TRUMP MOMENT: PURA ILLUSIONE!

Scritto il alle 08:06 da icebergfinanza

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Nel fine settimana vi abbiamo spiegato per quale motivo le politiche economiche di Trump secondo la storia non riusciranno a causare reflazione o inflazione, ma proviamo a rispiegarvelo aggiungendo altri elementi di riflessione in un flash senza troppe parole…

Prima di tutto è essenziale capire che ci troviamo nel bel mezzo di una deflazione da debiti!

Cosa è una deflazione da debiti? Se usate il motore di ricerca google ai primi due posti troverete solo i nostri articoli. La spiegazione la trovate qui sotto, al seguente indirizzo …

DEFLAZIONE DA DEBITI: COSA POTREBBE ACCADERE …

Primo fondamentale passaggio…

Risultati immagini per cnbc president deficit debt

Risultati immagini per balance sheet fed 2016

Dopo la più imponente dose di stimoli fiscali e monetari della storia il tutto sotto un’amministrazione democratica e quindi sotto Obama, dell’inflazione nessuna traccia, calma piatta, nisba, ZERO ASSOLUTO!

United States Inflation Rate

Si ma sai se creo occupazione e taglio le tasse e introduco stimoli fiscali poi la gente consuma.

Loro ti hanno raccontato per anni  che Obama ha fatto il miracolo in fatto di occupazione e fatto esplodere il debito per stimolare l’economia e le riduzioni fiscali e il risultato …

Immagine333… un aumento del tasso di risparmio e una diminuzione dei redditi, dei consumi e un aumento deleveraging ovvero una riduzione del debito privato.

Quindi il risparmio è andato in parte a servizio del debito, perchè siamo in una deflazione da debiti!

Infine concludo rapidamente con una tripletta!

Il recente aumento dei tassi e rendimenti produrrà un’ulteriore diminuzione della velocità di circolazione della moneta…

La forza del dollaro ha conseguenze deflattive per l’economia americana…

E ma si loro lo svalutano quando vogliono! Ogni cosa a suo tempo, prima il QE4 e poi ci risentiamo.

Il rimbalzo dei tassi in America è solo una pia illusione, la tendenza a ribasso SECOLARE continuerà sino alla fine di questa nuova GRANDE DEPRESSIONE!

Si ma sai il taglio  delle tasse crea occupazione…

E ma vedrai con Trump il debito pubblico scenderà…

ImmagineA si certo taglio le tasse senza tagliare la spesa… che figata in mezzo ad una deflazione da debiti è come cercare di accendere una sigaretta sotto una cascata!

Per il momento ci fermiamo qua il prossimo giro lo facciamo sul moltiplicatore negativo della spesa per infrastrutture. Buona consapevolezza!

28 commenti Commenta
charliebrown
Scritto il 16 Novembre 2016 at 11:40

Sempre interessanti le indicazioni sul probabile andamento dei tassi negli USA.

Se permettete, da parte mia faccio però due riflessioni su quanto succede a casa nostra.

Ieri sono rimasto agghiacciato dal comunicato di MPS, che esprime (“apertis verbis”, si sarebbe detto una volta) la possibilità di chiudere baracca e burattini se non sarà accettata la conversione dei subordinati, o meglio la banca in sostanza ha detto: “Cari investitori istituzionali e care massaie, ai quali entrambi ho venduto i miei subordinati, se non accettate di convertirli in azioni vi obbligherò a farlo perchè altrimenti questa banca chiude”
Ma come? La banca non ha appena sbattuto la porta in faccia a Passera che portava i soldi senza necessità di conversione dei subordinati? In questo non concordo con quanto fu scritto su questo blog in passato di Passera “Avvoltoio” (uccellino rapace!) o di Passera “Squalo” (mostro zoologico!) . Io penso che lo tengono fuori, anche se poi ammettono che stanno per fallire, solo perché non gode le simpatie di chi decide e di chi vuole mantenere il controllo della banca. A pensar male, verrebbe da pensare che non sia estraneo alla cosa quello stesso signor Renzi che, poverino!, dice di avere rapporti solo con la banca alla quale deve pagare il mutuo della casa. Un tale diceva che pensar male è sbagliato ma che a pensar male spesso ci si azzecca…

