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GERMANIA…MONTI SOLUZIONE O PARTE DEL PROBLEMA?
Come ho più volte sottolineato la storia insegna che è assolutamente demenziale cercare di combattere una deflazione da debiti con annesso sensibile deleveraging, rientro dal debito generalizzato del settore privato, dicevo combattere una depressione economica con l’austerità, con le ricette di mamma Angelina e dei suoi luminari accademici, figli di una Bundesbank ostaggio del retaggio della Repubblica di Weimar nella migliore delle ipotesi.
Nella sostanza le motivazioni tedesche andrebbero anche accettate solo che non si può imporre rigore in una situazione disperata come quella attuale e allo stesso tempo non si può ricercare spasmodicamente solo crescita quando la crisi è stata originata da un eccesso di crescita supportato principalmente da un eccesso di debito.
E’ importante evidenziare che senza quesa crisi i parassiti politici e le cicale italiane avrebbero continuato a distruggere il nostro Paese. Ma predicare bene e razzolare male come spesso fanno i tedeschi non significa che dobbiamo necessariamente prendere lezioni da loro.
Inoltre fanno tenerezza tutti coloro che dopo anni di orge collettive a cui hanno partecipato oggi si travestono da moralizzatori delle italiche miserie, chi con il suo liberismo all’amatriciana, chi con i suoi sporchi calcoli politici e chi con le sue masturbazioni mentali sull’importanza del mercato e della crescita.
In settimana una nuova analisi dedicata ai sostenitori di Icebergfinanza o a coloro che vorranno liberamente contribuire al nostro viaggio dal titolo… ” Italia…l’ultima grande occasione! ”
Serve essenzialmente redistribuzione, redistribuzione e ancora redistribuzione, rigore e crescita sono solo un aperitivo.
Heinrich Brüning durante la Repubblica di Weimar adottò politiche di rigore che provocarono un grave aumento della disoccupazione, contribuendo ad aggravare il disagio sociale e la condizione dei ceti medi, contribuendo ad avvicinare il supporto della classe media e dei poveri all’estremismo nazista.
Monti: per la crescita avanti col il rigore Draghi sulla crisi: “Avanti con rigore e austerità” La Merkel non allenta il rigore e chiede ancora austerità!
Tra qualche anno o forse prima tra qualche mese sapremo se per una volta nella storia l’austerità avrà successo anche se oggi serve solo come arma per stimolare lo spirito egemone tedesco, tedeschi spesso e volentieri lesti in passato ad infrangere il patto di Stabilità, con un sistema finanziario estremamente lassivo e decisamente spregiudicato.
Su LINKIESTA Luca Ricolfi si chiede se Monti è la soluzione o è parte del problema.
Per i mercati finanziari quel che conta non è la virtù degli Stati, ma la probabilità che i debiti vengano ripagati interamente allo loro scadenza, scrive per Linkiesta Luca Ricolfi. Ma se la decrescita del Pil spaventa i mercati finanziari aver fatto una manovra che provoca precisamente tale decrescita, potrebbe essere stato un errore fatale. È possibile che quel che è successo negli ultimi due mesi sui mercati finanziari sia successo non solo nonostante Monti ma anche a causa di Monti.
Scritta da Marx ed Engels fra il 1845 e il 1846, ma pubblicato solo postuma nel 1932, l’Ideologia tedesca è una critica minuziosa del modo di ragionare dell’intelligentsia germanica di allora, tacciata di ingenuo idealismo.
Quella ricostruzione era un po’ semplicistica (e ultrapolemica), non v’è dubbio. E tuttavia è interessante che oggi, quasi due secoli dopo, l’Europa si trovi di nuovo a fare i conti con una variante dell’ideologia tedesca, questa volta sotto forma di un complesso di idee sulla crisi economica e i modi per uscirne. Idee che vengono attribuite alla cancelliera tedesca Angela Merkel, ma che in realtà sono condivise (o subite?) dalle autorità europee e, in Italia, sono sostanzialmente accettate dal governo tecnico guidato da Mario Monti.
Qual è il nucleo dell’ideologia tedesca oggi? Il nucleo dell’ideologia tedesca è la credenza che esista qualcosa come la “virtù fiscale” di un paese, e che – se funzionano a dovere – i mercati finanziari debbano premiare tale virtù. Al centro della virtù si trova un solo criterio fondamentale: il deficit pubblico previsto per un dato paese nell’anno in corso e in quelli immediatamente successivi. Se un paese si avvicina rapidamente al pareggio di bilancio è virtuoso, se ne resta lontano o vi si avvicina troppo lentamente è vizioso.
Di tale credenza esistono innumerevoli testimonianze, dirette e indirette. I leader europei passano una notevole quantità del loro tempo a lodare gli “sforzi” dei paesi che cercano di rimettere a posto i loro bilanci pubblici, talora arrivando a definire “impressionanti” i passi avanti fatti dai governi nel tentativo di risanare le finanze pubbliche. E un tempo altrettanto notevole lo dedicano a proclamarsi stupiti, contrariati, amareggiati, se non offesi, ogni qual volta le agenzie di rating o i mercati finanziari sembrano non apprezzare tanto sfoggio di virtù.
