 18,1% a giugno, il Paese che finora ha pagato il tributo piu’ grande alla crisi in termini di lavoro. (RCD)

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 12:08

G20: Sarkozy e Brown chiedono “cifre, calendari, impegni”
16 Settembre 2009 00:24 ESTERI

PARIGI – Hanno gia’ trovato un’intesa prima dell’apertura del vertice del G20 della prossima settimana a Pittsburgh. Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, e il premier britannico, Gordon Brown, si sono dichiarati determinati ad ottenere decisioni ”concrete” sui regolamenti finanziari, in particolari i bonus. ”Vogliamo entrambi – ha detto il Capo dell’Eliseo – non dichiarazioni di principio ma cifre, calendari, impegni”. Brown ha aggiunto ”Dobbiamo inviare al mondo intero il messaggio che ogni paese deve in futuro osservare delle regole, altrimenti il sistema bancario tornera’ la’ dov’era prima della crisi e questo e’ totalmente inaccettabile”.

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 12:34

depressione, crisi, crolli, guai, disoccupazione, cazzi etc etc.

caro il mio idealista depresso e catastrofista, scannerizza i testi dei tuoi post, e conta le parole negative e quelle positive, poi portale ad un buon psicanalista e mettiti nelle sue mani, ne hai proprio bisogno, te lo dice un amico, con il cuore in mano, hai dei seri problemi lasciati aiutare

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 12:57

Caro numero #7
tendo a diffidare dei “consigli” di persone che non conosco e che non mi conoscono.

Vai a dare consigli non richiesti a qualcun altro, con tutta franchezza.

Senza offesa

Phitio

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 13:27

grazie di cuore.

un articolo che fa riflettere.

sono sempre più distante dal rischio i iperinflazione e sempre più convinto che saranno anni di deflazione, disoccupazione alta, tagli allo stato sociale, e molte molte contestazioni sociali.
il protezionismo si sta rafforzando con Obama verso la Cina, prima coi tubi di acciaio e poi con i pneumatici. in risposta alla chiusura dell’export cinese di metalli rari.

ludwig von Mises affermò che la causa principale dell’avvento della dittatura di Hitler fu il protezionismo della Germania più dei debiti tedeschi verso le potenze straniere vincitrici UK e France.

giobbe

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 13:55

caro 8 non era per te ma per il blogger, ma anche tu penso che ne hai tanto bisogno insieme a tutti i lettori attratti da disastri e sventure decantate dal Mazzalai.

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 14:21

eh già #10 intanto la ripresa c’è ma l’ oro e stranamente sui 1000$. Come lo spieghi?
e leggo su Blondet(un altro pazzo?)
code interminabili di gente davanti ai negozi di : pane? no, viveri in genere? no, medicinali? no, auto? nooooo. Davanti a negozi di armi e munizioni, tutti i disoccupati e, quelli in procinto di diventarlo spendono i loro ultimi dollari in armi e cartucce!

CMQ potresti dire la tua anzichè prenderci per paranoici catastrofisti, sai oggi a distanza di un anno ce lo dice anche Tremontino”abbiamo sfiorato l’apocalisse”

Altapatagonia

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 14:22

preciso : le code per le armi, in USA

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 14:24

a ri preciso: l’oro è a 1020$

tutto tranquillo?

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 14:30

13 – calcolalo in euro il prezzo del oro e capisci tutto da solo.
il prezzo dell’oro si sta adeguando al calo del dollaro, altrimenti non avrebbe senso

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 14:33

infatti l’oro sta aumentando anche rispetto al’euro! immagina!

Uh.. a proposito! oggi sono venuti dei poliziotti a fare l’ispezione annuale del mio armadio delle armi con relativo inventario delle cartucce! Due ore di lavoro! Sono oltre quota 4.000 di vari calibri adatti a tutto ciò che si muove: da passeri a bufali kaffer (in previsione del riscaldamento globale) con “moda” incentrata sui pallettoni per zingari!

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 14:34

già fatto !
infatti l’oro sta aumentando anche rispetto al’euro! immagina! e quasi a 700€!
Uh.. a proposito! oggi sono venuti dei poliziotti a fare l’ispezione annuale del mio armadio delle armi con relativo inventario delle cartucce! Due ore di lavoro! Sono oltre quota 4.000 di vari calibri adatti a tutto ciò che si muove: da passeri a bufali kaffer (in previsione del riscaldamento globale) con “moda” incentrata sui pallettoni per zingari!

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 14:42

a chi dice che Andrea dovrebbe andare da uno psichiatra (con tutti noi, evidentemente) ricordo solo una cosa: “I fatti sono testardi”. Non basta l’ottimismo di maniera per cancellarli.

A chi parla di “pallettoni per Zingari” cosa dire? Io parole non ne ho. Provo solo disgusto.
Ma non vi rendete conto di quanto i “fatti” vi stiano incattivendo?

Lasciamo perdere…

IL MOZZO DI TERZA

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 15:07

Al solito bel lavoro e per chi ha dei dubbi è utile per andarsi a cercare le informazioni da solo….per gli altri se si accontentano delle supposte di ottimismo sfrenato che gli rifilano un solo avviso: Saranno seeeempre più grosse.

Lallix

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 15:16

E’ molto semplice, non serve lo strizzacervelli:
chi è pessimista è (o vorrebbe essere) short
chi è realista è fuori dalle borse
chi è ottimista è anche investito in borsa.
Tuttavia l’ottimista deve far gli scongiuri (e la voce grossa) per… farsi coraggio.

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 15:47

L’eccesso di liquidità sul mercato crea una artificiale crescita di tutti gli assets (azioni, obbligazioni, materie prime, petrolio, oro ecc).
Quando inizierà la exit strategy inizierà anche la selezione, pertanto il trend attuale può proseguire con una certa tranquillità, salvo improvvisi gravi eventi.