Proseguendo, il signor Renzi alza la voce con la ue adesso alla vigilia del referendum e lo fa perché non gli va di dare i soldi all’Ungheria (l’ultimo dei motivi per cui dovrebbe farlo, anche se glielo suggerisse il papa anti-muri).
Il signor Renzi proprio non mi convince: anche perchè con la riforma costituzionale Renzi subordina inequivocabilmente l’Italia all’unione europea e di questo si guarda bene di informarci. Anzi i suoi lacchè dicono che siamo ignoranti, che già nella Costituzione c’è l’aggettivo “comunitario”. Ma allora perché si è voluto chiarire che il “comunitario” si riferisce all’unione europea? Certo per tenerci legarti mani e piedi per sempre alla stessa ue, con inequivocabili vincoli costituzionali.

Parliamoci chiaro: tutto indica che per il potere si affossa il buon senso e che l’informazione è a senso unico. Non è un modo intelligente per indurre chi ha un po’ di testa a votare SI, nel mio caso infatti il signor Renzi ha ottenuto tutto l’effetto contrario.

Mi è venuto in mente un modo di dire che ripeteva spesso l’amministratore delegato di una società (tedesca) dove lavoravo: “Meglio una fine con spavento che uno spavento senza fine”.

Scusatemi se sono andato fuori tema e se purtroppo non so volare molto alto. Ho cercato di ribadire una cosa forse di per sé già evidente, cioè che non ci sono solo i tassi Usa ma anche l’Italia.

emzag
Scritto il 16 Novembre 2016 at 12:51

Ok, ma resta in sospeso la questione di cui parlavo.

La gente NON SI FIDA, per questo mette i soldi sotto al materasso invece di spenderli o tutt’al più ci ripaga i buffi.
Ok.
Ma è perché manca la fiducia nel futuro.

Cosa genera questa fiducia?
Dovrebbero appunto essere le politiche keynesiane di grandi investimenti in infrastrutture INSIEME all’intento del governo di spingere in alto i redditi dei dipendenti ossia di intervenire direttamente nel rapporto fra quota profitti e quota salari (per esempio con un consistente aumento del salario minimo che secondo alcuni commentatori Trump è intenzionato a fare).

Insomma Andrea, rivolto la domanda: mi dici per cortesia quale sarebbe secondo te la ricetta per far salire la domanda in modo da creare inflazione?

icebergfinanza
Scritto il 16 Novembre 2016 at 13:29

La soluzione sarebbe non convenzionale quindi politicamente non praticabile! Forse è troppo tardi …troppo debito in circolazione TROPPO!
emzag,

veleno50
Scritto il 16 Novembre 2016 at 13:47

Tesoro mi si sono ristretti i commenti.

icebergfinanza
Scritto il 16 Novembre 2016 at 14:00

Tesoro sto mangiando un panino con lo speck…
veleno50@finanza,

aorlansky60
Scritto il 16 Novembre 2016 at 14:08

Forse è troppo tardi …troppo debito in circolazione TROPPO!

Credo che indicando questo, il capitano abbia detto una cosa PRECISA e sensata, in una sola frase ha racchiuso il nocciolo della faccenda che tiene il mondo per i “cosiddetti”.

TROPPO DEBITO

e poi attenzione, occorre distinguere : “soldi nel materasso” forse noi italiani dei quali si sà per certo detenere uno dei più RILEVANTI risparmi privati -ancora, almeno- a livello mondiale -(il forse è per il mezzo, il materasso, perchè molti preferiscono a questo altre soluzioni… ci siamo capiti… i panama papers dovrebbero avere insegnato qualcosa, prima ancora della Svizzera dagli anni 60…)

ma nel resto del mondo non è affatto così : il grosso della cittadinanza di Inglesi Giapponesi passando per i nord Americani e molti altri paesi importanti (dal punto di vista OCSE) sono ancora privatamente INDEBITATI da far paura.

Dopo una crisi micidiale come quella innescata dai subprimes, qualcuno si illudeva di riuscire a sollevare la situazione in poco tempo… poveri illusi;

Una crisi di queste proporzioni necessita di molto tempo per essere digerita metabolizzata e conclusa; quella ad essa maggiormente paragonabile del passato per portata venne risoluta con l’inizio di un conflitto militare di proporzioni MONDIALI…

la Storia ha insegnato che i debiti si possono ridurre con un unico mezzo :
LA GUERRA.
O comunque con mezzi e modalità violenti e assai poco concilianti.