Nota. Chi volesse rendersi conto dal vivo di come funziona l’ideologia tedesca può, ad esempio, leggere l’intervista rilasciata dieci giorni fa al Corriere della Sera da Peter Bofinger, uno dei “cinque saggi” economisti della cancelliera Angela Merkel (“Roma ha ragione, serve uno scudo europeo contro la speculazione”, 13-7-2012).
Leggi il resto: LINKIESTA
In settimana una nuova analisi dedicata ai sostenitori di Icebergfinanza o a coloro che vorranno liberamente contribuire al nostro viaggio dal titolo… ” Italia…l’ultima grande occasione! ”
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Secondo voi Bofinger dorme tranquillo a Berlino ?
Secondo me ha una seconda casa in Sud America. o Negli USA che presto raggiungerà
… forse prima tra qualche mese sapremo se per una volta nella storia l’austerità avrà successo anche se oggi serve solo come arma per stimolare lo spirito egemone tedesco..
RICORDIAMOCI SEMPRE QUELLO CHE HANNO FATTO I CRUCCHI. SEMPRE !
NOI ITALIANI POLLI COME CI CHIAMANO I CRUCCHI, NON ABBIAMO MAI TRASFORMATO BAMBINI IN SAPONETTE. Maiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii , Loro Crucchi siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
io non seguo più molto quello che fanno e dicono i Crucchi. Lo so già.
Osservo quel che fanno e non dicono i sudditi della zia Albione. 😉 😐
Questa italiana è bella come la nostra £ira Caravaggio. Non trovate ?
Mario Monti e Vittorio Grilli sono parte del problema.
collaborazionisti dei Crucchi. Incompetenti o Perfidi ?
per stanziale, che si chiede chi è mario monti, e cosa fa. suvvia non fare l’ingenuo. monti è un ciminale, punto e basta. lo sai no, che è già stato denuncito 3 volte? come mai qui pennivendoli del cazo italiani non ne parlano? e la magistratura che fa? lo fa il suo lavoro di indagine si o no? tutti tacciono come mai? intanto leggete le righe successive. di paolo becchi.
CI HANNO TRADITI. MA ADESSO E’ FINITA…
DI PAOLO BECCHI
byoblu.com
È necessario liberarsi da un equivoco politico divenuto ormai senso comune, e dal quale dipendono un’infinità di conseguenze: quello di considerare la formazione dell’ Unione Europea come un processo di unificazione politica di tutti i popoli europei e di creazione di una “comunità di diritto” che garantisca pace, diritti e libertà a tutti i “cittadini” dell’Unione. Al contrario, l’Europa è stata fin dall’inizio pensata e costruita come spazio egemonico franco-tedesco. Nel 1948 Adenauer aveva dichiarato: «Il futuro di tutta l’Europa dipende da uno stabile rapporto tra la Francia e la Germania».
L’anno successivo replicava De Gaulle: «Io dico che occorre istituire l’Europa sulla base di un accordo tra francesi e tedeschi». Il trattato dell’Eliseo, firmato il 22 gennaio 1963 tra il Generale e Adenauer, segna la definitiva “riconciliazione” franco-tedesca.
Tra i compiti del “progetto” europeo vi era dunque, anzitutto, quello della riunificazione politica della Germania. E se prima di quella realizzazione la Germania era una grande potenza economica, ma politicamente debole, le cose sono cambiate dopo il 1989. La prima decisione politica della nuova Germania fu, non a caso, l’introduzione della moneta unica, la quale fu, con l’accordo tra Kohl e Mitterand, imposta a tutti gli altri Paesi, ottenendo così il massimo beneficio da quella moneta in termini economici. L’asse Kohl – Mitterand ha dettato i tempi dell’integrazione europea, dell’adozione del Trattato di Maastricht, dell’accelerazione improvvisa per la costruzione dell’Europa unita. Le altre nazioni hanno dovuto “allinearsi”: Prodi ripeteva continuamente “ce lo chiedono in Europa”.
Ma cosa significava per l’Italia di allora entrare nella zona Euro? In una recente intervista, Vincenzo Visco, Ministro delle Finanze ai tempi del governo Prodi (1996-1998) ha rivelato: «Berlino ha consapevolmente gestito la globalizzazione: le serviva un euro deprezzato, così oggi è in surplus nei confronti di tutti i paesi, tranne la Russia da cui compra l’energia. Era un disegno razionale, serviva l’Italia dentro la moneta unica proprio perché era debole. In cambio di questo vantaggio sull’export la Germania avrebbe dovuto pensare al bene della zona euro nel suo complesso». Ma la Germania ha finito per chiederci molto di più: ha imposto la distruzione del nostro sistema industriale. Come ha precisato Nino Galloni, ex funzionario al bilancio (cfr “Il funzionario oscuro che faceva paura a Kohl”, su byoblu.com), l’accordo tra Kohl e Mitterrand «prevedeva anche la deindustrializzazione dell’Italia. Perché se l’Italia si manteneva così forte dal punto di vista produttivo – industriale, quell’accordo tra Kohl e Mitterrand sarebbe rimasto un accordo così, per modo di dire». Se dunque l’Unione Europea, prima, e la moneta unica, poi, erano state pensate e funzionali a rendere la Germania una potenza non solo economica ma anche politica, è evidente che, oggi, questi “strumenti” non servono più, perché nel frattempo gli scopi sono stati raggiunti. La moneta unica, oggi, non serve più a nessuno, e non serve, anzitutto, alla Germania, che con essa ha pagato i costi dell’unificazione. Compiuta la sua funzione politica, la moneta unica resta soltanto uno strumento economico in mano agli speculatori, pronti ad assestarci il colpo di grazia.