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 16:01

fine settembre 2008 S&P 1100 eurostoxx 3000
fine settembre 2009 IDEM,
poi decideranno le trimestrali.
Con 40 $ previsti il P/u a 1100 sarà di 27,5 …un tantino caro.

Scritto il 16 Settembre 2009 at 16:16

chi ha studiato il signoraggio non si beve più queste storielle..

la TRUFFA è una e una sola: IL BANCHIERE CREA DENARO DAL NULLA

alla prox.

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 16:37

i pallettoni potremo usarli anche per gli abitanti della penisola da roma in giù stanno invadendo il nord dell’italica penisola

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 17:11

Lc 23, 34….

Massimo

Scritto il 16 Settembre 2009 at 17:49

Grazie Phitio…Tolkien è un libro aperto. Ricordo ancora come ieri gli insegnamenti del Signore degli Anelli, per chi sa ascoltare ed osservare oltre il racconto, messaggi condivisi con oltre cinquanta ragazzi, un’estate meravigliosa.

Andrea

Scritto il 16 Settembre 2009 at 17:53

E’ affascinante il pensiero dell’uomo e ringrazio Dio che la vita sia una palestra dove il confronto è quotidiano, spesso ho usato l’ironia con i messaggi portati dal vento, ora lascio che il vento dissolva il nulla.

Andrea

Scritto il 16 Settembre 2009 at 17:56

Invito inoltre tutti i compagni di viaggio a saper distinguere i portatori di sventura da coloro che analizzano insieme la realtà anche se soggettivamente, internet è un oceano senza limiti, senza confini, solo una buona dose di consapevolezza e obiettività ci può aiutare a distinguere il falsi messaggi.

Non è stato facile per me, è un continuo navigare, ma di navi fantasma è pieno l’oceano…..

Andrea

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 17:59

Per Anonimo #7 e #10 e forse altri…….meglio pessimisti che fessi, se poi lo psicanalista lo paga la USL ci vado sicuramente….tanto per gradire hehehe.
Il seguente articolo linkato non è molto ottimista, e non ha niente a che fare con Andrea e noi utenti: http://www.vocidallastrada.com/2009/09/aspettando-la-seconda-ondata-della.html

SD

Scritto il 16 Settembre 2009 at 18:02

Invito inoltre tutti a concentrarci sui messaggio del post, a confrontarci sull’economia reale, sulla vita reale, la fantasia dei mercati finanziari è materia per un universo di blog e siti, che parlano esclusivamente di carta……..talvolta se ne parla anche su Icebergfinanza, ma sino a quando non sarà l’economia reale a condurre i mercati finanziari, credo sia inutile qualsiasi considerazione.

Andrea

Andrea

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 18:06

#7 sei solo un povero stronzo….mi fai pena…e col tempo lo capirai anche tu coglione!!!!!
Anonimo17#

Scritto il 16 Settembre 2009 at 18:16

Si può osservare il vento che fa il suo lavoro senza per questo …..offendere, il rispetto è un marchio su Icebergfinanza.

Andrea

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 19:00

Scusa mio capitano e’ vero ma anche dare dei mentecatti non e’ offesa da poco comunque non accadra’ piu’.
Anonimo17#

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 19:06

Al signore che nel post numero 30 usa un linguaggio poco consono vorrei dire di tranquillizzarsi.

Inoltre noto si firma Anonimo 17#
non vorrei che voglia lasciar intendere di essere la persona che ha scritto il post numero 17#….

beh, il post numero 17 l’ho scritto io “il mozzo di terza”…..e ben difficilmente mi esprimo in manira così pesante….

IL MOZZO DI TERZA

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 19:33

x 23
Sei un leghista xenofobo per dire certe cazzate o ti hanno fatto il lavaggio del cervello a Pontida? Oppure hai benuto troppa acqua al Monviso? Se dovete dire cazzate scegliete altri blog su questo si parla di cose serie. Michele.

