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TRINCEE IDEOLOGICHE!

Scritto il alle 07:30 da icebergfinanza

Nel fine settimane tra una lettura e l’altra sono rimasto affascinato da come le varie ideologie scavano trincee in mezzo alle macerie di questa crisi, cercando di nascondere una realtà che si nasconde solo agli occhi di coloro che non hanno il tempo o non vogliono fare la fatica di verificare quello che quotidianamente gli viene somministrato a dosi massicce.

Premetto una cosa! Chiunque dotato di un minimo di buon senso oggi comprenderebbe che in questa crisi è evidente il fallimento del libero mercato e allo stesso tempo quello dello stato come regolatore! Ma si sa gli estremismi ideologici abbondano nelle crisi, quelli politici e quelli economici, che purtroppo la storia insegna portano sempre a qualche disastro.

Su Linkiesta ho ad esempio trovato questa trincea che guarda caso neanche a farlo apposta ha base presso il battaglione dei Chicago Boys, trincea nella quale ci si cimenta nella confezione di un ordigno artigianale dal titolo ” I capri espiatori della crisi economica”…

Salto i soliti noiosi petardi sulla diatriba taglio o espansione della spesa pubblica della serie …l’inasprimento fiscale si che provoca austerità il suo abbattimento invece ridurrebbe in modo strutturale il peso dello Stato sull’economia e sulla vita del cittadino promuovendo la crescita…e daigliela con sta crescita!

Nell’articolo in questione arrampicandosi sui vetri si ricorda… come prima il capro espiatorio era la finanza e gli speculatori, poi ci si è occupati degli evasori,  adesso della Merkel: tutti nemici utili per spostare i problemi strutturali interni  del nostro Paese su capri espiatori e continuare a non fare i conti con le  proprie responsabilità.

Nulla da dire sulle nostre responsabilità ma questi ragazzi assomigliano a quei bagnini che appena scorgono qualcuno che sta annegando come il nostro Paese, tra Scilla e Cariddi, tra la speculazione e un oceano di evasione, con la Merkel sulle spalle, prima di occuparsi di tirare fuori la testa dall’acqua, gli ricordano che era meglio imparare a nuotare e che la colpa è solo sua.

Io invece penso che abbiamo un problema immediato e che questo va risolto senza dare soddisfazione a coloro che stanno scommettendo sulla fine di questa farsa così come è stata concepita e poi in un secondo momento ci occuperemo delle responsabilità di questa crisi, di coloro che l’ hanno provocata.

Dopo l’inizio della crisi la finanza era stata il  male assoluto che – secondo i più – l’aveva indubbiamente generata, mentre  veniva ignorato il rapporto causale tra l’intervento della politica per  abbassare artificiosamente i tassi d’interesse e la bolla speculativa. La crisi  è diventata anche dei debiti sovrani e la colpa è stata data ai malefici e avidi  speculatori, ma in pochi ne hanno voluto sapere che strumenti finanziari come i  Cds sono fonte d’informazione negativa non condizionabile dal potere, e che i  politici volessero eliminarli e non meglio regolamentarli, perché mostrano  prontamente le sbagliate politiche finanziarie degli Stati.

E qui si riesce ad esprimere il massimo della comicità!

Il rapporto casuale della politica nell’abbassare i tassi e la bolla speculativa è un orgasmo esilarante di casualità, certo come l’assolutà trasparenza di uno strumento il credit default swap che  quotidianamente ci mostrerebe il virtuosismo delle politiche lungimiranti di stati tecnicamente falliti come l’America o l’Inghilterra o il Giappone, solo perchè le loro banche centrali innondano di liquidità le inefficienze dei loro stati. Chissà perchè gli strumenti sacri della finanza mondiale come il libor e l’euribor ( già provato in pù occasioni…) , lo spread o i CDS sono facilmente manipolabili. Mi raccomando non ditelo in giro se no ai nostri eroi redentori dello Stato fanno una fatica immane ad arrampicarsi sui vetri.

