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PHASE ONE: LA COMMEDIA E’ FINITA!
Come amava ripetere il grande Kenneth Arrow, non siamo mai sicuri, in una certa misura siamo sempre ignari…
” La nostra conoscenza del modo in cui funzionano le cose, nella società o nella natura, è avvolta nella nebbia della vaghezza. Grandi mali sono derivati dalla fede nella certezza.” (…) Le nostre vite abbondano di numeri, ma a volte ci dimentichiamo che i numeri sono soltanto strumenti. Pur non avendo un’anima, possono diventare dei feticci. Molte decisioni cruciali sono prese dai computer, strani congegni che divorano numeri, come mostri voraci, e che chiedono di essere nutriti con quantità sempre maggiori di cifre da masticare, digerire e risputare.”
I dati comunicati dal BLS venerdì dimostrano che in America le rilevazioni sono pura fantasia, talvolta come abbiamo visto anche manipolazione. Ad essere buoni verrebbe da dire che si tratta di sistemi rilevazioni obsoleti, ma intanto milioni e milioni di investitori o contribuenti si beveno quotidianamente dati approssimativi.
Ad esempio nel sondaggio con domande alle famiglie se tu lavori un’ora al giorno, tu sei considerato occupato.
Abbiamo appena finito di scrivere giovedi…
Ieri, qualche ingenuo ha preso per meravigliosi di dati della ADP, domani qualcun altro diventerà pazzo di gioia per quelli del BLS, in attesa che nel mese di febbraio come preannunciato vengano cancellati oltre 500.000 posti di lavoro creati nel 2019 per una semplice revisione, si quelle che si fanno tanti mesi dopo che qualche fesso si è bevuto la favola della splendida economia americana.
Mentre vi godete le fake news sui posti di lavoro creati in America tenete bene a mente questo articolo! U.S. created 501,000 fewer jobs since 2018 than previously reported, new figures show https://t.co/OyG1H83Eoj
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) January 9, 2020
Le assunzioni non sono state così forti nel 2018 e all’inizio del 2019 come inizialmente riferito dal governo, con circa mezzo milione di posti di lavoro.
L’ economia ha avuto circa 501.000 posti di lavoro in meno a marzo 2019 rispetto all’Ufficio di statistica del lavoro inizialmente calcolato nel suo sondaggio tra le imprese. Questa è la revisione più grande dalle fasi calanti della Grande Recessione nel 2009.
145.000 contro i 202.000 della ADP e gli oltre 180.000 attesi dai mercati in media.
Guardando sotto la superficie, la più grande sorpresa è stata l'occupazione manifatturiera che nonostante la fine dello sciopero GM è crollata a -12.000, il secondo calo più consistente dal 2016. Non male davvero per un'economia in grande spolvero! https://t.co/WjXrz6Kro6
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) January 10, 2020
Un pessimo dato dall’industria manifatturiera oltre 12.000 lavori persi come non si vedeva dal 2016, ancora peggio i salari, i guadagni orari medi sono saliti di un miserabile 0,1% M / M a dicembre, ben al di sotto della stima del consenso dello 0,3%, annualmente del 2,9% il peggior aumento annuale da luglio 2018. Inoltre le revisioni dei mesi scorsi non fanno sperare nulla di buono!
La scusa degli scioperi General Motors è finita ora attendiamo le tempeste di neve e di gelo. 14.000 posti in meno nei mesi scorsi, nel numero di revisione del BLS spariranno un milione di posti di lavoro oltre ai quelli preannunciati, le revisioni degli ultimi due trimestri del 2019 saranno uno shock.
Mentre in Europa si guarda con paura ai nuovi possibili dazi dell’amministrazione Trump su olio, pasta e vino, soprattutto in Italia…
Nuovi dazi di Trump contro l’Ue: da oggi prodotti agroalimentari italiani… https://t.co/UcA7Wg72jl
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) January 13, 2020
… in giornata dovrebbe essere firmata la farsa del presunto accordo tra Cina e Stati Uniti che non potrà mai essere rispettato visto che è praticamente impossibile che i cinesi comprino 200 miliardi di merci americane.
When U.S.-China trade talks stalled, Beijing relied on a secret weapon: Jared Kushner. https://t.co/pxaVCvKUvU di @WSJ
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) January 14, 2020
Un fantastico accordo senza accordo ma con una firma per prendere tempo!
Anche così, l’accordo non è quello che entrambe le parti hanno detto di aver voluto. Gli Stati Uniti non ottengono le riforme fondamentali della politica economica cinese che hanno cercato per aiutare le imprese americane. (…)
Gli Stati Uniti, contano sulle tariffe rimanenti per costringere Pechino a continuare i negoziati e ad accettare i cambiamenti di politica economica. In caso contrario, Washington potrebbe utilizzare altri punti di pressione, come limitare la capacità delle aziende cinesi di quotare le azioni sui mercati statunitensi.