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 21:32

Noi poveri catasfrofisti che leggiamo Iceberg avremo certamente bisogno di psicanalisti …. diceva qualcuno… un ronzio leggero … ops diceva titti…mi sembla di avel visto un gatto … ahahah roba da matti … noi saremmo da psicanalizzare solo perchè le borse hanno fatto +50% in 6 mesi. Quindi se le borse fanno + 50 % è evidente che tutto va benissimo … non che c’e’ stato un crollo enorme prima pilotato come pilotato è il rialzo.
Alcune brevi considerazioni tra me e quelli da psicanalizzare … (quelli sani di mente si astengano e non leggano please ahahah )
1) Oggi Il caro Marchionne ha detto che se non rinnovano gli incentivi per il 2010 sarà catastrofe … Ma come, non eravamo usciti dal tunnel?! Ah no occorre un po’ di sana droga .. senza considerare che gli incentivi del 2010 saranno sicuramente meno efficaci del 2009 visto che cmq chi ha cambiato l’auto nel 2009 difficilmente la ricambierà anche nel 2010 E chi non l’ha cambiata nel 2009 non lo ha fatto perchè non ne aveva bisogno.
2) La fase di accorpamenti e fusioni non ha ancora visto la luce. Esistono primi spiragli ma nulla di rilevante… il che mi fa pensare che ancora non hanno le munizioni adatte e che i prezzi non sono tutti di saldo.. Stanno aspettando la prossima ondata di ribassi.
3) La borsa è stata schifosamente pilotata e lo è sempre stata beninteso proprio per far risanare quelli stessi istituti di credito che hanno fatto il disastro. Cornuti e mazziati noi tutti cari signori. Prima ci inondano di subprime, poi ci fanno saltare (obbligazioni sottoscritte come carta straccia e poi tassi a 0 su chi sottoscrive un debito pubblico che diventerà default a breve) e per risollevare il tutto chi fanno guadagnare? Mica chi dei sub prime e’ stata vittima… No no le banche che li hanno originati e che si sono ritrovati poste in bilancio non più adeguati. Quale migliore occasione di fare profitti se non quello di fare un’ondata al ribasso e una al rialzo? Lo stesso Capitano ed altri hanno detto che ormai il business delle banche proviene dall’intermediazione (non oso immaginare quanto avrà guadagnato in questi 6 (anzi no ci metto tutto l’ultimo anno perchè hanno sicuramente iniziato da prima a speculare al ribasso) G.S.
4) Obama dice di voler cambiare le regole a fine anno. Immagino che dopo che i grandi hanno fatto i soldi porrà condizioni penalizzanti per chi magari vuole accodarsi (vedi risparmiatori) … che ne so immagino una operazione tipo non si potrà speculare al ribasso (cosa già fatta in maniera specifica come bancari ) in maniera generica immaginando l’arrivo di una spaventosa discesa dei prezzi. La convinzione di quello che penso è per il fatto che tutti sanno la perfetta sincronia con le precedenti crisi del 1929 e magari del 1873 e per non ripetere il successivo crash dopo il rimbalzo, magari piazzano ad hoc una norma mondiale che vieti operazioni di speculazione al ribasso (sto vaneggiando, non fateci caso). So perfettamente che le operazioni al ribasso come le altre operazioni finanziarie non sono prettamente etiche e creano spesso disastri, ma allora perchè magari porre rimedio solo quando i buoi sono scappati? Senza contare che magari una norma di questo tipo farebbe solo lievitare al rialzo le quotazioni drogandole ancora di più. Avremmo così le due economie (quella reale e quella delle borse) sempre più distanti e senza più nessun collegamento, due mondi paralleli. Non so quale norma tireranno fuori dal cilindro ma qualsiasi essa sarà, cercherà di porre un rimedio preventivo a un crash spaventoso che si profila all’orizzonte; è fin troppo facile prevederlo.
5) l’Ocse dice che la disoccupazione nel 2010 raggiungerà picchi mai cos’ alti dal dopoguerra: ma se i consumi derivano dallo spendibile e se chi può spendere diminuisce, gli effetti nefasti e la coda della crisi come fa ad essere passata?! Mistero. Le borse anticipano tutto… bene io credo che questo è il classico miglioramento prima della morte. Ops cosa ho detto… qualcosa di catastrofico, ma per fortuna chi legge sta o dovrà andare dallo psichiatra ahahah Cari compagni “malati” perché non facciamo una colletta per trovare un medico bravo che ci psicanalizzi tutti ? Risparmieremmo non vi pare?

Au revoir

PG

p.s. Caro capitano sei sempre puntuale, etico, unico e “pazzo”, così pazzo da dire le cose come stanno e non dire quello che la gente vuole sentirsi dire… No no no questo non si fa.!!! 😀 A presto con la mia sempre immutata stima e gratitudine

utente anonimo
Scritto il 16 Settembre 2009 at 22:04

Montecristo:

Non demordere Andrea,alla fine purtroppo avremo ragione sul destino dei mercati.

Scritto il 16 Settembre 2009 at 23:02

caro andrea fin qui non ho condiviso praticamente tutte le tue analisi storiche e non dei tuoi articoli
per i quali sento il dovere di farti i complimenti per il lessico ,la vena poetica,la facilita’ di lettura,il taglio,
l’uso razionale e logico dei dati senza mai strumentarizzarli per piegarli al tuo concetto per me meriti un posto nel grande giornalismo finanziario economico.
quello che pero’ a questo punto manca e un analisi delle nuove peculiarita’ del contesto totalmente nuovo in cui si stanno svolgendo i nuovi eventi l’accellerazione degli scambi ,delle notizie, i rapporti di forza tra le varie economie ,gli intrecci le alleanze nascoste e dichiarate la globalizzazione dei mercati le tentazioni sui dazzi l’uso del dumping, l’inflazzione gia’ conclamata su tutti i settori finanziari d’investimento. certo nella storia e’ tutto gia’ successo ma niente e’ paragonabile a cio’ che sta’ succedendo oggi se non facendo un collage dei vari eventi in varie epoche ma le soluzioni positive e inuovi precipizzi possono essere cosi accellerati che tutto cio che e’ successo prima potrebbe sembrare un film al rallentatore.
sarei fefice se tu affrontasi anche le diferenze vere e possibili anche se le la risultante sara’ sempre dopo il botto faremo il controbotto.

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 00:13

Uno dei piu grandi articoli di sempre a mio avviso.
Crisalide.

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 01:13

Tutto OK, se non quando parli di: gold standard=moneta sana; visto che si parla di storia, andiamo a leggere lo scandalo della Banca Romana (1893 !?), che come uno dei 3 istituti di emissione del Regno d’Italia, aveva l’autorizzazione a stampare 25 milioni (lire) dal Tesoro italiano, poi si son detti “ma se ne stampiamo un po’ di più, chi se ne può accorgere?” e si arrivò se non sbaglio a 40 milioni. Poi si son detti “ma se noi stampiamo altri 25 milioni con gli stessi numeri di serie a Londra, chi se ne accorgerà che sono doppi?”. Poi qualcuno se ne è accorto (un ispettore del ministero del tesoro), ha dato i resoconti dell’ispezione alla Banca RFomana (ex Banca Pontificia ed istituto di emissione) ad un deputato che poi sollevò la questione in parlamento. Risultato: un casino, relativo fallimento della banca romana, altri fallimenti a catena (anche nel settore immobiliare, visto che il boom edilizio in quegli anni c’era stato a anche a Roma) e nascita successiva della Baca d’Italia…MONETA SANA???