Quando tratto di questo, mi viene sempre in mente il precedente(uno dei tanti che la storia ci ha lasciati) della Corona di Francia ai tempi di Philippo IV, fortemente indebitato verso l’Ordine dei TEMPLARI; come decise di risolvere Philippo IV il suo problema ??… con una soluzione che non è [per niente] piaciuta ai TEMPLARI… come al solito non fu e non è una questione di stile e/o di giustizia; quando ci sono di mezzo problemi di certa rilevanza, non si guarda in faccia a nessuno e si impone IL PIU FORTE : non è il mio pensiero su come risolvere i problemi di uno Stato o di un sistema, ma molto semplicemente ciò che la storia ha testimoniato e lasciato in eredità per mezzo dell’operato degli uomini, i principali attori.

Per cui nel proseguo e nella risoluzione della crisi attuale, non c’è da essere molto ottimisti considerando chi sono gli attori in gioco.

aorlansky60
Scritto il 16 Novembre 2016 at 14:09

ps : i “soldi nel materasso” erano riferiti come risposta ad una prec.te affermazione di Emzag.

stanziale
Scritto il 16 Novembre 2016 at 19:49

emzag,
“Dovrebbero appunto essere le politiche keynesiane di grandi investimenti in infrastrutture INSIEME all’intento del governo di spingere in alto i redditi dei dipendenti “…
Giustissimo. Il problema pero’, sul quale stavo anche io autonomamente riflettendo, prima della risposta di Andrea, e’ che non avra’ il tempo. Non solo i debiti sono troppi, ma bisogna rovesciare una situazione che si e’ venuta a creare in 30-40 anni di ultra liberismo, guerre da tutte le parti che hanno portato ad un mercato mondiale degli schiavi -probabilmente mille volte superiore allo schiavismo perpetrato ai danni degli africani qualche secolo fa- organizzato da questi sedicenti democratici americani e da chi gli sta’ dietro, nonche ‘ dai neo con equamente suddivisi tra democratici e repubblicani. Per fare questo, spezzare queste logiche, bisogna stracciare tutti i trattati e rifarli, finire bene questo muro peraltro creato da Clinton 20 anni fa, diminuire al minimo i trasferimenti delle persone ed aumentare il potere dei lavoratori e sindacati locali, ognuno con il proprio governo ed i propri datori di lavoro . Solo cosi’ saranno possibili aumenti salariali. Ripristinare la divisione banche di affari-banche commerciali, regolamentare le leggi sui derivati e quant’altro, eccetera, eccetera, eccetera. PURTROPPO E’ TARDI NON C’E’ TEMPO I DEBITI SONO TROPPI. Sostanzialmente mezzo mondo e’ fallito, tenuto in piedi con lo sputo. Ecco perche’ si deve ragionevolmente temere un crollo finanziario, naturalmente addossando la colpa a Trump, ammesso che riesca ad insediarsi, perch’e credo manchi un passaggio a dicembre. E….ma sarebbe troppo grossa se non lo fanno presidente, vanno alla seconda guerra civile. Comunque il popolo si sta risvegliando , vedasi Moldavia e Bulgaria il che non e’ poco.

emzag
Scritto il 16 Novembre 2016 at 20:53

stanziale@finanza,

Ecco ma io non credo al crollo per troppi debiti.
Sarei d’accordo con Andrea se si dimostrasse che alla fine Trump NON metterà in atto le politiche che ha promesso o se come giustamente dici tu lo azzoppano o lo costringono a vivere in uno stato di rivoluzione colorata permanente o, Dio non voglia, lo tolgono di mezzo.
Ma se farà queste politiche keynesiane UNITE al rafforzamento dei redditi dei dipendenti ossia cambiando la quota salri/quota profitti allora l’inflazione ci sarà eccome e sgonfierà il debito creando almeno ler qualche anno un periodo di vacche grasse.