Tralascio la questione evasione ed elusione anche perchè non vale la pena perderci troppo tempo e andiamo oltre.

(…) Oggi ci sono Angela  Merkel e i tedeschi brutti e cattivi: si dice che manchino di solidarietà e che  ignorino come si fa la crescita: ma forse chi ha ignorato come si fa a crescere  è chi non cresce da ben prima della crisi globale e non chi ha l’economia  europea più in crescita (a proposito, nel primo trimestre di quest’anno l’Italia  ha registrato una crescita negativa del Pil pari al -0,8%, la Germania è  cresciuta di un +0,8%, mentre l’eurozona è vicina a crescita zero con  +0,02%).

A questa meraviglia risponderò in uno dei prossimi post in giornata. Ma questi illuminati hanno la più pallida idea di quello che è successo in questi anni, di come la Germania prima dell’ingresso nella Comunità europea era il fanalino di coda nella crescita e di come i tedeschi hanno approffittato della farsa dell’euro, invece di sbrodolare un miserabile 0,8 % dovuto soprattutto all’illusione di breve termine ovvero le esportazioni.

Insomma ogni scusa è buona, specialmente se fa leva su sentimenti  anti-mercatisti, per rendere auspicabile agli occhi dei più ingenui o più  ideologizzati e a favore di chi ne ha interesse, il così detto “ritorno della  politica e della supremazia dello Stato sui mercati”:

Probabilmente solo in determinate isole sperdute nell’oceano giapponese del liberismo ci si deve ancora rendere conto che la guerra è ricominciata soprattutto perchè gli stati hanno nascosto il fallimento del mercato, socializzando le perdite e privatizzando i profitti.

Dove stavano questi bravi ragazzi quando i propri idoli imponevano la deregulation, uno stato che elimina le restrizioni degli affari al fine di incoraggiare qualunque operazione sulla base della presunte proprietà terapeutiche di un mercato autoregolatore.

Gli immagino ancora oggi tutti li sotto il palco ad applaudire il recentissimo (2011) premio Nobel per l’economia assegnato a Thomas Sargent e Christopher Sims che hanno contribuito in maniera determinante alla rivoluzione delle aspettative razionali.

Ad esempio, come non ricordare uno dei più influenti economisti dell’ultimo quarto di secolo, Robert Lucas, noto per la famigerata ipotesi delle aspettative razionali, che ha vinto il premio nel 1995? Lucas, dall’alto delle sue premiatissime conoscenze, scriveva nel settembre del 2007 che “…quindi io sono scettico sulla tesi che il problema dei mutui subprime contamini tutto il mercato dei mutui, che la costruzione di alloggi avrà una battuta d’arresto, e che l’economia scivolerà in una recessione.

In effetti non è accaduto nulla, tutto bene sotto il segno delle aspettative razionali!

Ricordo  a tutti che la teoria delle aspettative razionali  riconosce che il comportamento degli individui e’ influenzato in modo fondamentale dalle loro aspettative sull’andamento futuro del sistema economico.

Di razionale in questa crisi non vi è stato nulla, probabilmente solo la persistente frode e manipolazione messa in atto dalla finanza per finanziare il proprio potere, anzi la razionalità è stata spazzata via con tutte le idiozie connesse.

1 commento Commenta
first em
Scritto il 28 Maggio 2012 at 12:56

Caro capitano,
tra stato e mercato ci sta l’uomo, come ci ricordi da tempo. L’uomo, e non il denaro, che deve essere misura di tutte le cose. Al centro ci deve stare il suo (vero) benessere, il suo (vero) merito, la sua dignità; tutti valori e obiettivi raggiungibili solo attraverso la misura e l’equilibrio (anche dei poteri), i soli fattori in grado di garantire a tutti di godere a pieno dei diritti inviolabili della libertà e dell’uguaglianza.

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