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CHINA… CURRENCY WAR!
Ma tu guarda il buon Machiavelli ha appena finito di scrivere il suo ultimo manoscritto che … Cina,Banca centrale svaluta yuan del 2%
Sabato sera ho scritto…
Nel frattempo dopo il crollo dell’indice manifatturiero arriva un’altra tegola sull’economia mondiale con China Exports Fall as Lower Demand, Strong Yuan Hurt Gro
Overseas shipments fell 8.3 percent from a year earlier in dollar terms, the customs administration said. The reading was well below the estimate for a 1.5 percent decline in a Bloomberg survey and compared with an increase of 2.8 percent in June. Imports dropped 8.1 percent, widening from a 6.6 percent decrease in June, leaving a trade surplus of $43 billion. It came despite a few bright spots, including the highest monthly steel exports since January.
Un crollo del 8,3% delle esportazioni un clamoroso -3,6 % rispetto al mese precedente rispetto alle aspettative di un -1,5 % il più grande calo da quattro mesi.
Non solo l’export è collassato ma anche l’import giù di oltre l’8% soprattutto guidato da una rinnovata debolezza della domanda europea.
Non resta quindi che attendere il prossimo QE da parte della Banca centrale cinese e il ritorno dell’inflazione per salvare il mondo dall’esplosione deflativa.
TOKYO – Le autorità cinesi hanno pilotato oggi a sorpresa la maggiore svalutazione giornaliera dello yuan da quasi due decenni – portandone il cambio ufficiale ai minimi da circa tre anni nei confronti del dollaro – con una mossa finalizzata con tutta evidenza a sostenere l’economia reale ed in particolare le esportazioni dopo una serie di dati deludenti. Il “midpoint” (punto medio nei confronti del quale è consentita una oscillazione giornaliera massima del 2%) e’ stato portato a 6.2298 da 6.1162 di lunedi’.
La banca centrale ha avvertito che si tratta di un deprezzamento “una tantum” (nell’ordine di quasi il 2%) nel quadro di un nuovo sistema di gestione dei cambi che dara’ piu’ peso alle forze di mercato, con un fixing ufficiale che riflettera’ la precedente chiusura del trading. Ma certo non sara’ questa l’interpretazione accettata da tutti nel mondo: al Congresso Usa, in particolare, sembrano destinate a riaccendersi le polemiche contro le iniziative dirigiste verso le cosiddette “svalutazioni competitive”. La Cina svaluta a sorpresa lo yuan per rilanciare l’economia
Inutile dirlo, Machiavelli è sempre sul pezzo, soprattutto se facciamo un passo indietro di ben 8 mesi quando in “Machiavelli 2015 Esplosione deflativa” abbiamo messo in guardia sui rischi sui mercati emergenti, prospettando una guerra valutaria.
Ieri altre due conferme nella farsa delle aspettative per l’aumento dei tassi…
La Federal Reserve è preoccupata per un’inflazione ancora bassa e non agirà sul costo del denaro finché non la vedrà tornare verso livelli più normali. A dirlo è Stanley Fischer, vicepresidente della Banca centrale americana: “La situazione interessante in cui ci troviamo vede l’occupazione salire a passo relativamente veloce rispetto alle precedenti performance, ma in cui l’inflazione è ancora molto bassa. E, in questa situazione, la preoccupazione è non muoversi prima di vedere l’inflazione, cos” come l’occupazione, tornare verso livelli più normali”, ha detto durante un’intervista a Bloomberg Tv. Anche se l’ecoomia americana non è ancora tornata alla normalità, “speriamo che lo faccia”. Fisher ha ammesso che l’economia americana deve essere reflazionata, ma ha spiegato di non essere favorevole a un aumento del target sull’inflazione al 4% (ora la soglia considerata ottimale è al 2%). Per Fisher ampia parte del calo dell’inflazione è temporanea ed è riconducibile al ribasso dei prezzi del petrolio e delle materie prime. “Sono segnali del fatto che si stabilizzerà a un certo punto, quindi i tassi non resteranno bassi come ora per sempre”, ha detto, sottolineando che la disinflazione globale “è un fattore che ci disturba, perché non è inevitabile, non è giustificata dall’andamento delle economie straniere, eppure c’è”.America24
Invece…
(Teleborsa) – L’economia americana sta guarendo e mostra più robustezza rispetto a mesi fa, quindi ora è in grado di gestire gradualmente un aumento dei tassi di interesse. Ne è convinto il presidente della Fed di Atlanta, Dennis Lockhart, che torna a sostenere l’ipotesi di un rialzo dei tassi di interesse già il prossimo settembre.