Il problema è che qui, come dimostra l’incredibile caso dell’FBI e della Clinton, siamo di fronte a una guerra interna a un establishment che si è diviso su due fronti oggi in aperta guerra.
Se è come dico il 2017 sarà un anno estremamente turbolento dove potrà succedere di tutto.

In altre parole, come mi è già capitato di dire ad Andrea quando scriveva che con Trump non sarebbe cambiato nulla, è in atto una sorta di rivoluzione dall’alto e quindi le variabili di cui tenere realmente conto sono molto più politiche che finanziarie.

Quindi Trump ce la farà SOLAMENTE se il rozzo popolo (i rednecks nemici degli snowflakes) gli darà tutto il suo appassionato sostegno. Perché ciò accada è necessario che il Briscola (Trump in americano) si ingrazi il suo popolo e può farlo solo risollevando l’economia ossia JE DEVE DA’ LI SORDI e se glieli dà l’inflazione ci sarà…

Ma…però…se…d’altra parte…boh…

stanziale
Scritto il 16 Novembre 2016 at 21:08

emzag,

Be’, certo Trump non ha solo il rozzo popolo lavoratore dalla sua, ma anche credo, elites che si sono convinte che il turboliberismo, delocalizzazione e mercato degli schiavi ha favorito la Cina in definitiva. Ormai l’america e’ stata scacciata dall’asia, per esempio. Pertanto si impone un alt. Quindi la partita e’ incerta. Pero’ le banche, per essere fallite sono fallite, in gran parte del mondo. E tante imprese, tenute su dal 2008 con trucchi contabili, leggi ad hoc di rivalutazioni fittizie, pure. E’ tanto che l’economia e’ traballante, a livello mondiale. Quindi non saprei se regge ancora. Sono d’accordo con te che Trump deve saltare il parlamento (dominato dai neocon, bi partizan) e rivolgersi direttamente al popolo per tutto quello che vuole fare. Ma lo deve fare subito, all’inizio. Una mossa indovinata sembrerebbe la nomina di Giuliani, mentre non buona quella del suo vice, mi pare.

d
Scritto il 16 Novembre 2016 at 21:33

E’ già troppo tardi e, nella quasi completa inconsapevolezza, il sistema sta già collassando.
In India è bank run. Aver bandito le banconote da 500 e 1000 rupie (roba grossa 🙂 sta portando a disordini in tutto il Paese
http://www.zerohedge.com/news/2016-11-16/stunning-scenes-panic-gold-price-skyrockets-india-after-currency-ban
Se invece 1,1 miliardi di persone vi sembrano poca cosa o, soprattutto, gente lontana, allora pensiamo pure ai fatti nostri: http://www.laleggepertutti.it/139525_arriva-un-tetto-ai-prelievi-sul-conto-corrente
Insomma: preparativi in grande stile, non c’è che dire

signor pomata
Scritto il 16 Novembre 2016 at 22:42

Dite che c” è troppo debito nel mondo.
Ma se vi è un debito ci deve essere per forza un credito.
Chi possiede il credito oggi?
Io credo che sia in mano a il famoso 1% della popolazione.
A oggi la soluzione per riavere il loro credito ossia il debito della stragrande maggiorana delle persone è stato quello di socializzarlo, ossia il debito diventa di più persone se non di stati nazione.
Imploderà tutto?
E che ci guadagnano loro, l” uno per cento che ci becca?
Quello che mi lascia smarrito è che anche in questo blog spesso si parla di manipolazione dei prezzi, dei dati, dei mercati, delle elezioni.
Ma se riescono a manipolare quasi tutto perche non potrebbero manipolare il tasso d inflazione per esempio?
Inflazione rimane piatta ma per loro sta salendo……e quindi sta salendo perche loro controllano i media e i dati.
Del resto non sono quelli che hanno fatto andare i mercati sui massimi di sempre dentro una depressione da svalutazione salariale e fallimenti generalizzati di tipo economico e bancario?
E come hanno fatto?
Lo hanno fatto ripetendolo fino alla nausea che economia andava bene e che vi era una forte ripresa economica e del lavoro.
Qua il punto è che se loro possono manovrare come un pupazzo i mercati e i dati dei mercati e ancor di più i prezzi che dentro i mercati si formano, possono manovrare le notizie e far diventare vero quello che è palesemente falso solo ripetendolo in continuazione, se loro possono tutto questo è difficile dire quello che potrà accadere.
Mi ha sorpreso andrea in un post di qualche giorno fa dove prendeva a prestito le parole del film the big short , la scena del bagno in cui uno dei protagonisti dice che è eccitato…..sono eccitato.
Lo dice mentre il disastro oramai è conclamato, dirlo a oggi è molto pericoloso.
Del resto ho visto il film e ho letto molto sulla crisi supreme e ho ancora il velato sospetto che quella crisi sia stata voluta e cercata proprio da quelli che la avevano provocata per avviare un piano di socializzazione del debito che ancora oggi è in essere e una privatizzazione del profitto ossia i soldi che si sono insaccocciato.
Non è cosi scontato come sembra, come non è scontato che il dollaro svaluti e la borsa crolli.
Per chi ha il pelo sullo stomaco ci sono prodotti che uniscono i due eventi…..molto ma molto rischiosi chiaramente.