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 04:02

silenzio il nemico ti ascolta!

oldman sach è ovunque!

http://www.rollingstone.com/politics/story/28816321/the_great_american_bubble_machine

Altapatagonia

Scritto il 17 Settembre 2009 at 06:44

Cara nave di Folli Vi Voglio Bene!!

PG sei grande!!!

Phitio non ti ho ancora detto che mi è piaciuto il tuo intervento#3.

Ce ne Fossero di più, di “pazzi” come “Andrea”!!!
Continuo a non capire perchè allora certa gente si ferma a leggerci…
così per hobby… bhooo… mistero!!!

Bhe, volevo postare solo questo:

Fiera ZERO EMISSION ROME 2009 http://www.zeroemissionrome.eu/it/index_zer.asp
a Roma da mercoledì 30 settembre a venerdì 2 ottobre 2009

non comprendo perchè la organizzano in giorni feriali!!!

Navighiamo…Navighiamo…
Buona giornata
Valentina:-)

p.s Capitano il tempo corre a che punto siamo per l’incontro!! Spero sinceramente che si possa fare….
Se non ora…quando!!!

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 10:27

Intanto il GIALLONE (ORO) e’ arrivato a 1020 ma nessuno ne parla…acqua in bocca !!!
Massimo

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 10:58

andrea questo è quello che scrivi:
Robert Reich la chiamata ” Mini depressione “, uno che ha il coraggio di chiamare le cose con il loro nome, chiamarla depressione è un attentato alla realtà dei numeri economici, nessun paragone con il passato è vero, ma alle volte le differenze non tengono conto della realtà, talvolta demografica, talvolta statistica.

ma allora quando poco tempo fa parlavi della madre di tutte le crisi , cosa intendevi?..

ho hai cambiato idea sulla vastità di questa crisi?

forse stai pain piano rendendoti conto che non è così grave come sembrava ?

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 11:02

.

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 11:02

non è un dato segreto lo può vedere chiunque online in qualsiasi momento.
Cosa se ne dovrebbe dire, che si vendono USD e si compra ORO, mi pare chiaro, è un modo per coprirsi.
USD di nuovo a 1.60 non sarebbe inverosimile.

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 11:16

io vado controcorrente rispetto a quanto dice il capo: secondo me the game is over…nel senso che hanno stabilito il prezzo e chi lo deve pagare cioè sempre gli stessi il popolo, in qualche modo la faranno franca anche sta volta seminando un pò di suina, un pò di pericolo nucleare e chi più nè ha più nè metta – non campbierà assolutamente nulla mi spiace ma se pensate che sia in atto un cambiamento antropologico siete degli illusi al max ci sarà un cambio in peggio (non è difficile capirlo: comportamento delle elites + più media vari che plasmano tutti quelli che stanno sotto)

detto questo ammiro ed appoggio tutti quelli che tengono viva una speranza (che per molti purtroppo versi è contraria alla natura storica dell’uomo) cercando forme diverse di vita sociale ed individuale

auguri a chi è veramente in buona fede

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 11:38

Tempo fa assistetti ad una lezione di economia politica all’università degli studi di Salerno, nel corso della quale il professore ordinario di tale fondamentale materia, definì tecnicamente, con il termine di depressione, l’attuale crisi economica.

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 12:27

MERCATI IN RIPRESA, SI SGONFIA LA BOLLA DEI CDS
di Andrea Franceschi
La rinnovata fiducia degli investitori nei mercati finanziari e i primi segnali di una ripresa dell’economia fanno sgonfiare la bolla dei credit default swap. Negli ultimi sei mesi il prezzo delle polizze anti fallimento è sceso del 66%.

???????????????????????????????
il prezzo è sceso e i volumi????
l’emissione dei bond societari mi pare in aumento……
si coprono a basso prezzo per poi………….usarli come armi di distruzione di massa?????????????

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 12:41

Se sapessero (gli italiani)che in 10 anni di finanziarie ci hanno sottratto 240 miliardi di euro e con quella che verrà fanno 275 miliardi di euro ovvero 532.474.250.000.000 di lire. Pensate a quante cose si potevano fare con quei soldi che invece sono finiti nelle tasche delle banche centrali per ripianare un debito che NON ESISTE!
Se lo sapessero le famiglie dove prima lavorava solo il capofamiglia e manteneva quattro o più persone, mentre oggi solo per sopravvivere devono lavorare almeno in due ed a volte non basta…se sapessero che la casa che hanno acquistato con tanti sacrifici la pagheranno almeno il doppio alla banca che gli ha “concesso” un mutuo a 10-20 o 30 anni (una vita intera) con un semplice click sul computer ovvero semplice aria fritta, e se non riuscissero a pagare le rate ecco che la banca si prende la loro casa, la loro vita … ah se lo sapessero.
Se lo sapessero coloro che votano a destra o a sinistra perchè trionfi la pace, la libertà e la democrazia, perché vengano tutelati i loro interessi, se sapessero che quegli stessi politici che parlano di alti ideali e rispetto delle regole sono stipendiati due volte, una, piuttosto profumatamente, dalla comunità e l’altra dai loro veri padroni, sempre con i nostri soldi sia chiaro, che li hanno messi in quella posizione per eseguire meglio i loro ordini…se lo sapessero quelli che hanno votato la sinistra…se lo sapessero quelli che hanno votato la destra.
da:
Se lo sapessero coloro che votano a destra o a sinistra perchè trionfi la pace, la libertà e la democrazia, perché vengano tutelati i loro interessi, se sapessero che quegli stessi politici che parlano di alti ideali e rispetto delle regole sono stipendiati due volte, una, piuttosto profumatamente, dalla comunità e l’altra dai loro veri padroni, sempre con i nostri soldi sia chiaro, che li hanno messi in quella posizione per eseguire meglio i loro ordini…se lo sapessero quelli che hanno votato la sinistra…se lo sapessero quelli che hanno votato la destra.

