Mentre il mercato continua a scommettere su continui rialzi dei tassi, noi continuiamo a rfaccontarvi la verità, visto che negli ultimi giorni la verità figlia del tempo trova qualche spiraglio nell’ombra permanente.
Usiamo la parola disinflazione, c’è troppa gente sensibile in circolazione, non puoi pretendere che tutti capiscano.
La scorsa settimana dopo il crollo dell’inflazione al consumo, arriva anche quella ormai sistematica dei prezzi alla produzione…
12 mese consecutivo di crollo dei prezzi alla produzione!
I prezzi sono in calo. Con l’avvicinarsi della stagione degli utili, i produttori avranno bisogno di maggiori quantità alimentare i loro ricavi su base annua.
Un vero e proprio collasso, mentre le banche centrali parlano del sesso degli angeli e gli ignoranti, a partire da gestori e operatori, le seguono.
Rassegnatevi, la deflazione sta tornando, se anche ci fosse un piccolo rimbalzo dell’inflazione, sarebbe un semplice reflusso.
Io capisco che tutti vogliono l’inflazione, soprattutto banche e finanza ne hanno bisogno come dell’aria, ma si devono rassegnare.
Al limite le volpi possono giocare con i polli che credono alle loro favole, ma la realtà è un’altra.
C’è una correlazione devastante tra CPI e PPI l’inflazione USA sarà nuovamente sotto la soglia del 2% entro l’anno.
La verà inflazione, non quella che vi raccontano i cantastorie dell’istituto luce, coloro che hanno un disperato bisogno che l’inflazione persista è già ormai al 2 % % e non al 3.
Ripeto rassegnatevi, assistere alla più spettacolare strambata della storia.
Collassano pure i prezzi all’importazione ed esportazione.
Quelli all’esportazione quasi dell’1 %!
L’indice dei prezzi per le esportazioni statunitensi è diminuito dello 0,9% a giugno, dopo il calo dell’1,9% del mese precedente.
Iprezzi delle esportazioni statunitensi sono diminuiti del 12,0% da giugno 2022 variazione annuale, il più grande calo da quando la serie di variazioni percentuali su 12 mesi è stata pubblicata per la prima volta nel settembre 1984 .
Chiaro il concetto, o ancora siete li con il nasino all’insù ad ascoltare cosa vi raccontano le banche centrali.
Invece i prezzi delle importazioni sono diminuiti dello 0,2% a giugno e sono diminuiti in 5 dei primi 6 mesi del 2023.
Giù del 6,1% nell’ultimo anno, il più grande calo di 12 mesi dall’anno conclusosi a maggio 2020.
Thanks to Zero Hedge
Cosa ne pensa il mercato?
E chissenefrega, il mercato è pieno di ignoranti che non analizzano, ma che come tante pecore seguono il gregge.
In settimana avremo sviluppi inaspettati anche dalla Cina, dove i dati sull’inflazione continuano a suggerire quanto debole sia stata la domanda interna.
Dinamiche che vedremo riflesse nei dati commerciali di questa settimana e nei dati sulle vendite al dettaglio della prossima settimana.
Immagino che qualche scienziato ci racconterà che non c’è alcun problema, che così la Banca centrale cinese aumenterà l’offerta di denaro.
In realtà, la deflazione è la conseguenza diretta delle politica monetaria cinese, che riporcorre in tutto e per tutto la storia di quella giapponese.
La deflazione cinese sta per espandersi a tutto il mondo.
Non ci vuole uno scienziato per comprendere che il QE influisce più sull’offerta che sulla domanda.
Le cazzate sull’inflazione da domanda lasciatele agli altri.
Qui un rapido riassunto di come l’inflazione vola insieme agli asini.
Concludiamo mentre qualche scienziato vi racconta che non c’è alcuna contrazione del credito.
Belle le trimestrali di JPMorgan e Wells Fargo, molto meno bella quella di Citigroup.
Ma davvero hanno battuto le attese, si quelli di mia nonna.
Il solito regalino di First Republic, ha messo le ali a JPMorgan, ache alle fesserie che il suo Ceo ha detto, sulla solidità dell’economia americana.
A noi interessa che dietro bilanci taroccati, bilanci tenuti in piedi dai folli rialzi della Fed, crediti deteriorati e NPL volano insieme agli asini.
Chiunque farebbe utili con milioni di fessi che lasciano i soldi sul conto a zero, mentre le banche guadagnano sui prestiti a tassi folli per un’economia fragile.