emzag
Scritto il 17 Novembre 2016 at 00:04

stanziale@finanza,

Più che Giuliani, che sarebbe anche lui un watershed, è la nomina di Steve Bannon che mi ha impressionato.
Nel senso che potrebbe essere davvero il segnale che “qualcuno” vuole davvero cambiare le cose.

gavino
Scritto il 17 Novembre 2016 at 07:13

E in cosa consiste la soluzione non convenzionale? E perche non e’ praticabile? Grazie per cortese risposta e per ridimensionare l’effetto Trump. Su cui concordo. Anche se al momento godo, soprattutto per gli effetti esplosivi sulla FINE di € e pure europa con la sua BUROCRAZIA.

aorlansky60
Scritto il 17 Novembre 2016 at 08:14

SignorPomata said :

Ma se vi è un debito ci deve essere per forza un credito.
Chi possiede il credito oggi?

di primo acchito si potrebbe rispondere con : la BCE – rimanendo entro i ns confini EU –

che [da MARZO 2015] stà FURIOSAMENTE (si potrebbe anche scrivere “disperatamente“) acquistando DEBITO SOVRANO dei principali Stati membri in quantità G-I-G-A-N-T-E-S-C-H-E , ad un ritmo di € 80 miliardi/mese (e negli ultimi mesi questo volume deve essere pure aumentato)

a cui fà immediatamente seguito la domanda successiva :

MA CON CHE COSA (CON QUALI GARANZIE, CIOE’) la BCE stà pagando tutti questi titoli sovrani ??????

GOLD ?
SILVER ?
PLATINUM ?
DIAMONDS ?
PALLADIUM ?

Altro ????…

…o più semplicemente con “carta” vale a dire semplici “numeri digitali” (e virtuali) e nient’altro ???…

qualcuno me lo spieghi please – domanda idealmente rivolta al ns prode imperturbabile governatore M.Draghi;

al quale vorrei porre anche la seguente :

ma tutto questo DEBITO che state acquistando da più di un anno a questa parte, ultimamente pur a bassissimo rendimento ma pur sempre DEBITO, chi lo dovrà ripagare in futuro, e quando ???“…

quesalid
Scritto il 17 Novembre 2016 at 09:22

aorlansky60,

Risposta: da nessuno. Il danaro è una promessa su una obbligazione futura. Quando il contesto futuro non rende più possibile (per ragioni fisiche/sociali/ambientali/stpriche) l’ottemperanza dell’obbligo, tale obbligo contrattuale viene disatteso.
Force majeure o Vis Maior è una clausola comune nei contratti che essenzialmente libera ambo le parti dalla responsabilità della obbligazione quando accade un evento o una circostanza straordinaria fuori dal controllo delle parti.

pippone1
Scritto il 17 Novembre 2016 at 09:30

emzag,

Bannon addirittura? per quale ragione?

aorlansky60
Scritto il 17 Novembre 2016 at 10:09

@ Quesalid :

risposta logica, la tua, anche se non è di alcun aiuto per definire -con un certo grado di ottimismo – il quadro futuro in ottica mondiale:

in pratica mi stai dicendo che è meglio avere debiti (meglio se MOLTI) che crediti;

Force majeure o Vis Maior è una clausola comune nei contratti che essenzialmente libera ambo le parti dalla responsabilità della obbligazione quando accade un evento o una circostanza straordinaria fuori dal controllo delle parti.