Se lo sapessero coloro che votano a destra o a sinistra perchè trionfi la pace, la libertà e la democrazia, perché vengano tutelati i loro interessi, se sapessero che quegli stessi politici che parlano di alti ideali e rispetto delle regole sono stipendiati due volte, una, piuttosto profumatamente, dalla comunità e l’altra dai loro veri padroni, sempre con i nostri soldi sia chiaro, che li hanno messi in quella posizione per eseguire meglio i loro ordini…se lo sapessero quelli che hanno votato la sinistra…se lo sapessero quelli che hanno votato la destra.

http://www.stampalibera.com/?p=5644

altapat

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 12:42

se l’irlanda dice no un altra volta…l’ euro che farà?

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 13:35

gli irlandesi sono un grande popolo, speriamo lo dimostrino un’altra volta votando ancora NO

I’M IRISH

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 15:22

(ANSA) – ROMA, 16 SET – Barclays vendera’ 12,3 miliardi di dollari di debito al fondo Protium Finance per ridurre la propria esposizione al mercato del credito.Lo ha reso noto lo stesso gruppo britannico in una nota citata da Bloomberg. Protium Finance, fondata da due ex dirigenti della stessa Barclays, Stephen King e Michael Keeley, finanziera’ l’acquisto delle obbligazioni con un prestito di 12,6 miliardi di dollari erogato sempre da Barclays e con 450 milioni di dollari concessi dagli investitori.
………..ecco come si fa a far passare 12,3 miliardi di immondizia dal passivo all’attivo e in + con la faccia tosta di usare un fantomatico fondo (Protium) creato da due ex dirigenti della banca stessa.
Credo che dopo questa notizia gli ingenui che credono ancora che l’attuale crisi possa promuovere un nuovo senso etico possano alzare definitivamente la bandiera bianca.

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 16:30

Se l’Irlanda non fosse stata nell’Euro avrebbe fatto la fine dell’Islanda.

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 16:34

Vorrei segnalarvi anche l’articolo di oggi del Sole che riporta le parole di Stephen Roach, uno che da anni segnalava i rischi dell’economia mondiale, anche se negli ultimi tempi prima della crisi mi pare avesse un pò ammorbidito la sua visione, almeno per quanto riguarda la Cina:” E’vero che Cina e Stati Uniti sono stati i due paesi più aggressivi-nel fronteggiare la crisi- ma hanno aiutato proprio quei settori che più contribuiscono agli squilibri: i consumi per gli Usa e investimenti ed export per la Cina”, e inoltre”Ci vorrebbe qualcuno in grado di prendere decisioni impopolari, che risolvano i problemi di lungo periodo, ma non lo vedo”.
Secondo me sono parole sagge e perfettamente in linea con quanto scrive Andrea.
Gab

Scritto il 17 Settembre 2009 at 17:06

…..chiamarla depressione è un attentato alla realtà dei numeri economici, nessun paragone con il passato è vero, …….ma alle volte le differenze non tengono conto della realtà, talvolta demografica, talvolta statistica.

Credevo che la vena ironica fosse chiara, Reich è l’unico che usa la parola depressione anche se mini……per il resto ho analizzato troppo nei minimi particolari questa crisi, l’ottimismo di maniera non mi affascina, il giorno che cambierò idea, che non sarò coerente con quanto si qui affermato ve lo farò sapere.

Andrea

Scritto il 17 Settembre 2009 at 17:10

un caro amico…..mi ha mandato un’analisi di un certo economista filosofo che parla di orsi, tori e maiali……mi pare di rammentare che sia uno dei tanti che avevano compreso tutto nei minimi particolari, una tempesta che intravvedevano in un bicchier d’acqua….nelle sue parole, ho intravisto una sorta di tranche ed esaltazione edonista…..bene è giunto il momento di ritirarsi dalla riva del fiume, per salire verso la montagna…….grazie caro amico, ora ho compreso il senso dei messaggi.

Andrea

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 17:17

#53 se l’euro e con esso l’europa non ci fosse (per quello che è attualmente cioè un’enorme apparato burocratico del tutto opaco sottratto completamente al controllo dei cittadini) saremo tutti molto più liberi…..e se non te ne sei accorto prima o poi te ne accorgerai

Scritto il 17 Settembre 2009 at 17:36

Per quanto riguarda il dollaro attenzione a darlo per spacciato, non appena il clima si farà caldo il bene rifugio tornerà a risplendere anche se nel medio e lungo termine il suo destino è segnato.

Andrea

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 17:42

Quindi prossimi al brekdown se ho ben capito o no!!!

Scritto il 17 Settembre 2009 at 17:43

Credo che dopo questa notizia gli ingenui che credono ancora che l’attuale crisi possa promuovere un nuovo senso etico possano alzare definitivamente la bandiera bianca……….certo come quelli ingenui che sostenevano la tempesta nel bicchier d’acqua o quelli che osservavano come fosse impossibile vedere fallire una grande banca o ancora quelli che sussurravano e decantavano un mondo fondamentalmente sano.

L’etica è dove nessuno ha il coraggio di guardare, dove meno te lo aspetti, perchè molti hanno paura di incontrarla, non hanno il fegato di abbracciarla……in fondo c’è chi dice che siamo solo di passaggio!