E’ tutto un castello di carte, tenuto in piedi dall’illusione del debito.
Miliardi di accantonamenti per crediti deteriorati, tagli di personale e ricavi in calo.
Ripeto accantonamenti spesso raddoppiati, in aumento di oltre il 160% e sono ancora cifre ridicole, rispetto alla realtà.
Citigroup ha visto un crollo del 36% dell’utile, ricavi giù del 13 %, commissioni dell’investment banking disintegrate quasi del 25 %.
Belle le trimestrali, meglio delle attese di mia nonna.
Di Wells Fargo è meglio non dire nulla, loro sono maestri nelle truffe sulle quali da anni pagano miliardi di risarcimenti.
Ognuno è libero di credere ai bilanci che vuole, la realtà è un’altra cosa.
Incredibile notare come la velocità di circolazione della moneta non è riuscita a rimbalzare in maniera significativa mentre l’inflazione raggiungeva le due cifre.
Non oso pensare a cosa accadrà quando il trend secolare della deflazione da debiti, tornerà a dominare i mercati.
Le banche centrali passono le giornate a minacciare aumenti di tasso, dopo la figuraccia fatta negli anni scorsi non hanno alternative. Secondo il rilascio delle ultime minute, la BCE ha anche discusso un aumento di 50 punti base, alla fine ne faranno un altro, probabilmente l’ultimo a luglio.
Il nostro Lacy Hunt è soddisfatto del lavoro fatto sino ad oggi, diversamente avremo corso qualche rischio.
Nei prossimi mesi l’inflazione potrebbe risalire, grazie alle dinamiche stagionali e forse anche grazie alla speculazione che pompa il petrolio per tenere in piedi l’illusione delle banche centrali.
Se nel 2007 mi fossi bevuto tutte le fantasie che vi raccontavano, mai avrei potuto essere tra i pocchissimi al mondo ad intravvedere la crisi subprime.
Ora sedetevi perchè mentre gli altri vi raccontano trante favolette sulla ripresa del mercato immobiliare, io vi racconterò cosa mi hanno riferito alcune fonti ben informate.
Molti costruttori si rifiutano di vendere, nonostante il crollo della domanda.
Come abbiamo visto per l’occupazione da un’inchiesta del Wall Street Journal, le aziende non hanno il coraggio di dire che licenziano, che non cercano lavoratori, perchè non vogliono far capire che sono in difficoltà.
Quindi mentono, nei sondaggi e nelle interviste.
Lo stesso avviene nel mercato immobiliare, dove la fiducia dei costruttori sale, mentre le vendite calano.
Calano perchè i salari reali scendono e i tassi salgono e le banche bloccano il credito.
I preliminari di compravendita non vanno a buon fine, ma pur di non farlo capire i costruttori si assumono l’onere delle spese e del fallimento della trattativa.
Redfin che segue più da vicino il mercato, ci racconta che in realtà serve almeno una rata di 3000 dollari per permettersi una casa da 450.000 dollari ai tassi medi attuali.
Peccato che un anno fa, con un tasso ancora più basso di circa un punto e mezzo, poteva acquistare una casa dal valore più alto di 60.000 dollari. E i prezzi sono scesi pochissimo.
E’ solo questione di tempo.
Si tratta solo di attendere per capire se la realtà è solo fantasia, quanto sono bravi nel nasconderla.
Noi non abbiamo dubbi, abbiamo cambiato idea, non sarà una recessione superficiale, sarà lunga e profonda, nonostante cercheranno di nasconderla.
“La frode non ha mai funzionato, prima o poi qualcosa va storto, quand’è che ce ne siamo dimenticati?” Mark Baum
Grazie ancora di tutto!
Sarà un’estate interessante, aspettando la verità figlia del tempo e… Jackson Hole!
Machiavelli diceva che per governare …bisogna far credere!
Nel fine settimana è tornato MACHIAVELLI con “RITORNO A JACKSON HOLE” per tutti coloro che sostengono o vorranno liberamente sostenere il nostro lavoro.
Abbiamo ricevuto molti attestati di stima per il nostro ultimo manoscritto, vi ringraziamo di cuore, le Vostre parole sono importanti!
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MACHIAVELLI!
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Facile che andranno giù tutti insieme visto che gli scimmiotti si sono convinti che abbiamo inaugurato l’Anthropocene.
https://en.m.wikipedia.org/wiki/Anthropocene