Ma alla fine il fantastico deal si riduce ad un piatto di lenticchie, qualche popcorn in più acquistato, nessuna apertura del mercato o riforma economica cinese, dazi che continuano a erodere la crescita mondiale, fase due, altra commedia in arrivo, nessun dettaglio dell’accordo per la maggior parte segreto e ripristino della sovranità cinese che può riprendere allegramente a manipolare la propria valuta.
O si certo, fino a quando? Dazi: Usa,Cina non è manipolatore valute – Ultima Ora – ANSA https://t.co/9GdNs4IfC9
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) January 14, 2020
Ancora qualche giorno di festeggiamenti, magari con trimestrali meglio delle aspettative sempre più riviste al ribasso per vendere fumo a gestori e investitori e tanti auguri a tutti.
Francamente non capisco come il 97 % dei manager delle corporation americane è così pessimista, visto che i buybacks, stanno iniziando a scomparire dal radar.
97 percent of CFOs surveyed believe economic slowdown or recession coming before end of 2020 https://t.co/OBeROk9vCT
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) January 13, 2020
Nel frattempo mentre aspettiamo l’evoluzione degli eventi, via Zero Hedge è davvero interessante comprendere come le persone spesso diventano prigioniere del loro ruolo, gente come Bernanke considerato il massimo esperto di deflazione da debiti si è fatto travolgere dalla Grande recessione o come Powell che rinnega tutto quello che ha detto qualche anno fa.
Era il 2012, un mese dopo che la Fed aveva annunciato il QE3…
Ho preoccupazioni per ulteriori acquisti.(…) quasi un bilancio di $ 4 trilioni e acquisti nel primo trimestre del 2014. Ammetto che è una reazione molto più forte di quanto mi aspettassi, e non mi sento a mio agio con questo per un paio di motivi.
Innanzitutto, la domanda, perché fermarsi a $ 4 trilioni? Il mercato nella maggior parte dei casi ci incoraggerà a fare di più. Non sarà mai abbastanza per il mercato. I nostri modelli ci diranno sempre che stiamo aiutando l’economia e probabilmente sentirò sempre che questi benefici sono sopravvalutati. E saremo in grado di dirci che la funzione di mercato non è compromessa e che le aspettative di inflazione sono sotto controllo. Cosa ci può fermare, a parte una crescita economica molto più rapida, che probabilmente non è in nostro potere produrre?
Rileggetele bene queste parole, le ha pronunciate l’attuale presidente della Federal Reserve Powell, qualche anno fa, ora stanno facendo tutto il contrario, stanno incoraggiando il mercato a chiedere sempre di più.
[Quando] arriverà il tempo di vendere, o addirittura smettere di comprare, la risposta potrebbe essere abbastanza forte; ci sono molti motivi per aspettarsi una risposta forte. (…)
Ma questa dichiarazione supera qualunque immaginazione…
La mia terza preoccupazione è il problema di uscire da un bilancio di quasi $ 4 trilioni di dollari. Abbiamo una serie di idee da giugno 2011 e da allora abbiamo lavorato un po ‘, ma mi sembra che siamo troppo fiduciosi che l’uscita possa essere gestita senza problemi. I mercati possono essere molto più dinamici di quanto possiamo pensare.
In effetti da quando la Fed ha smesso di acquistare e ha iniziato a vendere alla fine del 2017 i mercati sono collassati un paio di volte, prima a febbraio 2018 e poi alla fine dello stesso anno arrivando a perdere oltre il 20 %.
Il discorso è semplice il mercato senza la Fed è morto e sepolto insieme a tutte le idiozie scritte in questi anni sulle aspettative razionali e sul libero mercato, una risposta “molto dinamica” quella di fine 2018 che ha costretto la Fed ad abbassare i tassi e riavviare segrtamente il QE4.
Penso che in realtà siamo in grado di incoraggiare l’assunzione di rischi e questo dovrebbe farci prendere una pausa.
Scriveva nel 2012 il burattino preferito di Donald Trump…
Gli investitori comprendono davvero ora che siamo lì per prevenire gravi perdite. Non è facile per loro fare soldi, ma hanno tutti gli incentivi per correre più rischi, e lo stanno facendo.
La più grossa idiozia che poteva mai dire è la seguente…
Nel frattempo, sembra che stiamo soffiando una bolla sul reddito fisso in tutto lo spettro del credito che comporterà grandi perdite quando i tassi saliranno lungo la strada. Puoi quasi dire che questa è la nostra strategia.
Si certo, la bolla è solo nel reddito fisso, caro Jerome, ricorda che Mangiafuoco era un bravuomo e aveva un cuore grande, si commuoveva facilmente, mentre Donald non sarà così paziente con te, come non sarà paziente la storia.