Andrea

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 17:56

no caro andrea l’etica non è “dove nessuno ha il coraggio di guardare” bensì “dove si è creato un rifiuto antropologico”……meditate gente meditate
i poveri non possono frodare con i sistemi finanziari e altro però fanno la fila per tentare la fortuna in tutte le forme che il mercato mette a disposizioni
il tuo anelito all’etica e al cambiamento è encomiabiale e discende da un analisi corretta che condivido, ma è pura illusione questo non toglie che i luoghi dove c’è speranza di costruire una realtà diversa sono degni di essere sostenuti ma sappiate che saranno solo delle nicchie per pochi e spesso privilegiati

saluti

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 18:13

quello che non comprendo ècome hanno fatto i consumi americani ad aumentare del 2%

e in questo blog nessuno lo ha segnalato…. mi sembra che qui si stia piu attenti alle notizie negative…. 😉

come hanno fatto ad aumentare se ci sono piu disoccupati piu insolvenze piu crisi nel credito?

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 18:25

sono bernake e il colorato che vanno a fare la spesa più di prima………..

Scritto il 17 Settembre 2009 at 18:42

E’ inutile sperare che un innamorato analizzi la realtà nei singoli dettagli….gli innamorati osservano solo ciò che amano sognare.

Si le vendite al dettaglio sono salite, hai ragione, non me ne ero accorto…..o almeno cosi bisogna dire agli innamorati.

Andrea

Scritto il 17 Settembre 2009 at 19:58

Per #61
“Noi uomini possiamo trovare soluzioni nuove e scegliere almeno parzialmente la nostra forma di vita…
Perciò sembra meglio riflettere bene su quello che facciamo e cercare di acquisire un certo saper vivere che ci permetta di scegliere bene. Questo saper vivere, o arte di vivere se preferisci, è ciò che chiamiamo etica.”

“L’ unica cosa che l’etica può dirti è che cerchi e pensi per conto tuo, in piena libertà: responsabilmente.
Ho tentato di insegnarti dei modi di camminare, ma né io né nessun altro ha il diritto di portarti sulle spalle….Dato che SI TRATTA DI SCEGLIERE, cerca di fare sempre quelle scelte che ti apriranno poi un maggior numero di altre opzioni possibili e non quelle che ti mettono con la faccia al muro.Scegli quello che ti apre: agli altri, a nuove esperienze, a diversi modi di essere felice. Evita quello che ti chiude e ti sotterra. Per il resto buona fortuna! E quell’altra cosa che una voce che sembrava la mia ti gridò quel giorno nel sogno quando il vortice minacciava di trascinarti via: abbi fiducia!”
Un saluto
“Addio amico lettore, cerca di non passare la vita nell’odio e nella paura” (Stendhal, Luncien Leuwen).

Tratto da, Fernando Savater ( Etica per un figlio) ed. Laterza, di cui consiglio la lettura.

Nessun privilegio…: “E’ la debolezza dell’uomo che lo rende socievole; sono le nostre miserie comuni che portano i nostri cuori all’umanità. (Jean-Jacques Rousseau)

Buona serata
Valentina

p.s sei Troppo forte Capitano…troppo forte!! 🙂

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 20:59

Buonasera

Se a qualcuno interessa ri-segnalo un link:
http://www.stampalibera.com/?p=5644#more-5644

Altapatagonia #49 riesci sempre ad anticiparmi e rubarmi le “parole di bocca” hehehe, scherzo naturalmente, buona fortuna a chi ha debiti o a chi ha intenzione di farli.

A proposito, perchè mandano i nostri concittadini a morire in Afghanistan??? Chissà se a qualcuno importa!!!

SD

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 21:53

Hei SD ,forse perchè stando a buenosaires,alle 23,voi in italia siete a nanna….hehe.

Saluti a tutti

altapat

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 22:37

Quando infatti Bernanke ha dichiarato al mondo che «la recessione è finita» ha soltanto cercato di mandare un segnale tranquillizzante, ma ha mentito. Il credito Usa, infatti, si sta contraendo a livelli ben peggiori della Grande Depressione e i principali analisti a stelle e strisce parlano di una recessione a doppia cifra nel futuro prossimo del paese.

http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=37749

ok ok sto diventando un copia-incolla addicted

Altapata

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 23:14

altapat come si sta a buonos aires?……..mi verrebbe da chiederti cosa ci fai là ma mi rendo conto che è una domanda privata

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2009 at 23:56

ciao SD, ciao altapat, cia vale. ciao a tutti. sentite….volete dare una mano e fare qualcosa di veramente concreto e fattibile? già da domani mattina? meglio magari se lo si fà in gruppo. contattate varie associazioni e fate numero. di cosa parlo? di legge. si può scrivere al vostro prefetto x fare un sollecito. vedete il sito della vostra città. c’è la voce osservatori sul credito. vengo al punto. c’è una lettera già bella fatta, anzi son 2, andate poi a sbiriciare qui. http://www.simec.org/downloads/cat_view/55-volantini-e-documenti-vari e quindi potremo mandare pacchi di lettere sulle scrivanie dei prefetti. non possono far finta di non vedere. vi allego tutta la lettera, poi direte che pensate.
———— ————- ——
Al Preg.mo PREFETTO di …………

Egregio Dr. …………………,

Oggetto : segnalazione

Egregio Ill.mo Sig. Prefetto,
visitando il sito di alcune Prefetture, come Chieti e Firenze, con piacere abbiamo notato lo spazio dedicato ai cosiddetti “Osservatori sul credito” e nel contempo da comuni cittadini, per mera curiosità, siamo andati a visitare i siti di altre prefetture, per vedere in che modo affrontavano l’argomento, e con rammarico abbiamo constatato che molte delle predette si limitano a dare un indirizzo e-mail dove inviare i reclami, senza fornire spiegazioni utili e funzionali sul servizio offerto.
A tal proposito vi proponiamo, nel pieno rispetto del ruolo che Voi rivestite, di valutare un metodo informativo che sia più esaustivo possibile sull’iniziativa in corso, al fine di garantire un’informazione capillare ed efficace alla gran parte dei cittadini.

Noi abbiamo massima fiducia nelle istituzioni, tuttavia auspichiamo che quest’ultime siano sempre rappresentate da uomini che siano motivati da autentico spirito di servizio a favore della collettività tutta.