OK, è comprensibile; dovesse avvenire un evento di portata tale da portare forzatamente A QUELLE CONDIZIONI,
[molto] meglio ritrovarsi dalla parte del DEBITORE rispetto a quella del CREDITORE – che ha tutto da rimetterci e dal quale non si sà con quanta e quale “sportività” o “signorilità” prenderà atto della questione…

avendo DEBITI, di certo è meglio ritrovarsi nelle condizioni di uno Stato in grado di fare LA VOCE GROSSA rispetto ad uno che non costituisce fattore o quasi…

faccio un esempio : gli USA con i loro > $ 18000 miliardi di debito pubblico si possono ritenere in una situazione tranquilla, potendo contare sul proprio apparato MILITARE che costituisce un fattore CRUCIALE di PERSUASIONE verso terzi…

ma se il maggiore sostenitore del debito USA non è un pinco pallino qualsiasi ma la CHINA con i suoi 1,4 miliardi di esseri viventi (e a sua volta un arsenale nucleare noto), il livello di “sportività” o di “signorilità” potrebbe verosimilmente calare MOLTO VELOCEMENTE per far posto all’inkazzatura…

emzag
Scritto il 17 Novembre 2016 at 17:10

pippone1@finanza,

Non per come la pensa Bannon ma perché la sua nomina secondo me è la prova incontrovertibile che le forze dietro Trump si stanno realmente opponendo alle élite fino adesso al potere in USA.

emzag
Scritto il 17 Novembre 2016 at 17:16

emzag,

Non si capisce niente…

Mi spiego meglio.

Non perché io approvi come la pensa Bannon ma perché uno con le sue idee e il suo background è talmente “inaccettabile” che la sua nomina va considerata la prova che alcune forze si stanno opponendo in maniera radicale alle élite internazionaliste che da decenni hanno conquistato l’egemonia in USA.
Se ho visto giusto il 2017 sarà un anno molto intenso e non escludo drammatiche accelerazioni sia in USA che in UE e nel resto del mondo.

quesalid
Scritto il 17 Novembre 2016 at 17:44

aor­lan­sky60,

Lo stock debitorio di una Nazione è composto da stock interno (verso cittadini dello stato) e stock esterno (verso nazioni estere). Inoltre tale stock è composto da debito pubblico e debito privato.
In caso di inottemperanza dell’obbligo debitorio possono succedere casi divers:
A) Debito privato interno. Sotto forma di debito bancario e altre forme. Se ripudiato dal debitore, in tempi regolari, lo Stato assicura una procedura di liquidazione ordinata. Se il livello di debiti deteriorati è troppo elevato ne segue una crisi bancaria (Non Performing Loans). Lo stato può intervenire in questo caso, trasformando i debiti privati in debito pubblico. Rivalsa del creditore: sui beni pignorabili del debitore in fase di liquidazione.
B) Debito privato esterno. Questa forma debitoria è presente soprattutto sotto forma di azioni o obbligazioni nei mercati aperti. In caso di default di una azienda quotata, esiste una procedura di liquidazione ordinata. Se il livello di default è troppo elevato si ha una crisi di borsa e, di nuovo, lo Stato (sotto forma di Banche Centrali) può intervenire per sostenere i corsi azionari e obbligazionari, trasferendo il debito nel bilancio delle Banche Centrali. Rivalsa del creditore: nella procedura di liquidazione (molto parziale). In questo caso, però, essendo il creditore un “investitore” in teoria ha accettato le regole del gioco (tra cui anche il rischio possibile di perdita del capitale).
C) Debito pubblico interno. Sotto forma di buoni del Tesoro e di poste sul bilancio della Banca Centrale e/o delle banche nazionali. In caso di ripudiazione da parte dello Stato, i possessori di titoli di Stato vedono evaporare i propri guadagni. Ciò può essere accettato oppure, più propriamente, dare il via a proteste (più o meno violente – fino al caso estremo della guerra civile) ed ad una generale caduta di fiducia, con Bank Run etc.
D) Debito pubblico esterno. Uno Stato va in default rispetto alle sue obbligazioni esterne (vedi Argentina). Nei casi lievi si va ad una contrattazione tra il governo dello Stato in default ed i suoi creditori internazionali per raggiungere un accordo. In casi gravi si arriva al confronto militare.
Lo scenario è complicato dal fatto che i quattrocasi sono interconnessi tra loro in maniera complessa.
Neither a borrower nor a lender be,
For loan oft loses both itself and friend,
And borrowing dulls the edge of husbandry.
Hamlet Act 1, scene 3, 75–77