Da quando Draghi, pochi giorni fa, ha dichiarato che l’euro «è irreversibile» e che non vi è alcun rischio di «esplosione» dell’unione monetaria, è iniziato l’assalto all’euro: mentre scrivo, lo spread è a quota 538 punti e la Consob è stata costretta a reintrodurre il divieto di vendite di titoli allo scoperto per una settimana, mentre Piazza Affari fa registrare un -3,51%. Ed allora occorrerà rinviare il colpo finale, drogando di nuovo i mercati, abbassando ancora i tassi di interesse. Ma, in queste condizioni politiche, l’epilogo è solo rinviato: ci si accanisce per tenere in vita il morto, quando ormai si sono già perdute tutte le speranze.
Paolo Becchi
Fonte: http://www.byoblu.com
by DORF
Dorf, per quanto riguarda Monti, mi hai confuso con qualcun altro, non mi sembra di essere tenero con il suddetto! Ci ha ormai reso schiavi dei tedeschi , anche se non ha fatto tutto da solo ad onor del vero. Il parlamento gli ha pure votato il fiscal compact.
Ah, il socialismo reale di Monti. Sono stato qualche gg al mare in una nota localita’ di punta toscana, al porto non c’era quasi nessun yacht. Una scena incredibile . Mi hanno spiegato che sono rimasti tutti nei cantieri, perche’ quando ne mettono uno a mare arriva la finanza per i controlli. I marinai sono tutti a casa.
Giobbe, le nostre belle lire hanno gia’ un valore numismatico! Sembra che le comuni 100 lire, quelle piu’ grosse non le ultime, valgono 1 euro. Venti volte tanto! Che fessi siamo stati a riportare le lire in banca! Qualche anno fa, vedendoci poco senza occhiali da presbite, ho preso un bidone, mi hanno rifilato 500 lire di moneta al posto di 2 euro. Sempre in buona fede la avevo data al barista, il quale me l’ ha ridata indietro . Ce l’ho sempre, ora…vale da 19 a 31 euro!
Per DORF001
Mi spieghi per che cosa è stato denunciato Monti e quando ?
Penso che quando si parla del nostro premier si faccia della confusione. Io non so se è un emissario dei tedeschi o se è un buon padre di famiglia che sta cercando di fare quello che può in un contesto germanocentrico e cioè molto rigido e austero. Quale che sia la sua reale identità io sono del tutto disinteressato alla cosa per il semplice motivo che il nostro problema è un altro. Il vero problema è l’assoluta mancanza di una classe politica sveglia, che capisca il contesto, che sappia muoversi e fare le mosse giuste. E’ colpa di Monti se il PD è l’insussistenza fattasi partito politico con velleità governative? E’ colpa di Monti se il PDL è anche in buona parte un troiaio del suo fondatore, solo per quello impresentabile per gestire l’emergenza che viviamo? Com’è possibile che questo Paese meraviglioso, pur con mille difetti, non riesca ad esprimere una classe politica degna di quel nome? Siamo alle comiche, c’è rimasto Grillo. E’ chiaro che bisogna uscire dall’euro, ma chi la gestisce questa fase? Il Pd o quel puttanaio del Pdl? Con quali uomini? Quel genio europeista di Fassina o quel pentito di Brunetta? Italiani sveglia!!! Date gli uomini migliori di questo Paese alla politica….è un’urgenza improcastinabile. Meglio se vengono dal ceto medio però e non dall’elite accademico-finanziaria.
Ogni estate arriva un attacco forntale da parte dei mercati.
La germania non mi sta simpatica, ma è inutile prendersela con Mercati e speculatori, gli avvoltoi vanno dove ci sono le carcassse.
Da 30 anni abbiamo fatto una vita sopra le nostre aspettative e non decidendo nulla a livello politico, corruzione, evasione, sprechi, debiti regionali eccc …adesso lasciamo perdere lo spread e facciamo cambiamenti seri abbattendo il debito o sarà l’inferno…
http://italyworkinprogress.blogspot.it/2012/07/estate-2012-crisi-spread-e-mojito-in.html
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Andrea Mazzalai, Ben detto ! 😉
Serve essenzialmente redistribuzione, redistribuzione e ancora redistribuzione, rigore e crescita sono solo un aperitivo.
Heinrich Brüning durante la Repubblica di Weimar adottò politiche di rigore che provocarono un grave aumento della disoccupazione, contribuendo ad aggravare il disagio sociale e la condizione dei ceti medi, contribuendo ad avvicinare il supporto della classe media e dei poveri all’estremismo nazista.