Lockhart, membro votante del comitato di politica della Fed di quest’anno, aveva già annunciato il suo sostegno per un aumento dei tassi, durante la riunione di settembre, la scorsa settimana.
Quello che invece è chiaro è che la Fed sta disperatamente cercando di comprendere, ho meglio facendo finta, quale terribile malattia ha colpito il consumatore americano.
La Fed di New York ha ben chiara la situazione sul versante dei consumi visto che le aspettative stanno crollando Survey of Consumer Expectations – August 2015 … NY Fed
Quindi nessuna fretta lasciamoli divertirsi in attesa di settembre e poi a divertirsi sarà qualcun altro.
Interessante sarà osservare cosa farà ora la FED, dopo che la Cina ha pesantemente svalutato!
Nel frattempo Il Fmi: alla Grecia servono 90 miliardi. Berlino frena sui tempi dell’intesa
Ma ovvio che frena la Germania mica è stupida come la maggioranza degli altri Stati europei… Crisi Grecia, “la Germania ha risparmiato in 5 anni 100 miliardi di interessi”
Più la crisi continua e più loro guadagnano!
Per concludere tra la farsa della produttività, sta nascosta un’altra balla sul popolo greco, una delle tante che nelle ultime settimane abbiamo smontato…
La bassa produttività dei greci secondo l’Ocse
Ai risparmi imposti ai parlamentari dovrebbe poi corrispondere, per ottenere effetti che vadano oltre un risultato simbolico, un incremento della produttività dei lavoratori greci. Il popolo greco, secondo l’Ocse, è quello che lavora più duramente in Europa, tuttavia è ben lungi dall’essere il più produttivo. Un recente rapporto dell’organizzazione parigina è stato citato oggi dal sito GreekReporter. L’indagine si basa sulle ore lavorate in media durante l’anno e, dallo studio Ocse, i greci sarebbero quelli che lavorano di più. Anche i russi sono al secondo posto per ore lavorate, eppure sono i lavoratori meno produttivi in Europa. La produttività della Grecia, misurata in base al Prodotto interno lordo (Pil) per ora lavorata, è a 36,2 punti, rispetto alla media Ue che è 50. In termini di produttività, la Russia è a 25,9 punti.
Con tanti saluti alle balle che girano in continuazione, balle che il nostro Machiavelli quotidianamente smonta una per una.
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Io mi immagino le riunioni della FED come un trovarsi tra amici nell’abituale partita di poker dove chi perde deve dire quel che gli vien suggerito … tanto da far sembrare che al momento il banco lo tiene chi svaluta del 2% che + o – vale come uno 0,25% di un rialzo dei tassi. Trovo sorprendente tale svalutazione dopo il dato fortemente negativo della bilancia commerciale USA dove se non ricordo male comunque la cina ha incrementato il suo surplus nell’ordine del 10%. Aspettiamoci che i tedeschi diminuiscano del 2% i listini delle loro automobili con il resto del mondo fortemente indebitato in dollari ringraziare per il momentaneo scampato pericolo di un rialzo dei tassi.
1)Non sarebbe il caso che l’istituto tedesco Halle faccia una ricerca di confronto della spesa per interessi italiana in modo che anche il nostro debito paghi MERITATAMENTE tanto come il loro ?
2)Non sarebbe il caso che l’istituto tedesco Halle faccia una ricerca per almeno redistribuire al resto dell’europa quanto germania e olanda hanno IMPROPRIAMENTE ottenuto dallo sforamento del 6% del rapporto esportazione pil?
si hai ragione KRY. ma come e chi lo costringe questo istituto tedesco HALLE che tu citi a fare quello che dici?
ci vorrebbe un bel bastone da darglielo giù per la testa.
come si dice a Verona : ghe vol n’asse par indrisar la schena.
concordi???
occhio alle stelle.
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E’ un bel giochino: oggi svaluto io, domani tu, dopodomani l’altro, poi riprendo io… e così via.
Simpatico, fino a che dura…