stanziale
Scritto il 17 Novembre 2016 at 19:28

Mi pare che i franco-tedeschi stanno accelerando al massimo con tutte le scorrettezze possibili , ed apertamente http://www.milanofinanza.it/news/l-europa-spara-a-zero-su-mps-201611162140383836 per arrivare ad una crisi bancaria italiana conclamata, fuga di capitali peraltro molto avanti dato che il target2 ora e’ peggio che nel 2012, e quindi assoggettare o distruggere cio’ che rimane ancora del nostro manifatturiero. Con casualissima scelta di tempo, in contemporanea la notizia del francese di unicredit che deve fare un aumento di capitale di 13 miliardi. Perche’ non di 130 miliardi gia’ che c’era? Vogliono farci fallire, mandarci la trojka o forse darci la colpa dell’implosione dell’euro.

emzag
Scritto il 18 Novembre 2016 at 00:32

Andrea, abbi pazienza ma non ho capito una cosa.
Perché credi che sia troppo tardi a causa del debito?
Il Debito/PIL USA è al 106% ossia meno di quello giapponese che è al 229%.
Inoltre a parte un default più o meno controllato che mi sembra difficile almeno nei prossimi due o tre anni l’unica soluzione è quella di aumentare il PIL e generare inflazione, mi sbaglio?
Questo dipende da una decisione politica, magari difficile ma realizzabile se esiste la volontà. L’urgenza della questione e la spinta popolare potrebbero generare questa volontà.

kry
Scritto il 18 Novembre 2016 at 02:41

stan­zia­le@fi­nan­za:
Mi pare che i fran­co-te­de­schi stan­no ac­ce­le­ran­do al mas­si­mo con tutte le scor­ret­tez­ze pos­si­bi­li , ed aper­ta­men­te http://​www.​mil​anof​inan​za.​it/​news/​l-​europa-​spara-​a-​zero-​su-​mps-​201​6111​6214​0383​836 per ar­ri­va­re ad una crisi ban­ca­ria ita­lia­na con­cla­ma­ta, fuga di ca­pi­ta­li pe­ral­tro molto avan­ti dato che il tar­ge­t2 ora e’ peg­gio che nel 2012, e quin­di as­sog­get­ta­re o di­strug­ge­re cio’ che ri­ma­ne an­co­ra del no­stro ma­ni­fat­tu­rie­ro. Con ca­sua­lis­si­ma scel­ta di tempo, in con­tem­po­ra­nea la no­ti­zia del fran­ce­se di uni­cre­dit che deve fare un au­men­to di ca­pi­ta­le di 13 mi­liar­di. Per­che’ non di 130 mi­liar­di gia’ che c’era? Vo­glio­no farci fal­li­re, man­dar­ci la tro­j­ka o forse darci la colpa del­l’im­plo­sio­ne del­l’eu­ro.

Stanziale , LA TROIKA NON ARRIVERA’ FINCHE’

Ri­spet­to al mese pre­ce­den­te, a set­tem­bre 2016 si re­gi­stra una di­mi­nu­zio­ne per en­tram­bi i flus­si, più ampia per le im­por­ta­zio­ni (-4,5%) ri­spet­to alle espor­ta­zio­ni (-1,6%). Le fles­sio­ni si ma­ni­fe­sta­no dopo mar­ca­ti in­cre­men­ti re­gi­stra­ti ad ago­sto, so­prat­tut­to per gli ac­qui­sti dal­l’e­ste­ro.

Il sur­plus com­mer­cia­le è di 3,7 mi­liar­di (+1,7 mi­liar­di a set­tem­bre 2015).

