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UCRAINA: LA FINE DELLA GUERRA!
Scritto il 14 Febbraio 2025 alle 09:15 da
In molti ci hanno scritto, fiumi di inchiostro sono stati scritti sulla fine della guerra, ma soprattutto sull’incredibile performance del principale mercato tedesco, grazie proprio alla fine della guerra.
Ieri tutti a scrivere, giustificando oltre 700 punti in qualche ora, una performance ben oltre il 10 % da inizio anno, con la fine della guerra in Ucraina.
Perchè, il Dax, i mercati azionari in genere, sono scesi con la guerra?
Viviamo in un mondo di psicopatici, di giullari cantastorie, che si inventano storie e favole, a seconda di come gira il vento.
Chi legge Icebergfinanza, i manoscritti di Machiavelli, sa da tempo che è tutto manipolato, che comanda la fisica e soprattutto da anni ormai, come scriviamo tutti i giorni, non cercare di andare contro questi mercati.
500 miliardi di terre rare per compensare i soldi regalati da Biden all’Ucraina, contatti diretti solo con Putin, coinvolgimento della Cina, Zelensky resta marginale, un burattino come lo è stato nelle mani di Biden e della UE.
Non si sentono più Macron e Starmer, i guerrafondai d’Europa, dove sono finiti?
Scrive il Financial Times…
“Niente sull’Ucraina senza l’Ucraina” è stato il mantra dell’Europa per più di tre anni. Quando è stato sviscerato ieri sera con l’invito di Donald Trump a Vladimir Putin per i colloqui di pace conviviali, è emerso che anche l’Europa era stata messa da parte.
Era chiaro che andava a finire così, ora tutti a chiedere di nuovo il gas gratis a Putin, ci scommettiamo?
E’ tutto un immenso teatro finanziario ed economico, non sappiamo se qualcuno cercherà di far fallire i negoziati, speriamo che questa tragedia finisca qui, con buona pace dell’industria delle armi che per anni ha lucrato come sulla pandemia, l’industria farmaceutica.
Se qualcuno crede che pandemia e guerra, siano casuali, naturali, o è un ingenuo o è uno stupido.
Tutto si crea dal nulla, nulla si distrugge nella finanza, tutto si trasferisce da una tasca all’altra. Questa è la famosa frase con la quale caratterizzai il racconto della Grande Recessione una decina di anni fa, girando l’Italia nelle scuole e nei teatri, mentre raccontavo la sistematica frode sulla quale si fonda il sistema finanziario.
Il denaro c’è ma non si vede: qualcuno vince, qualcuno perde. Il denaro di per sé non si crea né si distrugge. Semplicemente si trasferisce da una intuizione ad un’altra, magicamente. (Gordon Gekko)
Oggi non c’è più nessuno nel mondo della finanza che ha intuizioni, oggi le migliori magie al massimo sono qualche algoritmo, insider trading e dark pool, piscine nere dove gli squali della finanza, attraverso le macchinette, fottono miliardi di dollari ai fessi che si avventurano nel mondo della finanza.
A partire da coloro che affidano i loro risparmi a banche e fondi in stile Black Rock.
Io non creo niente: io posseggo. E noi facciamo le regole: le notizie, le guerre, la pace, le carestie, le sommosse, il prezzo di uno spillo. Tiriamo fuori conigli dal cilindro mentre gli altri, seduti, si domandano come accidenti abbiamo fatto. Non sarai tanto ingenuo da credere che noi viviamo in una democrazia: vero, Buddy? È il libero mercato, e tu ne fai parte: sì, hai quell’istinto del killer…
Gekko, nel film Wall Street ha sintetizzato al meglio quello che è l’attuale mondo della finanza, loro fanno le regole, loro si inventano le notizie, creano le guerre, le sommosse, loro decidono il prezzo delle inutili cazzate che ogni giorno comprate, che vi fanno comprare, questa è Wall Street, la City, Piazza Affari e via dicendo.
Nel frattempo Trump dichiara guerra all’Europa!
Trump avvisa l’Europa: ci tratta peggio dei nemici, i dazi faranno giustizia https://t.co/rYCMtcdY0M
— Repubblica (@repubblica) February 14, 2025
Come dice Rampini, Trump va preso sul serio.
Ci sono #dazi che l'Europa applica agli #Usa ma di cui gli europei stessi ignorano l'esistenza. Perché #Trump chiede reciprocità al vecchio continente? E perché non «va preso alla lettera ma va preso sul serio» #America https://t.co/SPF0bmx2yE
— Federico Rampini (@FedericoRampini) February 10, 2025
E noi facciamo meglio a fare accordi bilaterali con Trump invece di seguire un’Europa di falliti, che ha perso la guerra e perderà anche quella commerciale, Germania in primis!
La prossima settimana ci saranno le elezioni in Germania, in molti fanno spallucce, tanto faranno la solita coalizione all’amatriciana, si metteranno d’accordo dicono loro.
Preparatevi a grosse sorprese, alcuni partiti fondamentali, resteranno fuori dal Parlamento.
Possono solo manipolare la volontà del popolo tedesco che è chiara, netta, nei sondaggi alternativi, non quelli farlocchi mainstream.
Chissà che qualcuno non faccia come in Romania, dichiari nulle le elezioni, perché è tutta colpa di Putin.
Ma parliamo di cose serie, l’euro sta salendo perché come ben sanno i nostri clienti da alcuni giorni la cinematica segnala questa tendenza e non certo perché la guerra in Ucraina è finita.
Non solo sta salendo, ma continuerà a salire in questo ennesimo rimbalzino del gatto morto.
Ieri tutti sorpresi, meravigliati, perché nonostante un finto brutto dato sull’inflazione alla produzione in America, i rendimenti americani sono sensibilmente scesi.
E’ la cinematica Bellezza, il resto non conta nulla, dati, rumors, notizie, sono tutte chiacchiere da bar.
Il PPI è stato più caldo del previsto, e questo si sono inventati enormi revisioni al rialzo.
Ma davvero solo in America aumenta tutto, solo in America o Inghilterra, mentre nel reste del mondo crollano i prezzi?
🇨🇭 Swiss CPI inflation fell to 0.4% in January, with domestic goods and services collapsing to a new low. The SNB needs a large depreciation of the CHF or they will have to cut further. pic.twitter.com/l3sXm2MU6g
— Frederik Ducrozet (@fwred) February 13, 2025
L’inflazione CPI svizzera è scesa allo 0,4% a gennaio, con beni e servizi nazionali crollati a un nuovo minimo. La BNS ha bisogno di un forte deprezzamento del CHF o dovrà tagliare ulteriormente.
Ma la Svizzera esporta o importa deflazione?
La Cina lo sappiamo, il resto del mondo non ve lo dico, tanto c’è inflazione ovunque.
Voi continuate a leggere la stampa mainstream, quelli si che sono informati.
Per noi la sintesi è semplice!
I prezzi energetici sono un’illusione, le dinamiche dei prezzi che interessano alla Fed stanno scendendo o si stanno moderando, il resto barzellette.
Sia ieri che oggi alcuni componenti chiave che influenzano l'Indice dei Prezzi al Consumo Personale (PCE), la misura preferita dalla Federal Reserve per monitorare l'inflazione, hanno mostrato segnali di moderazione.
Il resto chiacchiere da bar! pic.twitter.com/KAa8ChyEGF
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) February 13, 2025
Nei prossimi mesi i prezzi crolleranno, i rendimenti crolleranno, segnatevelo!
Ragazzi, le informazioni che trovate qui su Icebergfinanza, in Italia non le trovate da nessun’altra parte!
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