Quanto segue è stato tratto dal sito internet de – la Repubblica – notizia del 17-03-09
Draghi: “Evitare ingerenze politiche sul credito”

Il governatore di Bankitalia in Parlamento: “Dai prefetti nessuna pressione sulle banche. Banca d’Italia non ha mancato in vigilanza”. Sulla situazione economica: “La recessione continuerà, atteso forte calo dell’economia”.

—————————————————————-

In risposta a questo comunicato stampa che lascia prefigurare scenari sempre più allarmanti, ci permettiamo, con assoluta modestia, di segnalare un argomento di vitale importanza per tutti: la PROPRIETA’ POPOLARE della MONETA legata indissolubilmente alla scoperta del VALORE INDOTTO della MONETA, teorizzata e formalizzata dal Ch.mo Avv. Prof. Giacinto Auriti nei propri scritti e che trovò la sua applicazione pratica nell’ esperimento monetario del SIMEC (Simbolo Econometrico di valore indotto) svoltosi con successo a Guardiagrele (CH) e che all’epoca dei fatti la Procura della Repubblica di Chieti, in via successiva, ne riconobbe la piena liceità

Sulla scorta di quanto detto finora relativo al noto esperimento monetario summenzionato, non a caso, in molti paesi del mondo sono in corso, con effetti positivi, esperimenti di moneta locale che hanno letteralmente rivitalizzato le deboli economie locali restituendo loro fiducia e speranza nel futuro.

In proposito ci auguriamo vivamente che facciaTe approfondimenti a riguardo, e che nasca in Voi un interesse concreto per l’argomento propostoVi ottemperando legittimamente alle funzioni che la legge Vi riconosce in materia di controllo ovvero di vigilanza sulla condotta posta in essere dalle banche concernente il delicato settore finanziario.

Per concludere, in sintonia alle funzioni di governo del territorio a Voi attribuite ex lege abbiamo avuto modo di conoscere sui siti delle Prefetture il ruolo che il Prefetto riveste, e ci siamo chiesti, senza voler sembrare invadenti ovvero nell’ossequioso rispetto del Vostro ruolo, se sia praticabile un effettivo coordinamento tra le varie prefetture presenti sul suolo nazionale, allo scopo di arginare l’ulteriore crisi economica in arrivo, già preannunciata dal governatore della Banca d’Italia Mario Draghi.
Qui di seguito ci permettiamo, da onesti cittadini di questo Stato, con assoluta deferenza, di sottolineare le funzioni chiave del Prefetto di cui ovviamente siete già a conoscenza e nel contempo di indicare alcune lecite considerazioni, nella consapevolezza che qualcosa in proposito si può fare:

-La Prefettura- Ufficio Territoriale del Governo è un Ufficio periferico del Ministero dell’Interno con funzioni di rappresentanza del Governo centrale nel territorio della Provincia.-
Se è un ufficio territoriale del Governo deve fare gli interessi di tutto il popolo; dunque quando Draghi dice: “Dai prefetti nessuna pressione sulle banche“ Che significa che non vuole avere interferenze?
Ancora, quando dice: “la Banca d’Italia non ha mancato in vigilanza” ci sovviene dire che certamente hanno vigilato, ma per i loro esclusivi interessi che non coincidono, di certo, con quelli dei cittadini. Al Dr. Draghi occorre dire che a causa di questo regime monetario corrente, basato sulla moneta debito del portatore, la vita della nostra comunità nazionale sconta una povertà sempre più tangibile.

-Il Prefetto è il rappresentante del governo in provincia. Attua gli indirizzi del Governo e fornisce agli organi centrali dello Stato la collaborazione necessaria a individuare le esigenze della collettività locale. –
In questo periodo di forte recessione, che sta martoriando incessantemente le già falcidiate famiglie italiane e non solo, sarebbe utile fornire agli organi centrali dello Stato, in auspicabile collaborazione, informazioni che rendano edotti gli stessi insieme all’irrinunciabile apporto del Parlamento nazionale ad attivarsi fattivamente in favore delle suddette, affinchè realizzino, quanto prima, un strumento di pagamento di PROPRIETA’ del PORTATORE, secondo gli insegnamenti tramandatici dal compianto Prof. Giacinto Auriti, volto a soddisfare le impellenti ed indifferibili esigenze della collettività locale e nazionale, in modo tale che ogni individuo riesca a vivere in modo dignitoso e consono alla sue legittime aspettative.

– In tale ottica, la Prefettura-U.T.G. svolge anche importanti compiti di raccordo e mediazione tra le istituzioni pubbliche e private, per la risoluzione di problematiche di carattere sociale. –
L’impareggiabile prof. Giacinto Auriti diceva: ”Quando i banchieri prevedono crisi, bisogna crederci, loro sono in grado di fare previsioni, perché sono in grado di causarle!”.
Il dott. Draghi di concerto con gli altri banchieri si sono già purtroppo espressi inequivocabilmente su questo argomento, pertanto vi invitiamo a non aspettare ulteriormente, onde evitare drammatiche conseguenze di carattere sociale, che ogni giorno che passa risultano più acute e probabilmente irreparabili se non si interverrà con grande tempestività.
L’Italia e gli italiani hanno dimostrato in passato di rappresentare una grande Nazione e di sapersi rialzare con coraggio e grandi sacrifici dalle enormi difficoltà incontrate e crediamo, in questo senso, che chi ci governa ha il dovere non solo giuridico, ma altresì morale di indicare a chiare lettere, come sta cercando di fare l’attuale Ministro dell’Economia On.le Giulio Tremonti, la strada maestra che cambi in misura radicale il destino del nostro paese.
Noi nel frattempo, senza alcuna presunzione, ci auspichiamo che la moneta nasca di PROPRIETA’ dei CITTADINI e che sia ACCREDITATA ad ognuno come “REDDITO DI CITTADINANZA”.

