GENESIS OF A CRISIS!

Scritto il alle 14:53 da icebergfinanza

 

 

 

Un interessante articolo apparso sul WSJonline prende in considerazione le conseguenze possibili della crisi SUBPRIME confrontandola con le recenti crisi finanziarie partendo dal presupposto che il mercato immobiliare e la casa sono stati a lungo il fondamento della maggior parte delle attività delle famiglie americane.

Negli ultimi dieci anni, Wall Street ha costruito un impero, un mercato da più di 2000 miliardi di dollari, sostenuto dalla logica prevalente che il valore delle abitazioni non sarebbe mai sceso nel tempo commercializzando titoli derivati in tutto il mondo.

Una rivisitazione delle cause, delle conseguenze, dei tempi necessari alla risoluzione di questa crisi, cercando di quantificare le potenziali implicazioni e perdite potenziali.

 

 

GENESIS_OF_A_CRISIS

 

[Chart]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 10 Dicembre 2007 at 15:28

L’articolo del WSJ, pur essendo allarmante, termina in toni positivi.

“In spite of the gloom, the economy may avoid recession. Housing comprises a much smaller share of the economy than business investment, which dragged the U.S. into recession in 2001. Also, the rest of the world is stronger than in 2001, boosting U.S. exports. For the entire U.S. economy to contract would probably require a broad decline in consumer spending, which hasn’t happened since 1991.

And, while financial problems are serious, they aren’t — at least yet — on a par with those of the 1980s, when many major banks would have been insolvent had they valued their Third World loans accurately. There is, indeed, a possibility that the opacity of today’s mortgage securities means markets may be factoring in far larger losses than will actually occur. Though the Fed is still worried about inflation, it has plenty of room to cushion the economy with additional interest-rate cuts.

But after years of living off the debt-financed increases in the value of their homes, U.S. consumers are in uncharted territory. “A lot of people, including me, have been saying that the country has been spending more than it’s been producing, and that will have to come to an end,” says Mr. Volcker. “The question is: Does it come to an end with a bang or whimper?”

Insomma, una recessione é evitabile se i consumatori non si fanno impressionare. Dal 1991 non é mai successo. Talvolta é meglio non guardare solo le tabelle ma leggere gli articoli fino alla fine e valutarne attentamente i contenuti.

Scritto il 10 Dicembre 2007 at 16:57

” Se i consumatori non si fanno impressionare…..” dal fatto che non sanno più cosa consumare e spesso con quali soldi consumare!

Dal 1991 non è mai successo…….potrebbe, dovrebbe, chissà forse caro signor Anonimo sarebbe meglio leggerli sino in fondi i post, se lo rilegga sino alla fine e mi faccia sapere se nel mio post vi era qualche intento allarmante, una sana analisi di un articolo del WSJ senza alcun commento, senza nessuna visione diversa da quella di segnalare l’articolo in questione.

Ma si sà quel puntino nero in mezzo alla pagina è come un macigno che non permette di vedere l’intero foglio bianco.

Domani è un’altro giorno e si vedrà!

Andrea

Scritto il 10 Dicembre 2007 at 17:27

molto interessante, grazie 🙂
ciao

utente anonimo
Scritto il 10 Dicembre 2007 at 22:17

Proviamo a testare il vostro senso storico…in che mese comincio’ la recessione in US nel 2001 ? Ebbene nel Marzo 2001 scommetto che tutti avete detto Settembre ma dai dati del sito Census US (in una pubblicazione che parla di poverta’) si indica che la recessione comincio’ nel Marzo 2001..mi sarei sbagliato pure io in quanto la vulgata e’ che sia stato 9/11 a scatenare tutto ma niente di piu’ falso…allora la nostra percezione, quanto scritto dai media…non sempre e’ quanto poi realmente accaduto…per questo amo questo sito perche’ squarcia una tela gia’ dipinta di colori che non appartengono alla realta’.
Capitano o mio capitano…grande come sempre.
Massimo

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