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http://​www.​istat.​it/​it/​archivio/​192678

Nei primi nove mesi del­l’an­no l’a­van­zo com­mer­cia­le rag­giun­ge 37,3 mi­liar­di (+56,2 mi­liar­di al netto dei pro­dot­ti ener­ge­ti­ci)

Nei primi nove mesi del­l’an­no l’a­van­zo com­mer­cia­le rag­giun­ge 37,3 mi­liar­di (+56,2 mi­liar­di al netto dei pro­dot­ti ener­ge­ti­ci)

Nei primi nove mesi del­l’an­no l’a­van­zo com­mer­cia­le rag­giun­ge 37,3 mi­liar­di (+56,2 mi­liar­di al netto dei pro­dot­ti ener­ge­ti­ci)

stanziale
Scritto il 18 Novembre 2016 at 07:26

kry@finanza,

Ma proprio l’avanzo commerciale (cioe’ non ci fanno spendere i soldi per sostenere l’economia) che ha causato la ns crisi, la perdita del 25% manifatturiero, oltre ovvio alla moneta per noi troppo forte . Se ti sembra poco fare 2 mostruosi aumenti di capitale con quella situazione di target 2 http://scenarieconomici.it/target2itarecord/ per non parlare delle banchette, sulle quali ricordiamoci la bce ha IMPEDITO senza nessuna ragione che fossero comprate da ubi. Sistematicamente creano le condizioni per mettere il settore bancario italiano in difficolta’.

benti77
Scritto il 18 Novembre 2016 at 09:59

e intanto i bancari italiani vengono affossati dal rialzo dei tassi di interesse sui titoli di stato…
La bolla obbligazionaria europea sta scoppiando ? Ci credo poco, mi pare più una manovra intimidatoria pro referendum.. ma chissà

aorlansky60
Scritto il 18 Novembre 2016 at 10:15

@ Stanziale

Sistematicamente creano le condizioni per mettere il settore bancario italiano in difficolta’.

e questo non avviene certo per caso; sembra esserci un preciso progetto, sotto sotto…

hanno posto a regola d’arte le basi per mangiarsi alcuni importanti brand italiani (quei pochi che restano ancora da spolpare che non hanno ancora preso destinazione estera) :

Unicredit [che sembra necessitare di un adc di € 13 miliardi(!!!)] è nel mirino di SOCIETE’ GENERALE

Generali che sembra far gola ad AXA (che ricordo essere -insieme ad ALLIANZ che la precede di poco- la maggiore compagnia assicurativa a livello mondiale);

…in attesa di vedere l’evoluzione di MPS (che non promette nulla di buono, da quello che emerge recentemente…) i cui tempi stanno stringendo : non essendo riusciti a raccattare il becco di un quattrino in giro per il mondo per sostenere il proprio adc, sono forzosamente arrivati all’opa sulle loro stesse obblig sub (una roba da delirio) per riuscire a tenere in piedi un istituto che di fatto, in tempi più seri e normali (tempi ormai sepolti da tempi attuali ormai da autentica follia), AVREBBE DOVUTO SALTARE, con i responsabili della sciagurata conduzione [degli ultimi 10 ANNI ALMENO, sia manager che politici] legati al PALO in piazza del Campo a Siena esposti al pubblico ludibrio prima ancora di essere messi al torchio… in un paese normale forse, salvo che l’italia NON è [più] “un paese normale”… se mai lo è stato.

E in questo delicato e drammatico contesto, la politica italiana -annesse le Istituzioni- che balbettano al vento, incapaci e impotenti.

kry
Scritto il 18 Novembre 2016 at 22:02

stan­zia­le@fi­nan­za,

Ricordiamoci che l’ avanzo commerciale è il risultato dell’operato della troika grazie a Monti.
Questo se lo ricorderanno … almeno per un pò.
Non hanno fatto bene i conti , pensavano di di affossarci e prenderci tutti per coglioni mentre c’è chi gli attributi li ha tirati fuori.
Anche in questo caso l’ITALIA è divisa in due , una decrepita e una che reagisce in maniera del tutto innovativa sfruttando tutte le occasioni che si presentano ogni giorno e che a Roma nemmeno si rendono conto di certi vuoti normativi che si verranno a creare e che probabilmente non saranno in grado di colmare.
Per il sistema bancario dai 1 gennaio non me ne potrà fregare niente mi sto spostando da UNIDEBIT a banca cooperativa locale.

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