La PROPRIETÀ POPOLARE DELLA MONETA, già scientificamente provata, può rappresentare un vero e proprio punto di svolta per la nostra economia ed essere un esempio significativo anche per altri nazioni che si trovano, in questo momento
ad affrontare, come Noi, una gravissima crisi finanziaria.
Nella circostanza pregandoVi per un Vostro interessamento e ispirandoci al nobile pensiero della scuola auritiana porgiamo i migliori saluti.

Con Alta Considerazione

Firma

Per informazioni http://www.simec.org
Per comunicare con Skype digitare il nome: moalpo
Per contatti moalpo@gmail.com
Tel. 3346157151 Dalle 10. 00 alle 12.30

DORF

utente anonimo
Scritto il 18 Settembre 2009 at 07:28

Ma porka miseria ancora con le stupidaggini della moneta del popolo…

Se si parla di moneta merce (oro, argento ecc) allora si ha un senso…
altrimenti si finisce peggio di adesso.

Dorf …..

CRISALIDE

utente anonimo
Scritto il 18 Settembre 2009 at 09:52

tempi duri per i blogger
vedi disegno di legge Pecorella-Costa

http://punto-informatico.it/2709918/PI/Commenti/era-una-volta-liberta-informazione-rete.aspx

il nostro mondo libero finirà????????
tristezzaaaaaaa

Scritto il 18 Settembre 2009 at 13:28

Moneta Debito – Moneta Merce – Moneta del Popolo oppure…

Come ho già sostenuto diverse volte, l’oro non è un valido sottostante della moneta cartacea o (o elettronica) principalmente per due ragioni:
– Essendo le riserve Auree limitate l’espansione economica dovrebbe corrispondere ad una dinamica deflattiva.
– L’oro non ha nessun valore pratico (a parte la gioielleria e alcune applicazioni industriali di nicchia)
-Un evento non economico come la scoperta di un grande giacimento di Oro genererebbe inflazione.

per cui il valore dell’oro risulta totalmente convenzionale.

Servirebbe qualcosa che possa fare da solido sottostante all’emissione di moneta (moneta merce) senza soffrire i tre problemi di cui sopra, avremmo quindi trovato un
buon candidato a fare da perno ad un sistema monetario internazionale in cui lo “stampare moneta” non sia ad libitum delle banche centarli.

Secondo me questo “qualcosa” esiste: è l’ENERGIA disponibile che può essere calcolata in un modo molto esteso e comprensivo.

La moneta circolante dovrebbe essere un certificato energetico equivalente Per esempio il EKWH. (kilowattora equivalente).

Il sistema monetario che ne scaturisce è assolutamente autoconsistente.

Ogni cosa ha un valore in termini di EKWH dal barile di petrolio (calcolo immediato) al Kg di Pane (calcolo abbastanza facile) al costo di una casa (calcolo piuttosto complesso)
alla parcella del medico o dell’avvocato (conversione particolarmente complicata)

Poichè la quantità di energia disponibile è direttamente correlata con la massa di beni e servizi sul mercato non ci sarebbe mai mancanza di moneta in quanto se esiste il bene od il servizio esiste l’energia per produrlo e quindi l’emettitore di moneta può emettere la moneta necessaria senza inflazionare.
Quindi ad una maggior disponibilità di energia si associa normalmente una crescita economica cui corrisponde un aumento della moneta circolante.

Ogni banca centrale avrebbe il diritto di emettere EKWH in base alla capacità del sistema paese di produrre energia (sotto ogmi forma) poichè però diverse forme di energia hanno costi diversi, che si possono sempre calcolare in termini energetici tramite l’ EROEI la moneta emettibile dovrebbe essere pesata con questo parametro.

Anche i rapporti di cambio sarebbero molto più facilmente regolati.

Il costo del lavoro espresso in EKWH renderebbe più trasparenti le disparità tra lavoratori nelle diverse parti del mondo accelerando il processo di omognenizzazione dei salari a livello globale.

Questo scenario sarebbe inoltre molto favorevole per gli investimenti in energia, sarebbe un po’ come andare a cercare l’oro. E chiunque, singloe persone, gruppi di cittadini o stati potrebbe monetizzare un investimento in questo campo, per esempio mettendo pannelli fotovoltaici, installando un sistema Totem, un termovalorizzatore con teleriscaldamento, una centrale idroelettrica o nucleare.

Si potrebbero inserire anche fattori correttivi ambiantali andando a correggere l’ EROEI sulla base delle emissioni, per cui per un KWH generato da petrolio si potrebbero emettere meno EKWH rispetto ad
uno generato da Metano ed ancor meno rispetto ad una sorgente rinnovabile.

cosa ne dite?

Il Cuculo

utente anonimo
Scritto il 21 Settembre 2009 at 09:24

Bellissima idea, Cuculo.

… ma come tutte le idee intelligenti degne di tal nome non verrà mai implementata, purtoppo

E poi, se veramente si dovesse introdurre l’Energo (la moneta energetica, io la chiamerei così), i dollari ed euro in circolazione si deprezzerebbero all’istante dato che il reale sottostante (energia disponibile) attualmente a nostra disposizione non può attualmente sostenere la quantità di denaro stampato o digitale attualmente in circolazione.

Sarebbe deflazione …. sana deflazione perchè l’obiettivo di decrescita sarebbe reale e consistente.

Come vedi, Cuculo, le probabilità di attuare una cosa così intelligente a discapito degli attuali oligarchi mondiali (che comandano il mondo tramite l’arma della fiat money) ha probabilità infime.

Tu intanto mettila nel cassetto … dopo il prossimo collasso finanziario potremmo ritirarla fuori

Hunter76Lima

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