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AUSTRALIA E CANADA: BOLLE IMMOBILIARI CERCASI!

Scritto il alle 07:00 da icebergfinanza

 

Abbiamo recentemente dato un’occhiata alla situazione di alcuni mercati immobiliari mondiali con particolare attenzione a quello che sta accadendo in Canada e Australia.

Tim Iacono su IACONORESEARCH ci racconta che secondo un’analisi relativa al mercato immobiliare di Sydney QUI quello che sta accadendo in Australia assomiglia alla California del 2005 quando si parlava di grandi opportunità invece di essere preoccupati per una crisi incombente.

“When the housing market finally popped toward the end of 2007 here in the US, the average American’s debt-to-income level was 127%,” suggest Lombardi. “In Canada, the average Canadian is setting record levels of debt-to-income among industrialized nations at 151%.”

Quando la crisi è scoppiata in America l’indebitamento medio in rapporto al reddito degli americani era del 127 % oggi in Canada invece siamo intorno al 151 % livelli record per una nazione industrializzata.

Non male vero…vi ricordate questo grafico…

“People are buying into the Canadian housing market believing that home prices ‘can’t go down,'” suggest Lombardi “This is similar to the feeling in America before US housing prices started to collapse.”

E’ incredibile come la memoria storia sia labile soprattutto quando si tratta di una memoria recentissima… i prezzi delle case non possono scendere.

In Trentino nella mia terra, questa è la sensazione prevalente ma sono anni che suggerisco di fare attenzione, non siamo diversi dagli altri, le dinamiche possono essere differenti ma nei prossimi anni mancherà la spinta propulsiva del credito e dei cosidetti compratori “principianti”.

Toronto sounds a lot like Miami, Florida in 2005 and those debt figures have forever changed how I look at our neighbors to the north.

La leggenda metropolitana della virtuose banche canadesi sembra nebbia che si dissolve al primo sole, se alcune informazioni sono giuste e attendibili, come il fenomeno “subprime made in Canada” come abbiamo visto recentemente o i recenti famigerati ” Only Interest ” della Norvegia.

Of course, it didn’t end well in California and it doesn’t look like it will have a happy ending in Canada.

Naturalmente, non è finita bene in California e  sembra che non avrà un lieto fine neanche in Canada. Chi l’avrebbe mai detto ;-D

3 commenti Commenta
PORTELLO
Scritto il 11 Aprile 2012 at 07:54

Ciao Andrea, cosa ne pensi della situazione Italiana, finanziaria e non di questi giorni?

kry
Scritto il 11 Aprile 2012 at 08:18

Andrea, io credo non sia solo una questione di memoria labile riferita ad eventi recenti, penso che molto dipenda dall’ ignoranza,dalla superficialità e dal non tenersi informati. Poi nella vita per imparare a volte si commettono degli errori, l’importante è che questi errori non ci rovinino la vita.

ilcuculo
Scritto il 11 Aprile 2012 at 12:54

Andrea,
il mercato immobiliare come tutti gli altri mercati prevede che ci sia un ampio parco bui da macellare per saziare la fame di quelli che gestiscono il mercato.

Però il mercato immobiliare è comunque molto peculiare perchè è quanto di più lontano possibile da un mercato “commodities”

Più di tutto conta la Location poi la qualità dell’immobile e infine le condizioni generali dell’economia.

I tuoi conterranei hanno abbastanza ragione perchè il valore della location non scende, una casa nelle Dolomiti ha un valore indeteriorabile, poi ci sarà il periodo in cui c’è poca liquidità e si allungheranno i tempi di vendita ma un immobile con vista sul Sassolungo o sul Catinaccio ha mercato in tutto il mondo.
Lo stasso vale dalle mie parti, il Piemontese ed il Lombardo vorranno sempre avere un posto vicino dove andare a fare il bagno al weekend quando viene caldo o dove far stare la nonna quando fuori c’è la galaverna e in riviera ci sono 12 °C ed un tiepido sole.

Nei paesi della provincia lombarda dove hanno costruito insensatamente distese di villette e condomini sui terreni agricoli oggi compri al 10% meno del 2007.
In liguria i prezzi non sono sostanzialmente scesi e le compravendite si sono solo un poco contratte.
Può ancora peggiorare ma in fondo una casa in una location apprezzata è sempre un investimento a basso rischio rispetto a tanta carta che c’è in giro.

Se invece parliamo delle villette di cartone costruite nel deserto del Nevada, quelle non valevano nulla prima e non valgono nulla oggi, chi le ha comperate era solo un pollo…

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